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LA BIBBIA GIUSTIFICA L'OSTRACISMO PRATICATO DALLA WT ?

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2023 14:44
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06/08/2022 22:20
 
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Matteo 18:15-18:



«Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; 16 ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. 17 Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano».



Chiunque sia stato TdG sa che questi passi vengono utilizzati dalla congregazione quando esistono delle discordie fra fratelli che non sono assimilabili a peccati gravi - per quei tipi di peccati esiste infatti un'altra scrittura nella prima lettera ai Corinzi, al capitolo 5, dove si parla dell'espulsione di un peccatore impenitente di cui era risaputo che commetteva immoralità, passo che tratteremo in seguito.


Qui per la Watch Tower Society (WTS) lo scopo consiste nel mostrare che nel caso in cui un individuo non ascolta la Congregazione (Chiesa), allora costui dev'essere trattato come un pagano o un pubblicano.


Il ragionamento della WTS è il seguente: Gesù in questo versetto dice che se una persona è ribelle nella comunità religiosa, e non vuole ravvedersi di fronte alla congregazione, dopo che la questione è stata affrontata anche di fronte a testimoni, tale persona deve essere trattata come un pagano.


Come venivano visti i pagani ai tempi di Gesù dalla società ebraica? Costoro erano considerati degli 'am ha-aretz ("popolo della terra") e venivano evitati. Gli ebrei infatti si inchinavano alla volontà dell'unico vero Dio, Yhwh e non si sedevano né stavano insieme a queste persone che adoravano gli idoli. Stando quindi alla volontà di Gesù, anche noi cristiani dobbiamo evitare la compagnia di questi ribelli che vengono espulsi dalla congregazione, poiché sono come dei pagani.


Fin qui il ragionamento geovista. Dov'è l'inghippo in questa successione logica? Semplicemente nel fatto cheGesù non seguiva le indicazioni dei maestri farisei cui si appoggiava la tradizione ebraica ma bensì stava insieme ai pagani e ai pubblicani, mangiando e stando a tavola con loro. Nessuno dimenticherà infatti che una delle accuse principali che venivano mosse verso il Cristo era proprio che stava insieme ai peccatori, dalla qual cosa si deduce che non seguiva le consuetudini del proprio popolo in questo frangente.


A questo punto i TdG obiettano che però Cristo stava con i peccatori perché costoro non avevano ancora avuto l'accurata conoscenza della verità, cosa diversa rispetto a chi la ha avuta come cristiano, essendosi battezzato, e poi ha deliberatamente compiuto il peccato. Questa osservazione è cavillosa, perché sebbene la responsabilità del peccatore cristiano sia superiore rispetto a quella di uno che non conosce il cristianesimo, l'uomo tuttavia non è affatto perfetto ed è incline a compiere il male. Recuperarlo con l'esilio e l'emarginazione non è un buon metodo perché invece di colpirlo sui suoi bisogni spirituali lo si colpisce negli affetti, operando in lui un vero e proprio ricatto morale. Diverso invece se gli si negano i privilegi spirituali, o, nella fattispecie della Chiesa, i sacramenti liturgici che sono simboli della comunione con Cristo. Su questo punto comunque arriveremo con calma più avanti.


Intanto mi preme osservare che Gesù non seguiva molte usanze farisaiche che a suo avviso, oltre a non essere presenti nell'Antico Testamento, finivano per annullarlo: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini!".


La discriminazione degli 'ammei ha-aretz, cioè delle persone senza istruzione rabbinica e dei pagani, era qualcosa che non proveniva certo dalla Legge Mosaica ma dall'alterazione di tali precetti della Legge secondo la legalistica regola farisaica.


Si può anche osservare che Cristo era stato mandato a predicare il suo messaggio di speranza proprio al "popolo dalla dura cervice", gli Ebrei, i quali nonostante possedessero la Legge di Mosè emanata da Dio spesso non la seguivano, commettendo peccato. Se perciò i princìpi cristiani avessero davvero previsto l'allontanamento totale di chi non ascoltava Dio pur essendo già venuto a conoscenza dei suoi precetti,quale occasione migliore ci sarebbe stata per lo stesso Gesù di predicare dunque ai Gentili, evitando i suoi stessi compatriotti che avevano rigettato la Legge di Dio (la Legge di Mosè), pur conoscendola?


Cristo non ha invece seguito l'itinerario mentale suggerito dai TdG:per prima cosa Cristo parlò infatti proprio con gli Ebrei e solo in seguito, alla sua morte, il cristianesimo ha aperto le sue frontiere alle popolazioni pagane. Quindi i contatti con i "peccatori consapevoli" (così d'ora in avanti chiamerò coloro che peccano dopo aver avuto conoscenza della verità) Gesù li aveva senza problemi.


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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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