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LA BIBBIA GIUSTIFICA L'OSTRACISMO PRATICATO DALLA WT ?

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2023 14:44
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06/08/2022 22:18
 
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INTERPRETAZIONE INGANNEVOLE di 1 Cor. 5,9-11,
 


Il  versetto chiave che viene usata dai TdG per disassociare il "peccatore consapevole""impenitente" a motivo di violazione dei principi morali cristiani, tra cui anche un dissenso verso qualche dottrina della wt.

«Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi» - 1 Corinzi 5, 9-13 9.

Questa scrittura è fondamentale nel trattare il tema della disassociazione, giacché viene usata dalla WTS proprio come testimonianza della necessità di una salvaguardia della purezza della congregazione, e come prova che l'allontanamento del peccatore è un mezzo per aiutarlo a ristabilirsi spiritualmente. In effetti la p arte che ho messo in grassetto parrebbe essere inequivocabile e non dare spazio ad altre possibili interpretazioni. Non si può nemmeno mangiare con i peccatori. Non si potrebbe essere più espliciti nel dire che vanno evitati!

In realtà, siccome era consuetudine per i cristiani del primo secolo partecipare all'eucarestia (e questo già si nota anche dai primi documenti cristiani, quali la Didachè di fine primo secolo), volendo significare con l'adesione alla mensa eucaristica di essere tutti un tutt'uno col corpo e col sangue di Cristo (la Chiesa infatti è il "corpo mistico di Cristo"), questo passo paolino sta ad indicare l'esclusione dal sacramento della comunione; in sostanza la persona peccatrice non avrebbe più dovuto accostarsi al banchetto eucaristico (l'agape fraterna) in quanto non ne era più degno. Il versetto andrà dunque inteso come un'esclusione da tutti i sacramenti ecclesiali finché la persona non si sia ristabilita (per la Chiesa il ristabilimento avviene attraverso il sacramento della confessione, che consiste nella penitenza del singolo raccolta da un sacerdote).

Questo è il funzionamento standard ancora oggi di una scomunica cattolica. Chi si trova in stato di peccato mortale infatti non ha il diritto di prendere la comunione, tanto più se il sacerdote è al corrente della sua situazione non dovrebbe dargliela (non a caso l'invito fatto è quello di confessarsi per mettersi a posto con Dio).

Il trasgressore della comunità dei Corinzi invece oltre che un peccatore era anche un sobillatore e si gloriava delle sue azioni, tant'è che tutta la chiesa locale dei Corinzi era talmente pervasa dalla sua corruzione da arrivare a vantarsi di avere un peccatore di questo tipo dentro le sue fila. Se infatti leggiamo i primi versi del capitolo 5 dei Corinzi, troviamo scritto:

«Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre! E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell'azione fosse tolto di mezzo a voi!»

Quel "si ode" detto da Paolo sta ad indicare che la notizia del peccato di questo cristiano era diffusa in lungo e in largo per tutto il territorio, il che significa che il peccato non era nascosto ma dichiarato alla luce del sole. Inoltre Paolo prosegue dicendo "voi siete gonfi" ad indicare che i Corinzi erano fieri di avere una persona del genere dentro le loro fila, mostrandosi perciò che il livello di corruzione era pressoché totale, ed il peccato ben visibile e dichiarato dell'impenitente aveva ormai resa marcia tutta la comunità locale.

Ed ecco che a mali estremi si ricorse ad estremi rimedi. Essendo davvero un pericolo per la salvaguardia spirituale degli altri, Paolo fece togliere di mezzo questo peccatore dalla comunità attraverso una scomunica pubblica, di modo che gli altri potessero sapere che non era più un cristiano.

Ancora oggi la Chiesa Cattolica, in momenti di severa pericolosità per il gregge scomunica platealmente le persone (solitamente dei prelati, ma a volte succede anche con i laici) prendendo estremi rimedi secondo l'estrema necessità. Chi subisce questa scomunica pubblica però non subisce l'emarginazione e l'isolamento perché non è questo ciò che il vangelo di Cristo ha insegnato.

La Chiesa quindi sistema la questione dei Corinzi nell'ambito della particolare necessità contingente in cui la cosa si è venuta a verificare, e decide che tipo di durezza adottare a seconda delle circostanze. Va da sé che la scomunica comporta l'esclusione del peccatore dalla vita sacramentale e non dagli affetti dei propri amici o parenti.

Fin qui l'esame sulla disassociazione per violazione dei principi morali cristiani. Adesso passiamo al peccato di apostasia, che per i TdG coinvolge sia i disassociati per apostasia che i dissociati volontari che se ne sono liberamente andati per dissenso dottrinale. Passeremo quindi in esame la scrittura di 2 Giovanni dove si parla dell'anticristo fino ad arrivare a quelle relative a Imeneo, Fileto ed Alessandro, concernenti le divisioni nella chiesa, per poi arrivare infine a mettere in risalto un particolare del capitolo 11 di 1 Corinzi sempre sulle divisioni.



Vediamo ora un altro fondamentale aspetto del versetto di 1°Corinti 5:9-11 che viene applicato erroneamente  dalla wt per far praticare l’ostracismo: :

“ Nella mia lettera vi scrissi di cessar di mischiarvi in compagnia di fornicatori, non [volendo dire] interamente con i fornicatori di questo mondo o con gli avidi e i rapaci o gli idolatri. Altrimenti, dovreste effettivamente uscire dal mondo. Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”.

Questo versetto non si può applicare ai disassociati, perché il versetto 11 afferma di: “cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello”.

Siccome il disassociato NON è più un FRATELLO ,  e non può chiamarsi tale, essendo stato cacciato dalla organizzazione,  di conseguenza questa scrittura non si applica a loro, ma bensì a quelli che praticano i peccati suddetti, ma che per varie ragioni si trovano ancora DENTRO la congregazione.

L’apostolo Paolo più avanti (versetto 13), consigliò di compiere l’azione di rimuovere quest’uomo, perchè evidentemente ancora non era stato fatto, dicendo: ”rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”.

Compiere questa azione non avrebbe senso se si trattava di un disassociato perchè questo oramai GIA’ era stato rimosso! Quindi occorre concludere che questa azione verso di lui ancora non era stata compiuta! Che dire poi del versetto 12 che dice: “Non giudicate voi quelli di DENTRO?” Questa persona era ancora DENTRO quando Paolo diede questo comando, quindi era evidente che non era ancora stato rimosso! Paolo voleva dire che se noi veniamo a conoscenza che un fratello pratica il peccato, non ci assoceremo intimamente con lui, ma lo considereremo un falso fratello.Sia il “mischiarci” che il “mangiare”, implicano avere rapporti stretti e intimi, ma non vieta di avere i normali rapporti che si hanno con le persone di altro credo o non credenti. (Galati 2:4-5; 3°Giovanni 9-10).

Ordunque Paolo parla di chi “definendosi o chiamandosi Fratello” si mostrava fornicatore, avido, idolatra,ecc…

. Il comportamento indicato da Paolo avrebbe anche senso nei confronti di tali persone affinché una buona volta DECIDANO da che parte stare e di mostrarsi coerenti.

Peccato che tale comportamento venga anche tenuto nei confronti di chi da questa religione ne sia uscito volontariamente perché magari semplicemente non ci credeva più, Senza per altro aver neppure COMMESSO I PECCATI descritti da Paolo..

Lascia basiti come l’organizzazione riesca a far accettare delle interpretazioni e delle decisioni così ERRONEE E DEVASTANTI, senza che nessuno possa obiettare.


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Approfondiamo il versetto di 1 Cor 5,9
Cosa scriveva la wt sulla pubblicazione
torre di guardia del 1975 1/15 pag 50-57.

Che significa NON MESCOLATEVI:

1Corinzi 5,9 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi.


Questo versetto viene citato da tdg a vari livelli, come incitamento a non avere alcun contatto con gli ex tdg. Ma molti di loro non conoscono quanto riportato nella torre di guardia del 1975 1/15 pag 50-57.
In particolare la stessa rivista spiega cosa debba intendersi a riguardo, e scrive:

CHE COSA COMPORTA L’ASSOCIAZIONE SPIRITUALE

8. (a) Che cosa significa l’espressione greca resa ‘mischiarsi in compagnia di’, usata dall’apostolo Paolo in I Corinti 5:9, 11? (b) Che cosa vuol dire avere “associazione” con qualcuno? (c) Abbiamo forse associazione con i trasgressori se li esortiamo al pentimento?
Il non ‘mischiarsi in compagnia’ di qualcuno, o il trattarlo come “un uomo delle nazioni”, non ci impedisce dunque d’essere gentili, cortesi, premurosi e benigni....

La stessa tg rilevava che il NON MISCHIARSI, non equivale al non avere alcuna vicinanza o rapporto ma di non essere in sintonia di intenti malvagi, non il semplice saluto o rispetto dovuto ad un essere umano. Arrivava a dire di "essere gentili, cortesi, premurosi e benigni".

Purtroppo quelle linee del 1975 sono state del tutto accantonate come se non fossero mai state scritte, e rimpiazzate da nuovi e opposti intendimenti riguardo all'ostracismo da praticare.


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Quindi gli stessi dirigenti davano indicazioni in quella specifica rivista, affinchè chi non si comporta in maniera corretta secondo il loro punto di vista, non devono comunque essere trattati come inesistenti, ma semplicemente che non bisogna condividerne i comportamenti e le vedute, con atti di associazione indebita.
Contrariamente ad altri loro articoli, in quella sopra citata, hanno comunque offerto una risposta per come bisogna interpretare il versetto di Paolo che è stato poi mal interpretato e fatto mal applicare dalla wt


E' bene dunque distinguere la disassociazione (scritturale) con l'ostracismo (non scritturale).
La lettera che l’apostolo Paolo mandò alla chiesa di Corinti, interessava i componenti della Chiesa (o congregazione), non i disassociati, ecco perché usò la frase: “vi è tra di voi” (1 Corinti 5:1). L’immoralità c’era fra loro, cioè nella chiesa di Corinti. E’ bene, però approfondire la scrittura, essa consiglia di non MISCHIARCI con le persone in seguito descritte. Cosa significa mischiare? Consultando l’interlineare si nota che il termine mischiare viene tradotto dal greco sunanamignumi…… il cui significato è: MISCELARE INSIEME – FREQUENTARE QUALCUNO, ESSERE INTIMO CON QUALCUNO, ma siccome la scrittura dice “di NON MISCHIARCI”, significa che con costui non si deve tenere rapporti stretti e intimi, ma nulla impedisce di avere rapporti comuni e occasionali.
Il termine sunanamignumi lo ritroviamo di nuovo in 2°Tessalonicesi 3:14 dove viene detto nella parte evidenziata: “E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni”.
Quando Paolo dice “non abbiate relazione con lui”, significa che il cristiano avrebbe dovuto troncare qualsiasi rapporto con lui? No! perché continuando a leggere nel versetto dice: “Però non consideratelo un nemico, ma ammonitelo come un fratello”.
Qui si capisce benissimo che il termine greco sunanamignumi non implica troncare ogni rapporto con il fratello, ma implica solo l’avere relazioni molto strette e intime, altrimenti come si avrebbe potuto ammonirlo come un fratello? Il termine greco sunanamignumi aveva la mira di evitare che un fratello avesse un'interazione intima e continua con il trasgressore. Evitare questo tipo di coesistenza, però non significava avere una rottura completa di tutti i contatti con la persona come fanno i Tdg, ma solo di evitare di avere un associazione stretta e intima, simile a una miscelazione come dice la scrittura.
Si tratta quindi di una distorsione nella interpretazione del testo biblico facendogli dire ciò che serve al proprio tornaconto.


[Modificato da Credente 24/08/2022 18:29]
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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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