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INDAGINE SULLA RESURREZIONE: GESU' E' VERAMENTE RISORTO ?

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2022 19:12
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04/08/2022 18:44
 
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2. LA STORICITA’ DEL RITROVAMENTO DELLA TOMBA VUOTA.

Prima degli anni ’50, l’idea del sepolcro vuoto era considerata un’offesa per l’intelligenza ed un imbarazzo per la teologia cristiana.

A partire dalla metà del secolo scorso, tuttavia, seppellito il bultmannesimo e con l’inizio della moderna fase dell’indagine sul Gesù storico, lo storico tedesco Hans von Campenhausen fu uno dei primi a difenderne la credibilità storica, seguito da talmente tante pubblicazioni che l’orientamento accademico su questo tema venne letteramente capovolto.

Il racconto innanzitutto soddisfa il criterio storico della molteplice attestazione, essendo confermato in maniera sostanzialmente identica da ben sei fonti antiche ritenute indipendenti: i quattro vangeli canonici, gli Atti degli Apostoli (At 2,29; 13,36) e, implicitamente, la Prima lettera ai Corinzi di Paolo (1Cor 15,4). In particolare quest’ultima sarà analizzata come prova a sé stante nel capitolo successivo.

Il noto studioso del Nuovo Testamento, Klaus Berger, docente all’Università di Heidelberg, ha proprio sottolineato che «i resoconti sul sepolcro vuoto sono riferiti da tutti e quattro i vangeli (e altri scritti del primo cristianesimo) in una forma indipendente l’uno dall’altro […]. Abbiamo una grande abbondanza di resoconti»17.

Sulla base di questo punto di partenza, non pochi studiosi nel corso degli ultimi decenni sono giunti a dimostrare in maniera indiretta l’attendibilità del racconto avanzando argomenti seri, oggi condivisi dalla maggior parte dei ricercatori.

Lo ha dimostrato Gary Habermas, presidente del dipartimento di Filosofia e Teologia della Liberty University, analizzando oltre 2.000 pubblicazioni specialistiche dei principali studiosi internazionali delle origini cristiane. Ha concluso: «La maggior parte degli studiosi critici (75%) concorda sul fatto che la tomba di Gesù sia stata trovata realmente vuota»18. Impossibile citarli tutti, limitiamoci ad alcuni.

L’eminente James Dunn, professore emerito di studi sul Nuovo Testamento all’Università di Durham, a conclusione dei suoi studi e di quelli dei suoi colleghi, ha scritto, ad esempio: «Devo dirlo chiaramente: la probabilità è dalla parte che la tomba fosse vuota. Al netto della ricostruzione storica, il peso delle prove indica fermamente tale conclusione […]. Non sono possibili spiegazioni alternative»19.

Wolfhart Pannenberg, docente di Teologia all’Università di Monaco, ha scritto: «Si può immaginare come dei discepoli di Gesù avrebbero potuto annunciare la sua resurrezione a Gerusalemme se fosse stato possibile contraddirli continuamente guardando il sepolcro dove era stato deposto il corpo di Gesù? Il loro annuncio non sarebbe resistito nemmeno un giorno, nemmeno un’ora, se il sepolcro vuoto non fosse stato un dato certo»20.

A sua volta, lo storico e classicista britannico Michael Grant ha concluso: «Lo storico […] non può negare in alcun modo giustificato il sepolcro vuoto». L’applicazione dei criteri storici normalmente usati dagli studiosi indicano infatti che «le prove sono abbastanza solide e plausibili da richiedere la conclusione che la tomba sia stata effettivamente trovata vuota»21.

L’eminente biblista austriaco Jacob Kremer, docente di Studi biblici del Nuovo Testamento presso l’Università di Vienna, ha scritto: «Di gran lunga la maggior parte degli esegeti considera affidabili le dichiarazioni bibliche relative al sepolcro vuoto»22.

C’è chi ha fatto osservare, inoltre, che il sepolcro vuoto è stato confermato indirettamente dalle stesse autorità ebraiche quando iniziarono ad accusare i cristiani di aver trafugato il corpo di Cristo (pur senza spiegare come avessero fatto).

Questa polemica trovò spazio anche dalle opere ebraiche dissacranti verso i cristiani, come le Toledot Yesu, il cui primo strato aramaico potrebbe contenere un’antica tradizione orale risalente al I secolo. In esse c’è l’involontaria ammissione che «il corpo non si trovò dopo la sepoltura»23, come ha scritto lo storico dell’ebraismo Riccardo Calimani. La spiegazione che diedero è che il corpo fu sottratto da un giardiniere, ma questo sarebbe stato impossibile da scrivere se gli ebrei fossero stati a conoscenza che il sepolcro non era vuoto.

Anche lo specialista spagnolo José Miguel Garcia ha sottolineato che «per tutto il tempo in cui hanno cercato di impedire la diffusione del cristianesimo, i membri del Sinedrio non hanno negato il dato del sepolcro vuoto, semplicemente lo hanno spiegato appellandosi alle dicerie del furto del corpo di Gesù da parte degli apostoli»24.

In Mt. 28,11-15, infatti, viene riportato che i sommi sacerdoti pagarono i soldati perché dichiarassero che furono i discepoli a rubare il corpo mentre le guardie dormivano. C’è chi ritiene che quest’ultimo non sia un dettaglio storico ma un’aggiunta dell’evangelista Matteo25, tuttavia è stato replicato che sarebbe servito agli scopi della propaganda apologetica solo se le guardie fossero rimaste sveglie.

L’accusa delle autorità ebraiche presuppone logicamente che il corpo di Cristo effettivamente non venne ritrovato nel sepolcro. Da nessuna parte nella letteratura ebraica o pagana contemporanea agli eventi accaduti a Gerusalemme vengono citate smentite al sepolcro vuoto (e neanche teorie esplicative alternative). Non esistono nemmeno altre tradizioni funerarie concorrenti.

Un’altra argomentazione è quella che ritiene con certezza il sepolcro era vuoto perché, altrimenti, la stessa predicazione cristiana non avrebbe avuto alcun successo. E. Earle Ellis, professore emerito di Teologia presso il Southwestern Baptist Theological Seminary di Fort Worth (Texas) e fondatore dell’Institute for Biblical Research, pur assumendo che i discepoli abbiano potuto inventare dal nulla una risurrezione corporale ha scritto che «è dubbio che avrebbero generato un seguito. Una risurrezione corporale senza una tomba vuota sarebbe stata significativa quanto un cerchio quadrato»26.

Se la prima comunità cristiana ebbe un seguito, sia verso gli ebrei che verso i pagani, ciò implica che nessuno poté dimostrare il cadavere di Cristo nel sepolcro o in qualunque altra parte.

Se avessero potuto, le autorità ebraiche o romane avrebbero certamente bloccato sul nascere quel fastidioso movimento cristiano che mise in subbuglio Gerusalemme, bastava indicare il corpo di Gesù nel sepolcro e i discepoli non avrebbero potuto testimoniare più nulla. Se non poterono farlo è perché la tomba era realmente vuota.

 

 

2.1 Obiezione: furono le autorità ebraiche a sbarazzarsi del corpo di Gesù.

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Anche gli studiosi più scettici hanno dovuto ammettere che il racconto evangelico del sepolcro vuoto è storicamente inattaccabile. Così, sono ricorsi a spiegazioni alternative senza provare a mettere in dubbio la storicità della tomba vuota.

Lo specialista Gerd Ludemann, docente di Teologia all’Università di Gottinga, è uno di coloro dei tanti studiosi laici ad aver confermato la mancanza di obiezioni sostanziali alla storicità del ritrovamento del sepolcro vuoto. Tuttavia sostiene che siano state le autorità ebraiche a sbarazzarsi del corpo di Gesù per evitare di alimentare una venerazione eccessiva verso i resti mortali di quello scomodo rivoluzionario del I secolo.

E’ facile contro-replicare (come hanno fatto numerosi suoi colleghi) che risulta francamente improbabile che i membri del Sinedrio e le autorità ebraiche soffrissero di amnesia collettiva. Quando la prima comunità cristiana inizio ad annunciare improvvisamente che Gesù era risorto corporalmente, perché semplicemente non li misero a tacere rivelando dove avevano deposto il cadavere?

Lo stesso Ludemann, d’altra parte, ha riconosciuto che «gli ebrei mostrarono interesse per il luogo in cui venne deposto il cadavere di Gesù e, naturalmente, per la proclamazione di Gesù come Risorto […]. Ciò ha provocato domande sulla destinazione del suo corpo da parte di avversari o non credenti»27. A maggior ragione, le autorità ebraiche e romane avrebbero avuto tutto il potere per smentire i cristiani risalendo al cadavere di Cristo o annunciando pubblicamente che cosa ne avessero fatto (magari citando testimoni oculari). Eppure accusarono i cristiani di averlo sottratto.

Se avesse potuto, il Sinedrio ebraico avrebbe fatto comparire il cadavere di Gesù in una delle tante occasioni in cui Gerusalemme fu messa in subbuglio dai sermoni degli apostoli sulla risurrezione di Cristo. Ma in alcuna fonte antica ebraica o pagana i primi cristiani vengono smentiti tramite l’indicazione del cadavere o del sepolcro occupato.

Dopo aver considerato in maniera complessiva e organica gli argomenti a favore e quelli contrari, José Miguel Garcia, direttore della Cattedra di Teologia all’Università Complutense di Madrid, ha concluso: «Tutte le caratteristiche segnalate ci obbligano a concludere che la critica storica non può negare l’autenticità del ritrovamento del sepolcro vuoto»28.

 


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