È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

INDAGINE SULLA RESURREZIONE: GESU' E' VERAMENTE RISORTO ?

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2022 19:12
Autore
Stampa | Notifica email    
04/08/2022 18:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Le prove storiche della resurrezione di Gesù



Quali sono le prove a favore della risurrezione di Cristo? Cosa dicono i principali studiosi? Il sepolcro di Gesù era davvero vuoto? I discepoli videro davvero il Cristo risorto? Citando i maggiori storici degli ultimi 100 anni, in questo dossier rispondiamo a queste ed altre domande, considerando anche le obiezioni più comuni.


 
 
 

La resurrezione di Gesù può essere considerato un evento storico?

O è solo oggetto di fede? Oppure un mito inventato? I discepoli trovarono davvero il sepolcro vuoto? E se semplicemente inventarono tutto? Sono possibili spiegazioni naturalistiche? Le apparizioni di Gesù risorto furono allucinazioni o proiezioni psicologiche?

In questo dossier (che resterà costantemente aggiornato) abbiamo interrogato gran parte dei principali studiosi internazionali (credenti e non credenti) delle origini cristiane e citato innumerevoli pubblicazioni, giungendo ad elencare un pool di argomenti a favore della storicità della risurrezione. Inoltre, abbiamo considerato e contro-replicato alle principali obiezioni.

Precisiamo fin subito che è necessario considerare la forza cumulativa di tutti gli argomenti proposti (e non ogni argomento preso singolarmente). Consigliamo l’uso del seguente menù per muoversi agilmente tra le varie sezioni.

 1. LA STORICITA’ DELLA SEPOLTURA DI GESU’.

Il primo argomento che contribuisce a dar peso al giudizio finale sulla storicità della resurrezione è quello della storicità della sepoltura.

E’ evidente che se Gesù di Nazareth non venne sepolto sarebbe impossibile dare credito ai testi cristiani quando parlano del ritrovamento del sepolcro vuoto e sarebbe molto difficile ritenere affidabili, in generale, i racconti pasquali.

Ma cosa dice la comunità accademica a proposito della sepoltura di Gesù? E’ unanimemente attestata come storica allo stesso modo in cui sono considerati avvenuti il processo, la crocifissione e la morte in croce? Si, anche se in questo caso c’è una minoranza di specialisti che effettivamente non la accredita come storica per alcuni motivi (ai quali risponderemo).

Secondo il vangelo di Marco, fu Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del Sinedrio ebraico, a chiedere ed ottenere la concessione da parte di Ponzio Pilato del cadavere di Cristo, seppellendolo in un sepolcro (cfr. Mc 15,42-47), probabilmente di sua proprietà. Il racconto è confermato da altre tre fonti indipendenti, con l’aggiunta di qualche piccolo dettaglio: l’evangelista Matteo (Mt 27,57-66), Luca (Lc 23,50-53) e Giovanni (Gv 19,38-42).

Come mostreremo più dettagliatamente più avanti, il più importante studioso del testo marciano, Rudolf Pesch, ha datato la fonte pre-marciana su cui si basa l’evangelista per il racconto della passione all 37 d.C., quindi «a breve distanza dai fatti narrati nell’ambito della prima comunità di lingua aramaica in Gerusalemme»1.

Sono pochi i dubbi tra la maggioranza di studiosi e storici contemporanei che la sepoltura di Gesù di Nazareth sia un evento realmente accaduto. Jacob Kremer, docente di Studi biblici del Nuovo Testamento presso l’Università di Vienna ha certificato infatti che «la maggior parte degli esegeti considera saldamente affidabili le dichiarazioni bibliche relative al sepolcro vuoto»2.

L’eminente Raymond E. Brown, professore emerito presso l’Union Theological Seminary di New York, la ritiene una vicenda «molto probabilmente storica»3, a partire dal fatto che il racconto soddisfa ben tre dei criteri storici attraverso i quali gli studiosi analizzano i racconti dell’antichità.

Il “criterio della molteplice attestazione” è soddisfatto in quanto il racconto è ripreso in maniera coerente da quattro fonti indipendenti, i quali citano sicuramente delle fonti a loro precedenti (pre-evangeliche); il “criterio della dissomiglianza” è a sua volta soddisfatto in quanto la figura di Giuseppe d’Arimatea è sorprendentemente dissimile dall’atteggiamento prevalente dei primi cristiani verso il Sinedrio; ed anche il “criterio dell’imbarazzo” trova compimento in quanto risulta imbarazzante per i membri della chiesa primitiva aver valorizzato tanto positivamente un esponente di rilievo delle autorità ebraiche, responsabili morali della morte di Gesù.

La presenza di Giuseppe d’Arimatea, confermata da tutte le fonti cristiane, è ciò che rende realmente plausibile tutto il racconto: se gli evangelisti avessero inventato la sepoltura di Gesù, non avrebbero mai inserito come protagonista una figura così specifica come un membro del Sinedrio giudaico, in quanto l’invenzione non avrebbe retto di fronte all’immediata smentita da parte delle autorità ebraiche.

«Sebbene l’alta probabilità non equivalga a certezza», ha concluso Raymond E. Brown, «non c’è nulla nel racconto di base pre-evangelico della sepoltura di Gesù da parte di Giuseppe che non possa essere plausibilmente considerato storico»4.

Considerando anche che il vangelo di Marco sta citando un’antichissima fonte pre-marciana che attesta la sepoltura (ne parleremo dopo), John At Robinson, decano emerito del Trinity College dell’Università di Cambridge, ha potuto addirittura concludere che si tratta di «uno dei fatti più antichi e meglio attestati su Gesù»5.

Anche il teologo scettico Gerd Ludemann, uno dei maggiori teorizzatori di obiezioni alternative alla risurrezione, ammette che negare la storicità di Giuseppe d’Arimatea e la sepoltura di Gesù sarebbe «andare troppo oltre»6.

Molti studiosi, infine, hanno argomentato che il riferimento ad Arimatea, una città poco nota e priva di significato teologico o storico, conferisce ulteriore credibilità storica alla figura di Giuseppe.

Una delle conseguenze più importanti della storicità del racconto della sepoltura, oltre al fatto di rendere armonica e coerente tutta la storia successiva (a partire dal sepolcro vuoto), è anche che l’ubicazione della tomba di Gesù era nota agli ebrei ed ai cristiani di Gerusalemme. Sicuramente la presenza storica di un membro del Sinedrio, come Giuseppe d’Arimatea, rende plausibile che le autorità ebraiche avessero informazioni sul sepolcro.

1.1 Obiezione: non esisteva una sepoltura individuale per i condannati.

[torna al menu]

Come accennato, non tutti gli studiosi concordano sulla storicità della sepoltura di Gesù.

L’obiezione più in voga, almeno fino alla metà del XIX secolo, era che parlando di una sepoltura individuale si manifestava ignoranza verso i costumi giudaici e quindi gli autori dei vangeli sarebbero stati dei greci della seconda o terza generazione cristiana.

Il più noto studioso a sostenere questo è stato lo storico John Dominic Crossan, il quale ha insistito sul fatto che Gesù probabilmente non fu mai sepolto poiché le vittime della crocifissione venivano tipicamente lasciate sulla croce per essere mangiate da animali selvatici o seppellite in tombe poco profonde7.

Il riferimento è alle regole giudaiche secondo le quali ai condannati a morte spettava una sepoltura comune, come si legge effettivamente in Mishnah Sanhedrin (contenuto nella Mishnah e nel Talmud).

Gli scavi archeologici svolti a Gerusalemme nel 1968, tuttavia, hanno portato alla luce un ossario contenuto in una tomba ebraica, al cui interno sono emersi i resti di un uomo crocifisso contemporaneo a Gesù o databile ai primi anni del cristianesimo (probabilmente alla fine degli anni 20 d.C.).

José Miguel Garcia, direttore della Cattedra di Teologia all’Università Complutense, ha riferito che tale scoperta è una prova «che non sempre i condannati a morte erano sepolti nella fossa comune» e «se le loro famiglie o gli amici richiedevano i corpi, si poteva concedere loro una sepoltura dignitosa»8.

Da questa scoperta in poi non risulta che qualche specialista ha più avanzato obiezioni alla sepoltura individuale di Gesù come descritta dai vangeli.

N.T. Wright, professore di Nuovo Testamento all’Università di St. Andrews e C.A. Evans, docente di Nuovo Testamento all’Acadia Divinity College, dopo aver studiato la letteratura ebraica antica (come il Talmud di Babilonia) hanno anche messo direttamente in discussione il fatto che i costumi giudaici non prevedessero mai una sepoltura dignitosa anche per chi moriva crocifisso.

Per gli ebrei era, anzi, un dovere concedere ai morti un’appropriata sepoltura anche per quanto riguardava «gli ebrei giustiziati dalle autorità pagane»9, tradizione attestata in uno dei rotoli di Qumran10. In esso, scrivono i due studiosi, viene «posto in evidenza il requisito di seppellire il giustiziato nel giorno stesso della sua morte» per evitare la profanazione della terra, dal momento che l’uomo messo a morte è maledetto da Dio11. Non sempre le autorità romane, tuttavia, acconsentivano le usanze ebraiche.

In un altro testo ritrovato a Qumran, il Rotolo del tempio12, si conferma che «anche nel caso del criminale messo a morte venisse prevista un’adeguata sepoltura»13. Così, i due studiosi hanno concluso: «Gli ordini della Scrittura, considerati insieme alle tradizioni concernenti la pietà (come esemplificato nel libro di Tobia), l’impurità corporea e l’obbligo di non profanare la terra, suggeriscono senz’ombra di dubbio che in circostanze normali (cioè in tempo di pace) nessun cadavere sarebbe dovuto rimanere insepolto: né giudeo, né pagano, né innocente né colpevole. Tutti sarebbero dovuti essere sepolti»14.

Anche Raymond E. Brown, professore emerito di Nuovo Testamento presso l’Union Theological Seminary di New York, ha chiarito che la politica romana si adeguava spesso a quella religiosa ebraica riguardo alla sepoltura e ammetteva la possibilità di una sepoltura personale di alcuni crocifissi15.

Infine, l’archeologa e biblista Jodi Magness, presidente dell’Archaeological Institute of America, è anch’essa intervenuta in merito confermando: «I racconti evangelici della sepoltura di Gesù sembrano essere in gran parte coerenti con le prove archeologiche»16.


[Modificato da Credente 04/08/2022 18:42]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:19. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com