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I MISTERIOSI PASSAGGI NEL RACCONTO DELLE NOZZE DI CANA

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2020 11:38
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16/05/2020 10:41
 
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Quello delle NOZZE DI CANA è uno dei brani più difficili di tutto il Vangelo. Perché il più difficile? Perché è quello in cui Gesù diventa il Cristo, quello cioè in cui inizia la sua vita pubblica come Salvatore. Finora non aveva ancora predicato né compiuto miracoli. La sua missione inizia da qui. Quindi un brano delicatissimo e importantissimo. E nel quale invece sembrano accadere diversi “incidenti diplomatici”: Gesù che sgrida la madre? La madre che disobbedisce al figlio? Come può essere? Si sono scritti fiumi di inchiostro su questo brano, soprattutto per quella misteriosa frase di Gesù: “ Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora” che ha suscitato negli studiosi tantissime domande come queste:

Perché Gesù chiama donna sua madre, cosa che non aveva mai fatto prima?

Perché risponde così duramente “che ho da fare con te”?

Perché sembra non volere iniziare i miracoli?

Perché se la sua ora non è giunta, allora poi li inizia?

Perché Maria si dimostra importuna e inopportuna, lei che sempre era stata umile?

Perché alla secca risposta del figlio DISOBBEDISCE ordinando ai servi di procedere?

Come si permette di forzare la mano a Cristo?

Ecco perché ho affermato che questo brano è molto difficile, e non è detto che ci sia per forza una risposta a tutte le domande. I protestanti per esempio usano questo brano per svalutare la figura di Maria, mentre molti cattolici lo usano per dimostrare che Maria riesce a strappare a Cristo le grazie tutte le volte che vuole.

Ho letto nel Forum tutte le discussioni su questo argomento e cerco di fornirne qui una sintesi. Il primo problema è che ci troviamo davanti ad una traduzione dal greco, che a sua volta ha tradotto dall'aramaico. E non ci rendiamo conto che non tutte le espressioni possono essere tradotte. Alcune frasi o concetti NON HANNO TRADUZIONE in altre lingue. Ma qualcosa possiamo dire. Innanzitutto possiamo dire che il termine “Donna” a quel tempo non era dispregiativo, ma veniva dato con rispetto. Certo rimane il fatto che Gesù non la chiama più madre. Perché? Perché ora non è più Gesù, il figlio naturale di Maria, ora è il Cristo, che entra in una logica salvifica universale che supera il legame naturale a favore del più grande legame con chi l'aveva mandato, con il Padre. Ora egli è (anche all'evidenza di quanto sta per compiere) Dio.

Sant'Agostino scrive che Gesù non ricusava di fare il miracolo in quell'ora bensì solo di chiarire a Maria che quello che stava per fare non dipendeva dal vincolo di sangue che la legava a lei, bensì dipendeva dalla sua divinità e che a Maria non apparteneva.

Alcuni sostengono che Gesù abbia detto che “non è ancora giunta la mia ora” derivi dal fatto che Gesù non volesse ancora dimostrare con miracoli l'autorità della propria missione perché il precursore Giovanni stava ancora svolgendo la sua. Ma se fosse così, perché poi invece la sua missione la inizia? E quando Maria dice “non hanno più vino”, nascondeva l'invito a compiere un miracolo? Gesù ha davvero bisogno di essere sollecitato?

Tutto sta a tradurre bene quel fastidioso “che ho a che fare con te?”

In realtà, analizzando altri testi antichi che contengono questa stessa espressione scopriamo che essa non veniva usata per mostrare disprezzo o arroganza.

Uno dei motivi per cui le traduzioni destano sempre problemi non è solo l'aspetto linguistico, ma il fatto che NON CONOSCIAMO IL TONO con cui viene detta una frase. Anche noi che oggi per comunicare usiamo messaggi al cellulare, sappiamo benissimo che uno stesso messaggio può essere letto in tono scherzoso od in tono offensivo. Non poche volte ci siamo causati dei malintesi. E allora cerchiamo di rimediare con gli smile, cioè mettiamo per esempio una faccina sorridente alla fine della frase come per dire: guarda che sto scherzando.

Nei manoscritti greci, ahimé, mancavano ….gli smile!

Gesù sorrideva nel dire quella frase? Alcuni dicono di no e traducono: “r iguarda forse me e te?” Ma sarebbe come dire “Che ce ne frega che il vino è finito: problema loro!”. Traduzione poco fedele non solo ai sentimenti di Gesù ma anche al contesto: una festa di loro parenti! Ecco perché preferisco le traduzioni con lo smile sorridente tipo: “ La mia preoccupazione non è forse la tua ?”. Come per dire: Per­ché mi fai questo discorso? Allora sai che posso compiere questo miracolo e che voglio farlo!

Rimane però da chiarire perché Gesù dica “Non è arrivata la mia ora” e poi invece dimostra il contrario. Questo perché, a parer mio, oltre a mancare gli smile, nella lingua greca mancava anche la punteggiatura. Per esempio mancava il punto interrogativo. A me piace molto pertanto la traduzione interrogativa della frase: “Non è forse arrivata la mia ora?”

Questa può certo sembrare un'interpretazione personale, ma rimane rispettosa della traduzione lineare.
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16/05/2020 14:14
 
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Caro Stefano,

innanzitutto benvenuto. Le domande poste nel tuo topic, sono quantomai legittime e da me condivise.

Infatti da tempo me le ero poste, ed avevo realizzato, approfondendo l'argomento alla luce di molti commenti e commentari, che la maggioranza di essi insiste sulle comuni traduzioni. Ma in tal modo, con tali commenti o si rende Maria disobbediente e inopportuna, o si rende Gesù inadempiente nell'attendere la "sua ora" concedendo un miracolo a Maria, che in alcuni casi viene considerato come colei che riesce a ottenere un miracolo anche se fuori dal disegno divino. E francamente non mi sentivo di concordare pienamente su tali commenti, ancorchè fatti da esimi commentatori. E il motivo è appunto il dato di partenza, cioè la traduzione
Insomma mi sono posto le stesse domande che hai molto opportunamente elencato e che non possono non sorgere a chiunque legga il testo delle nozze di Cana con un pò di attenzione.

Insomma, cercando e scovando sono arrivato alle tue stesse conclusioni, a cui hai appena accennato, ma che mi sento di sottoscrivere in pieno.

Ti riporto qui di seguito quanto scrivevo in proposito, in un 3d presente nella sezione dedicata a Maria e che era posto al termine di una lunga analisi su questo specifico argomento:

tratto da qui: Cosa c'è tra me e te o donna

........

Mancando negli scritti dei primissimi padri apostolici, espliciti riferimenti a questo specifico brano, non possiamo affidarci alla tradizione, per sapere come i primi cristiani intendessero le frasi in questione.

Pertanto, non resta che la traduzione interlineare, soprattutto in questo caso, il solo punto su cui indagare per la comprensione; poi naturalmente occorre basarsi anche sul senso della frase idiomatica tipica del tempo di Gesù, ed infine sulla coerenza delle varie espressioni con la vicenda narrata.

Tenuto conto che nel greco originale,manca la punteggiatura che va ricostruita in base al senso della frase, tentiamo di dare una possibile soluzione al nostro quesito, basandoci soprattutto sulla dettagliata esegesi esposta negli ultimi post.

La traduzione interlineare rispetto al greco originale, (parola per parola) è:

COSA A ME E A TE DONNA
LA MIA ORA NON E' ARRIVATA


Se la seconda espressione (LA MIA ORA NON E' ARRIVATA) fosse seguita, come è possibile fare, dal punto interrogativo, avremmo questa traduzione: LA MIA ORA NON E' ARRIVATA?
in tal caso la risposta di Gesù risulta del tutto pertinente alla richiesta di Maria, e l'iniziativa di Maria risulta del tutto coerente e conseguente alla risposta di Gesù.

La ricostruzione del versetto in questa ottica sarebbe la seguente:
(Questa) Cosa (importa) a me e a te o donna? Non è arrivata la mia ora ?

In questa possibile ricostruzione, Gesù risponde alla madre che quello che lei gli sta evidenziando o chiedendo, importa, interessa a Lui e a lei, essendo arrivata la sua ora di dare inizio alla sua manifestazione.

Solo questa traduzione, che il testo originale comunque permette, spiegherebbe appieno la subitanea iniziativa di Maria che, in tal caso non risulta nè inopportuna nè insubordinata, ma in perfetta sintonia col figlio, e proprio per tale motivo le consente a pieno titolo, di collaborare col figlio dando lei stessa il via alla sua "ora", e perciò dice ai servi di mettersi a sua disposizione; ciò spiega anche la immediata azione di Gesù, che, in conseguenza dell'obbedienza dei servi all'invito di Maria, dà inizio alla sua missione pubblica facendo quello che costituisce il primo importante segno, narrato da Giovanni.
In quella sua "ora" in cui dà inizio alla sua manifestazione pubblica, era appropriato che Gesù facesse quel segno, che non è solo un semplice miracolo, ma è una anticipazione delle Sue nozze con la Sua sposa al termine della sua "ora". Perciò Maria intervenne a fianco del Figlio, e non in modo inoppotuno, o insubordinato, tanto da interferire con i piani divini, se quell'ora non fosse arrivata, ma in modo del tutto appropriato.
Chiediamoci infatti: se non fosse stata quella l' "ora" di Gesù, come risulta dalle traduzioni correnti, avrebbe Egli dato inizio alla sua missione, manifestando la sua "gloria" proprio attraverso quel segno?

Maria, invece si sente subito autorizzata a dire ai servi:
FATE TUTTO QUELLO CHE VI DIRA', analogamente a quanto aveva proferito il Padre al momento del battesimo di Gesù, all'inizio della sua vita pubblica, dicendo:
"QUESTO E' IL MIO FIGLIO DILETTO, ASCOLTATELO.

L'opera di Maria risulta quella di indirizzare tutti ad ascoltare ed obbedire Gesù e perciò da parte sua non fa nulla di inopportuno pronunciando quelle parole, ma dicendo ciò, ella si aspettava effettivamente l'intervento del Figlio per manifestarsi, e si decide a dare indicazione ai servi solo quando ne riceve una conferma da parte del Figlio.


--------------------
Riflettiamo ancora:
E' assai singolare il fatto che il quell'ultima "ora", Maria, la quale si era assai preoccupata ed attivata per far intervenire il Figlio cambiando l'acqua in vino eccellente per quello sposalizio della prima "ora", non intervenne invece neppure per far cambiare l'aceto in acqua da quel Figlio ardente di sete, durante il suo mistico sposalizio con la Chiesa.
Non era quella la sua ora? O come molti pensano, non era SOLO quella la sua ora?
Perchè Maria intervenne alle nozze di Cana chiedendo a Gesù di cambiare l'acqua in vino, e non gli chiese di cambiare in vino quell'aceto o ridurre in altro modo la sua massima sofferenza, in quella che avrebbe dovuto essere proprio l'ora opportuna per farlo?
Maria in questa ORA di estrema passione non chiese nulla a quel Figlio, mentre si era data premura dello stato di necessità durante una semplice festa di nozze.

Se le parole di Gesù NON E' ANCORA GIUNTA LA MIA ORA, dette da Gesù a Maria alle nozze di Cana, si fossero riferite solo all'ora della passione, non sarebbe stato proprio quello il momento per chiedergli di trasformare quell'amara bevanda in vino buono per la sua sete?
Ma questo non avvenne, perchè Maria sapeva che il miracolo da lei richiesto fu fatto quando era opportuno farlo, trasformando in vino l'acqua presentato dai servi.

Maria, nell'ora della passione non fece alcuna richiesta al Figlio, e neppure al Padre a favore del Figlio sitibondo e moribondo.
Tuttavia Gesù fece un estremo grandioso dono alla sposa per le sue stesse nozze, che si consumava in quel modo umanamente così crudele ma divinamente così pieno di ineffabile amore.
Volle donare se stesso alla sua Sposa, e lo avrebbe fatto cambiando non più l'acqua in vino, ma da questo momento avrebbe cambiato il vino nel suo stesso SANGUE, per la salvezza di tutti, sino alla fine.
Fu forse quella la più grande delle opere compiute da Gesù, di cui il segno fatto a Cana era una prefigurazione, in quell'ora del SUO SPOSALIZIO, in cui TUTTO SI E' COMPIUTO, anche questa volta con l'aiuto di Maria. Ad Essa infatti fu affidato quale madre, il primo di tanti figli per le Sue divine nozze CON LA SUA SPOSA, LA CHIESA.

----------------------

In conclusione l'unica risposta convincente alle nostre perplessità in merito al versetto in questione, è che esso debba tradursi:

(questa) COSA (interessa) A ME E A TE ?
NON E' GIUNTA LA MIA ORA?


------------------------------------

Ecco, sono ansioso di sapere se queste mie conclusioni sull'argomento da te proposto, sono da te condivise oppure se hai qualche osservazione in merito.

Un caloroso e fraterno saluto
17/05/2020 11:35
 
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Credente., 16/05/2020 14:14:

Caro Stefano,

innanzitutto benvenuto. Le domande poste nel tuo topic, sono quantomai legittime e da me condivise.

Infatti da tempo me le ero poste, ed avevo realizzato, approfondendo l'argomento alla luce di molti commenti e commentari, che la maggioranza di essi insiste sulle comuni traduzioni. Ma in tal modo, con tali commenti o si rende Maria disobbediente e inopportuna, o si rende Gesù inadempiente nell'attendere la "sua ora" concedendo un miracolo a Maria, che in alcuni casi viene considerato come colei che riesce a ottenere un miracolo anche se fuori dal disegno divino. E francamente non mi sentivo di concordare pienamente su tali commenti, ancorchè fatti da esimi commentatori. E il motivo è appunto il dato di partenza, cioè la traduzione
Insomma mi sono posto le stesse domande che hai molto opportunamente elencato e che non possono non sorgere a chiunque legga il testo delle nozze di Cana con un pò di attenzione.

Insomma, cercando e scovando sono arrivato alle tue stesse conclusioni, a cui hai appena accennato, ma che mi sento di sottoscrivere in pieno.

Ti riporto qui di seguito quanto scrivevo in proposito, in un 3d presente nella sezione dedicata a Maria e che era posto al termine di una lunga analisi su questo specifico argomento:

tratto da qui: Cosa c'è tra me e te o donna

........

Mancando negli scritti dei primissimi padri apostolici, espliciti riferimenti a questo specifico brano, non possiamo affidarci alla tradizione, per sapere come i primi cristiani intendessero le frasi in questione.

Pertanto, non resta che la traduzione interlineare, soprattutto in questo caso, il solo punto su cui indagare per la comprensione; poi naturalmente occorre basarsi anche sul senso della frase idiomatica tipica del tempo di Gesù, ed infine sulla coerenza delle varie espressioni con la vicenda narrata.

Tenuto conto che nel greco originale,manca la punteggiatura che va ricostruita in base al senso della frase, tentiamo di dare una possibile soluzione al nostro quesito, basandoci soprattutto sulla dettagliata esegesi esposta negli ultimi post.

La traduzione interlineare rispetto al greco originale, (parola per parola) è:

COSA A ME E A TE DONNA
LA MIA ORA NON E' ARRIVATA


Se la seconda espressione (LA MIA ORA NON E' ARRIVATA) fosse seguita, come è possibile fare, dal punto interrogativo, avremmo questa traduzione: LA MIA ORA NON E' ARRIVATA?
in tal caso la risposta di Gesù risulta del tutto pertinente alla richiesta di Maria, e l'iniziativa di Maria risulta del tutto coerente e conseguente alla risposta di Gesù.

La ricostruzione del versetto in questa ottica sarebbe la seguente:
(Questa) Cosa (importa) a me e a te o donna? Non è arrivata la mia ora ?

In questa possibile ricostruzione, Gesù risponde alla madre che quello che lei gli sta evidenziando o chiedendo, importa, interessa a Lui e a lei, essendo arrivata la sua ora di dare inizio alla sua manifestazione.

Solo questa traduzione, che il testo originale comunque permette, spiegherebbe appieno la subitanea iniziativa di Maria che, in tal caso non risulta nè inopportuna nè insubordinata, ma in perfetta sintonia col figlio, e proprio per tale motivo le consente a pieno titolo, di collaborare col figlio dando lei stessa il via alla sua "ora", e perciò dice ai servi di mettersi a sua disposizione; ciò spiega anche la immediata azione di Gesù, che, in conseguenza dell'obbedienza dei servi all'invito di Maria, dà inizio alla sua missione pubblica facendo quello che costituisce il primo importante segno, narrato da Giovanni.
In quella sua "ora" in cui dà inizio alla sua manifestazione pubblica, era appropriato che Gesù facesse quel segno, che non è solo un semplice miracolo, ma è una anticipazione delle Sue nozze con la Sua sposa al termine della sua "ora". Perciò Maria intervenne a fianco del Figlio, e non in modo inoppotuno, o insubordinato, tanto da interferire con i piani divini, se quell'ora non fosse arrivata, ma in modo del tutto appropriato.
Chiediamoci infatti: se non fosse stata quella l' "ora" di Gesù, come risulta dalle traduzioni correnti, avrebbe Egli dato inizio alla sua missione, manifestando la sua "gloria" proprio attraverso quel segno?

Maria, invece si sente subito autorizzata a dire ai servi:
FATE TUTTO QUELLO CHE VI DIRA', analogamente a quanto aveva proferito il Padre al momento del battesimo di Gesù, all'inizio della sua vita pubblica, dicendo:
"QUESTO E' IL MIO FIGLIO DILETTO, ASCOLTATELO.

L'opera di Maria risulta quella di indirizzare tutti ad ascoltare ed obbedire Gesù e perciò da parte sua non fa nulla di inopportuno pronunciando quelle parole, ma dicendo ciò, ella si aspettava effettivamente l'intervento del Figlio per manifestarsi, e si decide a dare indicazione ai servi solo quando ne riceve una conferma da parte del Figlio.


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Riflettiamo ancora:
E' assai singolare il fatto che il quell'ultima "ora", Maria, la quale si era assai preoccupata ed attivata per far intervenire il Figlio cambiando l'acqua in vino eccellente per quello sposalizio della prima "ora", non intervenne invece neppure per far cambiare l'aceto in acqua da quel Figlio ardente di sete, durante il suo mistico sposalizio con la Chiesa.
Non era quella la sua ora? O come molti pensano, non era SOLO quella la sua ora?
Perchè Maria intervenne alle nozze di Cana chiedendo a Gesù di cambiare l'acqua in vino, e non gli chiese di cambiare in vino quell'aceto o ridurre in altro modo la sua massima sofferenza, in quella che avrebbe dovuto essere proprio l'ora opportuna per farlo?
Maria in questa ORA di estrema passione non chiese nulla a quel Figlio, mentre si era data premura dello stato di necessità durante una semplice festa di nozze.

Se le parole di Gesù NON E' ANCORA GIUNTA LA MIA ORA, dette da Gesù a Maria alle nozze di Cana, si fossero riferite solo all'ora della passione, non sarebbe stato proprio quello il momento per chiedergli di trasformare quell'amara bevanda in vino buono per la sua sete?
Ma questo non avvenne, perchè Maria sapeva che il miracolo da lei richiesto fu fatto quando era opportuno farlo, trasformando in vino l'acqua presentato dai servi.

Maria, nell'ora della passione non fece alcuna richiesta al Figlio, e neppure al Padre a favore del Figlio sitibondo e moribondo.
Tuttavia Gesù fece un estremo grandioso dono alla sposa per le sue stesse nozze, che si consumava in quel modo umanamente così crudele ma divinamente così pieno di ineffabile amore.
Volle donare se stesso alla sua Sposa, e lo avrebbe fatto cambiando non più l'acqua in vino, ma da questo momento avrebbe cambiato il vino nel suo stesso SANGUE, per la salvezza di tutti, sino alla fine.
Fu forse quella la più grande delle opere compiute da Gesù, di cui il segno fatto a Cana era una prefigurazione, in quell'ora del SUO SPOSALIZIO, in cui TUTTO SI E' COMPIUTO, anche questa volta con l'aiuto di Maria. Ad Essa infatti fu affidato quale madre, il primo di tanti figli per le Sue divine nozze CON LA SUA SPOSA, LA CHIESA.

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In conclusione l'unica risposta convincente alle nostre perplessità in merito al versetto in questione, è che esso debba tradursi:

(questa) COSA (interessa) A ME E A TE ?
NON E' GIUNTA LA MIA ORA?


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Ecco, sono ansioso di sapere se queste mie conclusioni sull'argomento da te proposto, sono da te condivise oppure se hai qualche osservazione in merito.

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17/05/2020 11:38
 
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Sì sì, grazie! Infatti avevo letto e apprezzato. Anche di questo materiale mi sono infatti servito. Non potendo accedere nel Forum ho scritto nelle condivisioni. Grazie ancora di tutto, e complimenti per il vostro splendido ed utile lavoro!
Stefano Biavaschi





Credente., 16/05/2020 14:14:

Caro Stefano,

innanzitutto benvenuto. Le domande poste nel tuo topic, sono quantomai legittime e da me condivise.

Infatti da tempo me le ero poste, ed avevo realizzato, approfondendo l'argomento alla luce di molti commenti e commentari, che la maggioranza di essi insiste sulle comuni traduzioni. Ma in tal modo, con tali commenti o si rende Maria disobbediente e inopportuna, o si rende Gesù inadempiente nell'attendere la "sua ora" concedendo un miracolo a Maria, che in alcuni casi viene considerato come colei che riesce a ottenere un miracolo anche se fuori dal disegno divino. E francamente non mi sentivo di concordare pienamente su tali commenti, ancorchè fatti da esimi commentatori. E il motivo è appunto il dato di partenza, cioè la traduzione
Insomma mi sono posto le stesse domande che hai molto opportunamente elencato e che non possono non sorgere a chiunque legga il testo delle nozze di Cana con un pò di attenzione.

Insomma, cercando e scovando sono arrivato alle tue stesse conclusioni, a cui hai appena accennato, ma che mi sento di sottoscrivere in pieno.

Ti riporto qui di seguito quanto scrivevo in proposito, in un 3d presente nella sezione dedicata a Maria e che era posto al termine di una lunga analisi su questo specifico argomento:

tratto da qui: Cosa c'è tra me e te o donna

........

Mancando negli scritti dei primissimi padri apostolici, espliciti riferimenti a questo specifico brano, non possiamo affidarci alla tradizione, per sapere come i primi cristiani intendessero le frasi in questione.

Pertanto, non resta che la traduzione interlineare, soprattutto in questo caso, il solo punto su cui indagare per la comprensione; poi naturalmente occorre basarsi anche sul senso della frase idiomatica tipica del tempo di Gesù, ed infine sulla coerenza delle varie espressioni con la vicenda narrata.

Tenuto conto che nel greco originale,manca la punteggiatura che va ricostruita in base al senso della frase, tentiamo di dare una possibile soluzione al nostro quesito, basandoci soprattutto sulla dettagliata esegesi esposta negli ultimi post.

La traduzione interlineare rispetto al greco originale, (parola per parola) è:

COSA A ME E A TE DONNA
LA MIA ORA NON E' ARRIVATA


Se la seconda espressione (LA MIA ORA NON E' ARRIVATA) fosse seguita, come è possibile fare, dal punto interrogativo, avremmo questa traduzione: LA MIA ORA NON E' ARRIVATA?
in tal caso la risposta di Gesù risulta del tutto pertinente alla richiesta di Maria, e l'iniziativa di Maria risulta del tutto coerente e conseguente alla risposta di Gesù.

La ricostruzione del versetto in questa ottica sarebbe la seguente:
(Questa) Cosa (importa) a me e a te o donna? Non è arrivata la mia ora ?

In questa possibile ricostruzione, Gesù risponde alla madre che quello che lei gli sta evidenziando o chiedendo, importa, interessa a Lui e a lei, essendo arrivata la sua ora di dare inizio alla sua manifestazione.

Solo questa traduzione, che il testo originale comunque permette, spiegherebbe appieno la subitanea iniziativa di Maria che, in tal caso non risulta nè inopportuna nè insubordinata, ma in perfetta sintonia col figlio, e proprio per tale motivo le consente a pieno titolo, di collaborare col figlio dando lei stessa il via alla sua "ora", e perciò dice ai servi di mettersi a sua disposizione; ciò spiega anche la immediata azione di Gesù, che, in conseguenza dell'obbedienza dei servi all'invito di Maria, dà inizio alla sua missione pubblica facendo quello che costituisce il primo importante segno, narrato da Giovanni.
In quella sua "ora" in cui dà inizio alla sua manifestazione pubblica, era appropriato che Gesù facesse quel segno, che non è solo un semplice miracolo, ma è una anticipazione delle Sue nozze con la Sua sposa al termine della sua "ora". Perciò Maria intervenne a fianco del Figlio, e non in modo inoppotuno, o insubordinato, tanto da interferire con i piani divini, se quell'ora non fosse arrivata, ma in modo del tutto appropriato.
Chiediamoci infatti: se non fosse stata quella l' "ora" di Gesù, come risulta dalle traduzioni correnti, avrebbe Egli dato inizio alla sua missione, manifestando la sua "gloria" proprio attraverso quel segno?

Maria, invece si sente subito autorizzata a dire ai servi:
FATE TUTTO QUELLO CHE VI DIRA', analogamente a quanto aveva proferito il Padre al momento del battesimo di Gesù, all'inizio della sua vita pubblica, dicendo:
"QUESTO E' IL MIO FIGLIO DILETTO, ASCOLTATELO.

L'opera di Maria risulta quella di indirizzare tutti ad ascoltare ed obbedire Gesù e perciò da parte sua non fa nulla di inopportuno pronunciando quelle parole, ma dicendo ciò, ella si aspettava effettivamente l'intervento del Figlio per manifestarsi, e si decide a dare indicazione ai servi solo quando ne riceve una conferma da parte del Figlio.


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Riflettiamo ancora:
E' assai singolare il fatto che il quell'ultima "ora", Maria, la quale si era assai preoccupata ed attivata per far intervenire il Figlio cambiando l'acqua in vino eccellente per quello sposalizio della prima "ora", non intervenne invece neppure per far cambiare l'aceto in acqua da quel Figlio ardente di sete, durante il suo mistico sposalizio con la Chiesa.
Non era quella la sua ora? O come molti pensano, non era SOLO quella la sua ora?
Perchè Maria intervenne alle nozze di Cana chiedendo a Gesù di cambiare l'acqua in vino, e non gli chiese di cambiare in vino quell'aceto o ridurre in altro modo la sua massima sofferenza, in quella che avrebbe dovuto essere proprio l'ora opportuna per farlo?
Maria in questa ORA di estrema passione non chiese nulla a quel Figlio, mentre si era data premura dello stato di necessità durante una semplice festa di nozze.

Se le parole di Gesù NON E' ANCORA GIUNTA LA MIA ORA, dette da Gesù a Maria alle nozze di Cana, si fossero riferite solo all'ora della passione, non sarebbe stato proprio quello il momento per chiedergli di trasformare quell'amara bevanda in vino buono per la sua sete?
Ma questo non avvenne, perchè Maria sapeva che il miracolo da lei richiesto fu fatto quando era opportuno farlo, trasformando in vino l'acqua presentato dai servi.

Maria, nell'ora della passione non fece alcuna richiesta al Figlio, e neppure al Padre a favore del Figlio sitibondo e moribondo.
Tuttavia Gesù fece un estremo grandioso dono alla sposa per le sue stesse nozze, che si consumava in quel modo umanamente così crudele ma divinamente così pieno di ineffabile amore.
Volle donare se stesso alla sua Sposa, e lo avrebbe fatto cambiando non più l'acqua in vino, ma da questo momento avrebbe cambiato il vino nel suo stesso SANGUE, per la salvezza di tutti, sino alla fine.
Fu forse quella la più grande delle opere compiute da Gesù, di cui il segno fatto a Cana era una prefigurazione, in quell'ora del SUO SPOSALIZIO, in cui TUTTO SI E' COMPIUTO, anche questa volta con l'aiuto di Maria. Ad Essa infatti fu affidato quale madre, il primo di tanti figli per le Sue divine nozze CON LA SUA SPOSA, LA CHIESA.

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In conclusione l'unica risposta convincente alle nostre perplessità in merito al versetto in questione, è che esso debba tradursi:

(questa) COSA (interessa) A ME E A TE ?
NON E' GIUNTA LA MIA ORA?


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