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01/05/2020 14:59 | |
Col 2,9 E' uno dei versetti più chiari ed espliciti sulla natura DIVINA di Cristo.In esso Paolo esprime con evidenza che in Cristo abita CORPORALMENTE, fisicamente, la pienezza di Dio.Ribadisce in sostanza ciò che dice anche Giovanni 1,14: E IL VERBO SI FECE CARNEe venne ad abitare in mezzo a noi;e noi vedemmo la sua gloria,GLORIA come di UNIGENITO dal Padre,pieno di grazia e di verità.
In Gv 1,1 era già precisato che il Verbo, (cioè Gesù) era DIO. QUindi vi è una sostanziale convergenza tra quanto dice Paolo in Col 2,9 e Gv.1,14
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Se Paolo avesse voluto esprimere il concetto, sostanzialmente diverso di una generica "qualità divina", così come traduceva la wt, avrebbe utilizzato non il termine greco Theotetos CHE HA USATO, ma il termine Theiotes, che invece NON HA USATO.Ora la differenza che passa tra "pienezza della Deita'" e "pienezza della qualità divina", è abissale e sostanziale.Infatti se si dicesse ad esempio, che una persona possiede la pienezza della qualità regale ma non la pienezza della regalità, sarebbe come dire che una persona possiede solo le qualità di un re ma non è un re legittimo. Ne ha delle caratteristiche, ma non è di sangue reale. E quindi non ne ha la natura, nè a lui si possono tributare onori di alcun genere.
Mentre Paolo invece afferma in maniera enfatica e inequivocabile che in Gesù vi TUTTA LA PIENEZZA DELLA DEITA', con tutto ciò che ne consegue essendo DIo a pieno titolo, e non soltanto quale portavoce, rappresentante, agente, a cui lo ha ridotto la wt.E' proprio questa l'operazione a cui mira la traduzione della wt, nella sua "bibbia", e cioè squalificare la divinità di Cristo, togliendogli anche in questo versetto, la connotazione espressa da Paolo, che lo identifica quale Dio in tutta la sua pienezza, incarnatosi in Gesù fatto uomo.[Modificato da Credente 01/05/2020 16:05] |