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Amare ciò che si ha.

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2019 20:06
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07/06/2019 20:06
 
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Nel mondo la vera felicità non si raggiunge mai; si desidera sempre qualche cosa fin da piccoli e,appena raggiunta,se ne desidera un'altra.Ritengo che per vivere serenamente non è importante desiderare ciò che si ama ma saper amare ciò che si ha ed averne cura.Un altro modo per raggiungere la serenità è creare un buon rapporto personale con gli altri.Questo non è facile perchè ci sono incomprensioni,litigi,ingiustizie,vendette anche negli ambiti familiari.Il più delle volte uno vuole avere ragione sull'altro e imporre le sue idee.Peggio ancora è la presenza di chi agisce con malvagità desiderando il male altrui.Come comportarsi? Se consideriamo la vita osservandola dal "gradino" inferiore la reazione al male è la vendetta;tutto finisce lì :vince il più forte,il più furbo (e non è detto che sia chi ha ragione).Se riusciamo,invece,a salire su un "gradino "superiore (quello spirituale) l'atteggiamento è diverso.Si sa che Gesù ha detto di amare il nemico per avere lo stesso atteggiamento del Padre,ma che significa?I termini "amare" e "odiare" a quei tempi erano usati in modo diverso da noi(basti pensare alla frase"Chi non odia il padre e la madre non è degno di me" presente nel Vangelo in cui il termine odiare significa mettere al secondo posto).Amare il nemico quindi non significa tanto abbracciarlo,baciarlo,inchinarsi a lui,non correggerlo quando sbaglia perchè questo atteggiamento risulterebbe un'ipocrisia,ma vuol dire continuare a trattarlo come se non fosse un nemico minimizzando il più possibile i torti che ci ha fatto e i suoi difetti,trascurando gli errori,perdonando.Impossibile?Gesù era molto equilibrato nei suoi insegnamenti e non chiedeva cose impossibili ma semplicemente coerenti con l'uomo spirituale.Far valere i propri diritti,le proprie ragioni non è sbagliato(anche Gesù rivolgendosi ai suoi aguzzini ha chiesto il perchè delle loro percosse).Criticare,sparlare senza la presenza dell'interessato è sbagliato e non serve a nulla ma la correzione paziente di chi sbaglia è cosa giusta :ecco l'equilibrio!Criticare l'assente è solo uno sfogo personale.Correggendo con discrezione si applica giustizia e affetto contemporaneamente.E se la persona è incorreggibile?Pazienza!Abbiamo fatto del nostro meglio!Se facciamo del bene e amiamo solo chi ci è amico e ci contraccambia non abbiamo alcun merito spirituale anche i delinquenti sono capaci di fare lo stesso tra di loro.Se aiutiamo il nemico che ha bisogno ed affrontiamo le provocazioni concedendo anche più di quanto ci è chiesto(A chi ti chiede la tunica dai anche il mantello..)smorziamo ogni contesa,il livello di vita diventa superiore e siamo figli di Dio che offre le stesse cose(sole,acqua,aria,cibo) ai giusti e agli ingiusti con la speranza che sempre più ingiusti diventino giusti;tocca agli uomini a fare un uso corretto di questi beni in modo che non ci siano quelli che vivono nell'abbondanza e nello spreco e quelli privati di tutto!
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