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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2024 09:21
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09/03/2023 08:05
 
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«Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti»

Rev. D. Xavier SOBREVÍA i Vidal
(Sant Just Desvern, Barcelona, Spagna)
Oggi, il Vangelo é una parabola che ci scopre le realtà dell uomo dopo la morte. Gesù ci parla del premio o del castigo che avremo a seconda di come ci siamo comportati.

Il contrasto tra il ricco e il povero è molto forte. Il lusso e l indifferenza del ricco; la situazione patetica di Lazzaro, con i cani che gli leccano le piaghe (cf. Lc 16,19-21). Tutto con un gran realismo, che fa si che entriamo nello scenario.

Possiamo pensare: dove sarei io, se fossi uno dei protagonisti della parabola? La nostra società, costantemente, ci ricorda che dobbiamo vivere bene, con comodità e benessere, ricreandoci e senza preoccupazioni. Vivere per se stessi senza preoccuparsi degli altri o preoccupandosi solo dell essenziale affinché la coscienza stia tranquilla, però non per un senso di giustizia, amore o solidarietà.

Oggi ci si presenta la necessità di ascoltare Dio in questa vita, di convertirci in questa vita e approfittare il tempo che Lui ci concede. Dio chiede un rendiconto. In questa vita mettiamo a repentaglio la vita .

Gesù lascia chiara l esistenza dell inferno descrivendo alcune delle sue caratteristiche: la pena che soffrono i sensi «intingere nell acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma». (Lc 16,24)- e la sua eternità «tra noi e voi è stato fissato un grande abisso» (Lc 16,26)-.

San Gregorio Magno ci dice che «tutte queste cose si dicono affinché nessuno possa scusarsi a causa della sua ignoranza». Bisogna spogliarsi dell uomo vecchio ed essere liberi per poter amare il prossimo. Dobbiamo rispondere alla sofferenza dei poveri, dei malati o degli abbandonati. Sarebbe bene che ricordassimo questa parabola con frequenza perché ci faccia più responsabili della nostra vita. A tutti giunge il momento della morte. E dobbiamo essere sempre preparati perché un giorno saremo giudicati.

Pensieri per il Vangelo di oggi
«Gesù mette in guardia sul pericolo dei beni della terra. Tuttavia, Gesù non condanna in modo assoluto il possesso dei beni terreni: anzi, ci esorta a ricordare il duplice comandamento dell amore a Dio e dell amore al prossimo» (San Giovanni Paolo II)

«Rimane sempre il pericolo che, chiudendosi sempre più ermeticamente a Cristo, i superbi, i ricchi e i potenti finiscano per condannare se stessi a cadere nell abisso eterno della solitudine che è l inferno» (Francesco)

«Nella moltitudine di esseri umani senza pane, senza tetto, senza fissa dimora, come non riconoscere Lazzaro, il mendicante affamato della parabola? Come non risentire Gesù: non l avete fatto a me (Mt 25,45)?» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2463)
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