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Soli Deo Gloria!

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2017 11:08
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09/11/2017 14:50
 
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“a Dio, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.” (Romani 16:27)

In nessuna parte della Bibbia è concessa la possibilità all’essere umano di poter ricevere meriti per quello che è riuscito a fare, ma ogni riconoscimento e ogni gloria sono esclusiva proprietà di Dio!

Se per qualche improbabile ipotesi la gloria non è attribuita al Signore, allora c’è qualcosa che non va!

Nel caso ci fosse qualche cristiano che vanta il merito di un opera buona, allora non è un buon cristiano come pensa di essere!

Comunque, laddove ce ne fosse stato davvero bisogno, al fine di sgomberare il campo da ogni dubbio, sotto questo aspetto la Bibbia infligge il “colpo di grazia” e afferma:- “infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire...” (Filippesi 2:13).

Niente po' po' di meno, non soltanto non siamo gli esecutori di un progetto, ma addirittura neppure gli ideatori!

Perciò, non perdiamoci in un bicchiere d’acqua, ma ricordiamoci sempre che per ogni cosa SOLI DEO GLORIA (Solo a Dio la Gloria!)

Pace e buon pomeriggio!
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09/11/2017 17:00
 
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Noi siamo chiamati a diventare collaboratori di Dio. Egli ci previene con le sue numerose grazie, e noi non dobbiamo sciuparle ma indirizzarle verso il bene, corrispondendo così alla Sua volontà che ci guida, e ci sostiene nella sua opera.
Ed Egli non mancherà alla fine di computarci una ricompensa copiosa secondo il grado di adesione alle sue mozioni interiori e ai suoi doni.
Ecco perchè dice la Scrittura:
2Co 5,10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
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10/11/2017 09:57
 
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Certo, il risultato dev’essere però sempre lo stesso... ovvero che ogni cosa che facciamo dev’essere per la Sua gloria. L’apostolo Paolo dice anche che siamo salvati per grazia mediante la fede e ciò non viene da noi ma è il dono di Dio, AFFINCHÉ NESSUNO SE NE VANTI. In noi, qualsiasi cosa possiamo fare, non dev’esserci alcun vanto, non possiamo gloriarci di noi stessi, ma come dice sempre l’apostolo.. chi si vanti, si vanti nel Signore. Dio ha preparato precedentemente le opere buone in Cristo affinché noi in Lui le praticassimo, ma è Lui che le ha create e Lui ci da il volere e l’agire per praticare quello che Lui vuole. Il Signore Gesù è la vite, noi siamo solo dei tralci, è Lui che da la linfa vitale ed è grazie a Lui che possiamo portare frutto. La Scrittura lo dice chiaramente in ogni sua parte, A Dio sia la gloria, Lui non spartisce la Sua gloria con nessuno
[Modificato da Ettore.87 10/11/2017 09:57]
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10/11/2017 21:21
 
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Permettimi di fare una considerazione.

Noi da Dio abbiamo avuto la vita. Prima non eravamo e non saremmo mai esistiti senza di Lui.
Da Lui abbiamo avuto i doni personali.
Da Lui è stato fatto ogni cosa materiale dentro cui noi possiamo muoverci.
Quindi è evidente che di nulla possiamo vantarci.

Per questo dice anche giustamente Gesù: senza di me non potete far nulla.

Fatta questa premessa che è il presupposto, non possiamo però fare l'errore di pensare che Lui sia il manovratore e noi siamo le marionette e che a noi non resta altro da fare che eseguire delle azioni già programmate.
Occorre quindi fare qualche opportuna precisazione, perchè da quelle premesse qualcuno potrebbe dedurre che noi non abbiamo alcuna parte nel gran disegno di Dio e che in fondo la libertà umana non esiste perchè c'è già Dio che fa ogni cosa.

Invece troviamo nella Scrittura molte esortazioni a corrispondere liberamente ed attivamente al progetto divino e che in base a tale libero impegno saremo anche valutati. Basti pensare ad esempio alla parabola dei talenti da trafficare e alla ricompensa derivante.
Occorre quindi affermare con forza le premesse senza però dimenticare che Dio non ci tratta e non ci vuole marionette.
Il libero arbitrio che ci ha donato non è un "servo arbitrio", ma un dono reale e che Egli per primo rispetta ed apprezza.
Egli ci vuole collaboratori e pur fornendoci i mezzi, la guida, la forza e la luce necessaria, tuttavia non fa nulla senza che noi lo vogliamo. Ed è questa adesione e questa collaborazione che verrà alla fine valutata. Per questo nella Scrittura si parla di ricompensa.

Mat 5,12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Mat 6,1 Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.

Mat 10,41 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.

Mat 10,42 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Lu 6,23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.

Lu 14,14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

1Co 3,14 Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa;

1Co 9,17 Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa;

2Co 5,10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.

Col 3,24 sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. Servite a Cristo Signore.

Eb 10,35 Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa.

Eb 11,26 Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa.


2G 8 Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena.

Ap 11,18 ... è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,


Noi dunque pur non potendo accampare nessun vanto, in quanto da Dio abbiamo tutte le grazie necessarie, tuttavia saremo ugualmente valutati per come avremo collaborato deliberatamente col progetto di Dio.
Ecco perchè Paolo dice: CHi si vanta, si vanti nel Signore.
Ecco che possiamo perciò vantarci ma A Lui dobbiamo attribuire il nostro vanto.
[Modificato da Credente 10/11/2017 21:32]
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11/11/2017 09:17
 
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Ciao carissimo, forse ti ha spaventato il titolo della meditazione, in quanto richiama uno dei cinque sola della riforma protestante, ma credo di aver comunque espresso una verità biblica. Chi di noi potrebbe affermare che TUTTA LA GLORIA non appartenga a Dio? Che anche il solo 1% di gloria potremmo attribuirla a noi stessi o a qualcun’altro? Che solo a Dio appartenga la gloria credo che sia una verità chiaramente espressa dalla Scrittura, e basandomi su questa ho semplicemente affermato quello che essa stesa dice: “...A DIO, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la gloria in eterno. Amen.” Romani‬ ‭16:27‬.

Noi siamo chiamati a fare ogni cosa in vista della Sua gloria, infatti Lui, per Sua propria decisione e scelta personale si è eletto un popolo da redimere affinché lo serva, lo adori e gli dia gloria e onore. Perché possiamo fare questo, Egli stesso ci ha dovuti rigenerare per mezzo dello Spirito Santo trasformandoci in nuove creature. È grazie a questa nuova nascita, a questa nuova natura, che noi abbiamo un nuovo rapporto con Dio e che possiamo dargli gloria. Ogni cosa, ogni azione, piccola e grande deve avere come unico fine promuovere la Sua gloria: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.” 1Corinzi‬ ‭10:31‬ ‭‬‬
[Modificato da Ettore.87 11/11/2017 09:18]
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11/11/2017 10:53
 
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Il titolo mi ha invece incuriosito, tutt'altro che spaventato.
Sono un fan del grande musicista Bach, che dedicava ogni suo spartito alla gloria di Dio e per tale motivo ho voluto leggere il tuo post, (non sempre li leggo per mancanza di tempo) ed è chiaro che ogni cosa debba essere indirizzata alla sua gloria.
Se leggi bene i miei precedenti post infatti trovi ribadito questo presupposto.
A cui ho voluto fare solo alcune precisazioni che rafforzano ed esaltano ancor di più la grandezza e la magnificenza di Dio, il quale con la sua gloria non annulla la nostra personalità, non la mortifica asservendola alla sua maestà infinita, ma valorizza ed apprezza ogni nostro singolo gesto rendendoci poi partecipi della SUA gloria.

Anche noi saremo uniti a Lui, e godremo della infinita gloria di Dio se avremo perseverato nella sua Via.




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11/11/2017 11:44
 
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Amen, io credo fermamente che Dio sia sovrano in ogni aspetto della nostra vita e che di conseguenza tutta la nostra vita debba essere vissuta per la sola gloria di Dio. Infatti noi non siamo stati creati per noi stessi, per autorealizzarci, per diventare felici, soddisfatti o qualunque altra cosa, come se la felicità fosse fine a sé stessa. Ma in realtà siamo stati creati solo e unicamente per la gloria di Dio. La motivazione principale che ha spinto Dio a salvarci non è il miglioramento della nostra vita, ma la sua gloria, sebbene il miglioramento della nostra vita sia un piacevolissimo effetto secondario.

Paolo scrive ai Romani: “Perché tutto viene soltanto da Dio. Tutto esiste per la sua potenza e tutto è per la sua gloria. A lui sia la gloria per sempre! Amen. (Romani 11:36)

Dunque, dobbiamo renderci conto che lo scopo principale di Dio in ogni cosa che fa è glorificare sé stesso, non soddisfare i nostri bisogni. Se lui ha scelto di salvare dei peccatori e di restaurare la creazione è solo e unicamente per il piacere che prova nel glorificare sé stesso e nel ricevere la nostra lode per quello che ha fatto: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace.” (Salmo 115:3)
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12/11/2017 20:03
 
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Re:
Ettore.87, 11/11/2017 11.44:


Dunque, dobbiamo renderci conto che lo scopo principale di Dio in ogni cosa che fa è glorificare sé stesso, non soddisfare i nostri bisogni. Se lui ha scelto di salvare dei peccatori e di restaurare la creazione è solo e unicamente per il piacere che prova nel glorificare sé stesso e nel ricevere la nostra lode per quello che ha fatto: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace.” (Salmo 115:3)



La prima parte del tuo ultimo post è condivisibile.
Tuttavia questa seconda parte qui riportata, si presta ad equivoco.
Qualcuno potrebbe infatti pensare che Dio abbia sentimenti di autoesaltazione e di morbosa ricerca di incensare se stesso avendo creato l'umanità solo a tale narcisistico scopo.
Se si intendesse in tal modo il tuo pensiero, si avrebbe una idea sbagliata di Dio la cui gloria è da esaltare grandemente da parte nostra proprio in quanto Egli, attraverso il suo viscerale amore verso di noi ha mandato il suo Unigenito Figlio che si è temporaneamente svestito di quella gloria che aveva per venire a servirci e a salvarci prendendo la forma di servo.(Fil.2,5 ss)

E lo scopo di tale salvazione è anche quello di condurre anche noi a quella gloria che appartiene propriamente a Dio.
Dice infatti Ebrei 2,10

Ed era ben giusto che colui, per il quale e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza.

Mi pare importante evidenziare questo versetto perchè vi si dice con molta chiarezza che anche noi siamo salvati per essere glorificati nella stessa gloria di Dio.

Dice ancora infatti Romani 8,30
quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.

Noi dunque non siamo esclusi ma inclusi nella gloria di Dio, ne saremo partecipi.
Potremo partecipare della sua gioia, della sua grandezza, della sua bellezza.
Dio sarà felice di farci felici. Sarà glorificato tanto maggiormente quanto più godremo della sua stessa gloria.

Per questo Gesù dice anche che chi si abbassa "sarà esaltato". Seguendo la sua via di abbassamento anche noi potremo partecipare al suo innalzamento.

In tal modo l'uomo non viene schiacciato, nè annientato, nè manovrato per una autoaffermazione da parte di Dio, ma viene associato tanto alla sua passione, quanto alla sua gloria.
Questo non riduce la gloria di Dio ma anzi la rende ancor più ammirevole, amabile ed adorabile da parte dell'uomo.

Prendilo come una mia semplice ulteriore riflessione. Non pretendo con quanto sopra di esprimere una verità indiscutibile ma mi pare che dai versetti che ti ho citati, emergano anche questi aspetti.

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13/11/2017 13:07
 
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Ciao carissimo, ti ringrazio per la risposta. Ci tenevo comunque a fare una precisazione... ovvero che noi chiaramente non possiamo ragionare con i parametri umani quando parliamo di Dio, cioè.. se un uomo glorifica se stesso è narcisista perché ha la concorrenza di altri uomini che lui dovrebbe amare come se stesso, ma Dio non ha questa concorrenza, Dio è unico e quindi non commette nessun peccato di narcisismo perché il narcisismo c'è quando tu ti innalzi a discapito degli altri... Dio è Dio, non è un uomo, non c'è rivalità tra l'uomo e Dio, quindi può essere glorificato in se stesso, perché no, non c'è questo limite che c'è negli uomini. Dio essendo l'origine di ogni cosa, è libero di fare tutto quello che vuole, come vuole, anche se Lui, pur nella libertà si attiene sempre ai suoi stessi principi, di amore, di fedeltà, di misericordia ecc.. Noi glorifichiamo Dio nel senso che riflettiamo la Sua gloria, noi diamo gloria a Dio riflettendo la Sua gloria, siamo usati come degli specchi che riflettono la gloria di Dio, quindi quando Dio si glorifica in noi vuol dire questo... usa noi come uno specchio attraverso il quale viene irradiata la Sua gloria, non che diventiamo compartecipi come se venissimo resi noi degli dèi viventi, non credo sia questo il senso.. noi non diventiamo Dio, noi riflettiamo la natura di Dio. La legge mosaica diceva agli israeliti "voi siete dèi", ma come è possibile che la legge mosaica che proibisce ogni forma di culto al di la di quello reso al vero Dio possa dire a degli uomini "voi siete dèi"? Bisogna capire il senso in cui lo dice, ovvero.. voi riflettere la gloria di Dio. Non so se ti trovi in accordo con questo... Con quel messaggio volevo intendere dire che, ogni cosa ha come scopo e fine ultimo, la gloria di Dio... che sia la creazione, che sia la redenzione, che sia un miracolo, una guarigione, che sia il nostro comportamento ecc ecc ecc.. ogni cosa ha il fine ultimo di glorificare Dio.
[Modificato da Ettore.87 13/11/2017 13:09]
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14/11/2017 15:32
 
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Certamente quando si parla di Dio o si cerca di immaginarlo c'è sempre di mezzo il nostro limite, come anche limitati sono i nostri ragionamenti. Quindi cerchiamo, per quanto ci è possibile di trarre dalla Scrittura gli elementi che almeno ci facciano intuire qualcosa di Lui e della sua infinita ineffabile grandezza.
E' anche cosa positiva che ne parliamo perchè cercando di approfondire alcuni aspetti, possiamo trovare qualcosa che ci aiuti a meglio conoscerLo.

Il Signore non è in competizione con nessuno, perchè nessuno può paragonarsi a Lui, in questo certamente concordo.
Tuttavia, proprio perchè non vi è alcun timore da parte di Dio che qualcuno possa contendergli il suo assoluto primato scardinando l'ordine della realtà esistente e della stessa esistenza, Egli può concedere a quanti lo cercano con cuore sincero quello che vuole.
Tu riflettevi sul versetto di Salmi 82:6
Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo".

Questo salmo viene ripetuto da Gesù ai giudei che lo accusavano di farsi Dio.
Giovanni 10:34 Gesù rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge: "Io ho detto: voi siete dèi"?
Il Signore cita questo passo della Scrittura, la profonda verità di questa affermazione e che, se era vera per dei semplici uomini, a maggior ragione si doveva applicare a lui, inviato dal Padre.
In un commento evangelico (la parola.net) a questo versetto, trovo anche questa utile indicazione:
"per mostrare che già nell'Antico Testamento si preparava la via a quella unione di Dio e dell'uomo, che egli era venuto a completare."

Approfondendo questo concetto di unione con Dio troviamo ancora in 1Corinzi 6,17
Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.

E' una frase molto forte, che ci fa pensare che Dio abbia in serbo per noi molto più di quanto possiamo pensare o immaginare.

In 1Corinzi 2,9 Sta scritto infatti:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
Fin dove possiamo spingerci a dire di questa unione- comunione con Dio?
Sarei presuntuoso se avanzassi delle conclusioni al di sopra di quanto lo stesso evangelista dice:
1Giovanni 3,2
Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

Perciò non oso azzardare alcuna spiegazione che dica ciò che la rivelazione non aggiunge e non è possibile neppure immaginare, ma mi fermo a sottolineare quel " NOI SAREMO SIMILI A LUI".
Dio trascende ogni concetto umano e se "noi saremo simili a Lui" possiamo dire solo che lo saremo anche nella sua gloria, anche se non possiamo sapere cosa o come sia effettivamente questa "gloria".

Quello che però non posso pensare è che Dio strumentalizzi o usi l'uomo per conseguire lo scopo della sua gloria, piegandolo a fare ogni cosa in tal senso, quasi Egli sia carente di gloria.
Per quanto noi siamo tenuti a ricercare e a sforzarci di fare ogni cosa per la Sua gloria, penso che questo torni a nostro vantaggio e quindi Dio lo voglia, ma non sia ricercato da Dio come fosse un suo bisogno, essendo Egli già il sommo bene e già pieno dall'eternità della sua infinita gloria.

E' come il padre del figlio prodigo, che lo aspettava con ansia e voleva che tornasse con se, non perchè si aspettava da lui che aumentasse i suoi possedimenti o il suo onore, ma semplicemente per l'affetto che portava al figlio e per il desiderio di riversargli i beni della sua casa.
Come non notare in questa parabola le parole di Gesù in Luca 15,22
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.,
Di quanto onore, di quanto affetto, di quanta stima e di quali simbolici riconoscimenti viene fatto oggetto questo figlio, sia pure immeritevole e perduto che però volontariamente decide di tornare da suo padre.
Penso che Gesù abbia tratteggiato una figura del Padre celeste, che meglio non possiamo immaginarlo e che ci fa già pregustare quell'abbraccio della sua misericordia e del Suo amore per noi.

Gesù stesso ci invita a cercare la gloria che viene da quel Padre:
Giovanni 5,44
E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?

Penso che se noi avremo come scopo la glorificazione di Dio, sperimenteremo in Lui, quella gloria che Gesù ci invita a cercare.
[Modificato da Credente 14/11/2017 16:56]
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15/11/2017 11:15
 
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Certo, dire con esattezza cosa possa voler dire essere resi simili a Lui è un po azzardato... in parte, penso faccia riferimento al fatto che anche noi risorgeremo con un corpo glorificato (che non sappiamo come sarà), e dunque essendo completata la nostra redenzione, saremo simili a Cristo e potremo riflettere perfettamente la gloria di Dio. Il peccato non sarà più presente in noi e potremo glorificare Dio e servirlo perfettamente godendo per sempre della Sua presenza. Però non dimentichiamoci che ok, saremo simili a Lui, ma siamo pur sempre creature, anche in quel luogo il nostro compito sarà quello di continuare a glorificare Dio. Non ci sarà qualcuno che sarà intento a glorificare la nostra persona, perché ogni essere che sarà in quel luogo darà gloria a Dio e al Signore Gesù.. «E vidi, e udii la voce di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode». E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!» E gli anziani si prostrarono e adorarono.»
‭‭Apocalisse di Giovanni‬ ‭5:11-14‬ ‭

«Dopo queste cose, guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen».»
‭‭Apocalisse di Giovanni‬ ‭7:9-12‬ ‭‬‬
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16/11/2017 11:16
 
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Permettimi ancora una piccola riflessione a integrazione del tuo ultimo post.
Relativamente al versetto di 1Pt.1,7 laparola.net commenta:

Pietro accumula le parole lode, gloria, onore per esprimere la ricchezza della gloria che coronerà coloro che sulla terra hanno lottato, e sofferto ignominia e persecuzioni per il nome di Cristo...

Fermo restando che non possiamo immaginare la condizione dei salvati, che saranno uniti a Dio per sempre, penso che il sentimento che nel regno celeste rimarrà, sarà l'amore. Un amore totale e senza distrazioni di sorta che assorbirà tutte le creature che avranno scelto il loro Creatore come Dio. Un amore esclusivo per Lui, derivante da una fede operante e provata già sulla terra, che sarà a perenne gioia e gloria di Dio.
E tale amore dell'uomo sarà ricambiato perennemente da Dio, il Quale per Amore ci ha creati e con il Suo Amore ci inonderà per sempre.


17/11/2017 11:08
 
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Amen. Per coronare il tutto volevo condividere un passo di Isaia in cui ci viene detto che Dio ci ha creati per la Sua gloria.

fa' venire i miei figli da lontano
e le mie figlie dalle estremità della terra:
tutti quelli cioè che portano il mio nome,
che io ho creati per la mia gloria,
che ho formati, che ho fatti.

Isaia 43:6,7

Dunque ogni cosa è stata e dev'essere finalizzata alla Sua gloria. Anche il fatto che saremo coronati e godremo della Sua gloria dev'essere motivo per dargli gloria
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