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EFREM SIRO (306-373)

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2017 17:19
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22/04/2017 17:15
 
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Sant'Efrem nella storiografia


I dettagli aggiunti più tardi dagli agiografi siriaci sono di dubbio valore ed è impossibile separare la verità storica dall'agiografia.



  • Efrem si sarebbe recato in Egitto, permanendovi otto anni, periodo durante il quale egli avrebbe confutato pubblicamente alcuni portavoce dell'eretico Ario.

  • Le relazioni fra sant'Efrem e Basilio Magno sono raccontate da autori che alcuni ritengono affidabili, come san Gregorio di Nissa e Sozomeno, secondo cui l'eremita di Edessa, attratto dalla grande reputazione di Basilio, decise di fargli visita a Cesarea. Fu accolto calorosamente e fu ordinato diacono da Basilio; quattro anni dopo egli rifiutò sia il sacerdozio, sia l'episcopato che Basilio gli offriva mediante delegati mandati a questo scopo ad Edessa. Sebbene sembri che Efrem conoscesse pochissimo il greco, questo incontro con Basilio non è improbabile; alcuni critici, comunque, ritengono la prova insufficiente e perciò la rifiutano.

  • Le sottili meditazioni di Efrem sui simboli della fede cristiana e la sua posizione contro le eresie, hanno fatto delle sue opere una fonte popolare d'ispirazione nelle varie Chiese. Si svilupparono molte agiografie, in buona parte leggendarie. Alcune di esse sono composte in versi che riprendono i suoi distici. Molte sono scritte in greco tardivo. I ricercatori spesso le fanno risalire a un solo compositore che chiamano Ephraem Graecus per distinguerle da quelle composte dal vero Efrem.


Opere


Teologo e poeta


La tradizione lo presenta come un uomo austero. Non si trovano, nelle sue opere letterarie, accenni alle dispute teologiche contemporanee, caratterizzate dalle controversie trinitarie: questo probabilmente perché non conosceva la lingua greca. La piena ortodossia cristiana di Efrem si rivela attraverso il suo metodo di divulgazione preferito: la poesia. A questo riguardo, è stato definito "la cetra (o l'arpa) dello Spirito Santo".
Nella sua epoca si andava organizzando il canto religioso cosiddetto "alternato" nelle chiese, del quale gli iniziatori sono stati Ambrogio a Milano e Diodoro ad Antiochia. Efrem compose nella lingua nativa poesie di contenuto didattico o esortativo, con un forte lirismo e particolarmente idonee al canto collettivo. La grande diffusione di questi canti (dalla Siria raggiunsero l'Oriente mediterraneo, grazie anche a precise ed accurate traduzioni in greco) fu favorito soprattutto dal carattere popolare delle sue poesie. Efrem si serviva della poesia come di un eccellente mezzo pastorale perfino nelle omelie e nei sermoni, dove risaltava la sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura.
Dedicò 20 inni alla Madonna, della quale era molto devoto.

Testi e versioni dei suoi scritti

Il siriaco originale degli scritti di Efrem è mantenuto in molti manoscritti, uno dei quali risale al V secolo. Attraverso molte trascrizioni, comunque, i suoi scritti, in particolare quelli usati nelle varie liturgie, hanno subito non poche interpolazioni. Inoltre molte delle sue opere esegetiche si sono deteriorate, o almeno non si trovano più nelle biblioteche dell'Oriente.

Numerose versioni, comunque, compensano la perdita degli originali. Efrem viveva ancora, o almeno era morto da poco, quando fu cominciata la traduzione delle sue opere in greco. Gli scrittori armeni sembrano aver intrapreso la traduzione dei suoi commentari biblici. I Mechitaristi hanno pubblicato in parte questi commentari e ritengono la versione armena molto antica (V secolo). I Monofisiti, è ben noto, erano abituati tradurre o adattare le opere siriache. Gli scritti di Efrem furono infine tradotte in arabo ed etiopico (traduzioni fino ad oggi non pubblicate). Nel medioevo alcune delle sue opere minori furono tradotte dal greco in lingua slava e latina. Alla fine da queste versioni furono fatti adattamenti degli scritti ascetici di Efrem in francese, tedesco, italiano ed inglese.

La prima edizione stampata (in latino) si basava su una traduzione dal greco fatta da Ambrogio Traversari e pubblicata dalla stamperia di Bartolomeo Guldenbeek di Sultz, nel 1475. Un'edizione molto migliore fu eseguita da Gerardo Vossius (m. 1619), il dotto prevosto di Tongres, per richiesta di Papa Gregorio XIII. Nel 1709Edoardo Thwaites pubblicò, dai manoscritti della Biblioteca Bodleiana, il testo greco, fino a quel momento conosciuto solo per frammenti. L'originale siriano rimase sconosciuto in Europa fino al fruttuoso viaggio in oriente (1706-1717) dei maroniti Gabriele Eva, Elia, e in particolare Giuseppe Simone Assemani, che si concluse con la scoperta di una preziosa raccolta di manoscritti nel monastero nitriano (Egitto) di Nostra Signora. Questi manoscritti trovarono subito la loro collocazione nella Biblioteca apostolica vaticana. Nella prima metà del XIX secolo il British Museum fu notevolmente arricchito da simili fortunate scoperte di Lord Prudhol (1828), Curzon (1832) e Tattam (18391841). Tutte le edizioni recenti degli scritti siriani originali di Efrem sono basate su questi manoscritti. Nella Biblioteca nazionale di Parigi e Bodleiana (Oxford) ci sono alcuni frammenti siriani di minore importanza. Giuseppe Simeone Assemani si affrettò a fare il miglior uso possibile dei suoi nuovi manoscritti e propose subito a Papa Clemente XII un'edizione completa delle opere di Efrem nell'originale siriano e nella versione greca, con una nuova versione latina dell'intero materiale. Da parte sua egli prese l'edizione del testo greco. Il testo siriano fu affidato al gesuita Pietro Mobarak (Benedetto), in quanto maronita. Dopo la morte di Mobarak, i suoi lavori furono continuati da Stefano Evodio Assemani. Alla fine questa monumentale edizione dell'opera di Efrem fu pubblicata a Roma (1732-1746) in sei volumi in folio. Fu completata dai lavori di Overbeck (Oxford, 1865) e Bickell (Carmina nisibena, 1866), mentre altri studiosi pubblicarono frammenti ritrovati (Zingerle, P. Martin, Rubens Duval). Una edizione (Mechlin, 1882-1902) degli inni e sermoni di S. Efrem si deve a monsignor T. J. Lamy.

Comunque, un'edizione completa della vasta opera di Efrem deve essere ancora prodotta.


[Modificato da Credente 22/04/2017 17:17]
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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