Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
Autore
Stampa | Notifica email    
17/01/2017 22:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


  

1

PAOLO A CORINTO Atti 18

Dopo Atene Paolo andò a Corinto. In quella città egli incontrò un’ebreo di nome Aquila. Con la moglie Pri­scilla quest'uomo si era rifugiato a Corinto da Roma, dopo che l'impe­ratore aveva mandato via dalla ca­pitale tutti gli Ebrei. Paolo fu accolto nella loro casa, e poiché faceva il loro mestiere, che era di cucire le tende, prese ad aiu­tarli. Paolo, infatti, cercava di non pesare sugli altri, e per quanto gli era possibile provvedeva alle neces­sità della sua vita lavorando. Il sa­bato poi si recava nella sinagoga.






 
2
IL SOGNO DI PAOLO atti 18
A Corinto Paolo ogni sabato si re­cava nella sinagoga per predicare e convertire tutti, Ebrei e Greci. A tut­ti egli spiegava che Gesù era il Mes­sia mandato da Dio. Ma gli Ebrei non volevano credergli e gli si op­posero al punto di insultarlo. Allora Paolo si stracciò le vesti in segno di sdegno e disse: «Io sto fa­cendo tutto ciò che mi è possibile per salvarvi. Se non vi salverete, sarà colpa vostra! Io ora cercherò di salvare quelli che non sono Ebrei!» Quindi Paolo lasciò la sinagoga. Una notte il Signore apparve in sogno a Paolo e gli disse: «Non avere timore! Continua a predicare e non tacere, perché io sono con te! Nessuno potrà farti del male. Anzi, molti abitanti di questa città appartengono già al mio popolo» Paolo rimase a Corinto un anno e mezzo, e predicava la parola di Dio. Come il Signore aveva detto, alcuni Ebrei si convertirono. Tra di essi c'era anche il capo della sinagoga, un uomo di nome Crispo, e tutta la sua famiglia. Si convertì anche un gruppo pagani, e tutti insieme formarono una numerosa comunità cristiana, che Paolo istruì nella fede con l'aiu­to dei suoi discepoli Tito e Timoteo.
  
3
LA RISPOSTA DI GALLIONE Atti 18
Un giorno a Corinto alcuni Ebrei portarono Paolo davanti al gover­natore romano Gallione. «Que­st'uomo cerca di convincere la gen­te ad adorare Dio in modo contra­rio alla legge» dissero. Paolo non ebbe il tempo di difen­dersi, perché Gallione rispose: «Se si trattasse di un delitto o di una cat­tiva azione, io vi ascolterei, o Ebrei!       Ma visto che si tratta di questioni della vostra legge, arrangiatevi da soli. Io non voglio essere giudice di queste faccende!» Così Gallione mandò via tutti dal tribunale.
 
4
APOLLO PREDICA AD EFESO Atti 18
Nella città di Efeso un cristiano di nome Apollo parlava di Gesù con molto impegno sia agli Ebrei sia ai pagani. Aquila e Priscilla, i due sposi ami­ci di Paolo, ebbero modo di ascol­tarlo e si resero conto che senza vo­lere Apollo diceva molte cose ine­satte, perché non era stato istruito a sufficienza nella fede di Gesù. Allo­ra lo presero in disparte e gli inse­gnarono quello che ancora non co­nosceva. Così, per opera di Aquila e Priscilla, Apollo riprese a parlare di Gesù secondo verità.


 
5
PAOLO A EFESO Atti 19
Paolo lasciò Corinto e la Grecia per fare ritorno in Asia Minore. Attra­versò le sue regioni montuose e giunse nella grande e importante città di Efeso. Qui già si trovavano alcuni credenti, e a loro Paolo chie­se: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete divenuti Cristiani?» Ma i credenti dissero: «Noi non sappiamo che cosa è lo Spirito San­to. Noi abbiamo ricevuto il battesi­mo di Giovanni il Battista». Allora Paolo spiegò loro che quello di Giovanni era un battesimo per coloro che accettavano di cam­biare vita e di credere in colui che doveva venire dopo di lui, e cioè Gesù; solo ricevendo lo Spirito Santo essi sarebbero divenuti veri Cristiani. Dopo questa spiegazione, quei discepoli chiesero di ricevere lo Spi­rito Santo. Paolo stese le mani su di loro, e lo Spirito Santo li ricolmò. Subito essi cominciarono a rendere testimonianza del Signore Gesù. Dio faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo. La gente pren­deva fazzoletti e panni che erano stati in contatto con Paolo, li mette­va sopra i malati ed essi guarivano. Anche chi era oppresso dagli spiriti maligni, ne veniva liberato.












 
6
I MAGHI DI EFESO Atti 20
Al vedere i miracoli che si compivano per mezzo di Paolo, alcuni cer­carono di trarne profitto. Così sette fratelli ebrei andarono da un inde­moniato e dissero: «Nel nome di quel Gesù che Paolo predica, esci da quest'uomo». Senonché lo spirito maligno ri­spose: «Gesù lo conosco e Paolo so chi è. Ma voi, chi siete?» E subito l'indemoniato si scagliò contro di loro, li afferrò e li picchiò fino a farli fuggire. Molti maghi e indovini con­fessarono allora di essere degli im­broglioni e divennero Cristiani.
 
7
UN RAGAZZO DI NOME EUTICO Atti 20
Nel corso dei suoi viaggi Paolo compì questo miracolo. Era la ricor­renza del giorno della risurrezione di Gesù, e Paolo stava celebrando la Cena del Signore. Un ragazzo di nome Eutico stava seduto sul da­vanzale della finestra, quando si ad­dormentò e cadde dal terzo piano. Fu raccolto che era morto. Paolo scese, si chinò su di lui, lo prese tra le braccia e disse: «Non rattristatevi. Il ragazzo è vivo!» Poi tornò nella casa e concluse la cele­brazione. Il ragazzo intanto era stato portato a casa sano e salvo!
 
 
8
GLI OREFICI DI EFESO Atti 19
Al tempo in cui l'apostolo Paolo si trovava a Efeso, la grande e impor­tante città dell'Asia Minore, scoppiò una sommossa a causa sua. Un orafo di nome Demetrio fab­bricava tempietti della dea Artemi­de, la divinità di cui gli Efesini erano famosi seguaci. Demetrio e i suoi colleghi ricavavano lauti guadagni dal loro lavoro. Demetrio radunò un giorno quelli che facevano il suo stesso lavoro, e disse loro: «Avete sentito quello che quel forestiero di nome Paolo va ri­petendo? Egli dice che non sono divinità le opere delle nostre mani, che ci danno tanto benessere. Egli ha già distolto molti dall'adorare la dea Artemide, e il nostro lavoro ri­schia di andare in rovina». Gli orafi si misero allora a gridare: «Grande è Artemide, la dea degli Efesini!» Essi misero a rumore tutta la città. La folla corse al grande tea­tro all'aperto, dove cominciò a gri­dare e protestare contro Paolo e i suoi amici. A un certo punto, furono trasci­nati nel teatro due discepoli e com­pagni di viaggio di Paolo, di nome Gaio e Aristarco. Temendo per loro, Paolo avrebbe voluto recarsi in teatro a parlare alla folla, ma i Cristiani della città glielo impediro­no, perché era troppo pericoloso. In teatro intanto regnava la più grande confusione. Chi diceva una cosa e chi un'altra. Molti gridarono per due ore in coro: «Grande è Ar­temide, la dea degli Efesini!» Arrivò poi il cancelliere della città, il quale con molta fatica riuscì a farsi ascoltare dalla folla. Disse: «Voi avete trascinato qui questi uomini, ma essi non hanno offeso la nostra dea Artemide. Se Demetrio e gli al­tri ritengono di essere danneggiati, si rivolgano al tribunale. E voi tutti tornate alle vostre case». La folla lo ascoltò, e Gaio e Ari­starco furono liberati.
 
9
UN ADDIO NEL PORTO DI MILETO Atti 20
Viaggiando per nave Paolo giunse al porto di Mileto. Lì si congedò dalla comunità cristiana e disse: «Ora intendo tornare a Gerusalem­me, e prevedo che non ci incontre­remo più. Lo Spirito Santo mi av­verte che dovrò affrontare molte difficoltà. Ma la cosa più importante è che io non smetta di svolgere il compito che ho ricevuto dal Signo­re Gesù: annunciare a tutti che Dio ama gli uomini!» Allora tutti scoppiarono a piangere. E quando venne l'ora della partenza, lo accompagnarono fino alla nave.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:50. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com