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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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17/01/2017 19:52
 
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Quando si trovava a Gerusa­lemme, di tanto in tanto Gesù andava nel vicino vil­laggio di Betania, ospite di alcuni suoi amici: erano Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria. Essi volevano molto bene a Gesù, e lo accoglieva­no con ogni riguardo, facendo cia­scuno del suo meglio. Una volta che Gesù era in casa, Marta si mise subito a preparare il pranzo. Era molto affaccendata e andava e veniva per la casa. Maria, invece, se ne stava seduta accanto a Gesù ad ascoltare le sue meravi­gliose parole. Ad un certo punto Marta, passan­do, si lamentò e disse a Gesù: «Si­gnore, non ti importa che mia sorel­la mi ha lasciata sola a servire? Dille che mi aiuti!» Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per troppe cose. Una sola cosa è davvero necessaria. Maria ha scel­to la parte migliore, e nessuno gliela porterà via!» Gesù voleva dire: è bene occu­parsi delle cose materiali, ma non bisogna dimenticare che ascoltare il Signore che parla e intrattenersi con lui vale molto di più. Accadde poi che Lazzaro si am­malò di una malattia grave. Marta e Maria, le sue sorelle, pensarono di farlo sapere a Gesù, che era lonta­no, e gli mandarono a dire: «Signo­re, il tuo amico è ammalato». Quando lo seppe, Gesù disse ai suoi discepoli: «Questa malattia ser­virà a manifestare la gloria di Dio e la gloria del Figlio di Dio». Gesù si trattenne altri due giorni nel luogo in cui si trovava, poi disse: «Andia­mo verso Gerusalemme. Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliano». «Se si è addormentato, vuoi dire che sta meglio, e presto guarirà» os­servarono i discepoli. Ma essi non avevano compreso le parole di Gesù. Allora egli parlò loro aperta­mente: «Lazzaro è morto» disse «e io sono contento per voi di non es­sere stato là, perché così crederete. Andiamo da lui!» Quando giunse a Betania. Gesù trovò che Lazzaro era già stato se­polto da quattro giorni. Poiché Be­tania distava solo tre chilometri da Gerusalemme, molti amici e parenti erano venuti a consolare Marta e Maria per la morte del fratello. Come seppe che Gesù stava ve­nendo, Marta gli andò incontro, mentre Maria rimase in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma so anche che qualunque cosa chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le rispo­se: «Tuo fratello risorgerà». «So che risorgerà» osservò Marta «come tut­ti, alla fine del mondo». Gesù allora le manifestò una cosa molto importante. Le disse: «Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno». E aggiunse: «Cre­di tu questo?» Marta rispose: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Poi tornò in fretta in casa e disse a sua sorella: «Il Maestro è qui, e ti chiama». Maria allora si alzò e uscì. Quelli che stavano in casa con lei la segui­rono pensando: «Va a piangere al sepolcro». Giunta davanti a Gesù, Maria gli si gettò ai piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!» Vedendo Maria piangere, e con lei tutti quelli che l'accompagnavano, Gesù si com­mosse profondamente e chiese: «Dove l'avete messo?» «Vieni a ve­dere» gli risposero. In quel momen­to Gesù scoppiò in pianto. I presen­ti allora dissero: «Vedi come amava il suo amico!» Ma altri obiettarono: «Lui che ha dato la vista a un cieco dalla nascita, non poteva fare in modo che Lazzaro non morisse?» Sempre profondamente com­mosso, Gesù giunse davanti al se­polcro, che era una grotta chiusa con una grossa pietra. «Togliete la pietra» ordinò Gesù. Ma Marta obiettò: «Signore, già manda cattivo odore, perché è stato sepolto già da quattro giorni!» «Come ti ho detto, se credi vedrai la gloria di Dio» ri­batté Gesù. Tolsero la pietra. Gesù alzò gli occhi al cielo e disse ad alta voce: «Padre, ti ringrazio di avermi ascol­tato». Poi a gran voce gridò: «Lazza­ro, vieni fuori!» E Lazzaro uscì dal sepolcro, vivo. Al vedere ciò, molti di quelli che erano venuti da Gerusalemme a consolare Marta e Maria credettero in Gesù, e tornati in città riferirono quello che avevano visto. I capi del popolo allora si riuniro­no per decidere che cosa fare a proposito di Gesù. Dicevano: «Egli compie molti miracoli. Molti credo­no in lui e non seguono più i nostri comandi». Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Sei giorni prima della Pasqua, Gesù tornò a Betania, dai suoi ami­ci. Essi gli prepararono la cena; Marta serviva, Lazzaro era uno dei commensali e Maria dimostrò tutto il suo amore a Gesù versandogli sul capo un vasetto di profumo raro. «Che spreco!» disse qualcuno, ma Gesù la difese: «No» disse «l'ha fatto perché mi vuoi bene. Vi assicuro che nel mondo intero si racconterà ciò che ella ha fatto». Luca 10; Giovanni li; 12
 1
GESU’ IN TRIONFO ENTRA A GERUSALEMME Matteo 21; Luca 19
Gesù era in cammino verso Geru­salemme. Quando fu nel villaggio di Betfage, tra Betania e il monte degli Ulivi, chiamò due discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che è di fronte a voi. Appena entrerete, tro­verete un'asina e il suo puledro le­gato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e portatelo qui. E se qualcuno vi chiederà perché lo scio­gliete, risponderete che il Signore ne ha bisogno». I due discepoli andarono e trova­rono tutto come Gesù aveva detto. Condussero a lui l'asinello, gli getta­rono addosso i loro mantelli e vi fecero salire il Maestro che procedette verso la città. Qualcuno allora ricordò una frase del profeta Zaccaria. Parlando del Messia che doveva venire, egli si era rivolto a Gerusalemme annun­ciando: «Ecco, il tuo re viene a te - tutto mite, seduto su un asinello». Lungo la via, una folla numero­sissima accorse e gli fece festa come a un trionfatore. Alcuni stendevano i loro mantelli sulla strada dove egli stava per passare, altri agitavano - rami di palma e d'olivo, mentre tutti acclamavano con gioia: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Gloria a Dio nell'alto dei cieli!»












 
2
UN TRANELLO PER GESU’ Luca 20
I nemici di Gesù gli tendevano dei tranelli, per avere di che accusano. Un giorno gli presentarono una mo­neta e gli chiesero: «E’ giusto o no pagare le tasse all'imperatore?» Era proprio una domanda diffici­le. Qualunque fosse stata la rispo­sta, avrebbero avuto motivo di ac­cusare Gesù. Infatti, se avesse detto che era giusto, lo avrebbero accusa­to di essere un traditore del suo po­polo, un amico dell'imperatore di Roma e dei suoi odiati soldati che comandavano in Palestina. era giusto pagare le tasse all'impe­ratore, sarebbero andati dal gover­natore che in Palestina teneva il po­sto dell'imperatore di Roma e lo avrebbero accusato di tradimento, per farlo arrestare e condannare. Gesù conosceva gli inganni dei suoi accusatori. Allora disse: «Mo­stratemi una moneta. Chi raffigura l'immagine che vi è sopra? E di chi è il nome che la circonda?» «Dell'imperatore» risposero. E Gesù concluse: «Rendete dunque all'im­peratore ciò che è dell'imperatore, e a Dio ciò che è di Dio». Meravi­gliati della risposta, i nemici di Gesù tacquero, e anche quella volta si allontanarono senza poterlo accusare.






 
3
GESU’ PROMETTE CHE RITORNERA’ Matteo 25
Dopo il suo ingresso trionfante in Gerusalemme, ogni giorno Gesù stava nel tempio ad ammaestrare i suoi discepoli e tutti coloro che lo volevano ascoltare, mentre i capi del popolo cercavano il modo di farlo morire. Gesù promise che sarebbe ritor­nato, e annunciò che lui, Gesù, avrebbe giudicato il mondo per in­carico di Dio Padre. «Convocherò davanti a me tutti gli uomini, e li di­viderò in due gruppi, come fa il pa­store che alla sera divide le pecore dalle capre» disse Gesù.









 



4
GESU’ ANNUNCIA IL GIORNO DEL GIUDIZIO Matteo 25
Nel giorno del Giudizio Gesù, come un re glorioso, ritornerà a giudicare gli uomini. Egli li riunirà davanti a sé e li separerà in due gruppi. Disse Gesù: «Al primo gruppo, quello dei buoni, dirò: "Venite a godere il premio preparato per voi, perché avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero senza casa e mi avete ospitato, ero senza vestiti e me ne avete dati, ero malato e siete venuti ad assistermi..." «Essi mi risponderanno: "Ma quando ti abbiamo ospitato? Quan­do mai, Signore, ti abbiamo dato tutto questo?" E io spiegherò: "Ogni volta che avete aiutato qual­cuno in difficoltà, io l'ho considera­to come un dono fatto a me «Ai cattivi invece dirò: "Via, lon­tano da me per sempre, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero forestiero e non mi avete ospitato..." «Essi mi risponderanno: "Ma quando mai, Signore, ti abbiamo visto così e non ti abbiamo assisti­to?" E io spiegherò: "Ogni volta che vi siete rifiutati di aiutare chi ne aveva bisogno, è come se aveste ri­fiutato il vostro aiuto a me».

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