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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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17/01/2017 19:40
 
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LA COLLERA E LA PACE Matteo 5

Un giorno Gesù diede questo inse­gnamento, a proposito di come si deve trattare chi offende o fa del male. Disse: «Conoscete il coman­damento che dice "Non uccidere. Chi uccide un altro uomo sarà por­tato davanti al giudice." Ma io vi dico che anche chi va in collera contro il suo prossimo sarà portato davanti al tribunale di Dio. «Perciò, se stai portando un'offer­ta all'altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, va' a fare pace con lui. Poi torna, e incomincia la tua preghiera».








 
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LA PECORELLA SMARRITA Luca 15
Disse Gesù un giorno: «Se un uomo ha cento pecore e ne perde una, non dice: "Pazienza, me ne re­stano novantanove". Invece lascia le novantanove al sicuro e parte alla ricerca di quella smarrita, finché non l'ha trovata. E quando l'ha tro­vata, se la mette sulle spalle e torna a casa, poi chiama i vicini e gli amici e dice: "Fate festa con me, perché ho ritrovato la mia pecorella!" «Così nel regno dei cieli si fa gran festa per ogni peccatore che ascolta l'invito di Dio, cambia vita e torna ad essere suo amico».







 
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UNA DONNA TOCCA IL MANTELLO DI GESU’ Marco 5
C'era una donna che da dodici anni soffriva di perdite di sangue. Aveva cercato in ogni modo di guarire. Si era rivolta a molti medici spenden­do tutti i suoi soldi, ma tutto era sta­to inutile. Un giorno ella sentì parlare di Gesù e dei molti miracoli che face­va guarendo gli ammalati. Allora la donna pensò: «Bisogna che vada da lui. Se riuscissi anche soltanto a toccargli il mantello, sono sicura che guarirei». Andò a cercare Gesù, e lo trovò, come spesso accadeva, circondato dalla folla, che lo pressava da ogni parte. A fatica, pian piano la donna riuscì a passare attraverso la folla, fino a toccare il mantello di Gesù. Subito la perdita di sangue cessò, ed ella si rese conto di essere im­provvisamente guarita. Gesù in quel momento si voltò e chiese: «Chi mi ha toccato?» I disce­poli osservarono: «Vedi che folla ti si stringe intorno! Come puoi chie­dere chi ti ha toccato?» Ma Gesù sapeva di quel tocco speciale, e quando la donna, tutta timorosa, gli si inginocchiò davanti come a chiedere perdono del suo gesto, egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata: va' in pace».





 
14
LA PERLA PREZIOSA Matteo 13;5
Un giorno Gesù descrisse in questo modo il regno dei cieli: «Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose. Un giorno trova una perla di grande valore: al­lora va a vendere tutto quello che possiede per comprarla». Un'altra volta Gesù diede questo insegnamento: «Vi è stato detto di non giurare il falso, e di mantenere quello che avete giurato. Ma io vi dico: non dovete giurare mai. Dite semplicemente sì quando è sì, no quando è no. Le parole dette in più vengono dal diavolo».







 
15
LA LEGGE DI DIO Matteo 5
Un giorno Gesù disse: «Vi assicuro che fino a quando ci sarà il cielo e la terra, ci sarà sempre la legge di Dio. Della legge di Dio non sarà abolita nemmeno una parolina, Ànzi, nemmeno una virgola! «Perciò chi non osserva i coman­damenti della legge di Dio, anche il più piccolo, e insegna agli altri a fare come lui, sarà il più piccolo nel regno di Dio. «Al contrario, chi mette in pratica tutti i comandamenti della legge di Dio e li insegna agli altri, sarà gran­de nel regno di Dio». 








 
16
UNA MANDRIA DI PORCI NEL LAGO Matteo 8
Gesù giunse un giorno nella regio­ne dei Gadareni, e prima che en­trasse in città gli vennero incontro due uomini posseduti dai demoni. I due poveri disgraziati erano molto agitati: i demoni li facevano agire come matti furiosi, tanto che nessuno poteva più passare per quella strada, perché essi saltavano addosso a tutti. Quando videro avvicinarsi Gesù, che era accompagnato dai suoi di­scepoli, i demoni parlarono per bocca di quei due uomini e dissero: «Che cosa vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci?» Essi sapevano che Gesù avrebbe guarito i due uomini, cacciando via da loro i diavoli. Poco lontano c'era al pascolo una numerosa mandria di porci. Allora i demoni dissero a Gesù: «Se ci scacci di qui, almeno mandaci in quella mandria». «Andate» disse loro Gesù, ed essi uscirono dal corpo dei due uomini, entrarono in quello dei porci e li spinsero a precipitarsi nel lago, dove morirono. I due uomini furono guariti, men­tre i mandriani corsero in città tutti meravigliati e raccontarono a tutti il miracolo degli indemoniati e dei porci annegati nel lago.




 
17
FARE IL BENE IN SEGRETO Matteo 6
Un giorno Gesù disse: «State atten­ti: non dovete fare il bene allo sco­po di essere visti e ammirati dagli altri, altrimenti non avrete alcuna ri­compensa dal Padre vostro che sta nei cieli. «Dunque, quando dai qualcosa ai poveri, non farlo sapere a tutti; chi lo fa per essere lodato dalla gente, ha già ricevuto la sua ricompensa. Invece, quando aiuti qualcuno, non farlo sapere neppure ai tuoi amici. Dev'essere un segreto: e il Padre tuo, che vede anche ciò che è na­scosto, ti darà il premio».






 
18
IL GRANDE BANCHETTO Luca 14
Un giorno Gesù raccontò questa parabola: «Un signore invitò molti suoi amici a casa sua, e aveva pre­parato per loro un grande banchet­to. Tutto era pronto, quando gli in­vitati cominciarono a scusarsi. «"Ho comprato un campo e devo andare a vederlo" disse uno. «Ho comprato cinque paia di buoi e devo andarli a provare" dis­se un altro. «"Mi sono appena sposato, non posso venire" disse un terzo. «Allora quel signore disse ai suoi servi: "Andate per le piazze e le strade della città, e portate qui i po­veri, i ciechi e gli zoppi". «Quando poi gli dissero che c'era ancora posto, quel signore aggiun­se: "Cercatene altri, magari lungo le siepi. Voglio che la mia casa sia pie­na. E vi assicuro che nessuno di co­loro che hanno rifiutato il mio invito gusterà la mia cena"». Con questa parabola Gesù ha voluto parlare del paradiso, che è un luogo dove si fa festa come ad un grande banchetto. Quel signore che ha imbandito il banchetto è Dio. Egli invita tutti, ed è una grave responsabilità rifiutare il suo invito. Niente vale di più che entrare a fare festa per sempre nella casa di Dio.




 
19
AMATE I VOSTRI NEMICI Matteo 5
Un giorno Gesù diede questo mera­viglioso insegnamento a proposito dei nemici, cioè di coloro che offen­dono o fanno del male agli altri. Disse Gesù: «Non vendicatevi contro chi vi fa del male. Se qualcu­no ti dà uno schiaffo, tu presentagli l'altra guancia. Se uno vuol prender­ti il vestito, tu dagli anche il mantel­lo. Amate i vostri nemici, pregate per loro. In questo modo sarete figli del Padre vostro che è nei cieli. Egli in­fatti fa sorgere il sole sui cattivi come sui buoni, e fa piovere su chi fa il bene e su chi fa il male».








 
20
GESU’ RISUSCITA LA FIGLIA DI GIAIRO  Marco 5
Un uomo di nome Giairo si avvici­nò un giorno a Gesù e gli si gettò ai piedi dicendo: «La mia bambina è in fin di vita. Vieni a imporle le mani, perché guarisca e viva!» Gesù si mosse per andare con lui. Per via incontrarono un servo di Giairo, che disse: «Non è più neces­sario disturbare il Maestro: tua figlia è morta!» Giairo stava per scoppiare a pian­gere, ma Gesù gli disse: «Non teme­re, continua solo ad avere fede!» Giunti alla casa di Giairo, Gesù disse alla gente che piangeva: «Perché piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme!» Al sentirlo parlare così, i presenti rimasero stupiti. Ma Gesù mandò fuori tutti, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e i suoi tre di­scepoli Pietro, Giacomo e Giovan­ni, ed entrò nella stanza dove avevano adagiato il corpo della ragaz­za morta. Gesù si avvicinò a lei, le prese la mano e disse: «Talità kum», che si­gnifica: «Fanciulla, te lo dico io, al­zati!» Subito, a quelle parole, la fanciul­la si alzò e si mise a camminare. Aveva dodici anni, ed era ritornata in vita per opera di Gesù.  




 
 
21
COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI… Matteo 10
Gesù si spostava da un villaggio al­l'altro ad annunciare la buona novel­la, ma non poteva giungere dapper­tutto. Mandò allora in alcuni villaggi i suoi discepoli, dopo averli istruiti così: «Annunciate il regno di Dio, ma non procuratevi monete d'oro o d'argento, o di rame per questo!» Disse ancora Gesù: «Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi: voi siate prudenti come i serpenti, e sem­plici come le colombe. Ma non ab­biate paura! Chi accoglie voi, acco­glie me. E chi accoglie me, accoglie il Padre che mi ha mandato!»






 
22
LA PARABOLA DEL SERVO SPIETATO Matteo 18
Un giorno Pietro chiese a Gesù: «Tu dici che dobbiamo perdonare chi ci offende o ci fa del male. Ma quante volte dovrò perdonare una stessa persona? Fino a sette volte?» «Settanta volte sette, se necessa­rio» rispose Gesù. E per spiegare le sue parole narrò questa parabola: «Un re stava facendo i conti con i suoi servi che amministravano i suoi beni. Arrivò un servo che gli dove­va una somma enorme, diecimila monete d'oro. Poiché questo servo non aveva da pagare, il re - come si usava allora - diede ordine che' lui e i suoi familiari fossero venduti come schiavi, in modo che con il ri­cavato si saldasse il debito. Ma il servo si gettò ai piedi del re e gli disse: "Abbi pazienza con me, e ti restituirò tutto!" «Il re ebbe pietà di lui, lo lasciò andare e addirittura cancellò il suo debito, cioè gli regalò la somma che gli doveva restituire. «Il servo uscì per la via e incontrò un suo compagno che doveva pa­gargli una piccola somma, appena cento denari. Quando lo vide gli si gettò addosso, lo prese per il collo, glielo strinse come per soffocarlo e gli gridò: "Restituiscimi subito il de­naro che ti ho prestato!" «Il compagno cadde ai suoi piedi e lo supplicò: "Abbi pazienza con me, e ti restituirò tutto!" Ma il servo non volle sentire ragioni, e lo fece mettere in carcere. «Qualcuno andò a riferire al re l'accaduto. Il re chiamò il servo e gli disse: "Tu sei un uomo malvagio. Io ti ho cancellato quel tuo debito enorme. Dovevi anche tu avere pie­tà del tuo compagno e cancellare il suo piccolo debito!" Poi il re fece mettere il servo in prigione». Gesù aggiunse: «Così il Padre che è nei cieli farà con voi, se non perdonerete di cuore chiunque vi fa del male e non lo tratterete genero­samente come un fratello».

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