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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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17/01/2017 19:02
 
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ZACCARIA E ELISABETTA Luca 1

Al tempo in cui sulla Palestina re­gnava Erode, tra i sacerdoti che a turno prestavano servizio nel tem­pio di Gerusalemme c'era un uomo di nome Zaccaria. Egli era ormai molto avanti negli anni, e così era anche sua moglie Elisabetta. Zaccaria e Elisabetta erano buo­ni, preoccupati di osservare in tutto la legge del Signore; ma avevano un dispiacere: il Signore non aveva concesso loro di avere un figlio, benché lo avessero pregato tanto. Ora erano vecchi, e avevano per­so la speranza di averne uno. Un giorno in cui era di servizio nel tempio, toccò a Zaccaria entrare nel Santo, la stanza dove soltanto i sacerdoti potevano entrare, ad offri­re al Signore l'incenso, mentre fuori il popolo attendeva pregando. Era dunque intento a mettere l'incenso sul braciere, collocato so­pra l'altare d'oro, quando Zaccaria vide un angelo del Signore, in piedi alla destra dell'altare. A quella apparizione egli fu preso da timore; ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria! Il Signore ha ascoltato le tue preghiere, e con­cede a te e a tua moglie Elisabetta di avere un figlio, al quale metterai nome Giovanni».



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ZACCARIA E L’ANGELO Luca 1
L'angelo, là nel tempio, aveva par­lato a Zaccaria: gli aveva annuncia­to che lui e sua moglie Elisabetta, benché vecchi, avrebbero avuto un figlio. Zaccaria non riusciva a cre­derci, ma l'angelo gli disse: «Tu sa­rai molto felice della sua nascita; e molti saranno a rallegrarsi. Egli pre­parerà un popolo ben disposto ad accogliere il Signore che sta per ve­nire. Io sono Gabriele, e sto al co­spetto di Dio. E lui che mi ha man­dato a parlarti. Poiché tu non credi, ecco: resterai muto fino a quando queste cose si realizzeranno».





 
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ZACCARIA TORNA A CASA Luca 1
Il sacerdote Zaccaria aveva dubitato di poter divenire padre di un bam­bino; per questo l'angelo Gabriele gli aveva detto: «Come segno che dico la verità, resterai muto fino a quando quello che ti ho annunciato si avvererà». E difatti Zaccaria, uscito dal tem­pio, non riusciva più a parlare, e con la folla che lo stava attendendo dovette cercare di spiegarsi a gesti. Allora tutti compresero che nel tem­pio egli aveva avuto una visione. Concluso il suo servizio, Zaccaria tornò a casa, e dopo qualche tempo sua moglie Elisabetta si accorse che l'annuncio del Signore stava per realizzarsi: ella sarebbe diventa­ta madre di un bambino. Si rese conto che questo era dovuto a un grande favore da parte di Dio, e al­lora ringraziò con tutto il cuore il Si­gnore, che aveva esaudito la sua preghiera. Quel bambino, di cui lo stesso angelo Gabriele aveva indicato il nome, era Giovanni, che significa "Dio è favorevole". In seguito egli fu anche chiamato Giovanni Batti­sta. A lui il Signore affidò il grande compito di preparare il popolo d'I­sraele ad accogliere Gesù, il Messia annunciato dai profeti.






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UNA GIOVANE DI NOME MARIA Luca 1
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in un villaggio della Palestina chiamato Nazaret. Là viveva una giovane donna di nome Maria: Dio conosceva il suo cuore, che era col­mo di fede e di amore per lui. Per questo il Signore aveva già fatto per Maria una cosa straordinaria: l'ave­va ricolmata della sua grazia, cioè l'aveva come riempita, da sempre, di tutto il suo amore. Dio aveva fatto questo, perché aveva visto che, fra tutte le donne, Maria era la più degna di divenire la madre del suo Figlio.










 
 
 
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MARIA MADRE DI DIO Luca 1
Un giorno l'angelo Gabriele fu in­viato da Dio nel villaggio di Nazaret. Egli entrò nella casa di Maria e le disse: «Ave, piena di grazia, il Si­gnore è con te». Quello era un saluto insolito, e Maria si chiese che cosa significasse­ro quelle parole. L'angelo proseguì: «Non temere, Maria: tu hai tutto il favore di Dio. Per questo diverrai la madre di un bimbo, al quale mette­rai nome Gesù. Egli sarà grande! L'Altissimo Signore Dio lo chiamerà suo Figlio, e gli darà il trono di Davi­de suo antenato. Egli regnerà sul suo popolo, e il suo regno non avrà mai fine». Maria allora chiese: «Come posso avere un bimbo, se non sono anco­ra sposata?» L'angelo Gabriele le spiegò: «Lo Spirito Santo scenderà su di te; la potenza dell'Altissimo Dio ti avvol­gerà come una nube: e il bimbo che nascerà sarà santo, sarà il Figlio di Dio. Ti do una prova che dico il vero: sta per avere un bimbo anche la tua parente Elisabetta, benché vecchia, perché nulla è impossibile al Signore Dio». Allora Maria disse: «Eccomi: sono la serva del Signore. Voglio fare la sua volontà: accada pure quello che tu hai detto!»












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MARIA VA A TROVARE ELISABETTA Luca 1
Maria aveva saputo dall'angelo Ga­briele che la sua anziana parente Elisabetta era in attesa di un figlio, quel figlio che aveva tanto atteso e che ora giungeva come un segno: Dio aveva ascoltato le preghiere sue e del suo sposo Zaccaria. Decise allora di andare a trovare Elisabetta, per darle la bella notizia che anche lei, Maria, attendeva un bimbo, il cui padre era Dio. Ma Elisabetta già lo sapeva, perché quan­do Maria giunse nella sua casa e la salutò, ella si sentì come ispirata da Dio e rispose: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno! Quale grande grazia, che la madre del mio Signore venga da me!» Elisabetta ricordò poi il suo sposo Zaccaria, che in cuor suo aveva du­bitato delle parole con le quali gli era stato annunciato il dono di un figlio, e per il suo dubbio era rima­sto muto. La giovane Maria, invece, non aveva dubitato. Per questo, Elisa­betta aggiunse: «Beata te, Maria, perché hai creduto che il Signore avrebbe realizzato tutto quello che ti ha fatto annunciare». Allora Maria rispose con un inno di lode al Signore Dio.




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IL SUO NOME E’ GIOVANNI Luca 1
Maria, che stava per divenire la ma­dre di Gesù, rimase con la sua pa­rente Elisabetta fino a quando a quest'ultima nacque il bimbo an­nunciato dall'angelo al padre incre­dulo, Zaccaria. Proprio perché ave­va dubitato delle parole dell'inviato di Dio, Zaccaria era rimasto muto. Otto giorni dopo la nascita, secon­do l'usanza, bisognava dare il nome al bambino. Poiché il padre non poteva parla­re, i parenti pensarono che il bambi­no dovesse essere chiamato Zacca­ria. Ma Elisabetta intervenne e disse: «No, si chiamerà Giovanni!» «Giovanni?» chiesero gli amici e i parenti. «Perché? Nessuno nella tua famiglia porta questo nome». Poi fecero segni al padre del bambino, che non poteva parlare, per sapere come voleva che lo si chiamasse. Zaccaria, spiegandosi a segni, si fece dare una tavoletta e vi scrisse sopra: «Giovanni è il suo nome». E non appena ebbe scritto il nome del bambino, proprio come l'angelo Gabriele aveva annunciato, Zacca­ria recuperò l'uso della parola, e in­nalzò un inno di lode al Signore. Parenti e vicini si meravigliarono delle cose insolite che accadevano, e si domandavano: «Che cosa di­venterà questo bambino?»





23
GIUSEPPE IL FALEGNAME Matteo 1
Maria stava per diventare la madre del Figlio di Dio. Ella era fidanzata a Giuseppe, un umile falegname di Nazaret che era però un discenden­te del grande re Davide. Quando seppe che Maria, la sua promessa sposa, stava per diventa­re la madre di un bimbo, Giuseppe pensò di liberarla dalla promessa. Ma un angelo gli apparve, e gli spiegò: «Giuseppe, non esitare a prendere come tua sposa Maria: il suo bimbo è Figlio di Dio!» L'angelo gli disse anche il nome del bambino: Gesù, che significa "Dio è Salvatore", e aggiunse: «E’ proprio il nome giusto, perché quel bambino, Figlio di Dio, salverà il suo popolo dai suoi peccati». Allora Giuseppe ricordò tante cose dette dai profeti e scritte nei li­bri sacri che si leggevano ogni saba­to nella sinagoga. Ricordò in parti­colare che il profeta Isaia aveva par­lato di una donna non sposata che avrebbe avuto un figlio, chiamato Emmanuele, nome che significa “Dio è con noi”. Il bambino di Maria era dunque lui l'Emmanuele, Dio che si faceva uomo come noi per stare con noi! Giuseppe si sentì il cuore pieno di amore per Dio, che realizza cose meravigliose e adempie alle pro­messe, e si rese conto di quale grande incarico riceveva in quel momento da Dio: essere il custode, il protettore del Figlio di Dio, tenere in terra il posto del padre. Allora Giuseppe non ruppe il fi­danzamento, e prese Maria come sua sposa, ed ebbe cura di lei. Gli altri non sapevano come stavano le cose; così, quando il bimbo nacque, tutti pensarono che fosse figlio di Giuseppe. Per la legge egli era figlio di Giuseppe, e poiché Giuseppe era un discendente di Davide, anche Gesù fu considerato un discendente dell'antico re. Anche questo, come avevano detto i profeti.
 
24
DA NAZARET A BETLEMME Luca 2
Cesare Augusto, l'imperatore di Roma che comandava anche in Pa­lestina, ordinò che si facesse un censimento: voleva cioè che si con­tassero quanti abitanti vivevano nel­l'Impero romano. Il censimento doveva svolgersi così: ognuno doveva andare a farsi registrare nel luogo d'origine della sua famiglia. Poiché Giuseppe era discendente di Davide, e Davide era di Betlemme, dovette andare da Nazaret, dove abitava, a Betlemme: egli prese un somarello, gli fece sali­re In groppa Maria, e partì.



 
25
E’ NATO GESU’ Luca 2
Giuseppe e Maria, la sua sposa, erano in viaggio da Nazaret a Betlemme. Era questo un viaggio piut­tosto lungo e disagevole, specie per Maria, la quale stava per dare alla luce il suo bambino. Ma bisognava andare, perché l'imperatore di Roma, che comandava anche in Palestina, aveva ordinato che cia­scuno si recasse nel suo luogo d'ori­gine per il censimento. I viaggi allora si facevano così: si camminava durante il giorno, e la notte ci si fermava nelle locande che si trovavano lungo la strada. Per alleviare la fatica di Maria Giu­seppe la faceva viaggiare in groppa a un asinello. Dopo parecchi giorni di cammino Giuseppe e Maria arrivarono a Be­tlemme, la città di Davide, affollata di forestieri anch'essi venuti per il censimento. Giuseppe cercò alloggio nella lo­canda, ma la trovò tutta piena. Ma­ria stava per dare alla luce il bambi­no, e bisognava trovare un riparo. Giuseppe trovò una grotta, di quel­le che i pastori e i contadini usava­no come stalla. E là, in quella grot­ta, Maria diede alla luce il suo bam­bino, il Figlio di Dio. Con cura ella lo avvolse in fasce, e lo depose nella mangiatoia.
 
 
26
IL CANTO DEGLI ANGELI Luca 2
Nei campi intorno a Betlemme c'e­rano dei pastori, i quali passavano la notte all'aperto per fare la guar­dia al loro gregge. Una notte accadde una cosa stra­ordinaria: d'improvviso essi furono tutti avvolti e rischiarati da una grande luce, e nella luce videro un angelo del Signore. I pastori furono presi da timore, ma l'angelo disse loro: «Non teme­te: vi porto una bella notizia, una notizia che procurerà grande gioia a voi e a tutto il popolo. Oggi a Be­tlemme, la città di Davide, è nato il Salvatore, il Messia annunciato dai profeti, il Signore! Andate a veder­lo; lo riconoscerete quando trovere­te un bambino avvolto in fasce, de­posto in una mangiatoia». E subito si unirono a quello che aveva parlato altri angeli, che si mi­sero a lodare Dio dicendo: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini che egli ama». Concluso il loro canto di lode, gli angeli si allontanarono dai pastori ri­salendo verso il cielo. I pastori, an­cora tutti stupiti per quello che ave­vano visto e sentito, si dissero l'un l'altro: «Andiamo fino a Betlemme, per vedere quello che è successo e che il Signore ci ha fatto conoscere».


27
L’ANNUNCIO AI PASTORI Luca 2
L'angelo del Signore aveva dato un annuncio straordinario ai pastori che stavano a guardia delle loro greggi nei campi intorno a Betlem­me: a Betlemme era nato un bam­bino, il Cristo Signore, cioè il Mes­sia, di cui avevano parlato tante volte i profeti. Ed ora i pastori avevano la possi­bilità di vederlo, e avevano il privi­legio, loro così poveri e disprezzati da tutti, di vederlo per primi. Davvero Dio non fa differenza di persone: anzi, i poveri e gli umili sono i suoi prediletti!  


 

28
MARIA LODA IL SIGNORE Luca 1
Maria, chiamata da Dio a divenire la madre del suo Figlio Gesù, lodò il Signore con un grande inno, che molti ripetono tuttora come una preghiera. Maria così disse: «L'anima mia loda il Signore ed esulta, piena di gioia, in Dio mio salvatore, poiché egli ha guardato me, sua umile serva. D'ora in poi gli uomini che verranno mi chiameranno beata. Dio onnipotente ha fatto in me cose meravigliose. Santo è il suo nome: di padre in figlio sarà misericordioso verso tutti coloro che lo amano. Egli ha mostrato la sua potenza: ha fatto fallire i progetti dei superbi, ha mandato in rovina i potenti, mentre ha dato aiuto agli umili. Ha colmato di beni gli affamati, mentre ha mandato via i ricchi a mani vuote. Si è ricordato di essere misericordioso e perciò ha mandato un soccorso a Israele suo popolo, secondo la promessa che aveva fatto ad Abramo e ai suoi discendenti, per sempre».
 

29
L'OMAGGIO DEI PASTORI Luca 2
I pastori avevano ricevuto dall'angelo l'annuncio che a Betlemme era nato il bambino Gesù. Andarono dunque in fretta a Betlemme, e nel­la stalla dove Giuseppe e Maria avevano trovato riparo videro il bambino avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia. Allora i pastori ringraziarono Dio, perché quel bambino era la prova dell'amore che Dio aveva per gli uomini. I pa­stori, poi, non tennero la loro gioia tutta per sé, ma a tutti quelli che in­contravano raccontavano l'evento meraviglioso che si era verificato.

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