14. LA PROMESSA DELLA DISCENDENZA. Genesi 14-17
Abramo aveva gran numero di bestiame, e altrettanto ne aveva suo nipote Lot. Poiché il paese dove abitavano non bastava per entrambi, decisero di dividersi. Lot andò ad accamparsi con le sue greggi e i suoi pastori presso Sodoma, mentre Abramo rimase in Canaan. Poco tempo dopo, nel corso di una guerra condotta da quattro re contro la regione di Sodoma, Lot con i suoi familiari e i servi fu fatto prigioniero e condotto via. Quando Abramo lo seppe, radunò tutti i suoi dipendenti e partì all'inseguimento dei quattro re. Li raggiunse, piombò sul loro accampamento di notte, li sconfisse e liberò Lot, recuperando anche le ricchezze di cui i quattro re avevano fatto bottino. Al ritorno incontrò Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio altissimo, il quale lo benedisse. Il Signore Dio aveva promesso di dare la terra di Canaan ai discendenti di Abramo. Ma Abramo e sua moglie Sara erano già vecchi, e non avevano figli: dov'erano i discendenti? Abramo non capiva; ma Dio insisteva. «Guarda il cielo e conta le stelle, se riesci» gli disse una volta; «ebbene, altrettanto numerosa sarà la tua discendenza».
15. TRE MISTERIOSI VISITATORI. Genesi 21
Abramo aveva piantato le sue tende alle querce di Mamre. Un giorno, nell'ora più calda, egli se ne stava seduto all'ingresso della sua tenda quando, alzando gli occhi, vide tre uomini davanti a sé. Subito, secondo le buone usanze dell'ospitalità, egli fece portare loro acqua per lavarsi i piedi; poi entrò nella tenda e disse a Sara di affrettarsi a preparare le focacce, corse al bestiame, scelse un vitello tenero e lo fece cucinare, e quando tutto fu pronto offrì da mangiare ai suoi tre misteriosi visitatori. Quando essi ebbero mangiato, annunciarono: «Torneremo tra un anno, e allora tu e Sara tua moglie avrete un figlio». Sara, che stava ad origliare da dentro la tenda, quando sentì quelle parole rise dentro di sé, pensando che ormai, vecchia com'era, risultava impossibile avere un bambino. Ma il Signore - perché quei tre visitatori altri non erano se non il Signore - disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso? C'è forse qualcosa di impossibile per Dio?» E infatti tutto avvenne come il Signore aveva annunciato. Abramo e Sara, benché vecchi, ebbero un bambino, a cui fu posto nome Isacco, che significa “Dio ha sorriso”.
16. FUOCO DAL CIELO SU SODOMA. Genesi 18-19
Gli abitanti di Sodoma e delle città vicine si comportavano molto male agli occhi del Signore: tutti, ad eccezione di Lot, il nipote di Abramo. Il Signore si stancò di tutto quel male, e manifestò al suo amico Abramo il proposito di distruggere quelle città. Ma Abramo osservò: «Forse a Sodoma ci sono cinquanta uomini onesti, che si comportano come piace a te: vuoi tu, Signore, farli morire insieme con i cattivi? Non sarebbe giusto». Rispose il Signore: «Se troverò a Sodoma cinquanta giusti, per riguardo a loro risparmierò tutta la città». «Forse i giusti non saranno proprio cinquanta... forse saranno solo quaranta» riprese Abramo. E il Signore: «Per amore di quei quaranta, non distruggerò la città». «Non arrabbiarti, Signore» disse ancora Abramo: «forse non saranno quaranta, ma trenta... venti... dieci!» E ad ogni cifra il Signore prometteva che, per riguardo a quei pochi, non avrebbe distrutto la città. Ma a Sodoma non si trovarono neppure dieci giusti; il Signore mandò i suoi angeli ad avvertire Lot di mettersi in salvo con la sua famiglia, e fece piovere fuoco dal cielo; Sodoma e le città vicine andarono distrutte.
17. ABRAMO MESSO ALLA PROVA DA DIO. Genesi 22
Un giorno Dio disse ad Abramo: «Offrimi in sacrificio il tuo unico figlio, Isacco». A quel tempo non era raro che gli uomini uccidessero i propri figli per rendere omaggio ai loro dèi: Abramo forse pensò che il Signore non era diverso dagli altri dèi. Ma si meravigliò ugualmente: Dio gli aveva promesso una numerosa discendenza, ed ora gli chiedeva di sacrificare il suo unico figlio. Egli era molto vecchio, altri figli non avrebbe potuto averne: come dunque si sarebbero realizzate le promesse annunciate dal Signore? Abramo non capiva: ma se quella era la volontà di Dio, bisognava obbedire. Una mattina caricò l'asino con della legna, e partì con Isacco che era ormai un ragazzo. Giunto al monte Moria, lasciato l'asino caricò la legna sulle spalle di Isacco e con lui salì il monte. Sulla cima preparò un altare, vi dispose la legna e sopra la legna mise il ragazzo; estrasse il coltello, e stava per vibrare il colpo quando un angelo di Dio gli fermò la mano e gli disse: «Non uccidere il ragazzo, non fargli alcun male! Ora Dio sa che tu lo ami sopra ogni cosa, tanto che non gli hai rifiutato il tuo unico figlio». Dio aveva messo Abramo alla prova.
18. UNA SPOSA PER ISACCO. Genesi 24
Quando Isacco ebbe l'età adatta a prendere moglie, suo padre Abramo chiamò il più fidato dei suoi dipendenti e lo mandò a Carran a cercare la sposa. Carran era la città dalla quale Abramo stesso era sceso nella terra di Canaan, e dove vivevano ancora i suoi parenti. Il servo prese dieci cammelli e molti gioielli, e partì. Giunto a Carran, si fermò fuori città, presso il pozzo dove al tramonto le donne venivano ad attingere acqua, e pregò il Signore: «Signore, non so come riconoscere la fanciulla che hai destinato ad Isacco. Fa' che sia colei alla quale chiederò da bere e che me ne darà e ne darà anche ai cammelli». A un certo punto vide avvicinarsi con la brocca in testa una bella fanciulla. «Dammi da bere» le chiese, ed ella subito rispose: «Certo, quanto ne vuoi; e anche i tuoi cammelli avranno sete». La fanciulla si chiamava Rebecca, ed era proprio della famiglia dei parenti di Abramo. Quando il servo espose al padre di lei le ragioni del suo viaggio, egli chiese alla giovane se intendeva divenire la sposa di Isacco. Ella acconsentì, e il servo la condusse nella terra di Canaan.
19. LA SPOSA VELATA. Genesi 24-25
La carovana era ormai giunta nella terra di Canaan. Circondata dalle sue ancelle, la giovane Rebecca guardava la terra che ora diveniva la sua patria. Verso sera, alzando gli occhi vide un giovane venire verso la carovana. Quando seppe che era Isacco, il suo promesso sposo, Rebecca sceso dal cammello e si coprì il volto con un velo: lo sposo doveva vedere il suo viso soltanto il giorno delle nozze. Isacco e Rebecca celebrarono le nozze, e qualche anno dopo ebbero due figli gemelli, Esaù e Giacobbe.