I giudei e i Romani
Né i capi Giudei né quelli romani, i quali custodirono la tomba (Matteo 27:62 seg.) avrebbero portato via il corpo. Piuttosto entrambi avevano tutti i motivi per tirare fuori pubblicamente il corpo per umiliare i discepoli e distruggere il loro movimento sul nascere. E, dal momento che la scena di questi avvenimenti era proprio lì a Gerusalemme, era sicuramente in loro potere individuare il cadavere, se esisteva ancora. Ma, a loro sconforto, non si riuscì mai a trovare il corpo in questione. Se i Giudei avessero avuto il corpo, l'avrebbero fatto comparire solennemente il giorno della Pentecoste, quando tutta Gerusalemme era in subbuglio per il sermone di Pietro sulla resurrezione di Cristo.
I seguaci di Cristo
[Leggete il racconto di Matteo di ciò che accadde realmente]
Allo stesso modo, è estremamente improbabile che i seguaci di Gesù avrebbero potuto trafugare il corpo quando un plotone di soldati romani custodiva la tomba, che inoltre era chiusa da una grande pietra. E non si può accusarli di aver inventato il racconto delle guardie addormentate, riferito in Matteo 28:11 seg. Quella storia avrebbe servito gli scopi della propaganda apologetica solo se le guardie fossero rimaste sveglie.
Perché i discepoli (o chiunque altro) avrebbero voluto rischiare la propria vita per rubare il cadavere di Cristo? Il racconto biblico mostra i discepoli impauriti, scoraggiati e sconsolati. L'unico loro scopo poteva essere quello di ingannare. Ma tutto ciò che leggiamo a proposito di quegli uomini indica che erano persone brave e oneste. Come avrebbero potuto vivere il resto della loro vita predicando tutti i giorni che Cristo era risorto dalla morte, pur sapendo che era una menzogna? Avrebbero sofferto tanto e si sarebbero sacrificati per qualcosa che sapevano essere una pura invenzione?
Sarebbe stato sciocco nascondere il corpo e poi fingere una resurrezione. Le conseguenze della loro fedeltà a Gesù includevano fustigazioni, prigionie, perfino la morte. Nessuna persona sana di mente sceglie tali cose per ciò che sa essere una menzogna. Sotto pressioni del genere, i bugiardi confessano i propri inganni e tradiscono i loro compagni.
La crescita esplosiva della Chiesa costituisce una forte prova della resurrezione di Gesù. È significativo il fatto che non furono i potenti, ma gente comune, aggravata da ogni possibile ostacolo culturale (1 Corinzi 1:26 seg.), a trasformare pacificamente l'Impero Romano con il loro messaggio della Resurrezione. Chi avrebbe mai previsto un avvenimento così “impossibile”? E invece è accaduto![5]
Il fatto che il Cristianesimo sia derivato dal Giudaismo[6] è un'ulteriore prova a favore della Resurrezione. Il famoso archeologo William F. Albright ha osservato: "A mio parere, ogni libro del Nuovo Testamento fu scritto da un Giudeo battezzato tra gli anni Quaranta e Ottanta del primo secolo d.C."[7]. Il pregiudizio fra gli Ebrei contro il Gesù del Nuovo Testamento era massiccio. Quale altra prova avrebbe portato degli Ebrei ad accettare un “delinquente” che era stato vergognosamente “appeso” (Galati 3:13) quale il Messia promesso loro, quando avevano cercato invece un liberatore militare? E quale altro fatto avrebbe portato degli Ebrei a modificare la loro convinzioni monoteistiche [8] per adorare Gesù come Dio il Figlio (Giovanni 1:18), o a cambiare il giorno del culto dal Sabato alla domenica (Atti 20:7)? Un semplice mito inventato non avrebbe mai potuto rovesciare simili speranze e tradizioni.
"Gesù fu talmente diverso dalle aspettative di tutti i Giudei riguardo al Figlio di Davide che i suoi stessi discepoli trovarono quasi impossibile riferire a lui l'idea del Messia"[9] —Millar Burrows.
Come afferma il Nuovo Testamento, fu la resurrezione di Gesù che da sola vinse tutte queste “impossibilità” (Atti 2:24).