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CHE SENSO HA LA VITA PER I NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2018 18:25
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02/03/2016 22:52
 
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Per riassumere:



  1. Senza immortalità non c’è alcuna responsabilità morale, e le proprie scelte morali diventano irrilevanti

  2. Senza Dio i valori morali non sono altro che illusioni prodotte dall’evoluzione e dal condizionamento sociale


Per chi volesse approfondire questo punto:


https://apologeticaecreazione.wordpress.com/2015/11/02/il-moral-argument/


Nessuno scopo ultimo


Se c’è la morte ad accogliere noi tutti a braccia aperte dopo la nostra vita, qual è allora scopo della vita? Esiste per niente? Non c’è alcuna ragione per la vita? E l’universo? È completamente inutile? Se il suo destino è una fine gelida, la risposta è “sì”, è totalmente inutile.


Qual è il destino del mondo? La terra sarà sempre più vicina al Sole, senza alcun rumore, senza alcun cinguettio, niente più vita, magari un po’ di muschio e rocce sarà ciò che rimarrà della Terra.


Lo scopo è inteso come un “obbiettivo da perseguire” o “il motivo di qualcosa” e viene sempre conferito da qualcuno a qualcuno o qualcosa. Senza un Dio, noi umani siamo qui per nessun motivo, nessuno ci ha voluti, nessuno ci ha conferito alcuno scopo. Veniamo dal caso, e la nostra vita non è qualitativamente diversa da quella di un animale. È impressionante ciò che scrive l’autore del libro di Ecclesiaste: “Infatti, la sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere” (Ecclesiaste 3:19-20). Ciò che ci vuole indicare lo scrittore di questo libro della Bibbia è la futilità del piacere, del benessere, dell’educazione, della fama politica, dell’onore in una vita condannata a terminare con la morte. Il suo verdetto? Tutto è vanità! Se la vita dovesse terminare nella tomba, allora non abbiamo nessuno scopo per vivere.


Ma anche se la vita non terminasse con la morte, ma non ci fosse un Dio, la vita sarebbe comunque senza uno scopo, poiché l’uomo e l’universo sarebbero soltanto meri prodotti del caso, proiettati in esistenza per nessuna ragione. Senza Dio, l’universo è il risultato di un incidente cosmico, di un’esplosione casuale. Non c’è alcuna ragione per la quale esiste. L’uomo invece è soltanto uno scherzo della natura, un cieco prodotto di materia, tempo e caso. Se Dio non esiste, tu sei soltanto un aborto della natura gettato in un universo senza scopo per vivere una vita inutile.


Spero che incominciate a capire l’importanza dell’alternativa che abbiamo difronte: Dio esiste – Dio non esiste; poiché se Dio non esiste tutto ciò che ci rimane è la disperazione. Uno scrittore saggio disse una volta: “Se Dio è morto, lo è anche l’uomo”.


Per riassumere:



  1. Senza immortalità il tuo destino è l’estinzione e la morte

  2. Senza Dio non c’è alcun motivo per il quale si è venuti in esistenza e quindi non ci è conferito nessuno scopo, poichè l’unica alternativa a Dio è il caso


 


L’IMPOSSIBILITA’ PRATICA DELL’ATEISMO: L’Ateismo non porterà mai alla felicità


L’unica soluzione che un ateo può offrire è affrontare l’assurdità della vita e vivere coraggiosamente. Il filosofo britannico Bertrand Russell per esempio credeva che noi non abbiamo alcuna scelta se non basare le nostre vite sul “fermo fondamento dell’inflessibile disperazione”. Sostiene che solamente riconoscendo che il mondo è davvero un posto terribile potremo con successo venire a patti con la vita. Il problema con questa soluzione è che: è impossibile vivere felicemente e coerentemente allo stesso tempo, se l’ateo vive coerentemente non sarà felice, se è felice non sta vivendo coerentemente ma si sta creando una menzogna, un’illusione che la propria vita abbia un senso, valore e scopo.


L’uomo moderno, dice Schaffer, risiede in una “doppia realtà”: nel mondo “di sotto” vi è il mondo finito senza Dio, dove la vita è assurda come abbiamo visto; nel mondo “di sopra” vi sono i valori, i significati ultimi, uno scopo. L’uomo moderno, non credendo in Dio, vive nel mondo di sotto, ma non può vivere felicemente in una realtà del genere, dunque continua a intromettersi nel mondo di sopra per affermare uno scopo, un senso, dei valori, se pur non ha nessuna ragione e giustificazione per farlo, poiché non crede in Dio.


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