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L'EVOLUZIONE è STATA DIMOSTRATA?

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2021 14:54
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05/12/2015 23:29
 
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Il professor Richard Dawkins sostiene che la resistenza all’HIV riscontrata in alcune donne a Nairobi provi l’evoluzione (Richard Dawkins, The Genius of Charles Darwin, parte 1, documentario). Però questa resistenza è un classico caso di mutazione che comporta una perdita di informazione: l’osservata resistenza all’HIV è dovuta alla mutazione del gene umano CCR5 nelle donne. Questa mutazione provoca la cancellazione di 32 coppie di basi di informazione. Questa perdita di informazioni causa il non funzionamento di un recettore per l’HIV (ovvero il modo in cui il virus riesce ad entrare nella cellula. Pensate ad una porta, la quale è l’unico modo per entrare nella cellula) assieme ad una ridotta espressione del recettore che ferma o rallenta la trasmissione della malattia. In questo la mutazione nelle cellule della donna ha portato ad un effetto benefico, ma questo è dovuto da una perdita di informazione preesistente. Quindi questo non è un esempio di come nuova informazione possa formarsi, infatti la creazione di nuova informazione è necessaria per l’evoluzione di nuovi organi e organismi. Quindi in nessun modo questo è un esempio di come una cellula primordiale possa diventare un qualcosa che la cellula in questione precedentemente non era.

Nella maggior parte dei casi le mutazioni sono dannose, e molte sono responsabili di malattie ereditarie. Molti tumori e malattie sono causati dal tipo di mutazioni descritte sopra, ovvero mutazioni che non fanno altro che distruggere informazione.

L’evoluzione di tipo 1 è quindi l’esempio più comune per dimostrare che l’evoluzione darwiniana sia un fatto, ma come abbiamo visto questo tipo di meccanismo distruttivo non è in grado di formare alcun tipo di nuovo organismo.

Tipo 2 di evoluzione: Questo tipo di evoluzione consiste nel trasferimento di nuova informazione genetica da un organismo all’altro. Ovvero nuova informazione addizionale entra nel DNA di un organismo tramite, per esempio, plasmidi che sono in grado di trasportare geni.

Il plasimidio R100, che è composto da 90 000 coppie di basi nucleotidiche, trasporta geni per la resistenza al sulfunamide, alla streptomicina e ad altri antibiotici. Questo plasmidio è in grado di trasferirsi dall’innocuo batterio Escheria ad un nocivo batterio di Salmonella. L’inserzione di questi geni comporta “l’evoluzione” di una nuova specie di salmonella resistente all’antibiotico.

Un altro esempio è quello del potenzialmente letale Escherichia Coli detto anche E.ColiO157:H7 che è creduto essersi evoluto dal batterio E.Coli, come risultato di un trasferimento di geni tossinici provenienti da un altro batterio. Il tipo 2 di evoluzione non è un esempio di creazione di informazione ma bensì un trasferimento di informazione preesistente che va da un organismo all’altro. È interessante vedere come ogni specie abbia dei meccanismi per preservare la propria integrità. Alcuni di questi meccanismi evitano che due differenti specie possano riprodursi o riprodurre prole fertile. Questo è un esempio di un meccanismo con un effetto anti-evoluzionistico osservabile in natura. Per esempio, a proposito della riproduzione sessuale che si effettua con un ovulo e uno spermatozoo, si osserva che la superfice dell’ovulo contiene proteine specifiche le quali si legano solo a specifiche molecole complementari della superfice delle cellule dello sperma della stessa specie. Ogni embrione ibrido che si dovesse formare, quasi sempre o viene abortito o si sviluppa in un adulto sterile. Un tipo simile di sistema di riconoscimento molecolare è presente nella piante, ciò significa che i granuli pollinici soffiati dal vento non germinano sullo stigma (la parte femminile del fiore) di una differente specie di piante.

Gli ibridi naturali sono esempi del secondo tipo di “evoluzione”, ma anche in questo caso si tratta solo di un trasferimento di informazione genetica preesistente.
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