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Detti dei Padri del deserto

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2019 19:22
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28/12/2015 18:35
 
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90- Un salutare ricordo

Il padre Evagrio diceva: «Ricordati continuamente che un giorno lascerai questa vita e non dimenticare l'eterno giudizio.
In questo modo eviterai di cadere nel peccato».


*** Rimuovere il ricordo della morte e del giudizio, è una cattiva abitudine che ci accompagna per tutta la vita.
Ma non serve a nulla, perchè, tanto, la morte arriverà quando meno te lo aspetti.
Anzi, il ricordo abituale di "sorella morte", non peggiorerà la tua qualità di vita, nè, tanto meno, l'accorcerà.
All'opposto, il pensiero non rimosso che, prima o poi dovrai morire ed essere giudicato, ti aiuterà a vivere meglio e più a lungo.

A vivere meglio, perchè guardando le cose, le persone e gli avvenimenti, in quella prospettiva, ti appariranno in una luce inedita: le valli si colmeranno e le montagne si abbasseranno, il terreno scosceso diventerà pianura e le pianure aride rifioriranno,
ciò che sembrava sconnesso si ricomporrà in splendida armonia, ciò che sembrava troppo lontano da potersi raggiungere, ti apparirà a portata di mano.

Il tarlo roditore dell'anima, chiamato "rancore" sarà disinfestato e annientato, tutti gli altri timori e paure saranno ridimensionati, gli insuccessi e le frustrazioni, ridotte drasticamente di peso, non graveranno troppo sull'anima, col loro carico depressivo, mentre, i successi e le vittorie conseguite non la risucchieranno nel vortice rischioso della vanagloria.

Ogni noia svanirà, la pigrizia subirà una scossa salutare, la voglia di vivere, come delicato fermento, risveglierà la volontà indolente in preda a una cronica indolenza, l'epidermica e scomposta euforia si muterà in composta riflessione, la incosciente "leggerezza dell'essere" si trasformerà nella coscienza della "gravità dell'essere" un "animale ragionevole".

Chi viveva senza chiedersi "perchè", e si vantava, per questo, di essersi emancipato, si accorgerà di aver vissuto fino ad allora, come un semplice"animale", omettendo la preziosa qualifica di "ragionevole" impressagli dal Creatore.

Chi, e ce ne sono tanti, bollava come bambini ed eterni adolescenti tutti quegli esseri pensanti che si chiedono "chi sono, da dove vengo, e dove vado", e li metteva in ridicolo, come "chi ha la testa fra le nuvole", facendo i conti col pensiero della propria morte e dell'eterno giudizio, sarà costretto almeno a ipotizzare che, forse, "riderà bene che riderà ultimo".

A colui che non vedeva "al di là del suo naso", si apriranno davanti orizzonti sconfinati, tutti da esplorare, colui che strisciava per terra e perfino sotto terra, nutrendosi di terra, come i lombrichi, sarà indotto a risalire e a puntare lo sguardo verso il Cielo.

Chi era giustamente affascinato dalla armoniosa bellezza che il Divino Scultore aveva impresso nel corpo umano, sarà costretto a considerare che esso è "come l'erba che al mattino fiorisce e germoglia, ma alla sera è falciata e dissecca" (Salmo 90,6).

Che ne è di tante bellezze che qualche decennio fa incantavano chi le guardava, ma che ora giacciono nel grembo della terra?

Ecco solo qualche esempio, di come il ricordo costante della morte e del giudizio possono offrirci la giusta prospettiva per gustare il vero sapore della vita, e per vivere con pienezza e massima intensità ogni istante, ogni "attimo fuggente", nella sua genuinità e naturalezza, senza quelle "spezie artificiali" che, mentre sembrano arricchire i sapori, in realtà ne deformano o ne disperdono la naturale fragranza.

In questo modo il ricordo della morte e del giudizio migliorano, non guastano affatto, la qualità della nostra vita.

Riguardo al fatto,poi, che tale ricordo riesca perfino ad allungare i giorni di vita, è sufficiente riflettere su quanto "benessere esistenziale" derivi ad ogni individuo dal veder attutiti in sè stesso certi aspetti negativi, snervanti e deprimenti, a cui sopra si è accennato, e come, viceversa tale benessere, intimo e profondo, risulti favorito e potenziato dai numerosi aspetti positivi
che sono stati elencati, prodotti, appunto, dal salutare "memento mori", "ricordati che devi morire", dei latini e degli antichi cristiani.

Da questo "benessere esistenziale", in base al più elementare principio di medicina psico-somatica, è del tutto ovvio e naturale che scaturisca una migliorata salute del corpo, ottimo auspicio per un allungamento della aspettativa di vita.

Puoi visitare anche gli altri miei blog:
"Imitazione di Cristo"

Omelie del santo Curato d'Ars
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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