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Detti dei Padri del deserto

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2019 19:22
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18/12/2015 15:17
 
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66- Non "pensati" ma "pensanti"
Fu chiesto al padre Ammone quale fosse la porta stretta e la via angusta di cui parla il vangelo (Matteo 7,13-14).
Egli rispose: < Questo equivale anche all'altro detto evangelico: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito">> (Matteo 19,27).

*** Lasciare tutto per seguire Gesù non significa soltanto distaccarsi da ogni bene materiale, ma soprattutto abbandonare se stessi, cioè i propri pensieri e desideri sia carnali che "carnalmente" spirituali, per permettere allo Spirito Santo di plasmare a suo piacimento e a nostro eslusivo vantaggio, sia la mente che il cuore.
E' questa la via stretta e angusta, perchè è la cosa più difficile da attuare.
E' difficile essere padroni dei propri pensieri in modo tale che da "esseri pensati" si diventi "esseri pensanti".
Non è facile accorgersi che, nel momento stesso in cui si sta difendendo a spada tratta una certa idea, in nome della libertà di pensiero, in realtà si è schiavi di un modo di pensare e di una moda di pensiero. Più che pensare si sta subendo un pensiero, si sta accettando supinamente di "essere pensati" da pensieri precostituiti dall'ambiente sociale, con i suoi numerosissimi mezzi di persuasione più o meno occulta.
Dominare i propri pensieri vuol dire quindi, riappropriarsi del vero se stessi, liberandosi di quella escrescenza dell' io, che l'ambiente ha installato su ognuno di noi, a nostra insaputa, come si trattasse di pericolosi virus informatici , allo scopo di telecomandarci e farci prima pensare e poi fare ciò che ai dominanti di turno torna più vantaggioso.
E, purtroppo, questo processo schiavizzante, si attua proprio quando siamo più che mai convinti di stare portando avanti e difendendo a spada tratta un nostro personale modo di pensare, che in realtà tutto è tranne che "nostro".

Come sfuggire a questa subdola trappola che può avere origini alquanto oscure e deleterie?
C'è un unico modo ed è quello suggerito da Ammonio: bisogna controllare i propri pensieri, "per Amore di Dio", selezionarli con cura sulla base di motivazioni desunte da riflessioni personali, e non respirate e assorbite in modo passivo da un ambiente inquinato e tossico.

Per tutti i padri antichi, dominare sul pensiero, è determinante per il progresso spirituale: tutto nasce da lì, ogni tentazione è originata da un pensiero, che poi mette in moto l'immaginazione, che, a sua volta, stimola i vari istinti, ai quali i cinque sensi non tarderanno a rendere il loro tributo con ogni compiacenza.
Di conseguenza sarà tanto più facile "recidere le proprie voglie", quanto più prontamente si interverrà sul pensiero per smorzarlo sul nascere (ogni temporeggiamento potrebbe essere fatale), o per aiutarlo a "sublimare" qualche insana voglia incanalando la sua energia verso fini più vantaggiosi.

E' logico che per un credente, questa difficile e faticosa pulizia della mente, non equivale ad uno svuotamento puro e semplice, per ritrovarsi con una sorta di "testa vuota", come già ce ne sono tante in giro.
Al contrario, deve essere la premessa per riempire il nobilissimo contenitore che chiamiamo mente o cervello, di un unico pensiero: il Pensiero stesso di Cristo.
Ciò non equivale a diventare ossessionati da quello che viene chiamato "il pensiero unico", che rende manipolatori delle coscienze e produce altri schiavi e fanatici.
Non seguaci del "pensiero unico" ma dell'Unico Pensiero" che veramente conta e deve contare per ogni cristiano, che, fidandosi soltanto di un solo Maestro che è Gesù, si riempie la testa di vangelo, con una scelta libera e responsabile, col diritto costante di recesso quando quel vangelo non gli andasse più a genio, ma senza alcun diritto di trasformarlo per adattarlo alla mentalità mondana.

Ascoltiamo la Parola:
"Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo" (Matteo 23,8-10).

e san Paolo:
"Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 14 ¶ l'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. 15 l'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. 16 Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo" (1 Corinzi 2,13-16).
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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