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Cosa c'è tra me e te o donna (Gv.2,4)

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2022 15:17
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31/12/2014 15:57
 
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Quanto segue è il commento tratto dal sito evangelico di Laparola.net

Gesù le disse: Che v'è tra te e me, o donna?

La parola greca donna, nulla ha di duro e di meno che rispettosa. Questo stesso Vangelo ci mostra che non è fuor di posto anche quando si vuole esprimere il più profondo amore e la più viva compassione Giovanni 19:26; 20:13,15. Però il contrasto fra "madre" e "donna" indica che le loro relazioni di prima sono mutate, e questo risulta più evidente ancora dalle parole che seguono: "che v'è fra te e me?" A queste parole certi scrittori papisti han dato dei significati impossibili, come: "Che è questo a te ed a me?" cioè "Perché ci daremmo noi pensiero di questa mancanza di vino?" Questa forma di domanda si trova spesso nelle Scritture, e sempre indica che chi parla non vuole aver nulla di comune con quello cui egli parla, e ne rigetta l'intervento (Confr. Giosuè 22:24; Giudici 11:12; 2Samuele 16:10; 19:22; 1Re 17:18; Apocalisse 3:13; 2Cronache 35:21; Matteo 8:29; Marco 1:24; Luca 8:28). Qui Gesù dichiara che, per quanto sia prezioso l'affetto di una madre, esso non può entrare nella posizione che egli ora occupa, e che, coi suggerimenti che ora essa gli dà, Maria invade una provincia dalla quale tutte le creature vanno escluse. È finito per lui il tempo dell'ubbidienza e della disciplina silenziosa Luca 2:51. Da ora in poi, ogni suo atto originerà da lui solo, e sarà sempre compiuto al suo proprio tempo. Era un dolce ma pure un deciso rimprovero. La stessa idea si trova in Matteo 12:46-50 e nei passi paralleli. Abbiamo in queste parole un argomento irresistibile contro la mariolatria della Chiesa di Roma. Se il Signore non permise a sua madre nemmeno di suggerirgli un miracolo, devono certo offenderlo apparirgli blasfematorie delle preghiere in cui si supplica la Vergine Maria di comandare a suo Figlio, quasiché avesse autorità su di lui!

l'ora mia non, è ancora venuta
Due altre volte, il Signore parla, in questo Vangelo, di un'ora, come essendo specialmente sua Giovanni 12:23; 17:1, e tre volte Giovanni parla dell'ora di Cristo, sia come non essendo ancora venuta, sia come finalmente giunta Giovanni 7:30; 8:20; 13:1, e questi passi gettano luce su quello che ci occupa. In ognuno di questi oasi, vediamo che l'ora non era scelta da Gesù, ma fissata dal Padre. Egli è venuto per far la volontà di suo Padre, ad adempiere ogni opera assegnatagli al tempo fissato per ciascuna, e quel tempo neppure il Figlio poteva affrettarlo o rimandarlo indietro. In questo caso, non era giunto per lui il momento di intervenire. La provvista di vino non era forse esaurita e perciò poteva alla divina saviezza apparir necessario un lieve indugio per non lasciar dubbio alcuno sulla realtà dei miracolo; e perciò il Figlio aspettò il momento preciso scelto dalla volontà del Padre.
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L'ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE (Luca 1,48)
 
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