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Catechesi prebattesimale (S.Cirillo di Gerusalemme)

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2014 12:45
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11/09/2014 12:45
 
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9. Lo chiamiamo Padre perché ci ha mandato il suo Figlio
Perché ti renda sempre più conto che la Sacra Scrittura non usa il termine padre solo per indicare la paternità naturale, senti come s’esprime Paolo: «Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma certo non molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo»
. Ora, Paolo non fu certamente padre dei Corinzi per generazione fisica, ma lo era perché li aveva istruiti e spiritualmente generati. Anche Giobbe, dicendo in senso simile: «Padre io ero per i poveri» , non si diede il nome di padre perché li avesse tutti generati lui, ma perché di essi egli si prendeva cura. Analogamente, quando il Figlio di Dio, l’Unigenito inchiodato nella carne sul legno della croce, vide Maria sua madre secondo la carne con il discepolo prediletto Giovanni, disse a lui: «Ecco tua madre», e poi a Maria: «Ecco tuo figlio»
. Usò questo linguaggio per dire loro quanto avrebbero dovuto amarsi, e anche per dare la soluzione all’espressione oscura di Luca: «Suo padre e sua madre si meravigliarono» 40 ; se ne sono impossessati figli degli eretici per dirlo nato da un uomo e da una donna! No, come Maria amò Giovanni come una mamma senza averlo generato, così anche Giuseppe fu chiamato padre di Cristo per la cura che ne ebbe allevandolo, non perché l’avesse generato. Lo dice il Vangelo: «Partorì suo figlio, il primogenito, senza che egli l’avesse prima conosciuta» .

10. Padre dall’eternità e nel tempo
Da questo richiamo che vi ho appena fatto, per breve digressione, prendiamo ancora uno spunto per confermare che la giuntura «Padre degli uomini» è riferita a Dio, come già detto, per metafora. Ma che bisogno c’è di altre prove quando in Isaia leggiamo detto espressamente: «Tu sei nostro Padre, Abramo non ci ha conosciuto e Sara non ci ha partorito» ? E quando il Salmista dice: «Si turbino al cospetto di Dio padre e giudice delle vedove» , non è evidente a tutti che egli chiama Dio padre degli orfani non perché li abbia generati ma perché se ne prende cura e ne assume le difese, avendo essi perduto i loro padri? Dio dunque, come detto, è in senso lato padre degli uomini, di Cristo soltanto padre non per adozione ma per natura 44 ; padre degli uomini nel tempo, padre del Cristo prima dei tempi. Lo ha detto lui stesso: «Ed ora glorificami presso di te, Padre, con quella gloria che ho avuto presso di te prima che il mondo fosse» 45

. 11. Il Padre ineffabile
Crediamo dunque in un solo Padre, che essendo imperscrutabile e ineffabile, «nessun uomo ha veduto e solo l’Unigenito ha rivelato»
, in quanto «essendo da Dio, ha veduto Dio»; mentre «gli angeli in cielo ne vedono il volto» 47 , ma ciascuno lo vede entro i limiti del proprio ordine 48 . Solo il Figlio e lo Spirito Santo lo contemplano in modo chiaro e diretto. 12. Non dimentichiamo che Dio è nostro Padre A questo punto della catechesi, richiamando alla memoria quanto brevemente detto sulla paternità di Dio nei riguardi dell’uomo, mi sento preso da un profondo stupore di fronte all’ingratitudine umana nei riguardi di Dio.
Per ineffabile amore verso gli uomini Dio si è degnato di dirsi loro padre: il Dio che è nei cieli, padre di coloro che stanno sulla terra; egli che ha creato i secoli eterni, padre di coloro che vivono nel tempo; colui che tiene in pugno la terra , padre di coloro che in essa vivono come locuste
. E l’uomo, abbandonando il Padre che è nei cieli, disse al legno: «Tu sei mio padre», e alla pietra: «Tu mi hai generato» ! Per questo, credo, il Salmista rivolse all’umanità quelle parole: «Dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre»
. Tu hai scelto lui per padre, l’hai fatto per la tua rovina.

13. Da figli adottivi scegliamo di fare le opere del Padre
Alcuni hanno scelto per loro dio non tanto un legno o una pietra quanto addirittura satana, l’assassino delle anime. Ad essi rivolse il suo rimprovero Gesù, dicendo: «Voi fate le opere del padre vostro»
. Dice che il diavolo è padre di quegli uomini non perché li abbia generati, ma in quanto li ha incamminati per la via dell’errore; lo chiama padre di tutti quelli che scelgono liberamente di correre con lui la sua via. In modo analogo Paolo si disse padre dei Corinzi in quanto aveva loro insegnato a vivere secondo pietà
. Non è assolutamente accettabile, infatti, la spiegazione che alcuni danno dell’espressione: «Da ciò riconosceremo i figli di Dio dai figli del diavolo» , come se vi fossero uomini per natura destinati o alla salvezza o alla perdizione
. Non giungiamo alla figliolanza di Dio per necessità di natura, ma per libera scelta della volontà. Giuda il traditore fu figlio del diavolo e della perdizione, ma non per necessità di natura
; non avrebbe potuto altrimenti scacciare in un primo tempo i demoni nel nome di Cristo, perché satana non scaccia satana
. Neppure Paolo si sarebbe mutato da persecutore in predicatore! Vero è dunque che, come dice Giovanni, la figliolanza di Dio non viene data senza il concorso della libera volontà: «A quanti l’hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome»
. Sono stati fatti degni di diventare figli di Dio quelli che scelsero liberamente di credere, non prima che credessero.

14. I figli temono, amano e glorificano il Padre
Per essere figli degni del Padre, come abbiamo riconosciuto di dover essere, facciamoci mutare dallo Spirito, secondo sta scritto: «Solo quelli che si faranno guidare dallo Spirito saranno figli di Dio»
. A nulla gioverebbe avere il nome di cristiani se non corrispondessero ad esso le opere; che non dobbiamo sentirci dire anche noi quelle parole: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!»
. Di fatto, poiché col nome di padre invochiamo Colui che giudicherà le opere di ciascuno senza accezione di persone, in questo tempo del nostro pellegrinaggio, convertiti dal suo timore, non viviamo più nell’amore del mondo e delle cose del mondo, perché chi ama il mondo non ha nel suo cuore l’amore del Padre
. Figli amatissimi, impegniamoci quindi nelle opere che danno gloria al Padre che è nei cieli, sì che «tutti vedano le nostre opere buone e glorifichino il Padre che è nei cieli»
. A lui affidiamo ogni nostra preoccupazione 64 , perché il Padre sa quello di cui abbiamo bisogno

. 15. Onora non solo il Padre celeste ma anche quello terreno
Onoriamo col Padre celeste anche i genitori secondo la carne , come ha comandato il Signore nella Legge e per bocca dei profeti: «Onora tuo padre e tua madre, perché possa vivere felice e si prolunghino i tuoi giorni sulla terra» 67 . Prestino orecchio a questo comandamento



OTTAVA CATECHESI BATTESIMALE.
L’ONNIPOTENTE 1

Ottava catechesi dei battezzandi, improvvisata a Gerusalemme, sull’Onnipotente, dopo la lettura di Geremia: «Dio grande e Signore forte, grande nei disegni e potente nelle opere, l’Onnipotente, il Signore dal grande nome, ecc.» 2 .

1. Aggiungiamo «Onnipotente» Per stroncare ogni errore politeistico abbiamo spiegato la professione di fede «in un solo Dio», perché ce ne serviamo come di un’arma contro i greci e contro gli assalti degli eretici. Aggiungendo poi la professione di fede «in un solo Dio e Padre» , contro i figli della circoncisione che non credono nell’Unigenito Figlio di Dio, abbiamo spiegato ieri 4 il termine Padre, anticipando quanto diremo su nostro Signore Gesù Cristo, perché non pensiamo mai a Dio senza pensare al suo Figlio. Alle precedenti aggiungiamo ora la professione di fede nell’Onnipotente, contro greci, giudei e ogni eretico che impugni questa verità. specialmente quelli tra i presenti che hanno il padre e la madre. Obbedite, figlioli, ai vostri genitori in tutto, perché così piace al Signore
. Il Signore infatti non disse: «Chi ama il padre o la madre non è degno di me»! Non intendere male per ignoranza questo precetto scritto davvero bene, perché c’è anche la giuntura «più di me»
, la quale esclude soltanto i padri terreni che avessero pensieri contrari al Padre celeste. Quando essi non siano di impedimento alla nostra pietà e noi invece non li onoriamo perché presi da indifferenza e perché ci dimentichiamo dei benefici da loro ricevuti, allora sarà il caso di ricordare la sentenza che dice: «Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte»

. 16. Il Padre celeste premierà la pietà verso i genitori La prima virtù dei cristiani è la pietà, che comporta il dovere di onorare i genitori, di ricompensare le molestie cui sono andati incontro per averci generati, di fare il massimo perché abbiano infine sollievo e serenità; benché di fatto, anche se dessimo loro in contraccambio il massimo, non potremmo mai dar loro la vita come essi la diedero a noi
. Ricevendo peraltro da noi sollievo e serenità, essi ci sosterranno con quelle benedizioni che Giacobbe ebbe soppiantando con l’astuzia il fratello
. Il Padre che è nei cieli accolga il nostro buon volere e ci renda degni di splendere tra i giusti come altrettanti soli nel regno del Padre nostro , cui assieme all’Unigenito Salvatore Gesù e allo Spirito Santo vivificante sia gloria ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
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