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Catechesi prebattesimale (S.Cirillo di Gerusalemme)

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2014 12:45
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11/09/2014 12:36
 
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QUARTA CATECHESI BATTESIMALE.
DIECI O UNDICI ARTICOLI DI FEDE

Quarta catechesi dei battezzandi, improvvisata a Gerusalemme sui dieci articoli di fede, dopo la lettura dell’Epistola ai Colossesi: «Badate a non farvi sedurre da alcuno con la filosofia e le vane fallacie che gli uomini trasmettono secondo gli elementi del mondo, ecc.» .

1.Necessario il discernimento spirituale
Il vizio contraffà la virtù come la zizzania si sforza di passare per frumento. Questa si presenta simile al grano, ma chiunque l’assapori con discernimento ne smaschera la natura. Anche il diavolo sa spacciarsi per angelo di luce , non per ritornare donde precipitò – è infatti uno spirito inflessibile come l’incudine e la sua volontà determinatasi una volta per sempre è inaccessibile alla conversione –, ma per coinvolgere nel buio della cecità e nella peste dell’incredulità quanti conducono una vita da angeli. Molti sono i lupi che si aggirano in veste di agnelli , ma di agnelli hanno la pelle, non le unghia e i denti: si coprono col vello della mansuetudine, con esso traendo in inganno i semplici; ma con i loro denti iniettano il veleno esiziale dell’empietà. È quindi necessario che con la grazia di Dio stiamo con la mente vigile e con gli occhi aperti per nutrirci di 1 frumento e non di zizzania, per non cadere vittime della mancanza di discernimento che ci fa prendere il lupo per agnello diventando sua preda; ci fa cioè scambiare per angelo operatore di bene il diavolo artefice di rovina, col rischio di essere da lui divorati. Lo dice infatti la Scrittura: «Si aggira come leone ruggente cercando di divorare» . Perciò la Chiesa vi mette in guardia, e a questo tendono sia le presenti istruzioni che le sacre letture.

2. Dottrina di fede e ortoprassi, insidie pagane ed ereticali
Il modo di onorare Dio consta di questi due momenti: istruirsi circa la santa fede, conseguentemente comportarsi bene. La dottrina senza la buona condotta non è accetta a Dio, e la condotta non ispirata alla santa dottrina dispiace al Signore. Che cosa infatti gioverebbe conoscere bene la dottrina su Dio e precipitare nella turpitudine della fornicazione, ovvero quale utilità trarrebbe chi custodisse la santa castità e cadesse nell’empietà della bestemmia? L’apprendimento della dottrina invero è acquisto preziosissimo cui bisogna tendere con animo vigile, perché molti imbonitori la deturpano con filosofie e fantasie devianti
. Mentre i greci seducono con il fascino delle parole – «dalle labbra di una meretrice stilla infatti il miele» –, quelli della circoncisione traggono in errore chiunque ad essi ricorre con le Sacre Scritture stortamente interpretate : le studiano dall’età puerile a quella senile 10 , ma non ne conoscono il senso neanche da vecchi
. D’altra parte i figli degli eretici corrompono i cuori dei semplici con le lusinghe dei loro ragionamenti e con il fascino dei loro discorsi 12 , nascondendo il veleno delle loro empie dottrine sotto il miele del nome di Cristo. Ad essi tutti si riferiva il Signore, dicendo: «Badate che nessuno vi inganni» ; e a tale scopo mirano la dottrina della fede e ogni esegesi che se ne faccia. A questo punto però, prima di esporvi la dottrina della fede nei singoli articoli, mi sembra opportuno farne un prospetto sommario, perché non sfugga alla memoria dei più semplici di voi l’insieme dei temi che andremo svolgendo ogni giorno nel lungo spazio del tempo quaresimale. Lo farò riassumendoli tutti e disseminandoli come fa coi semi il seminatore, perché li teniamo presenti nello svolgimento più ampio che seguirà, come fanno gli agricoltori. Quanti tra di voi fossero già iniziati alla conoscenza dei primi rudimenti e con l’esercizio delle facoltà di apprendimento fossero pervenuti alla piena conoscenza e al perfetto discernimento tra bene e male, abbiano la pazienza 14 di ascoltare quanto per essi è elementare o introduttorio, destinato ai lattanti 15 , perché ne possano trarre giovamento tutti: quelli che hanno bisogno della prima catechesi, e quelli che raggiunta la piena conoscenza debbono rinfrescare la memoria delle dottrine già acquisite. I. Su Dio

3. Un solo Dio e Padre
A fondamento di tutte le istruzioni che debbono far luce all’anima, anzitutto ritenete quella che riguarda Dio. Noi insegniamo che vi è un solo Dio, non creato e senza principio, senza cambiamento né mutazione, che non avendo origine da altri non darà ad altri in successione la sua vita divina: non avendo un inizio nel tempo non avrà neppure una fine. Lo proclamiamo buono e giusto, non diciamo che vi è un Dio buono e un altro giusto; quando lo senti dire da qualche eretico, sta’ all’erta e sappi discernere il veleno dell’eresia, perché alcuni hanno avuto questa blasfema temerarietà di dividere l’unico Dio e altri hanno avuto per giunta l’empia dissennatezza di distinguere un creatore e signore delle anime e un altro che lo sarebbe dei corpi . Ma come potrebbe un solo uomo essere servo di due padroni? Non leggiamo nel Vangelo che il Signore disse: «Nessuno può servire a due padroni» 17 ? Dunque, vi è un solo Dio creatore dell’anima e del corpo, creatore unico del cielo e della terra, degli angeli e degli arcangeli. L’Eterno che ha dato origine a creature molteplici ha un solo e unico Figlio, lui solo, l’Unigenito Gesù Cristo nostro Signore per mezzo del quale tutto ha creato, le cose visibili e invisibili .

4. La perfezione trascendente del Creatore
Questo padre del nostro Signore Gesù Cristo non è circoscritto in un luogo e supera comunque la vastità dei cieli, perché i cieli sono opera delle sue mani e tutta la terra sta nel suo pugno: è nell’universo e al di fuori dell’universo . Non credere che lo splendore del sole sia superiore o uguale allo splendore di Colui che ha formato il sole e quindi non può assolutamente essere che molto e di gran lunga più grande e luminoso di esso. Ancor prima che gli esseri esistessero Dio li vedeva come già creati dalla sua potenza che supera ogni altra, poiché egli è onnisciente e onnipotente, non soggetto alla successione degli eventi e delle nascite, alla fortuna o al destino. È perfetto in tutto e per tutto, e possiede tutte le specie di virtù senza diminuzione e senza accrescimento. Sempre identico a se stesso e immutabile nel suo essere, prepara supplizi per i malvagi e corone per i giusti.

5. Crediamo in un solo Dio, non in più dèi
Per vie diverse molti si sono allontanati dalla fede in un solo Dio: alcuni divinizzarono il sole, come se per essi al tramonto del sole e per tutta la notte Dio non esistesse; altri divinizzarono la luna, e così per essi di giorno non ci sarebbe Dio; altri divinizzarono altri fattori terreni, come le arti, i cibi e i piaceri – certi donnaioli hanno eretto una statua a una donna che rappresentano nuda e chiamano col nome di Afrodite, idolatrando in questa forma sensibile la loro passione –; altri, colpiti dallo splendore dell’oro, ne hanno fatto una divinità, e così hanno divinizzato altre cose materiali. Ma se uno custodisce gelosamente nel cuore la dottrina della divina monarchia , facendone il fondamento della propria fede, riduce al niente la seduzione sia della perversa idolatria che di ogni errore ereticale. Fondato dunque nella fede, prima di tutto consolida nella tua mente questo articolo del credo alla base della tua pietà. II. Sul Cristo

6. Il Figlio «in tutto simile» al Padre
Credi anche in un unico e solo Figlio di Dio, cioè nel Signore nostro Gesù Cristo, Dio generato da Dio come vita da vita, luce da luce, generato in tutto simile al Genitore . Non ricevendo l’essere nel tempo ma generato dal Padre prima di tutti i secoli, egli è dall’eternità e in modo incomprensibile l’enipostasi della divina sapienza, potenza e giustizia che siede alla destra del Padre da prima di tutti i secoli. Il trono su cui siede alla destra del Padre non lo ricevette – come dicono alcu-ni – dal Padre che in seguito alla passione e in premio della pazienza lo incoronò , ma esprime la dignità regale che ha dall’eternità, da quando fu generato, perché – l’abbiamo detto – essendo la sapienza e potenza del Padre, con il Padre regna e per iniziativa del Padre crea ogni cosa . Nulla gli manca della dignità divina, dal momento che conosce il Genitore come è da lui conosciuto
. Lo possiamo riscontrare in breve sintesi nel Vangelo, dove sta scritto: «Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio» .
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