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Catechesi prebattesimale (S.Cirillo di Gerusalemme)

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2014 12:45
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08/09/2014 20:18
 
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TERZA CATECHESI BATTESIMALE. IL BATTESIMO
Terza catechesi dei battezzandi, improvvisata a Gerusalemme sul battesimo dopo la lettura dell’Epistola ai Romani: «Non sapete che quanti siamo battezzati in Cristo Gesù siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo stati infatti sepolti con lui per il battesimo della morte, ecc.» 2 .
1. Gioia all’approssimarsi del battesimo
«Cantate, o cieli, ed esulta o terra» per quanti apprestandosi ad essere aspersi con l’issopo sono prossimi alla purificazione mediante questa mistica pianta , per la potenza di colui che nella sua passione fu abbeverato con l’issopo per mezzo d’una canna ! Si allietino le potenze celesti, e stiano pronte le anime prossime all’unione con il mistico Sposo secondo sta scritto: «Una voce grida nel deserto: aprite la via al Signore»
. Non si tratta infatti di un evento di poco conto, come quello di una consueta unione fisica cui spinge il desiderio naturale, ma di una mistica unione cui chiama la fede secondo lo Spirito che tutto scruta
. Poiché i connubi e le convenzioni del mondo non si stringono con sì retto discernimento: lo sposo terreno cede facilmente al fascino della ricchezza o dell’avvenenza, ma il Cristo non bada alla bellezza del corpo, bensì all’irreprensibilità dell’umana coscienza, non cede alle dannate ricchezze ma alle dovizie dell’anima pia.

Prepararsi all’incontro con lo Sposo
Ascoltate dunque, o figli della giustizia, l’invito di Giovanni che disse: «Raddrizzate le vie del Signore» , rimuovendo ogni ostacolo o inciampo, perché possiate andare diritti alla mèta della vita eterna. Con fede sincera disponetevi a purificare il vaso dell’anima per farne un ricettacolo dello Spirito Santo. Cominciate a purificare con la penitenza i vostri abiti, per essere trovati mondi quando sarete invitati al talamo nuziale
. Di fatto lo Sposo chiama tutti senza distinzione, perché non è gretto nel dare la grazia, e i suoi araldi a gran voce invitano tutti al raduno: sarà poi lui a giudicare chi è da ammettere alle mistiche nozze
. Non avvenga che qualcuno degli iscritti dopo aver dato il nome abbia a sentirsi dire: «Amico, come sei entrato qui senza l’abito nuziale?»
. Possiate invece tutti ascoltare quelle parole: «Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; entra per prendere parte alla gioia del tuo padrone»
. Finora infatti sei rimasto fuori della porta! Ma voglia il cielo che tutti possiate dire: «Il re mi ha introdotto nella sua stanza l’anima mia esulti nel Signore, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza e avvolto con il manto della gioia: come sposo cui abbia cinto il diadema, come sposa che egli abbia ornata di gioielli» 15 . Nessuno di voi sia trovato con l’anima macchiata da colpa, con qualche ruga o cosa del genere
: non dico prima di ricevere la grazia – sarebbe infatti impossibile, dal momento che siete stati chiamati proprio perché vi siano rimessi i peccati –; intendo dire che tutti siate trovati con irreprensibile coscienza di subito cooperare alla grazia che viene elargita

3 Evento di somma importanza e grandezza
Evento di somma importanza, fratelli! Accostatevi ad esso, vi supplico, con tutta la tensione dell’anima: ciascuno di voi sta per presentarsi dinanzi al Signore alla presenza di miriadi di angeli; sulle vostre anime sta per imprimere il suo sigillo lo Spirito Santo ; state per arruolarvi nella milizia del grande Re
. Preparatevi, dunque, predisponetevi a vestire gli abiti più splendidi, non quelli del vostro corredo materiale, ma quelli che fanno irreprensibile il vostro io interiore 20 .
L’acqua non va considerata quale semplice elemento per un comune bagno, ma come veicolo della grazia che per essa elargisce lo Spirito. Come infatti per l’invocazione degli idoli le offerte dell’altare da pure che erano per natura diventano impure 21 , analogamente ma in senso inverso per l’invocazione dello Spirito Santo, del Cristo e del Padre, la pura e semplice acqua acquista forza santificante .

4. Duplice purificazione
La purificazione è duplice in quanto l’uomo è composto di due elementi, di anima e di corpo. Vi è dunque una purificazione che non riguarda il corpo ma la natura incorporea, e un’altra corporale che riguarda la corporalità: l’acqua purifica il corpo, e lo Spirito sigilla l’anima. Potremo accostarci a Dio col corpo reso mondo dall’acqua pura e col cuore irrorato dallo Spirito
. Al momento però di discendere per il battesimo, non badare tanto all’umile elemento dell’acqua quanto alla forza salvifica dello Spirito Santo: ma non otterrai pienamente la salvezza escludendo l’una e prescindendo dall’altro. Non sono io ad affermarlo, ma lo disse il Signore nostro Gesù Cristo, e con tutta l’autorità in merito, quando di fatto affermò: «Non può entrare nel regno di Dio chi non rinascerà dall’alto», e aggiunse: «per acqua e Spirito Santo»
. Chi cioè sarà battezzato nell’acqua ma non ne sarà ritenuto degno dallo Spirito
Santo non avrà la grazia in pienezza. Sicché chi avesse operato secondo virtù ma non ricevuto il sigillo dell’acqua, non entrerebbe nel regno dei cieli: affermazione audace, ma l’ha fatta Gesù non io
! Argomenta, ti prego, a partire da quanto ricavi dalla Sacra Scrittura. Cornelio, uomo giusto riputato degno d’una visione di angeli, innalzava al cielo preghiere ed elemosine come colonna splendida che giungeva fino a Dio; ma quando venne Pietro fu effuso sui credenti lo Spirito Santo, per cui essi parlarono altre lingue e profetarono 26 ; e come dice la Scrittura, dopo che avevano già ricevuta la grazia dello Spirito, «per ordine di Pietro essi furono battezzati nel nome di Gesù Cristo»
: perché alla rigenerazione dell’anima mediante la fede partecipasse anche il corpo mediante l’acqua canale di grazia.

5. Perché Dio fece dell’acqua il canale della grazia
Chi vuol sapere perché Dio volle elargirci la grazia mediante l’acqua e non per mezzo di un altro elemento, ne potrà trovare il movente pigliando in mano la Scrittura 28 . Essa presenta l’acqua come momento di fondamentale importanza, il migliore dei quattro che costituiscono il mondo
. Se i cieli, dimora degli angeli, sono formati dalle acque, anche la terra, dimora degli uomini, proviene dalle acque che Dio creò prima di fare tutte le altre creature dei sei giorni, quando «lo Spirito di Dio aleggiò sulle acque»
. Se l’acqua fu al principio del mondo, il Giordano fu al principio dell’èra evangelica
. Come la liberazione d’Israele dalla schiavitù del faraone avvenne per la via del mare, così la liberazione del mondo dalla schiavitù del peccato ci fu data mediante il bagno nell’acqua e la parola del Signore
. Dovunque, con chiunque si stipuli un patto, troviamo l’acqua: l’alleanza con Noè fu fatta dopo il diluvio 33 , quella israelitica iniziata sul monte Sinai fu sancita con acqua, lana scarlatta e issopo
. Non mancò il segno dell’acqua quando Elia fu assunto: prima di percorrere il cielo su un cocchio trainato da cavalli passò infatti il Giordano
. Il sommo sacerdote prima di bruciare l’incenso si lava, perché Aronne prima di assumere il sacerdozio si lavò 36 : nessuno infatti potrebbe intercedere per gli altri senza essersi prima purificato; per questo nel recinto del tabernacolo misero un bacile, figura di quello battesimale

. 6. Il battesimo di Giovanni preludio di quello cristiano
Il battesimo fu il punto d’arrivo dell’Antico Testamento e diede inizio al Nuovo. Vero e proprio pioniere ne fu Giovanni, che chiudendo la serie dei profeti fu più grande di tutti gli altri «nati da donna» esistiti prima di lui 38 . «Perché tutti i profeti e la Legge predissero fino a Giovanni» , ma egli segnò l’inizio dell’èra evangelica. La Scrittura infatti, dopo aver detto: «Principio dell’evangelo di Gesù Cristo» , aggiunge subito: «Apparve e prese a battezzare nel deserto Giovanni»
. Potresti invero contrapporgli il tesbita Elia assunto in cielo , ma questi non fu superiore a Giovanni; anche Enoc fu come lui trasportato, ma non fu superiore a Giovanni
. Mosè fu il sommo legislatore e i profeti sono tutti degni di ogni ammirazione, ma non furono più grandi di Giovanni
. Non sono io a fare questo ardito confronto tra profeta e profeta, ma l’ha fatto espressamente il Signore Gesù che ha su di loro e su di noi la signoria: «Tra tutti i nati da donna non è sorto uno più grande di Giovanni!»
. Non disse «tra nati da vergine», ma «tra i nati da donna», perché non è possibile alcun confronto di grandezza e di grazia tra il grande Servo e i suoi conservi, e il Figlio non si misurò con i suoi servi! Non vedi di quale grandezza Dio volle fosse l’uomo che si scelse per dare inizio alla grazia? Visse in povertà e amò la solitudine, senza avere in odio il consorzio umano; si nutrì di locuste per fornire ali allo spirito, e si saziò di miele per annunziare un messaggio più dolce e utile del miele 46 ; indossando un indumento di peli di cammello, incarnò in sé l’ideale ascetico, fin dal seno della madre vestito dallo Spirito Santo
. Anche Geremia era stato così santificato, ma non profetò dal seno materno
. Solo Giovanni «esultò di gioia» nel grembo della madre, per lo Spirito riconoscendo il Signore che non vedeva con gli occhi della carne
. La grande grazia del battesimo doveva avere inizio con questo grande personaggio.

7. Deporre gli abiti dell’uomo vecchio
Da Giovanni che battezzava nel Giordano corse tutta Gerusalemme per godere della primizia del battesimo . La nostra città fu sempre oggetto di ogni privilegio, ma sappiate o cittadini di Gerusalemme in che modo ricevettero il battesimo quelli che a lui accorrevano
. La Scrittura lo dice: «confessavano i loro peccati» 52 . Prima essi mostravano le loro ferite, e poi egli somministrava il farmaco che dava ai credenti la liberazione dal fuoco eterno
. Il battesimo di Giovanni di fatto liberava dalla minaccia del fuoco. Se vuoi avere la prova del fatto che il battesimo di Giovanni otteneva la liberazione dal fuoco, ascolta le sue parole: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a salvarvi dall’ira che sta per venire?» . Dunque, non essere più vipera! Se finora ti sei diportato come progenie di vipere, deponi ora l’abito che ti ha intessuto la vita peccaminosa di prima, come fa .qualsiasi serpente che depone la vecchia pelle comprimendosi nel passare attraverso un’angusta strettoia, che lo affligge ma ne ringiovanisce il corpo . Anche tu, secondo sta scritto, entra per la porta stretta e angusta , affliggiti col digiuno , fatti violenza per poter eliminare tutto quello che porta alla perdizione. Deponi gli abiti e i comportamenti dell’uomo vecchio , dicendo con il Cantico dei Cantici: «Ho deposto la mia tunica, perché indossarla ancora?»
. Se poi tra di voi ci fosse qualche simulatore che, non credente nel cuore, fingesse di essere pio per piacere agli uomini, o qualcuno che, accostatosi con l’ipocrisia di Simon Mago, intendesse non partecipare alla grazia ma solo curiosare su quanto qui viene impartito, ascolti le parole di Giovanni: «Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non porta buoni frutti sta per essere tagliato e buttato nel fuoco»
. Il giudice è inesorabile, lungi da te l’ipocrisia!
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