Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

BRANI SCELTI di s.Girolamo

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2014 18:06
Autore
Stampa | Notifica email    
06/09/2014 18:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Le autorità devono governare con bontà e dolcezza

La libertà fa presto a divenire rivolta se la forza vuole soffocarla. Nessuno ha potere maggiore su una persona libera, di chi non la obbliga a fare da schiavo. Conosco i canoni ecclesiastici, ho ben presenti i ruoli di ciascuno; la lettura e gli esempi quotidiani mi hanno fatto imparare molte cose in tutti questi anni, e non sono poche le esperienze fatte. Chi per picchiare usa gli scorpioni [per scorpione s`intende una sferza munita di punte di ferro] e si crede di avere le dita più grosse dei lombi paterni, non ci mette molto a dissipare il regno del mite Davide. Sta di fatto che il popolo romano, la superbia non l`ha sopportata neppure in un re (Tarquinio il Superbo). Quella grande guida dell`esercito d`Israele (Mosè), che aveva portato la disperazione in Egitto con le dieci piaghe e che dominava su cielo, terra e mare, è elogiato come l`uomo più mansueto fra tutti quelli del suo tempo che la terra avesse generato. Fu proprio per questa qualità che tenne il comando per quarant`anni: per la sua dolcezza e mitezza mitigava l`orgoglio che porta con sé il potere. Il popolo lo lapida, e lui prega per chi lo lapida (cf. Es 17,4); anzi, preferisce essere cancellato dal libro di Dio piuttosto che si danni il popolo che gli è stato affidato (cf. Es 32,31-32). Non desiderava insomma che imitare quel Pastore che lui già sapeva che si sarebbe portato sulle spalle anche le pecorelle sviate. Gesù dice: Il buon pastore è disposto a dare la vita per le sue pecore (Gv 10,11). Anche un discepolo del buon Pastore desidera essere anatema per il bene dei suoi fratelli, e anche per i loro parenti di sangue, vale a dire: anche per gli israeliti (cf. Rm 9,3-4). Girolamo, Le Lettere, III, 82,3 (a Teofilo)


I genitori sono responsabili dei peccati dei loro figli


Se la condotta di un uomo maturo e giuridicamente maggiorenne viene imputata ai genitori, pensa, in proporzione quella di un fragile lattante che, secondo quanto ha detto il Signore, non riconosce la destra dalla sinistra, o in altre parole, non sa distinguere il bene dal male! Se metti ogni cura nell`evitare che tua figlia venga morsicata da una vipera, perché non usi la stessa attenzione per evitare che venga colpita dal martello di tutta quanta la terra (cf. Ger 50,23)? O che beva nel calice dorato di Babilonia (cf. Ger 51,7)? O che se ne vada fuori con Dina per il desiderio di mettere gli occhi sulle figlie d`un paese straniero (cf. Gen 34,1ss), che danzi e che si trascini addosso le tuniche? Non si somministrano i veleni senza addolcirli col miele, e i vizi non ingannerebbero se non avessero una parvenza o un`ombra di virtù. «Ma com`è allora - tu mi dirai - che i peccati dei padri non ricadono sui figli, né quelli dei figli sui genitori, ma che è l`anima che commette peccato quella che deve morire (cf. Ez 18,4.20)?». Questo è detto a riguardo di coloro che sanno usare la ragione, coloro dei quali sta scritto nel Vangelo: Ha la sua età, risponda lui di sé (Gv 9,21). Ma chi è ancora bambino, invece, e ragiona da bambino, tanto il bene quanto il male che opera viene imputato ai suoi genitori fino a che raggiunge l`età della ragione.

Girolamo, Le Lettere, III, 107,6 (a Leta)


Ammonimento a non fidarsi troppo di sé

Chi può vantarsi di avere il cuore puro? (Pr 20,9). Neppure le stelle sono pure al cospetto di Dio; quanto meno gli uomini, la cui vita è una tentazione continua! Guai a noi se ogni volta che la concupiscenza ci assale fornichiamo! La mia spada - dice Dio - s`è inebriata nel cielo (Is 34,5): molto più sulla terra; che genera triboli e spine. Il «vaso d`elezione», attraverso la cui bocca parlava Cristo, macera il suo corpo e lo riduce schiavo; intanto si accorge che l`ardore naturale della carne va contro la sua intenzione: quello che non vuole si vede costretto a farlo! E come uno che patisce violenza grida e dice: Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? (Rm 7,24). E tu credi di poter vivere senza cadute e senza ferite, se non custodisci con scrupolosa attenzione il tuo cuore?Girolamo, Le Lettere, IV, 125,7 (al monaco Rustico)



Perché consultare la cattedra di Pietro [papa Damaso]

Con un furore che dura da secoli, i popoli d`Oriente continuano a scontrarsi tra loro, e riducono a brandelli la tunica inconsutile del Signore, tessuta da cima a fondo senza cuciture. Delle volpi devastano la vigna di Cristo; in mezzo a cisterne spaccate e senz`acqua è difficile capire dove si trovi quella fontana sigillata, quell`orto chiuso da un recinto, di cui parla la Scrittura (cf. Ct 4,12). Per questo ho deciso di consultare la cattedra di Pietro, dove si trova quella fede che la bocca di un apostolo ha esaltato; vengo ora a chiedere un nutrimento per la mia anima lì, dove un tempo ricevetti il vestito di Cristo [cioè il battesimo].

No davvero! Né l`immensità del mare, né l`enorme distanza terrestre hanno potuto impedirmi di cercare la perla preziosa. Dove sarà il corpo, là si raduneranno le aquile (Lc 17,37). Dopo che il patrimonio è stato dissipato da una progenie perversa, solo presso di voi si conserva intatta l`eredità dei padri. Costì una terra dalle zolle fertili riproduce al centuplo la pura semente del Signore; qui il frumento nascosto nei solchi degenera in loglio e avena. In Occidente sorge il sole della giustizia, mentre in Oriente ha posto il suo tromo sopra le stelle quel Lucifero, che era caduto dal cielo. Voi siete la luce del mondo, il sale della terra (Mt 5,13), voi i vasi d`oro e d`argento; qui da noi vasi di terra cotta e di legno attendono la verga di ferro che li spezzi e il fuoco eterno.

La tua grandezza, a dire il vero, mi mette in soggezione, ma la tua bontà m`attira. Io, vittima, attendo dal sacerdote la salvezza, e come una pecorella chiedo protezione al pastore. Metti da parte ciò che è invidiabile, sottraiti un momento al fasto dell`altissima dignità romana: ecco il successore del pescatore, con un discepolo della croce che desidero parlare.



Io non seguo altro primato se non quello di Cristo; per questo mi metto in comunione con la tua Beatitudine, cioè con la cattedra di Pietro. So che su questa pietra è edificata la Chiesa. Chiunque si ciba dell`Agnello fuori di tale casa è un empio. Chi non si trova nell`arca di Noè, perirà nel giorno del diluvio. Girolamo, Le Lettere, I, 15,1-2 (a papa Damaso)


L`ordinazione del clero


Vengo a sapere che un individuo è arrivato a un punto tale di pazzia da anteporre i diaconi ai presbiteri, vale a dire ai vescovi (non ci dice chiaramente, l`Apostolo, che presbiteri e vescovi sono le stesse persone?). E cosa gli ha preso, a questo ministro addetto alle mense e alle vedove, da mettersi pieno di spocchia al di sopra di quelli che con le loro preghiere operano la consacrazione del corpo e del sangue di Cristo? Vuoi sentire uno che fa testo? Ascolta questa dichiarazione: Paolo e Timoteo, schiavi di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù che si trovano a Filippi insieme ai vescovi e ai diaconi (Fil 1,1). Vuoi ancora un altro esempio? Negli Atti degli apostoli, Paolo parla in questi termini ai sacerdoti di una medesima Chiesa: Occupatevi di voi stessi e di tutto quanto il gregge, sul quale lo Spirito Santo vi ha messi come vescovi, per governare la Chiesa del Signore, comprata da lui col suo proprio sangue (At 20,28).

Ma per non dare modo a nessuno di polemizzare sostenendo che in un`unica Chiesa c`erano più vescovi, sta` a sentire quest`altro testo, dove la prova che non c`è differenza fra vescovo e presbitero è più che evidente: E` per questo che ti ho lasciato a Creta, perché sistemassi quanto resta da fare e costituissi, secondo le istruzioni che ti ho dato, dei presbiteri in ciascuna città. Devono essere persone incensurate e che abbiano preso moglie una sola volta; i loro figli devono essere loro fedeli e non devono aver fama di lussuriosi o di ribelli. Perché è necessario che un vescovo sia incensurabile, quale economo di Dio (Tt 1,5-7). E a Timoteo: Non disprezzare la grazia della profezia che ti è stata data con l`imposizione delle mani dal collegio dei presbiteri (1Tm 4,14). Ma anche Pietro, nella sua prima lettera, dice: Esorto dunque i presbiteri che sono tra voi, io, presbitero come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della sua gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Cristo e assistetelo non come costrettivi a forza, ma spontaneamente, secondo lo Spirito di Dio (1Pt 5,1-2)...

Ti sembrano poco importanti questi testi di persone così qualificate? Ebbene, faccia squillare la sua tromba evangelica il «figlio del tuono» (cf. Mc 3,17), quello che Gesù amava intensamente e che poté bere le acque vive della dottrina sul petto del Salvatore: Il presbitero, alla signora Eletta e ai suoi figli che io amo nella verità (2Gv 1,1), e nell`altra sua lettera: Il presbitero, al carissimo Gaio che amo nella verità (3Gv 1,1). Il fatto che in un secondo tempo sia stato scelto uno a presiedere sugli altri, lo si dovette alla necessità di evitare degli scismi; non doveva accadere che ognuno spezzasse la Chiesa di Cristo col farne una cosa sua personale. Anche ad Alessandria, infatti, a partire da Marco evangelista fino ai vescovi Eracle [231-247] e Dionigi [247 fino a circa il 264], i presbiteri sceglievano sempre uno di mezzo a loro, lo ponevano su un grado più alto e lo chiamavano vescovo; era come se un esercito si nominasse un generale o come se dei diaconi scegliessero di mezzo a sé uno che sapevano essere qualificato e lo chiamavano arcidiacono. In realtà, se non guardi alla carica ricevuta, che altro fa un vescovo che non possa fare un sacerdote?



La Chiesa della città di Roma, d`altra parte, non la si deve ritenere diversa da quella sparsa su tutta la terra. Anche le Gallie e la Britannia, l`Africa e la Persia, l`Oriente e l`India e tutte le nazioni non romane non adorano che un medesimo Cristo, non osservano che un`unica regola di verità. Se fai questione di autorità, la terra tutta assieme batte Roma. Eppure un vescovo, dovunque si trovi, sia pure a Roma o a Gubbio o a Costantinopoli o a Reggio o ad Alessandria o a Tanis [in Egitto], ha sempre lo stesso grado, come pure lo stesso sacerdozio.

Ciò che rende un vescovo più o meno ragguardevole è, rispettivamente, l`essere povero e umile o ricco e potente; per il resto sono tutti successori degli apostoli. Girolamo, Le Lettere, IV, 146,1 (a Evangelo, sacerdote)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
BRANI SCELTI DI S.AGOSTINO (348 messaggi, agg.: 19/06/2023 00:52)
PERLE PATRISTICHE (794 messaggi, agg.: 02/12/2017 23:57)
BRANI SCELTI DI ASCETICA CRISTIANA (7 messaggi, agg.: 07/12/2022 16:16)
BRANI SCELTI di SANTI e DOTTORI della Chiesa (708 messaggi, agg.: 02/12/2017 23:58)
TESTI SCELTI DEI PAPI PRECEDENTI (222 messaggi, agg.: 02/12/2017 23:59)
BRANI DEL MAGISTERO (75 messaggi, agg.: 02/12/2017 23:59)
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:08. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com