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BENEDIZIONALE

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2014 17:03
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20/05/2014 17:01
 
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7. BENEDIZIONE ALL'AGNELLO A PASQUA
Premesse
1693. L'agnello, immolato e consumato, già presente nella cultura dei popoli pastori come
simbolo sacrificale e conviviale, nell'esperienza pasquale dell'Esodo diviene il segno
dell'intervento di Dio che libera il suo popolo (Es 12, 3) nella prospettiva del Cristo
redentore, il vero agnello che toglie i peccati del mondo (Gv 1,29. 36). Su questo sfondo
culturale e religioso, si colloca la consuetudine di benedire e consumare l'agnello nelle
feste pasquali.
Rito breve
1694. Il ministro inizia il rito dicendo:
V. Sia benedetto Cristo, nostra Pasqua. [Alleluia.]
R. Ora e sempre. [Alleluia.]
1695. Quindi, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1696. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura.
Es 12,3.11.13-14
Dice il Signore:
Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un
agnello per famiglia, un agnello per casa.
Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo
mangerete in fretta.
Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò
oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. Questo
giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in
generazione, lo celebrerete come un rito perenne.
1Pt 1,18-19
Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili,
come l'argento e l'oro,
foste liberati dalla vostra vuota condotta
ereditata dai vostri padri,
ma con il sangue prezioso di Cristo,
come di agnello senza difetti e senza macchia.
Ap 5,11-14
Io Giovanni, vidi e intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai
vegliardi. Il loro numero era mirìadi di mirìadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L'agnello che fu immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». - 466 -
Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi
contenute, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
Ap 19,6-9
Io, Giovanni, udii come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a
rombo di tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia.
Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria,
perché son giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta,
le hanno dato una veste di lino puro splendente».
La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!».
Poi aggiunse: «Queste sono parole veraci di Dio».
Gv 1,29-30
Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse:
«Ecco l'agnello di Dio,
ecco colui che toglie il peccato del mondo!
Ecco colui del quale io dissi:
Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti,
perché era prima di me».
1697. Quindi il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Il ministro con le braccia allargate prosegue:
Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra,
che nella radiosa luce del Cristo risorto
richiami l'uomo e il mondo
a ricordare e vivere i grandi prodigi dell'Esodo.
Nel segno dell'agnello
tu hai spezzato le catene del tuo popolo
e hai stretto con lui un patto di libertà e di amore.
Guarda a noi tuoi fedeli
e a quanti si nutriranno di questo cibo,
umile e domestico richiamo alle feste pasquali.
Aiutaci a trascorrere questi santi giorni
in spirito di lieta e operosa fraternità,
per essere davanti al mondo - 467 -
testimoni della vera libertà,
scaturita dalla beata passione del tuo Figlio,
agnello del nostro riscatto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1698. Quindi il ministro asperge con l'acqua benedetta i presenti e il cibo dicendo queste
parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta
il ricordo del nostro Battesimo
e l'adesione a Cristo,
crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
8. BENEDIZIONE ALLE UOVA A PASQUA
Premesse
1699. La tradizione religiosa ha sempre considerato l'uovo come il simbolo del dischiudersi
della vita, soprattutto nella stagione di primavera quando la natura si ridesta e si rinnova
Questa espressione della pietà popolare, propria sia dell'Oriente che dell'Occidente, si
riflette nella consuetudine di benedire le uova nel giorno di Pasqua
Il gesto semplice ed umile, insieme ad altri, prolunga nell'ambito familiare il messaggio
della risurrezione e della vita nuova in Cristo, che investe l'uomo e la natura.
Rito breve
1700. Il ministro inizia il rito dicendo:
V. Sia benedetto Cristo, nostra Pasqua. [Alleluia.]
R. Ora e sempre. [Alleluia.]
1701. Quindi, secondo l'opportunità introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1702. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:
Rm 6,4
Per mezzo del battesimo
siamo stati sepolti insieme a Cristo nella morte,
perché come Cristo fu risuscitato dai morti
per mezzo della gloria del Padre,
così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
2 Cor 5,15-17
Cristo è morto per tutti,
perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, - 468 -
ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno
secondo la carne;
e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne,
ora non lo conosciamo più così.
Quindi se uno è in Cristo,
è una creatura nuova;
le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
Ef 4,22-24
Fratelli, dovete deporre l'uomo vecchio
con la condotta di prima,
l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici
e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente
e rivestire l'uomo nuovo,
creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.
1 Pt 3, 15
Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori,
pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione
della speranza che è in voi.
1703. Quindi il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Il ministro, con le braccia allargate, prosegue:
Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra,
che nella radiosa luce del Cristo risorto
ridesti l'uomo e il mondo alla vita nuova
che scaturisce dalle sorgenti del Salvatore:
guarda a noi tuoi fedeli
e a quanti si ciberanno di queste uova,
umile e domestico richiamo alle feste pasquali;
fa' che ci apriamo alla fraternità
nella gioia del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore,
che ha vinto la morte
e vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
1704. Quindi il ministro asperge con l'acqua benedetta i presenti e le uova dicendo queste
parole o altre simili:
Ravviva in noi, o Padre, - 469 -
nel segno di quest'acqua benedetta
il ricordo del nostro Battesimo
e l'adesione a Cristo,
crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
CAPITOLO LVIII BENEDIZIONE DEGLI OGGETTI DI PIETA'
Premesse
1705. Questo rito si usa per la benedizione di medaglie, piccole croci, immagini religiose
da esporsi in luoghi non sacri, scapolari. corone e cose simili che servono per compiere
esercizi di pietà.
1706. Soprattutto nei santuari o nei luoghi di pellegrinaggi, dove i fedeli accorrono più
numerosi, questa benedizione di oggetti concernenti la pietà viene fatta opportunamente
con un'unica celebrazione, e può essere inclusa in modo adatto in celebrazioni particolari
per i pellegrini.
1707. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.
1708. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1709. Per la benedizione di uno o pochi oggetti soltanto, il ministro può usare il rito breve,
nn. 1722-1726; in circostanze particolari la formula breve, n. 1727.
1. Rito della benedizione
INIZIO
1710. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1711. Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura.
La grazia, la misericordia e la pace
di Dio nostro Padre
e di Gesù Cristo nostro salvatore
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto. - 470 -
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1712. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Gli oggetti religiosi che avete portato con voi, sono una espressione della vostra fede.
Servono a richiamare l'amore di Dio e ad accrescere la fiducia nella beata Vergine Maria e
nei Santi.
Mentre invochiamo con il loro aiuto la benedizione del Signore su questi segni [immagini],
non dimentichiamo che è soprattutto da noi che il Signore attende una coerente
testimonianza di vita.
LETTURA DELLA PAROLA
1713. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura o altri
testi opportunamente scelti dal Lezionario.
2 Cor 3,17b-4,2
Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella
medesima immagine.
Ascoltate la parola di Dio
dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in
uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine di
gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore. Perciò, investiti di questo
ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; al contrario,
rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la
parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni
coscienza, al cospetto di Dio.
1714. Oppure (per esteso vedi a p. 944 ss. ):
Rm 8,26-31
Non sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito intercede per i credenti
secondo i disegni di Dio.
1 Cor 13, 8-13
Ora vediamo come in uno specchio, allora vedremo a faccia a faccia.
1 Cor 15,45-50
Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo
celeste.
2 Cor 4,1-7
Cristo è immagine di Dio.
Gal 1,1.3-5; 2,20
Sono stato crocefisso con Cristo. - 471 -
Ef 3, 14-21
Dio fa molto più di quanto possiamo domandare o pensare.
Col 3, 14-17
Tutto si compia nel nome del Signore rendendo grazie a Dio.
Lc 11,5-13
Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete.
Lc 18,1-8
Bisogna pregare sempre, senza stancarsi.
RESPONSORIO
1715. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p.1013 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 99 (100), 2 3 4 5
R. La misericordia del Signore è eterna.
Sal 122 (123), 1 2ab 2c 3-4
R. A te, Signore, innalzo la mia preghiera.
Sal 138 (139), 1-3a 3b-4 5-6 7-8 9-10
R. Tu, Signore, conosci ogni cosa.
Sal 150, 1-2 3-4 5
R. Lodate il Signore: immensa è la sua grandezza.
BREVE ESORTAZIONE
1716. Secondo l'opportunità il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica per percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio
PREGHIERA DEI FEDELI
1717. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere
alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di
persone o necessità del momento.
Fratelli e sorelle, invochiamo Dio nostro Padre, non esibendo una devozione puramente
esteriore, ma proclamando con tutta l'anima la grandezza del suo amore.
R. Donaci, Signore, lo spirito di pietà.
Dio clementissimo,
ricordaci sempre le tue meraviglie;
fa' che attraverso questi segni sensibili, - 472 -
riscopriamo i prodigi della tua misericordia. R.
Fa' che queste immagini
ci aiutino a divenire adoratori in spirito e verità,
autentici discepoli e testimoni del Vangelo. R.
Insegnaci a pregare senza mai stancarci,
sull'esempio di Cristo tuo Figlio;
fa' che perseverando in preghiera
viviamo nella castità e nel servizio del bene. R
Dispensa alla tua Chiesa
tesori di pietà e di santità
e fa' che questi umili segni
giovino alla edificazione del tuo Regno. R
1718. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di
benedizione il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
* Segue la preghiera del Signore.
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1719. Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Benedetto sii tu, o Padre,
origine e fonte di ogni benedizione,
che ti compiaci della crescita spirituale
dei tuoi figli;
mostraci la tua benevolenza
e fa' che portando questi segni di fede e di devozione,
ci impegniamo a conformarci
all'immagine del Figlio tuo Gesù Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
CONCLUSIONE
1720. Il ministro stendendo le mani sui presenti dice:
Dio che in Cristo ha rivelato la sua gloria,
vi conceda di imitarlo con la santità della vita, - 473 -
perché possiate contemplarlo faccia a faccia
nella beatitudine eterna.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1721. Un canto corale può chiudere la celebrazione
2. Rito breve
1722. Il ministro inizia il rito dicendo:
V. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
R. E donaci la tua salvezza.
1723. Quindi, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
1724. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:
Rm 8,26b.27b
Noi nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso
intercede con gemiti inesprimibili; egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Col 3, 17
Tutto quello che fate in parole ed opere,
tutto si compia nel nome del Signore Gesù,
rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Lc 11,9-10
Dice Gesù:
Io vi dico: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto».
* 1725. Quindi il ministro invita i presenti alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro. 1726. Poi il ministro, con le braccia allargate, prosegue:
Il Signore misericordioso ti benedica +
ed esaudisca i santi desideri del tuo cuore;
allontani ogni pericolo nel cammino della vita,
perché tu possa raggiungere la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
3. Formula breve
1727. In particolari circostanze, dopo aver detto insieme ai presenti il Padre nostro, il
sacerdote o il diacono può usare la seguente formula breve:
Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo.
R. Amen.
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SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE E RINGRAZIAMENTI PER TUTTI . (1Tim.2,1)


 
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