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BENEDIZIONALE

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2014 17:03
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19/05/2014 15:36
 
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R. Benedetto nei secoli il Signore.
LITURGIA EUCARISTICA
1295. I ministri dispongono sull'altare il corporale. Alcuni fedeli recano il pane, il vino e
l'acqua per la celebrazione del sacrificio del Signore. Il sacerdote celebrante mette il pane
sulla patena il vino e l'acqua nel calice e fa l'offertorio nel modo solito, mentre
opportunamente si canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2503), o un altro
canto adatto.
Antifona:
Alzerò il calice della salvezza; Cfr Sal 115, 13.17
offrirò il sacrificio della lode.
Salmo 115 (116).
1296. Detta la preghiera Umili e pentiti, opportunamente il sacerdote celebrante incensa i
doni e l'altare.
1297. Tenute presenti le circostanze e le modalità della celebrazione, è bene che i fedeli
ricevano il sangue di Cristo dal calice poco prima benedetto.
2. Rito della benedizione senza la Messa
INIZIO
1298. Quando tutti sono riuniti si esegue il Salmo 115 (116) con la sua antifona (cfr n.
1295) o un altro canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno
della croce mentre il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1299. Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di
preferenza dalla Sacra Scrittura.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
che ha offerto il corpo e il sangue
per la nostra salvezza,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi. - 354 -
R. E con il tuo spirito.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1300. Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito benedizione con queste
parole o altre simili:
Patena e calice sono preziose suppellettili, che servono all'offerta sacrificale e al convito
eucaristico; perciò sono tolte da ogni uso profano e riservate al culto di Dio.
Il rito di benedizione, richiamando questa realtà, ci invita a unirci a Cristo nella donazione
al Padre per la redenzione del mondo.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1301. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura (vedi
anche «Lezionario per le Messe rituali», pp. 665-672):
Cor 10, 16-17
Il calice che benediciamo e il pane che spezziamo sono comunione con Cristo.
Ascoltate la parola di Dio dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
I calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di
Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? poiché
c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo
dell'unico pane.
1302. Oppure (per esteso vedi a p. 952 ss.)
1 Cor 11,23-26
Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue.
Mt 20,20-28
Voi berrete il mio calice.
Mc 14,12-16.22-26
Prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
RESPONSORIO
1303. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso
vedi a p. 989 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 15 (16),5.8 9-10 11
R. Il Signore è la mia parte di eredità e mio calice.
Sal 22 (23),1-3 4 5 6
R. Davanti a me, Signore, prepari una mensa
e il mio calice trabocca. - 355 -
BREVE ESORTAZIONE
1304. Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge ai presenti brevi parole illustrando la
lettura biblica e il significato della benedizione del calice e della patena usati nella
celebrazione della cena del Signore.
Breve silenzio.
PRESENTAZIONE DEL CALICE E DELLA PATENA
1305. Quindi i ministri o alcuni rappresentanti della comunità che offre il calice e la patena,
collocano l'uno e l'altra sull'altare.
Quindi il sacerdote si reca all'altare.
Nel frattempo si canta l'antifona seguente o un altro canto adatto.
Antifona:
Alzerò il calice della salvezza; Sal 115, 13
invocherò il nome del Signore.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1306. Quindi il sacerdote dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Poi il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Dio nostro Padre,
guarda con bontà i tuoi figli
che hanno posto con gioia sull'altare
la patena e il calice,
destinati per il sacrificio della nuova alleanza;
li santifichi, Signore, la tua + benedizione.
Il tuo popolo, nella celebrazione eucaristica,
comunichi qui in terra ai tuoi misteri
e ottenga il dono dello Spirito
in attesa di partecipare al convito dei santi
nel regno dei cieli.
A te gloria e onore in eterno.
R. Benedetto nei secoli il Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI - 356 -
1307. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere
alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di
persone o necessità del mento.
Il Signore Gesù offre continuamente se stesso alla sua Chiesa come pane di vita e calice
di salvezza. Rivolgiamo a lui la nostra unanime preghiera.
R. Signore Gesù, pane del cielo, donaci la vita eterna.
Redentore dell'uomo,
che obbediente alla volontà del Padre
hai voluto il calice della passione
per la nostra salvezza,
fa' che noi, partecipando al mistero della sua morte,
possediamo il regno dei cieli. R.
sacerdote dell'Altissimo,
presente e nascosto nel sacramento dell'altare,
fa' che ti vediamo con gli occhi della fede. R.
Pastore buono,
che ti fai cibo e bevanda per i tuoi discepoli,
la mensa eucaristica
ci trasformi in testimoni del Vangelo. R.
Agnello di Dio,
che hai comandato alla tua Chiesa
di celebrare il mistero pasquale,
fa' che il memoriale della tua passione e risurrezione
sia culmine e fonte della nostra vita nello Spirito. R.
Figlio di Dio,
che in modo mirabile
con il pane della vita e il calice della salvezza
soddisfi la fame e la sete di te,
fa' che attingiamo dal mistero eucaristico
l'amore per te e per tutti gli uomini. R.
1308. Il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:
E ora eleviamo la nostra preghiera al Padre
con le parole di Cristo,
che sul legno della croce
e nella piena adesione alla volontà del Padre,
divenne mediatore della Nuova Alleanza.
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
1309. Quindi il sacerdote prosegue: - 357 -
O Padre,
che nella morte e risurrezione del tuo Figlio
hai redento tutti gli uomini,
custodisci in noi l'opera della tua misericordia,
perché nell'assidua celebrazione del mistero pasquale
riceviamo i frutti della nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
CONCLUSIONE
1310. Il sacerdote benedice i presenti nel modo solito.
1311. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
CAPITOLO XLIII - BENEDIZIONE DI UN TABERNACOLO EUCARISTICO
Premesse
1312. Il tabernacolo destinato alla custodia dell'Eucaristia ci richiama alla mente sia la
presenza del Signore, che deriva dal sacrificio della Messa, sia i fratelli, che dobbiamo
amare nella carità di Cristo. La Chiesa infatti nel dispensare i sacri misteri ad essa affidati
da Cristo Signore, provvede anzitutto alla conservazione dell'Eucaristia per gli infermi e i
morenti. Questo cibo celeste, riposto e custodito nelle chiese, è adorato dai fedeli.
1313. Il rito di questa benedizione va sempre unito alla Messa.
1314. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
unito alla Messa
1315. La Messa si svolge come al solito. Se le norme liturgiche lo consentono,
opportunamente si scelgono letture e orazioni dalla Messa «Della Santissima Eucaristia»
(«Messale Romano», pp. 839-840; «Lezionario per le Messe 'ad diversa' e votive: Per la
Santissima Eucaristia», pp. 400-435).
1316. Nell'omelia, dopo la spiegazione della parola di Dio, si illustri ai fedeli il significato
del rito.
1317. Terminata la preghiera universale, il sacerdote celebrante si reca presso il nuovo
tabernacolo e rivolto al popolo invita i fedeli alla preghiera dicendo:
Preghiamo. - 358 -
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Poi il sacerdote celebrante, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Signore, Padre santo,
tu hai dato agli uomini il vero pane del cielo:
benedici noi e questo tabernacolo,
che abbiamo preparato per custodire il sacramento
del corpo e sangue del tuo Figlio;
fa' che adorando Cristo qui presente
siamo intimamente associati al mistero della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1318. Quindi il sacerdote celebrante, messo l'incenso nel turibolo incensa il nuovo
tabernacolo.
1319. Poi la Messa prosegue come al solito.
1320. Dopo la Comunione dei fedeli, la pisside con il Santissimo Sacramento viene
lasciata sulla mensa dell'altare.
PROCESSIONE
1321. Detta l'orazione dopo la Comunione, tenute presenti le circostanze e le esigenze
della celebrazione, si può svolgere, nel modo abituale, una processione con il Santissimo
Sacramento attraverso la chiesa fino alla cappella o al luogo in cui è collocato il
tabernacolo.
1322. Durante la processione si può cantare l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n.
2497), o un altro canto eucaristico adatto.
Antifona:
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Salmo 33, (34), 2-3 4-5 6-7 8-9 10-11
*1323. Se il tabernacolo è situato in una cappella separata dall'aula della chiesa, la
benedizione del nuovo tabernacolo, se lo si ritiene opportuno, può essere fatta a questo
punto.
*1324. Quando la processione è giunta presso il tabernacolo, il sacerdote celebrante
depone la pisside su una mensa debitamente preparata e ornata. Quindi invita i fedeli alla
preghiera e prosegue come indicato sopra al n. 1317.
REPOSIZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO - 359 -
1325. Quindi il sacerdote celebrante depone nel tabernacolo la pisside, lasciando la
porticina aperta. Posto l'incenso nel turibolo incensa, genuflesso, il Santissimo
Sacramento. Dopo una sosta silenziosa di preghiera, la porticina viene chiusa.
RITI DI CONCLUSIONE
1326. Il sacerdote celebrante, dopo l'invito del diacono Inchinatevi per la benedizione o in
altro modo adatto, stendendo le mani sui presenti, dice:
Dio onnipotente e misericordioso,
che ha costituito il tempio vivo e vero
nell'umanità del suo Figlio,
per il mistero adorabile della sua morte e risurrezione,
vi colmi dei suoi beni.
R. Amen.
Cristo, che è asceso visibilmente al cielo
per prepararci un posto nella casa del Padre
e continua la sua presenza invisibile
nel sacramento eucaristico,
medicina e viatico per le sue membra inferme,
vi assista con la sua protezione.
R. Amen.
II Signore Gesù, presente nell'Eucaristia,
diventi fonte di acqua viva
zampillante nella vita eterna,
per tutti voi che davanti al tabernacolo
meditate devotamente l'opera del suo amore.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1327. Oppure pronunzia la seguente preghiera sul popolo:
Accresci, o Padre, nel popolo cristiano
l'esperienza della fede
e il gusto delle realtà divine,
perché mentre riconosce e venera l'amore del tuo Figlio,
vivente nell'Eucaristia,
attinga frutti sempre più abbondanti
dal memoriale della nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.
1328. Se invece non si fa la processione, detta l'orazione dopo la Comunione, se del caso
si benedice il tabernacolo (cfr nn 1323- 1324), quindi il sacerdote celebrante depone la
pisside nel tabernacolo e lascia la porticina aperta. Posto l'incenso nel turibolo, incensa,
genuflesso, il Santissimo Sacramento.
1329. Infine, dopo una sosta di preghiera silenziosa, il sacerdote celebrante chiude la
porticina del tabernacolo e benedice il popolo usando una delle formule sopra indicate ai
nn. 1326-1327.
1330. Quindi si congeda il popolo nel modo consueto.
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SI FACCIANO SUPPLICHE, PREGHIERE E RINGRAZIAMENTI PER TUTTI . (1Tim.2,1)


 
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