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Dialogo: Dall'Unità al molteplice e al ritorno all'Unità -

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2014 15:04
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18/06/2014 17:10
 
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Forse devo credere che Dio sia impotente?
Se infatti Dio è il bene e permette che il male spadroneggi nell’universo, allora Dio è impotente.



Dio è onnipotente nel bene. Il bene prevede anche che ogni uomo e angelo creato da Dio, sia dotato di libertà senza del quale non sarebbe un bene ma una scelta obbligata di adesione a Dio che invece resta realmente demandata alla singola creatura, la quale può anche rifiutare di aderire a Dio. Dio dunque resta onnipotente nel bene e in tale bene rientra anche il rispetto della libertà effettiva delle creature.



Gesù non ci ha forse dimostrato che le sue sofferenze, la sua stessa morte terrena, si è trasformata nel bene per tutti gli uomini? Non ha forse dimostrato l’impotenza, l’inesistenza del male, una volta che si sia allargata la visuale su tutta l’umanità, una volta che si riesca ad apprezzare e ad accettare la bontà del disegno provvidenziale?



Gesù ha mostrato la via della verità che porta alla Vita ed ha offerto per mezzo della sua passione e morte, gli aiuti della grazia divina per raggiungere questo obiettivo. Ma ha anche mostrato che molti non avrebbero saputo accogliere questo dono.
La immensità del sacrificio che Cristo ha dovuto subire mostra anche la immensità del male che deriva dal rifiuto di Dio, in primis da parte di colui che Egli definisce "il padre della menzogna", e poi di quanti hanno seguito la sua libera scelta di riprodurre male su male.


O forse credi che la morte di Gesù, del Dio in terra, è la manifestazione dell’impotenza divina?



Sottoponendosi alla morte di croce Gesù ha manifestato e realizzato la salvezza per quanti vogliono accettarla. Ma vi sono coloro che si comportano da nemici della croce di Cristo (Filip 3,18 Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo) e per questi la salvezza è a rischio, non per l'impotenza divina ma per il rifiuto dell'uomo, perchè l'onnipotenza divina li potrebbe salvare.
La rivelazione mostra un quadro complessivo coerente.
Il male e il peccato sono cose orrende, che non si trovano in Dio o nelle sue potenzialità e non sono semplici contraddizioni che si trovano in Dio, come tu pensi, ma sono ribellioni che si sviluppano nel cuore delle creature a seguito delle loro scelte libere che l'Onnipotenza divina può risolvere, se la creatura lo vuole.
Diceva s.Agostino: "Colui che ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te".


Io difendo l’onnipotenza di Dio e tento di farla andare di pari passo con la sua infinita bontà: capisco che l’operazione può sembrare disperata, impossibile, ma va fatto un tentativo: la sconfitta sarebbe ammettere la morte di Dio, la sua inutilità



Difendi male l'onnipotenza di Dio perchè elimini la vera libertà nelle creature dotate di intelletto ed elimini il rispetto che Dio ha della libertà che ha davvero donato loro. La sua infinita bontà consiste nel perdono anche dei peccati più efferati se vi è un pentimento.
La Chiesa insegna tutto questo, e che non corrisponde minimamente a nessuna morte di Dio, bensì all'esercizio della sua infinita bontà, e della sua infinita giustizia.


E la chiave di volta sta nella nostra coscienza, nella nostra capacità di interpretare come bontà ogni evento, senza limitarsi a condannare ciò che a prima vista ci sembra male nella speranza di un intervento divino che lo purghi nell’inferno: occorre preservare la nostra libertà di poter pensare che il bene esiste e pervade l’intero universo

.

La chiave sta invece nel chiamare male il male e bene il bene,( Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene Isaia 5,20) sapendo che la Provvidenza spinge al bene e che Luca 3,17 Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».


Il messaggio Evangelico nella sua provocatorietà è denso di esortazioni ad andare oltre le apparenze mondane, di inviti a prescindere dalla realtà spaziotemporale, a credere nei miracoli, nell’impossibile remissione dei peccati.



Sì, il Vangelo è pieno di esortazioni, ma a cosa servirebbero le esortazioni o chiedere il perdono se tutte le azioni fossero, come tu pensi, espressione e manifestazione delle potenzialità che si trovano in Dio e che prima o poi si devono concretizzare? A cosa servirebbe pregare, se noi fossimo già Dio? Vedi dunque che nascerebbe una insanabile incoerenza e incomprensibilità del Vangelo se lo leggessimo con la tua ottica.


Se non siamo d’accordo su questo allora concordo con te che le nostre strade non possono che dividersi.
E me ne dispiace sinceramente.



Purtroppo anche nel tuo ultimo post si sono evidenziate vedute che sono molto diverse dal modo di concepire della Chiesa e che io condivido in pieno perchè è coerente con i dati della Scrittura. Non potevo, per rispetto verso te e chi ci legge, dire solo cose elogiative.
Devo comunque riconoscere che il tuo modo di scrivere e di confrontarti è stato davvero molto apprezzabile.
Se lo ritieni opportuno, possiamo anche interrompere il nostro dialogo, ma sarò contento se in futuro vorrai presentare qualche altro argomento.
Con stima [SM=g3228777]
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