teorie cosmologiche moderne e dogma della creazione
tratto dall'Enciclopedia di Apologetica - quinta edizione - traduzione del testo APOLOGÉTIQUE Nos raisons de croire - Réponses aux objection
Introduzione. - Una serie di iniziative prese durante questi ultimi anni dal Sommo Pontefice (1) hanno offerto ai cristiani colti l'occasione di trarre i vantaggi che derivano dal porre oggi la loro fede di fronte al pensiero scientifico nel suo stato attuale. Il Santo Padre stesso ha voluto in particolare sottolineare, con molta forza ed insistenza, l'armonia che si rivela tra le attuali teorie scientifiche dell'universo ed i dati essenziali della fede cattolica riguardanti questo nostro mondo di cui facciamo parte. Non soltanto infatti noi crediamo nell'esistenza di un Dio creatore che non si disinteressa per nulla del destino di questa creazione, ma la tradizione cattolica ha considerato ancora di fede (2)l'asserzione di una creazione il cui passato non è infinito. Agli occhi della fede il mondo ha quindi una vera origine nel tempo, di modo che il suo sviluppo attraverso i secoli si presenta come una specie di storia unica, nella quale viene ad inserirsi la storia stessa dell'uomo. Ora è un fatto che le prospettive scientifiche sulla natura inducono oggi la mente a concepire un universo il cui passato risale ad un'origine che non è infinitamente lontana da noi e la cui durata viene ad essere disposta nella cronologia d'una evoluzione cosmica che è particolarmente concatenata nei suoi processi ai processi della nostra evoluzione terrestre.
Messo di fronte a questo fatto dall'autorità suprema del magistero religioso, lo spirito cristiano non può che rallegrarsi di quest'affermazione di perfetto accordo. Ma nello stesso tempo si fa sentire in lui il bisogno di vedere più da vicino in che cosa consista tale armonia e come in sostanza si pongano, l'uno rispetto all'altra, le sue due componenti: quella dell'apporto scientifico e quella della fede. Tali chiarimenti sono utili del resto per evitare gli errori che, mentre sono . di pregiudizio all'uomo credente, urtano l'uomo di scienza: tali sarebbero la persuasione illusoria che la scienza rende ormai evidente quel che la fede ha sempre affermato, ed anche l'intenzione, confessata o no, di accordare un privilegio "scientifico" ad una delle varie teorie in base al fatto che sembra andar meglio d'accordo con le, prospettive dello spirito religioso. Questo tentativo di esporre le attuali concezioni cosmologiche e le osservazioni dalle quali sarà seguito, non hanno alcuna mira all'infuori di quella di aiutare a comprendere di che cosa si tratta, e quale dev'essere a questo riguardo il vero equilibrio dell'intelligenza cristiana.
(1) Enciclica Humani Generis. Discorso del 22 novembre. 1951, sulle prove del l'esistenza di Dio alla luce della scienza moderna, rivolto ai membri dell'Accademia Pontificia delle Scienze; Discorso del 7 sett. 1952, rivolto a partecipanti all'ottavo Congresso mondiale dell'Unione astronomico internazionale. I due discorsi son riportati in appendice a questo volume. (2) A puro titolo di testimonianza di questa tradizione, ci si può riferire a San Tommaso d'Aquino, p. es. Summ. theol. I, q. 46, In cui egli espone la sua dottrina del l'impossibilità d'una decisione razionale in favore o contro l'eternità del mondo, polche la detorminazione in favore della sua non-eternltà deriva espressamente dalla rivelazione e dalla fede.
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