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LA TRADIZIONE APOSTOLICA di Ippolito Romano

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2020 11:09
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07/03/2014 14:30
 
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I diaconi stiano premurosi vicino al vescovo (e. 30),
Ogni diacono, assieme ai suddiaconi, stia premuroso vici­no al vescovo. Gli siano indicati i malati, affinchè, se lo ri­tiene opportuno, egli possa fare loro visita. Fa gran piacere infatti al malato, quando il sommo sacerdote ai ricorda di lui.
La preghiera e l'istruzione (e. 31). La lettura spirituale (e. 35)
I fedeli, appena svegliatisi e alzatisi, prima di occuparsi del loro lavoro, preghino Dio, e poi s'affrettino a andare al loro lavoro. Ma se c'è qualche istruzione per mezzo della parola, le si dia la preferenza: si vada ad ascoltare la parola di Dio, per con­forto alla propria anima. Si sia zelanti nell'andare all'assemblea dove lo Spirito produce frutto (e, 31),., Nel giorno in cui non c'è l'istruzione, ciascuno a casa sua prenda un buon libro e faccia una lettura sufficiente per il suo profitto (e. 35).
32. / A-pol., 65.
33. Ad uxorem, II, 5. 2.
34. Ocf.. 9.
35. Cfr. giovane crisostomo, In ffpwf. ad Hebr., Hom. XVII, 4.
Il segno della croce (e. 36)
Procara in ogni tempo di segnarti dignitosamente la fronte. poiché questo è il segno della Passione, noto e sperimentato contro il diavolo, se tu lo farai con fede, non p^r farti vedere dagli uomini, ma opponendolo saggiamentc come uno scudo. L'avversario infatti, vedendo la forza che viene dal cuore, quando Fuorno mostra espressa esteriormente la somiglianzà con il Verbo, fugge, non già perché lo spaventi tu, ma lo Spirito che spira in tè. Questo raffigurando nell'agnello immolato, Mosè asperse la so­glia e spalmò i due stipiti della porta. Egli indicava la fede, che noi abbiamo, nell'agnello perfetto. E noi, segnandoci la fronte e gli occhi con la mano, allontaniamo colui che tenta di sterminarci.
Conclusione (e. 37)
Se queste cose sono accolte con la grazia e con fede retta, esse procurano l'edificazione alla Chiesa e la vita eterna ai cre­denti. A coloro che sono saggi io dò il consiglio di custodirle. Poiché se tutti ascoltano la tradizione apostolica e l'osservano. nessun eretico potrà indurii in errore.
Sono i malvagi che si sono sviati ed hanno corrotto 1' inse­gnamento degli Apostoli. E quando altri uomini vengono a loro, li istruiscono in questa maniera. In questo modo infatti le eresia sono cresciute, perché i capi non vogliono istruirsi sull'insegna­mento degli Apostoli, ma fanno ciò che vogliono, seguendo il loro beneplacito e non ciò che conviene.
Carissimi, se abbiamo omesso qualche cosa, Dio la rivelerà a coloro che sono degni, poiché egli governa la Chiesa, affinchè essa approdi al porto della pace.
La conclusione si ricollega col prologo e richiama gli amari capitola dei Phlìoììophumfna (IX, 1-12) contro Zefirino e Callisto, caduti nell'eresia e divenuti maestri d'eresia, perche non vogliono istruirsi sull'insegnamento della{tradizione apostolica), del quale Ippolito e difensore e vindice. Errore di visuale di un'anima passionata per il bene, ma accecata dal pregiudizio, dall'animosità e dall'orgoglio: II martino, sofferto a fianco del Papa legittimo Ponziano, farà nuovamente ^splendere, dinanzi a questa anima, la luce vera e la confermerà nell'amore a Cristo, che certamente non gli venne mai meno, neppure durante il lungo sviamento dalla verità.
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