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OBIEZIONI SUI MIRACOLI

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2017 23:02
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31/01/2014 14:24
 
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Importanza del miracolo


Accertata la verità storica e il carattere miracoloso dì un fatto, esso è un criterio infallibile per conoscere la verità, in cui favore è stato operato. Il miracolo infatti, essendo operato immediatamente da Dio, è come il sigillo della sua onnipotenza, la firma divina per autenticare qualche verità. Dio non può invero operare miracoli né permettere che altri abusi del suo sigillo, non può mettere la sua firma per confermare il falso. Altrimenti gli uomini, pure usando della loro intelligenza, prudenza e lealtà, sarebbero invincibilmente indotti in errore sopra i più importanti problemi della vita, sopra il bene e il male, sopra la via della salvezza, e questo errore dovrebbe attribuirsi a Dio infinitamente santo e verace.
Quando dunque Dio opera un miracolo per confermare una dottrina, l'autenticità della missione di una persona, la sua santità, si è certi di non sbagliare su questi punti, perché Dio non può mettere la sua onnipotenza a servizio dell'impostura e dell'errore.


Note


(1)«Non è perché mi è stato precedentemente dimostrato che gli Evangeli non meritano una fede assoluta che io rigetto i miracoli da essi raccontati: ma è perché raccontano dei miracoli che io dico: Gli Evangeli sono leggende: possono contenere anche qualche cosa di storico, ma non tutto ciò che raccontano è storico» RENAN, Vie de Jésus, Préf. de la 13.me éd., pag. VI.
«Che una relazione non è storica, che un fatto narrato non è potuto avvenire nel modo in cui è narrato, si deve sopratutto dedurre da questo, che non va d'accordo con le leggi che ci sono note e che hanno sempre valore». STRAUSS, Das Leben lesu, 1840, P. 99.
«Il miracolo non pare ammissibile; anzi è razionalmente impossibile». R. MARIANO, Gli Evangeli... realtà o invenzione?, 1893, P, 118
«Certamente non possono avvenire miracoli, ma avvengono delle cose meravigliose, che non si possono spiegare. perché noi ciò sappiamo siamo diventati molto più cauti e circospetti nel giudicare intorno a relazioni di miracoli di tempi antichi. Non crediamo né crederemo mai che una tempesta in mare sia stata sedata con una sola parola». HARNACK, Essenza del cristianesimo, p. 18. E in conformità di questi principi ecco il bel consiglio dato da Harnack ai suoi discepoli per lo studio del Vangelo:«Studiate pure e non vi lasciate distogliere da questo o da quel racconto miracoloso, che vi urti o sia alieno dal vostro modo di pensare. Quello che in questo libro vi rimane inintelligibile lasciatelo pure tranquillamente da parte. Forse lo dovrete lasciare così per sempre; forse invece più tardi vi risplenderà in un significato inatteso». Op. cit., p. 20. Egli ha seguito scrupolosamente la regola data, lasciando da parte quanto non è conforme ai suoi preconcetti.
(2) Quaest. disputatae, De miraculis, n. 2.
(3) Le leggi della natura sono le tendenze delle cose a muoversi, ad agire e a patire in modo conforme alla loro sostanza e alla loro proprietà. Sotto dette leggi per analogia a quelle norme di operare, che a noi sono proposte.
(4) Ecco quanto ha detto Rousseau a questo proposito:«Può far Dio miracoli ossia derogare alle leggi da lui stabilite? Tale questione trattata seriamente sarebbe empia, se non fosse assurda. A chi dicesse che Dio non può operare miracoli si farebbe troppo onore punendolo, basterebbe rinchiuderlo in un manicomio. Ma chi mai ha negato che Dio possa fare miracoli?» Lettres de la Montagne, (Troisième).
(5) HETTINGER, Op. cit. V. II, p. 161.
(6) «Chi pensa come per la divina onnipotenza esiste e si muove l'universo, perché in Dio viviamo e ci muoviamo e siamo, in Ipso vivimus, movemur et sumus… chi questo pensa vede come la virtù divina, intima ad ogni cosa, può far nelle cose altro da quello che fa, o impedir l'effetto, o piuttosto non muoverle all'effetto che naturalmente lor converrebbe, o in esso produrre altro da quel che la natura richiede, o elevarle a qualunque nuova qualità, che con tale soggetto non dica assolutamente ripugnanza». MATTIUSSI, Dichiarazione del giuramento antimodernista, Bergamo, 1912, pag. 113 e s.
(7) «I miracoli - dice S. Agostino (Tract. 24 in Ioh.) - sono opere divine fatte per innalzare lo spirito umano alla cognizione di Dio per mezzo di atti sensibili. Siccome pochissimi si degnano di osservare le opere veramente mirabili e stupende della sua Provvidenza in qualsiasi granello di frumento, così Dio nella sua misericordia infinita, si riservò di fare a tempo opportuno certe cose fuori del corso consueto e dell'ordine della natura, affinché lo stupore d'uno spettacolo, non già più grande ma insolito, colpisse questi uomini, pei quali non valgono i quotidiani spettacoli. E invero è maggior miracolo governare tutto il mondo, che con cinque pani saziare cinquemila persone; eppure nessuno ammira quel gran fatto, mentre si ammira il secondo, non già perché sia più grande, ma più raro».
(8) Dr. BOISSARIE, Lourdes, Histoire médicale, 1891; Les grandes guérisons de Lourdes, 1900; L'Oeuvre de Lourdes, 1907. - G. BERTRIN, Histotre critique des événernents de Lourdes, 1905, 40ª ed. - Dr. DESCHAMPS, Le cas Pierre de Rudder, 1912. - VALLET A., Mes Conférences sur les guérisons miraculeuses de Lourdes, Paris, Tequi, 1939.
(9) Non si crederebbe, pure alcuni che pretendono di essere scienziati, per sbarazzarsi del miracolo, hanno avuto il coraggio di proclamare il contingentismo, cioè la nessuna stabilità e determinazione delle forze della natura nel loro operare. Così fece p. es. il Dr. Bonardi nella discussione col P. Gemelli intorno ai miracoli di Laurdes. Cfr. Gemelli, La lotta contro Lourdes, Firenze, 1911, p. 222 e s.
"E chi mai può prendere sul serio la contingenza delle leggi di natura? Se fosse lecito sospettarne, dovremmo rinunciare ad ogni scienza fisica, tutta fondata sul principio che le stesse cagioni producono gli stessi effetti; dovremmo dire che le sostanze non sono dalla loro costituzione determinate a un proprio modo di agire e di patire, dovremmo ammettere negli esseri corporei una certa libertà di movimento: stranezze davvero inconcepibili. Pensate voi che un filo di rame non condurrà con eguale misura sempre il calore e l'elettricità? Che il peso di ua, corpo varierà non variata la massa e le altre circostanze?" G. MATTIUSSI, Il veleno Kantiano, p. 262.
(10) BERNHEIM, Hypnotisme, Suggestion, Psycothérapie, Paris, 1903. Nella prima lezione attribuisce alla suggestione le guarigioni meravigliose del Cristianesimo nascente, degli Apostoli e dei Santi, e la conclude con queste parole "È l'immaginazione umana che opera i miracoli ", p. 23.
(11) G. BERTRIN, Storia critica di Lourdes, Torìno, p. 173, ss.
(12) Cfr. BERNHEIM, Op. cit., p. 336 e s., dove dice che la nevrastenia con le sue innumerevoli manifestazioni, l'epilessia, il tetano, ecc., non si possono curare con la suggestione. E a pag. 32 così scrive: " Affinchè l'idea sia accettata bisogna accrescere la creditività. Diversi mezzi possono ottenerne lo scopo. Il primo di tutti, che esalta la creditività fino a trasformarla in fede, è la suggestione religiosa, quando opera sopra anime credenti. La fede solleva le montagne, la fede fa i miracoli, perché la fede è cieca, non ragiona, sopprime il controllo e s'impone all'immaginazione. L'idea religiosa muove direttamente, senza altra intenzione moderatrice, l'automatismo cerebrale e si trasforma in atto. Sono vere le guarigioni ottenute dai sacerdoti dei templi d'Esculapio coi talismani e gli amuleti, con le reliquie dei santi, dagli esorcismi dei sacerdoti, dagli uomini pii, che avevano ottenuto da Dio il potere di guarire, come... il curato d'Ars, il principe di Hohenlohe, i membri Rosa Croce, sono vere le guarigioni ottenute a Lourdes e altrove. Le guarigioni dette miracolose non sono sempre inventare, ma sono guarigioni per suggestione, che l'ignoranza degli uni ha trasformato in miracoli, lo scetticismo degli altri in imposture". Ho riportato questa lunga citazione per far toccare la somma incredibile leggerezza di chi osa, atteggiandosi pure a uomo di scienza mettere insieme alla rinfusa, allo stesso livello, i fatti certissimi dei Vangelo, della storia della Chiesa e le favole della mitologia e... della massoneria... e per somma degnazione concede ai credenti una patente di ignoranza.
(13) L. IV, pars I, cap. ult., n. 31. Cfr. anche S. TOMMASO D'AQUINO, Quaestiones disputatae, De potentia, q. VI, a. 3.
(14) Op. cit., p. 320 e 502.
(15) Op. cit.: "Troppo spesso la suggestione non produce che un miglioramento transitorio".
(16) Cfr. MARCOZZI V., Il valore del miracolo, Collez. S. 0. S., Chieri, 1941.
(17) Racconta il BERTRIN "Recentemente ebbi occasione di vedere uno dei medici di Francia che più si sono occupati teoricamente e praticamente di tale questione, il dott. Grasset di Montpellier. - Dottore, gli dissi, mi permette di rivolgerle una domanda nell'interesse scientifico? Lei non solo ha scritto intorno alla terapeutica della suggestione, ma spesso ne ha fatto uso sopra i suoi malati. Ebbene, ha ottenuto dei buoni risultati? - Pochi e poco durevoli, mi rispose. - Altri uomini competenti mi hanno data la stessa risposta, ripresi. Non crede lei che questa terapeutica già tanto di moda, sia anch'essa molto ammalata? Rispose con un gesto, che voleva dire: Sì, lo credo anch'io: è proprio gravemente ammalata". Art. Lourdes, in Dictionnaire apologétique, 1917, V. III col. 54.


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