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OBIEZIONI SUI MIRACOLI

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2017 23:02
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12/01/2014 19:09
 
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La credenza al miracolo nelle civiltà primitive.


- C'è pertanto chi immagina che la credenza al miracolo sia un resto della mentalità primitiva e che scomparirà sotto l'influsso del pensiero scientifico. I popoli selvaggi non hanno nessuna idea delle leggi della natura e meno ancora della loro necessità; per essi nulla è impossibile e anzi concepiscono il mondo dominato o piuttosto costituito come da forze capricciose su cui l'uomo ha potere mediante operazioni magiche. Recentemente Lévy-Briihl (1) ha dimostrato che i racconti mitici sono mezzi per mantenersi in rapporto con gli antenati semi-uomini e semi-animali che un tempo facevano tutto ciò che volevano. Altri, senza ricorrere alla mitologia dei Marind-anim e degli Australiani dell'Ovest, credono che tutta la natura sia compenetrata di una forza impersonale, il " mana " e che l'uomo con certi mezzi possa agire su di essa.


...e tra i popoli evoluti.


- Anche alcune civiltà molto progredite hanno conservato gran parte di questa mentalità primitiva, come la speculazione hindù sui Veda, die considera il sacrificio non come un omaggio agli dèi, ma come un sistema di pratiche infallibili per agire sul fondo divino delle cose e sottometterle ai voleri dell'uomo, per cui il sacrificio finisce coll'essere superiore agli stessi dèi.


Intanto le osservazioni astronomiche rivelarono ad altri popoli che il mondo è governato da un ordine indipendente dalla volontà umana. I Caldei e i Cinesi riferiscono a quest'ordine cosmico le necessità sociali, formando cosi una morale in cui si identificano le leggi del mondo fisico e quelle del mondo morale (2).


(1) La mithologie primitive, Parigi, Alcan, 1935. 
(2) Vedi R. Berthelot, L'Astrobiologie et la pensée de l'Asie, Parigi, Alcan. Il Berthelot, le cui pagine sulla Caldea e la Cina sono suggestive, conosce il cristianesimo solo
attraverso Loisy.

 

Più tardi le scoperte scientifiche estesero fino agli ultimi limiti della natura l'idea dell'ordine necessario, ma i credenti non hanno rinunciato alla persuasione che Dio intervenga nell'universo con azioni libere. I teologi cristiani razionalizzarono e affinarono la vecchia idea dell'influsso dell'uomo sul "mana", dell'operazione magica con cui il sacrificatore hindù domina la potenza suprema; ma anche quest'idea, non meno delle altre, viene dal fondo della mentalità primitiva. Questa l'idea che certuni si fanno del miracolo cristiano.

Miracolo cristiano e prodigio pagano.

- Per poco che si rifletta si vede quanto sia ingannevole questo ravvicinamento tra il miracolo cristiano e la mitologia dei selvaggi, che non si somigliano, anzi si escludono.

Per il primitivo tutto è possibile, e i prodigi che crede reali sono grossolani eventi corporei, privi di rapporti con la vita dello spirito o che tutt'al più sono diretti ai suoi interessi egoistici Questi avvenimenti ci sorprendono, ma in se stessi sono privi di senso e non sono fatti per illuminare o migliorare gli uomini.

Invece nella concezione cristiana il miracolo e una manifestazione di Dio (opera Verbi verbo), che illumina, ammonisce, soccorre e di cui Dio si serve per elevarci e unirci a Lui. Il miracolo cristiano è essenzialmente d'ordine religioso e ha un significato intelligibile; invece il prodigio dei primitivi è semplicemente un elemento perduto nel caos. Il grottesco, la bassezza, l'inutile, il non senso non possono essere miracoli (3).

Intanto la confusione odierna tra prodigio pagano e miracolo cristiano è probabilmente la principale difficoltà per cui la maggior parte degl'increduli istruiti respingono le prove classiche del cristianesimo(4).

Il rifiuto del miracolo da parte della teoria scientista.

- Nonostante la celebre tesi del Boutroux, permane la concezione " scientista " d'una rigidità infrangibile delle leggi della natura e continua a dominare molti spiriti, che però sarebbero molto impacciati se dovessero esporre la teoria per cui respingono il miracolo. In realtà su che cosa si può fondare quest'assoluta necessità delle leggi naturali? Non sull'esperienza che ci mostra, è vero, moltissimi casi in cui le leggi si applicano costantemente, ma non può dimostrare che si applichino ovunque e sempre, anche quando Dio vuoi agire direttamente sulle anime. Non è nemmeno una deduzione, perché le leggi della natura non si deducono affatto da principi fisici o logici, che sarebbero loro anteriori (5).

In fondo la convinzione scientista che il miracolo sia impossibile (oltre i pregiudizi antireligiosi) viene unicamente dal modo di concepire la ragione. Dal fatto che essa non riusci a chiarire gli avvenimenti del mondo supponendo il determinismo, e che è portata a respingere ciò che non comprende completamente, si trae la conclusione die l'uomo deve respingere ogni intervento soprannaturale, anche se accertato da quanti testimoni si voglia.

(3)Ma non dobbiamo giudicare i miracoli di altre età con i pregiudizi della nostra. 
(4)Sul significato dei miracoli del Vangelo v. L. Fonck, / miracoli del Signore nel
Vangelo, I, p. 138-162, Roma, Pontifìcio Istituto Biblico, 1914, e ancor meglio Jésus-
Ckrìst del P. de Grandmaison. 
(5)V. Boutrodx, De la contingence des lois de la nature, Parigi, Alcan; Meyerson,
De l'explication dans les scìences, t. I, Parigi, Alcan.

Che cosa pensare di quésto rinato?

- Nella sua Introduction aux ètudes historiques, Seignobos scrisse che nessun fatto è stato accertato da tanti testimoni quanto l'esistenza del diavolo, e che tuttavia la storia non deve tener nessun conto di simili testimonianze. Fatte le debite riserve sui testimoni dell'esistenza del diavolo, che non sono poi cosi numerosi come dice Seignobos, né soprattutto sono sempre chiaroveggenti e chiari (voglio ben credere al Curato d'Ars quando parla del " Grappin ", ma non ai clienti degli stregoni!), è chiaro che simile affermazione esclude a priori le realtà religiose.

Nel suo genere quest'esclusione è altrettanto assurda quanto la negazione a priori delle realtà fisiche dei tardi seguaci della fisica di Aristotele nel secolo xvh; inoltre suppone che la testimonianza religiosa sia sempre irrecettibile. inquinata da stupida credulità o da partito preso. Ma basta consultare i mistici o i canonisti che conducono le inchieste sui santi, per vedere come la Chiesa e le anime cristiane siano estremamente diligenti per evitare ogni illusione o pregiudizio(6). Anche il cristiano, come insegna espressamente san Giovanni della Croce, è normalmente nell'atteggiamento di chi ammette l'intervento del soprannaturale solo se vi e assolutamente costretto.


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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...Lu 21,25
 
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