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La INFALLIBILITA' della CHIESA

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2014 19:36
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28/12/2013 20:27
 
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INFALLIBILITÀ
Testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de ^il Timone^ ha tenuto a Radio Maria. Conserviamo lo stile colloquiale e la suddivisione in paragrafi utilizzata per i suoi appunti dall'autore.


1. Affrontiamo un tema che da sempre è oggetto di discussione, di polemiche e di accuse alla Chiesa cattolica: il tema della infallibilità del Papa.

2. E' necessario fare alcune precisazioni preliminari per comprendere questa straordinaria verità della Fede cattolica, insegnata dal Vangelo e dal Nuovo Testamento
3. La prima riguarda il significato del termine "Infallibilità", che non significa impeccabilità. La Chiesa Cattolica insegna che il Papa non può commettere errori in materia di fede e di morale quando si verificano certe condizioni di cui ora parleremo
4. Ma non dice che i Papi siano sempre esenti da imperfezioni o debolezze nel loro comportamento morale
5. Nella storia del Papato - ricordiamo che da san Pietro a Giovanni Paolo II si contano 264 Vescovi di Roma - vi sono stati romani pontefici realmente santi, che hanno dato lustro alla Chiesa e questi sono la gran parte, ma vi sono stati Papi il cui personale comportamento morale lasciava molto a desiderare E questo la Chiesa lo ha riconosciuto.
6. Ne consegue che chi accusa i Cattolici di insegnare, con la dottrina della infallibilità, che i Papi non possono peccare, o ignora la vera Fede cattolica o e in mala fede
7. Veniamo a una seconda precisazione il Papa e infallibile quando sancisce, cioè conferma e/o propone all'attenzione e alla fede del popolo cristiano verità di fede e di morale. Questo non vuoi dire che il Papa possa inventare verità di fede e di morale o imporre una sua idea personale II Papa può confermare, con l'autorità che gli e stata conferita da Cristo, una verità di fede o di morale contenuta nella Bibbia che menta particolare attenzione, che e da credersi nel modo in cui la Chiesa la interpreta e la impone alla adesione dei fedeli
8. Come si vede, vi sono delle condizioni precise che devono venficar-si perche si possa parlare di infallibilità del Santo Padre Queste condizioni sono quattro
9. La prima il Papa deve sancire, cioè confermare non come maestro privato, come fosse un teologo, un biblista, un giurista e nemmeno come semplice vescovo di Roma, ma deve esercitare il suo ruolo di supremo pastore universale della Chiesa, il ruolo di maestro di tutta la Chiesa
10. La seconda il Papa deve insegnare a tutta la Chiesa e non a una singola parte di essa, come accade quando egli emana disposizioni, generalmente a carattere temporaneo, per una diocesi, per i cristiani di una nazione o per i fedeli di un continente
11. La terza il Papa deve esplicitamente far comprendere che sta facendo uso del carisma dell'infallf-bilita, ossia deve far comprendere che sta confermando con atto definitivo una dottrina di fede e di morale
12. La quarta la materia su cui si esercita il carisma dell'infallibilità e
la fede e la morale il Papa non e infallibile quando esprime considerazioni di carattere scientifico, storico o di altro genere
13, Definite le condizioni necessarie per l'esercizio del dono dell'infallibilità pontificia, ci possiamo chiedere quali sono le prove bibliche dell'infallibilita del Papa.
14. Procederemo passo dopo passo, tuttavia in modo superficiale, visto che il tema e molto vasto e il tempo e sempre tiranno
15. Sappiamo che Cristo ha fondato la sua Chiesa sull'apostolo Simon Pietro " Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò fa mia Chiesa", si legge nel cap XVI del Vangelo di san Matteo
16. Veniamo ad una prima considerazione Se Pietro fosse caduto in errore in materia di fede o di morale, Cristo avrebbe edificato la sua Chiesa - che deve illuminare e ammaestrare gli uomini nella fede e nella morale che ne deriva - sull' errore. E questo è inammissibile
17. Ma anche i successori di Pietro, i vescovi di Roma, sono il fondamento della Chiesa - come abbiamo visto nelle scorse conversazioni - e dunque anche per loro valgono le stesse considerazioni che abbiamo fatto per Simon Pietro Anche i successori di Pietro non possono errare in materia di fede e di morale 18- Andiamo avanti e approfondiamo meglio questa verità di fede
19. A Simon Pietro, Gesù ha dato il potere di legare e di sciogliere e ha promesso che tutto ciò che Pietro avrebbe "legato e sciolto" in terra sarebbe stato "legato e sciolto" anche in Cielo, cioè "legato e sciolto" da Dio Abbiamo visto, nelle passate conversazioni, come questo potere doveva necessariamente essere esercitato anche dai successori di Pietro, i Papi
20, Ora, Dio non può sbagliare, non può errare proprio perche e Dio
21. Ne consegue che anche Pietro, anche i successori di Pietro, i Papi, nel loro compito di "legare e di sciogliere" devono essere infallibili. Infatti, se i Papi potessero sbagliarsi nell'esercizio di questo potere, il loro errore dovrebbe essere ratificato anche da Dio.
22. E qui ci troveremmo di fronte ad una situazione impensabile. Dio, per mantenere fede alla sua parola, si troverebbe nella necessità di ratificare un errore, di approvarlo.
23. Ne dobbiamo dedurre, se non vogliamo giungere a questa aberrazione, che Gesù Cristo ha promesso una particolare assistenza ai Papi che "legano e sciolgono" su questa terra
24. E' facile comprendere che la promessa evangelica di ratificare in Cielo ciò che i papi legano e sciolgono sulla terra, implica necessariamente che essi siano infallibili nell'esercizio di questo potere
25. Ricordo che "legare" e "sciogliere" hanno un significato preciso nel linguaggio biblico
26. In materia dottrinale, legare e sciogliere significano proibire e permettere II Papa ha il potere di proibire o permettere, cioè di sancire lecita o illecita una dottrina di fede
27. In campo giuridico e disciplinare, legare e sciogliere significano condannare o assolvere II Papa ha il potere, dategli da Gesù Cristo, di sancire, di confermare come lecito o illecito un comportamento, di dichiararlo morale o immorale
28. E queste decisioni - lo ricordiamo - vengono ratificate in Cielo, cioè da Dio stesso "Tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cicli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli", dice il Vangelo di san Matteo al capitolo XVI
29. Andiamo avanti con un'altra considerazione. Ricorderete che Gesù ha affidato a Pietro il compito di pascere il gregge. Per tré volte consecutive, Gesù gli ha detto di esercitare la funzione di pastore del gregge, cioè della Chiesa
30. Gesù ha affidato questo compito perche Lui, pastore vero e infallibile, stava per salire al Cielo e voleva affidare la sua Chiesa a Pietro e ai suoi successori
31- Ora, visto che secondo la volontà di Gesù - che e Dio - la Chiesa è strumento di salvezza, visto che si va in Cielo attraverso la Chiesa e nella Chiesa guidata dal pastore Pietro e dai suoi successori, è del tutto impensabile, del tutto impossibile che questi pastori possano errare in quelle materie - fede e morale - che conducono al Cielo. Quindi, in questi campi, i Papi devono godere del dono dell'infallibilità
32. Andiamo avanti II Vangelo di Luca narra, al capitolo 22, che Gesù ha pregato perche la fede di Pietro non venga mai meno
33. Prestiamo attenzione a come san Luca racconta questo episodio. È Gesù che parla "Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per tè, che non venga meno la tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma / tuoi fratelli"
34. Gesù pronuncia queste parole nel Cenacolo, la sera del giovedì santo Mancano poche ore al momento dell'arresto nell'Orto degli Ulivi Gesù, che conosce quello che sta per succederGli, mette in guardia i suoi discepoli, li avverte che satana li ha messi alla prova ("satana vi ha cercato per vagliarvi"), e quel "vi" si riferisce proprio ai Dodici
35. Poi Gesù aggiunge, rivolgendosi "soltanto" a Simon Pietro "Ma io ho pregato per tè, che non venga meno la tua fede"
36. Dunque, Gesù prega e nessuno può dubitare che la sua preghiera venga esaudita
37- Gesù prega per un motivo preciso che la fede di Pietro non venga mai meno. Riflettiamo un momento Siccome la preghiera di Gesù è certamente esaudita dal Padre, ne consegue che Pietro, in materia di fede, non sarebbe sicuramente mai venuto meno, quindi sarebbe stato assolutamente infallibile. A meno che non vogliamo arrivare a dire che Gesù ha pregato per niente, oppure che non è stato esaudito dal Padre. Ma questo nessun cristiano, cattolico o protestante che sia, lo può ammettere
38. Allora, dal Vangelo di san Luca si capisce molto bene che in materia di fede Pietro non doveva mai venire meno Pietro doveva essere infallibile nella fede. Ma nel medesimo brano troviamo di più
39. Stiamo attenti Gesù aggiunge "E tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli"
40. Quell'incarico di "confermare" menta la nostra attenzione Spiega una nota della Bibbia di Gerusalemme che l'ordine di "confermare" i fratelli dato a Pietro implica il compito di dirigere i fratelli nella fede
41. Ora, e impensabile che Gesù avesse dato questa altissima missione a Pietro, la missione di confermare i fratelli nella fede, il compito di dirigere i fratelli, vale a dire la Chiesa intera, se Pietro avesse potuto sbagliarsi proprio in materia di fede
42. Se Pietro avesse facoltà di errare in materia di fede, non si spiegherebbe questo potere di confermare, anzi, sarebbe impossibile eseguire l'ordine dato da Gesù. Ci troveremo di fronte ad una situazione inaccettabile Gesù avrebbe dato un ordine assurdo
43. Non solo Questo compito di confermare i fratelli deve essere riferito anche ai successori di Pietro, ai vescovi di Roma, al Papa Anche il Papa, come Simon Pietro, ha il compito di confermare i fratelli nella fede e anche il Papa, al pari di Simon Pietro, non può errare nel compito di confermare i fratelli
44. Altrimenti, invece di confermarli nella verità, li confermerebbe nell'errore e Cristo avrebbe dato un incarico importantissimo senza munire di sicurezza infallibile chi lo riceveva
45. Facciamo un altro passo avanti Anche al Collegio apostolico, unito e sottomesso al Papa, Cristo ha promesso il dono dell'infallibtiità
46. Riportiamoci all'Ultima Cena come ci e raccontata dall'Evangelista san Giovanni, nel capitolo XIV del suo Vangelo
47. Gesù si rivolge ai Dodici con parole molto chiare "/o pregherò // Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perchè rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verita" . E qualche versetto più avanti, sempre nello stesso capitolo, Gesù dice "// Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,
Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto"
48- Dunque, se le parole hanno un senso, e se Gesù, in quanto Dio non poteva sbagliarsi, qui vediamo chiaramente che Gesù promette agli apostoli, quindi alla sua Chiesa l'assistenza perpetua, continua e infallibile dello Spirito Santo, che e Dio, che e "Spirito di verita"
49. Ora, nell'esercizio della sua missione, il Collegio apostolico, in comunione con il Papa, è assistito dallo Spirito di Verita. E dunque, grazie a questa assistenza, non può sbagliarsi in materia di fede e di morale. Altrimenti, l'assistenza dello Spirito Santo sarebbe inutile e lo Spirito Santo non sarebbe Spirito di Verità
50. Qualcuno chiederà ma qual'è la missione della Chiesa? In quale compito il Collegio apostolico, unito al Papa, sotto il governo giurisdizlonale e disciplinare del Santo Padre, è infallibile?
5I. La risposta si trova nel Vangelo. La missione della Chiesa è sintetizzata da san Matteo, nell'ultimo capitolo del suo Vangelo. E anche in questo brano - come potrete constatare - troviamo un elemento importante a favore dell'infallibilità del Papa e della Chiesa
52. San Matteo riporta le ultime parole pronunciate da Gesù prima di salire al Cielo, prima di lasciare la sua Chiesa impegnata nella missione di salvare gli uomini
53-Ascoltiamole "Gli undici discepoli, intanto^ andarono in Galilea^ sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi, alcuni pero dubitavano E Gesù, avvicinatesi, disse loro "Mi è stato dato ogni potere in Cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo"
54. Dunque, Gesù incarica la sua Chiesa di insegnare a tutto il mondo la verita naturalmente la verita su Dio, le verita della fede che portano alla salvezza dell'uomo. Nell'insegnamento di questa verità, Gesù promette la sua assistenza speciale e perpetua " lo sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"
55. Con l'assistenza promessa da Gesù, come ricorda san Matteo, e impossibile che il Papa, e il Collegio apostolico a lui unito e sottomesso, possano sbagliarsi Se cosi non fosse, l'assistenza di Gesù - che e Dio - sarebbe inutile
56. Con l'assistenza di Gesù, l'insegnamento impartito dalla Chiesa sarà sempre necessariamente conforme alla verità Vi e l'assicurazione divina, promessa da Gesù, contro la possibilità stessa di errore in materia di fede, quindi vi e la promessa della infallibilità
57. Badate che si tratta di una assistenza divina al compito di ammaestrare tutte le genti, al compito di battezzarle, quindi di condurle nella Chiesa, al compito di insegnare Ed e una assistenza divina promessa per sempre, fino alla fine del mondo
58. Quindi, il dono dell'infallibilità non riguardava solo gli Apostoli che ascoltano a viva voce le parole di Gesù, ma riguarda i successori di Pietro e i successori degli Apostoli uniti e sottomessi al Santo Padre
59. Vi e un altro passo del Vangelo da considerare importante per il tema che stiamo trattando Lo ricaviamo da san Marco, al capitolo 16 Sono poche parole, ma chiare e severe
60- Gesù ha appena affidato alla sua Chiesa il compito di predicare il Vangelo ad ogni creatura, come ci ha ricordato san Matteo, Poi aggiunge questa frase lapidaria "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato"
61. È chiaro che qui si sta parlando della salvezza del Paradiso e della condanna dell'Inferno
62. Gesù lega il destino eterno di ogni uomo alla fede che insegnerà
la Chiesa. Chi crederà alla fede insegnata dalla Chiesa andrà in Paradiso. Chi non crederà alla fede insegnata dalla Chiesa sarà condannato.
63. Ora, è impossibile, visto le conseguenze che derivano dall'accettare o dal rifiutare l'insegnamento della Chiesa in materia di fede, che la Chiesa si possa sbagliare
64. Chi rifiuterà coscientemente la fede proposta dalla Chiesa rifiuterà la vera fede, annunciata infallibilmente dal Papa, che è capo visibile delia Chiesa, sarà condannato alla dannazione eterna
65. Chi accoglierà la fede proposta dalla Chiesa, accoglierà la vera fede, annunciata infallibilmente dal Papa, capo visibile della Chiesa e sarà destinato al Paradiso.
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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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