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CREDENTI DA IMITARE (Eb.13,7)

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2019 13:12
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10/07/2018 08:55
 
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San Pietro (Vincioli) da Perugia


Fu un monaco-architetto il perugino Pietro Vincioli di cui si ignora la data di nascita. A lui si deve, infatti, la costruzione, nel X secolo, della splendida chiesa di San Pietro (edificio che fu costantemente arricchito nei secoli successivi) con annesso il monastero benedettino di cui lui stesso fu abate. Prima, in quel luogo, esisteva una chiesetta in rovina, che, un tempo, era stata la cattedrale di Perugia. Fu l'allora vescovo Onesto ad affidare al Vincioli la ricostruzione della chiesa. E Pietro vi profuse tutto il dinamismo di un vero e grande impresario edile. Si racconta che proprio durante la costruzione del nuovo luogo di culto egli compì molti prodigi. Ma il santo, morto nel 1009, viene ricordato anche come grande esempio di carità verso i poveri " dei quali si occupò costantemente " e difensore della sua città dalle durissime vessazioni imposte dagli imperatori tedeschi del periodo.

A Perugia, san Pietro Vincioli, sacerdote e abate, che ricostruì la fatiscente chiesa di San Pietro e vi aggiunse un monastero, in cui, fra molti contrasti, ma con grande pazienza, introdusse le consuetudini cluniacensi.


Beato Nicola Alberga


Nato il 10 settembre 1830 a Cordova, in Spagna, a 25 anni entrò nell'Ordine francescano. Deciso a diventare missionario, Nicola Alberga venne preparato al sacerdozio e alla missione nel collegio di Priego assieme ad altri due religiosi, che saranno come lui martirizzati a Damasco, i beati Pietro Soler e Nicànore Ascanio. L'educazione ricevuta in famiglia (dei suoi dieci fratelli, sei si consacrarono a Dio) lo portava ad affermare: «Soffrirò mille volte la morte, ma non tradirò mai il mio Signore» e a prepararsi, quasi consapevolmente, al martirio. Nel 1859 partì per la missione di Damasco. In Siria e in Terra Santa la vita dei cristiani era in pericolo: i Turchi, infatti, preparavano un progrom, contro i cristiani per vendicarsi del Trattato di Parigi del 1856 che aveva abolito le Capitolazioni. La notte del 9 luglio 1860 i Turchi entrarono nel convento da una porta laterale. Alberga fu trucidato con una fucilata assieme ad altri sette confratelli la mattina seguente. Pio XI lo ha beatificato il 10 ottobre 1926. I (Avv.)/i


Beato Bernardo di Quintavalle


Nato in Assisi negli ultimi decenni del sec. XII, Bernardo conobbe san Francesco e si mise al suo seguito fin dal 1209, divenendo così il primo compagno del santo e «prima plantula» dell'Ordine minoritico. Con san Francesco fu a Roma dinanzi ad Innocenzo III per l'approvazione della Regola (16 aprile 1209); raggiunse poi Firenze e Bologna (1211), città che devono a lui i loro inizi francescani, e con fra' Egidio si recò in Spagna, dove più tardi, come vogliono alcuni storici, fu ministro provinciale (1217-19). Tra il 1241 e il 1243 fu per qualche tempo a Siena. Lo ricorda il Salimbene che nella sua Cronica osserva di aver appreso da lui cose meravigliose intorno a s. Francesco. Quando i tre compagni Leone, Rufino e Angelo nel 1246 inviarono il loro memoriale su san Francesco al ministro generale Crescenzio, Bernardo era già morto. Si era spento placidamente in Assisi, come gli aveva predetto san Francesco, e fu sepolto nella basilica inferiore del santo.




Beato Engelberto Kolland


La vicenda terrena di padre Engelberto Kolland si accomuna nel martirio ad altri sette religiosi francescani di cui sei sacerdoti, due fratelli professi e di tre fratelli di sangue, laici maroniti. Sono conosciuti come i "Beati Martiri di Damasco" e vennero uccisi - come tanti altri prima di loro - in quelle terre che videro sempre dal tempo di san Francesco lo sforzo missionario dei Francescani nel mondo islamico. Non sono disponibili testi che riportano notizie sulla loro vita precedente allo stato religioso, di certo Engelberto Kolland nacque a Salisburgo il 21 settembre 1827. Insieme ai confratelli si trovava nel convento di Damasco in Siria quando, nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, furono attaccati dai Drusi di Damasco, setta religiosa di origine musulmana sciita. Probabilmente, forse fra gli inservienti, ci fu un traditore che introdusse i Drusi nel convento. E i francescani vennero uccisi. Furono beatificati da Pio XI il 10 ottobre 1926.


Sante Rufina e Seconda


Le informazioni sul martirio di Rufina e Seconda sono concordi. Condannate, sotto Valeriano e Gallieno, dal prefetto Giunio Donato, furono martirizzate a Roma al decimo miglio della via Cornelia. La tradizione le vuole sorelle che, fidanzate a due giovani cristiani divenuti apostati, si votarono alla verginità. Non essendo riusciti con ogni sforzo ad indurle all' apostasia e al matrimonio, i due giovani le denunciarono. Quasi sicuramente, già ne IV secolo, sul loro sepolcro fu eretta una basilica, forse da papa Giulio I, di cui oggi è impossibile indicare l'ubicazione in maniera sicura. Rufina e Seconda, con il loro esempio ci ricordano che in una società multireligiosa come quella verso cui ci stiamo incamminando, le ragioni della fede sono superiori a quelle del cuore.

Rufina = fulva, rossiccia, dal latino Seconda = figlia secondogenita, dal laPalmaA Roma al nono miglio della via Cornelia, sante Rufina e Seconda, martiri.


Beati Francesco, Abdel-Mooti e Raffaele Massabki


I tre fratelli Francesco, Abdel-Mooti e Raffaele Massabki, laici cattolici maroniti, furono vittime di una sanguinosa persecuzione scatenata nel XIX dai turchi contro la Chiesa patriarcale maronita. Essi morirono a Damasco, in Siria, il 10 luglio 1860 ed in tale anniversario sono commemorati dal Martyrologium Romanum, essendo stati beatificati nel 1926 dal pontefice Pio XI. L’iconografia sorta su di loro li raffigura solitamente insieme, inginocchiati dinnanzi all’altare, talvolta con la sciabola, oggetto del loro martirio.A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell'Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l'inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa.


Sant' Amalberga


Oggi si ricordano due sante con il nome di Amalberga: una vissuta nell'VIII secolo, morta a Tamise e venerata a Gand. L'altra del secolo precedente, la cui vita è però ritenuta leggendaria. È Amalberga di Maubeuge. Nata a Saintes (Brabante) nei Paesi Bassi, fu sposa di Witger e madre di tre santi: Emeberto (vescovo di Cambrai), Reinalda e Godula. Dopo che il marito si era fatto monaco benedettino, anche lei lasciò il mondo per abbracciare la vita religiosa a Maubeuge. Sarebbe morta alla fine del secolo VII. Da Maubeuge il suo corpo fu portato all'abbazia di Lobbes (Hainaut), nell'attuale Belgio.

A Tamise nelle Fiandre, nel territorio dell'odierno Belgio, sant'Amalberga, alla quale san Villibrordo impose il velo delle vergini consacrate.


Santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinno e compagni


I santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinno ed altri loro compagni patirono il martirio in odio alla fede cristiana presso Nicopoli in Armenia sotto l'imperatore Licinio ed il governatore Lisia.A Nicopoli nell'antica Armenia, santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinio e altri, martiri, che sotto l'imperatore Licinio e il governatore Lisia furono sottoposti a supplizi di ogni genere.


Santi Felice, Filippo, Vitale, Marziale, Alessandro, Silano e Gennaro


A Roma, santi martiri Felice e Filippo nel cimitero di Priscilla, Vitale, Marziale e Alessandro in quello dei Giordani, Silano in quello di Massimo, e Gennaro in quello di Pretestato: della loro congiunta memoria si rallegra la Chiesa di Roma, in un solo giorno glorificata da tanti trionfi, perché da tanta messe di esempi trae il sostegno di un'abbondante intercessione.


Beati Emanuele Ruiz e compagni


A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell'Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l'inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa.


Beato Arnaldo da Camerino


Gentiluomo italiano, il Beato Arnaldo da Camerino, entrò nell'Ordine Mercedario e fu un religioso di estrema umiltà e obbedienza. Propagò la fede cristiana con la predicazione e per essa ebbe a soffrire molto meritandosi un'infinita ricompensa divina. Morì famoso per carismi celesti. L'Ordine lo festeggia il 10 luglio.


Beati Martiri di Damasco


A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell'Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l'inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa.


Beate Maria Gertrude da S. Sofia de Ripert d'Alauzin e Agnese del Gesù (Silvia) de Romillon


A Orange in Francia, beate Maria Geltrude di Santa Sofia di Ripert d'Alauzin e Agnese di Gesù (Silvia) de Romillon, vergini dell'Ordine di Sant'Orsola e martiri durante la rivoluzione francese.


San Canuto IV


DanimarcaCorona, Scettro, PalmaA Odense in Danimarca, san Canuto, martire, che, re ardente di zelo, incrementò nel suo regno il culto divino, sovvenne alle condizioni del clero e, dopo aver fondato le Chiese di Lund e di Odense, fu infine ucciso da alcuni rivoltosi.


Santi Antonio Nguyen Hûu (Nam) Quynh e Pietro Nguyen Khac Tu


Nella città di Đồng Hới in Annamia, ora Viet Nam, santi Antonio Nguyễn (Nam) Quỳnh e Pietro Nguyễn Khắc Tự, martiri, che, catechisti, furono strangolati per la fede in Cristo sotto l'imperatore Minh Mạng.


San Pascario di Nantes


A Nantes in Bretagna, san Pascario, vescovo, il quale accolse sant'Ermelando, che aveva chiamato dal convento di Fontenelle, insieme a dodici compagni e lo inviò sull'isola di Indre perché vi fondasse un monastero.


Sant' Apollonio di Sardi


A Konya in Licaonia, nell'odierna Turchia, sant'Apollonio di Sardi, martire, che si tramanda abbia subito il martirio della crocifissione.


Santa Anatolia


Anatolia = proveniente dall'Anatolia, regione dell'oriente.In Sabina nel Lazio, sante Anatolia e Vittoria, martiri.


Sant' Audace


Audace = dal latino audax, significato evidente.In Sabina nel Lazio, sante Anatolia e Vittoria, martiri.


Santa Vittoria


Monteleone Sabino (RI)In Sabina nel Lazio, sante Anatolia e Vittoria, martiri.


Santi Bianore e Silvano


In Pisidia, nell'odierna Turchia, santi Biánore e Silvano, martiri.
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11/07/2018 07:25
 
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San Benedetto da Norcia


È il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Paolo VI lo proclamò patrono d'Europa (24 ottobre 1964).

Europa, Monaci, Speleologi, Architetti, IngegneriBenedetto = che augura il bene, dal latinoBastone pastorale, Coppa, Corvo imperialeMemoria di san Benedetto, abate, che, nato a Norcia in Umbria ed educato a Roma, iniziò a condurre vita eremitica nella regione di Subiaco, raccogliendo intorno a sé molti discepoli; spostatosi poi a Cassino, fondò qui il celebre monastero e scrisse la regola, che tanto si diffuse in ogni lugo da meritargli il titolo di patriarca dei monaci in Occidente. Si ritiene sia morto il 21 marzo.(21 marzo: A Montecassino, anniversario della morte di san Benedetto, abate, la cui memoria si celebra l'11 luglio).


San Drostano di Deer


Di san Drostano - monaco scozzese vissuto a cavallo tra VI e VII secolo - ci parlano due fonti discordanti, il «Breviarium Aberdonense» e il «Libro di Deer». Comunque, il santo apparteneva a una famiglia nobile degli Scoti e seguì la vocazione monastica sotto la guida di Colomba di Iona. Con lui ottenne da un regnante dell'altro principale ceppo, i Piti, il terreno per l'abbazia di Deer, di cui divenne abate. Guidò poi il monastero di Dalquhongale (Holywood) e ne fondò altri nella zona di Aberdeen, di cui fu l'evangelizzatore. Infine, si ritirò eremita a Glenesk, dove morì. Deer, caduta in rovina, fu ricostruita dai Cisterciensi nel 1213 e sopravvisse fino alla Riforma. Una curiosità: ad Aberlour, presso la fonte (inariditasi) dove il santo battezzava, sorge oggi una rinomata distilleria di whisky.

Sul fiordo di Moray in Scozia, san Drostano, abate, che resse vari monasteri e condusse, negli ultimi anni, vita eremitica.


Sant' Olga di Kiev


Nel giorno di san Benedetto, patrono d'Europa, la Chiesa ricorda anche Olga, tra i primi santi russi inseriti nel calendario cattolico. È considerata l'anello di congiunzione tra epoca pagana e cristiana. Nacque nell'890 nei pressi di Pskov da un capo variago, popolazione di origine normanna. Era traghettatrice sul fiume Velika, quando conobbe il principe Igor Rjurikovic, che la sposò. Morto questi divenne reggente di Kiev. Si convertì al cristianesimo nel 957. Il nipote san Vladimiro sarebbe stato il "battezzatore della Rus'". Tenne contatti con Costantinopoli. Morì quasi 80enne nel 969.

Olga = di buona salute, dal tedesco; santa, dallo scandinavoA Kiev nel territorio dell'odierna Ucraina, santa Olga, nonna di san Vladimiro, che prima tra i Rurikidi ricevette il battesimo e il nome di Elena, aprendo a tutto il popolo di Russia la via a Cristo.


Sante Anna An Xinzhi, Maria An Guozhi, Anna An Jiaozhi e Maria An Lihua


Nel villaggio di Liugongyin vicino ad Anping nella provincia dello Hebei in Cina, sante Anna An Xinzhi, Maia An Guozhi, Anna An Jiaozhi e Maria An Lihua, vergini e martiri, che, durante la persecuzione dei Boxer, non riuscendosi in alcun modo a far loro rinnegare la fede, furono decapitate.


Sant' Abbondio di Cordova


Abbondio = abbondante, dal latinoA Córdova nell'Andalusia in Spagna, sant'Abbondio, sacerdote, che durante la persecuzione dei Mori, interrogato dal giudice, sostenne in audaci risposte le ragioni della fede e, suscitata immediata indignazione, fu messo a morte e poi esposto ai morsi di cani e fiere perché fosse divorato.


Beate Teotista del Ss. Sacramento (Maria Elisabetta Pelissier) e 3 compagne


A Orange in Francia, beate Rosalia Clotilde di Santa Pelagia Bès, Maria Elisabetta di San Teoctisto Pélissier, Maria Chiara di San Martino Blanc e Maria Margherita di Santa Sofia di Barbegie d'Albarède, vergini e martiri per Cristo durante la rivoluzione francese.


San Leonzio II


Governò con saggezza la diocesi di Bordeaux in Francia, restaurò la disciplina ecclesiastica e la liturgia.A Bordeaux in Aquitania, in Francia, san Leonzio, vescovo, che fu vanto del popolo e della città e rifulse quale costruttore di edifici di culto, restauratore del battistero e silenzioso benefattore dei poveri.


Beato Antonio Muller


Dotto interprete delle Sacre Scritture ed eminente professore in lingue orientali, il Beato Antonio Muller, fu un mercedario di rare virtù per le quali fu stimato come un Santo. Pieno di umiltà e carità fu onorato da Dio in vita e dopo la morte.L'Ordine lo festeggia l'11 luglio.


Santi Sigisberto e Placido


A Disentis nella Rezia superiore, ora in Svizzera, santi Placido, martire, e Sigisberto, abate, dei quali il secondo, compagno di san Colombano, fondò in questo luogo il monastero di San Martino, nel quale il primo coronò con il martirio la vita monastica.


Beati Tommaso Benstead e Tommaso Sprott


A Lincoln in Inghilterra, commemorazione dei beati Tommaso Benstead e Tommaso Sprott, sacerdoti e martiri, messi a morte per il loro sacerdozio sotto la regina Elisabetta I in un giorno rimasto ignoto di questo mese.


Sant' Idulfo (Idolfo) di Moyenmoutier


Nel monastero di Moyenmoutier sui monti Vosgi, in Francia, sant'Idolfo, che, vescovo di Treviri, si ritirò a vita solitaria, ma, sopraggiunti numerosi discepoli, fondò un cenobio e lo governò.


San Bertrando (Betrando)


Nel monastero di Grand-Selve nel territorio di Tolosa in Francia, beato Betrando, abate, che, desideroso di stabilire nel suo monastero l'osservanza di una regola, lo aggregò all'Ordine Cistercense.


San Marciano di Iconio


A Konya in Licaonia, nell'odierna Turchia, san Marciano, martire, che sotto il governatore Perennio ottenne tra molti supplizi la palma della vittoria.


San Chetillo


A Viborg in Danimarca, san Chetillo, sacerdote e canonico regolare, che fu pieno di attenzione per la scuola capitolare e autentico modello di vita monastica.


Santa Marciana di Cesarea di Mauritania


PalmaA Cesarea di Mauritania, nell'odierna Algeria, santa Marciana, vergine, che subì il martirio data in pasto alle fiere.
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12/07/2018 08:03
 
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Santi Ermagora e Fortunato di Aquileia


Ermagora è il vescovo col quale comincia il catalogo episcopale di Aquileia e non c'è ragione di dubitare di questa testimonianza. Sarebbe vissuto verso la metà del III secolo e dopo di lui quel catalogo continua senza interruzione, nonostante qualche incertezza, fino alla soppressione della diocesi patriarcale nel 1751. Oltre a questo, nulla sappiamo di sicuro a proposito del protovescovo. A tale mancanza intese supplire una diffusa leggenda formatasi durante l'VIII secolo. Essa narra che l'evangelista san Marco, inviato da san Pietro a evangelizzare l'Italia superiore, giunto ad Aquileia, vi incontrò un cittadino di nome Ermagora e, convertitolo al Cristianesimo, lo consacrò vescovo della città, avviando così l'evangelizzazione di tutta l'area mitteleuropea. Egli vi avrebbe conclusa la sua missione con il martirio durante la persecuzione suscitata da Nerone e compagno gli sarebbe stato il suo diacono Fortunato. I due santi sono patroni dell'arcidiocesi di Gorizia, dell'arcidiocesi e della città di Udine nonché, da pochi anni, di tutta la Regione Friuli Venezia Giulia.

Friuli Venezia Giulia, Gorizia e UdineFortunato = colui che ha buona sorteBastone pastoraleAd Aquileia in Friuli, santi Fortunato e Ermagora, martiri.


San Paterniano


Secondo un'antica tradizione, san Paterniano nacque a Fano verso il 275. Mentre infuriava la persecuzione di Diocleziano una visione angelica lo avvertì di lasciare la città, riparando in luogo deserto al di là del fiume Metauro. Più tardi, quando le persecuzioni cessarono e il Cristianesimo divenne religione di stato con l'imperatore Costantino, la cittadinanza fanese reclamò vescovo il virtuoso eremita da tutti considerato santo. Invano egli tentò di opporsi, tanto che «quasi a viva forza» fu portato in città. Governò la diocesi per 42 anni istruendo, confortando e convertendo numerosi pagani. Il Signore avvalorò il suo zelo con molti prodigi. Avvertito della fine imminente, intraprese la visita all'intera diocesi, volendo arrivare di persona dove non era giunto il suo insegnamento. Morì alla periferia della città il 13 novembre, probabilmente dell'anno 360. Sul suo sepolcro si moltiplicarono i prodigi e il suo culto si estese rapidamente anche oltre i confini d'Italia. Trentadue paesi l'hanno scelto patrono e molte località portano il suo nome. Le sue reliquie si venerano a Fano, nella Basilica a Lui dedicata.

FanoBastone pastoraleA Fano nelle Marche, san Paterniano, vescovo.


Santa Veronica


Il suo nome ricorre per la prima volta nei Vangeli apocrifi e si riferisce alla donna emorroissa di nome Bernike in greco, Veronica in latino, che implorando Gesù per la sua guarigione, mentre passava stretto nella folla, riuscì a toccargli il lembo del mantello, guarendo all'istante. La tradizione cristiana racconta che successivamente, la pia donna, votò la propria vita alla diffusione della buona novella e viaggiò per l'Europa lasciando a Roma il lino col volto Santo («la vera icona», come predestinato dal suo stesso nome) e proseguì in Francia dove iniziò la conversione dei galli. L'episodio di Veronica che asciuga il volto di Gesù con un telo, ha preso grande diffusione, oscurando quasi del tutto, l'episodio della emorroissa, che sarebbe secondo taluni, la stessa donna, anche se non vi sono certezze documentali. Santa Veronica ha un particolare culto in Francia, dove la si considera come la donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie. Sarebbe morta nell'eremitaggio di Soulac. Chiamata anche santa Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie.




Sant' Ignazio Clemente Delgado


Nato vicino Saragozza il 23 novembre 1762, entrò nell'Ordine nel 1780. Compiuti gli studi, partì per le Filippine. Raggiunse, poi, il Vietnam dove fu prima eletto vicario provinciale e poi vescovo. In cinquant'anni di apostolato missionario, facendosi tutto a tutti, non curandosi degli editti contrari, convertì molti pagani, ordinò sacerdoti molti indigeni ed eresse molte case religiose. Quando il re del Tonchino iniziò la persecuzione dei cristiani, s. Ignazio, insieme ad altri confratelli, tentò di nascondersi in una spelonca, ma a causa di un tradimento fu arrestato il 13 maggio 1838. Dopo mesi di durissima prigionia, abbandonato alla fame, alla sete e all'ardore del sole, morì all'alba del 12 luglio, poche ore prima che venisse compiuta l'esecuzione capitale, alla quale già era stato condannato.Ignazio = di fuoco, igneo, dal latinoPalmaNella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Clemente Ignazio Delgado Cebrián, vescovo e martire, che, dopo cinquant'anni trascorsi a predicare il Vangelo, fu arrestato per ordine dell'imperatore Minh Mạng per la sua fede in Cristo e morì in carcere tra molte sofferenze.


San Giovanni Gualberto


I dati certi sulla sua vita, al di là della leggenda, sono pochi. Monaco di San Miniato, dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull' Appennino, con l'appoggio dell'abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l'Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri.Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoBastone pastoraleA Passignano in Toscana, san Giovanni Gualberto, abate, che, soldato fiorentino, perdonò per amore di Cristo l'uccisore di suo fratello e, vestito poi l'abito monastico, desideroso di condurre una vita di maggior rigore, gettò a Vallombrosa le fondamenta di una nuova famiglia monastica.


Santi Nabore e Felice


Nabore e Felice erano due soldati di origine nordafricana, arrivati a Milano nel IV secolo per servire nell'esercito di Massimiano. Divennero cristiani e, a Lodi Vecchio (Laus Pompeia), furono giustiziati per aver disertato. Si trattava in realtà di un'«epurazione» dei cristiani dai ranghi militari. I corpi furono portati nella basilica milanese detta «naboriana». Il loro culto pian piano decadde, e con esso la chiesa, fino a che nel XIII secolo i francescani non ravvivarono tutt'e due. Nel 1799 i martiri furono traslati nella basilica di Sant'Ambrogio. Ma i busti con i crani sparirono e furono ritrovati 160 anni dopo presso un'antiquario belga.

Felice = contento, dal latinoPalmaA Milano, santi Nábore e Felice, martiri, che, soldati provenienti dalla Mauritania, nell'odierna Algeria, si narra che abbiano patito a Lodi il martirio durante le persecuzioni e siano stati poi sepolti a Milano.


San Giovanni Jones


Nato in Inghilterra e costretto ad esulare in Francia, entrò nell'ordine Francescano a Pontoise. Fu ordinato sacerdote probabilmente a Reims. Dopo un breve soggiorno a Roma, ritornò in patria ed esercitò clandestinamente il ministero a Londra. Arrestato e rinchiuso in carcere, sopportò spietate torture e fu condannato a morte. La sentenza fu eseguita a Saint Thomas Waterings il 12 luglio 1598.Sempre a Londra, san Giovanni Jones, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori e martire, che, originario del Galles, fattosi religioso in Francia, fu condannato a morte sotto la regina Elisabetta I per essere entrato da sacerdote in Inghilterra e compì il suo martirio appeso a un laccio fino alla morte.


Beata Maria di Sant'Enrico (Margherita Eleonora) de Justamond


A Orange nella Provenza in Francia, beate Rosa di San Saverio (Maddalena Teresa) Tallien, Marta dell'Angelo Buono (Maria) Cluse, Maria di Sant'Enrico (Margherita Eleonora) de Justamond e Giovanna Maria di San Bernardo di Romillon, vergini e martiri, che conseguirono la palma del martirio durante la rivoluzione francese.


Beate Marta del Buon Angelo (Maria Cluse) e 3 compagne


PalmaA Orange nella Provenza in Francia, beate Rosa di San Saverio (Maddalena Teresa) Tallien, Marta dell'Angelo Buono (Maria) Cluse, Maria di Sant'Enrico (Margherita Eleonora) de Justamond e Giovanna Maria di San Bernardo di Romillon, vergini e martiri, che conseguirono la palma del martirio durante la rivoluzione francese.


Sant' Agnese Le Thi Thanh (De)


Agnese = pura, casta, dal grecoNella provincia di Ninh Bình sempre nel Tonchino, sant'Agnese Lê Thị Thành (Đê), martire, che, madre di famiglia, sebbene sottoposta a crudeli torture per aver nascosto in casa sua un sacerdote, si rifiutò di rinnegare la fede e morì in carcere sotto l'imperatore Thiệu Trị.


San Leone I


Abate del celebre monastero di Cava de’ Tirreni in Campania, che molto progredì con le sue virtù ed esempio. Si dedicò specialmente al servizio dei poveri.Nel monastero di Cava de' Tirreni in Campania, san Leone I, abate, che provvide ai poveri con il lavoro delle proprie mani e li difese dai potenti.


San Pietro Khanh


Nella provincia di Nghệ An in Annamia, ora Viet Nam, san Pietro Khanh, sacerdote e martire, che, riconosciuto come cristiano al banco delle imposte, fu messo in prigione per sei mesi e, dopo vani inviti ad abiurare, fu decapitato sempre per ordine dell'imperatore Thiệu Trị.


Santi Proclo ed Ilarione


I santi Proclo e Ilarione morirono martiri cristiani presso Ancyra in Asia Minore sotto l'imperatore Traiano ed il governatore Massimo.Ad Ankara in Galazia nell'odierna Turchia, santi Proclo e Ilarione, martiri sotto l'impero di Traiano e la prefettura di Massimo.


San Vivenziolo di Lione


A Lione in Francia, san Vivenzíolo, vescovo, che, promosso dalla scuola del monastero di Sant'Eugendo all'episcopato, indusse chierici e laici a partecipare al Concilio di Epaone, perché il popolo potesse conoscere meglio le decisioni dei pontefici.


Beato Davide Gonson (Gunston)


Presso Londra in Inghilterra, beato Davide Gunston, martire, che, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, non riconobbe il potere del re Enrico VIII negli affari spirituali e fu per questo sospeso al patibolo a Southwark.


Beati Mattia Araki e 7 compagni


A Nagasaki in Giappone, beati Mattia Araki e sette compagni, martiri, che subirono il martirio per Cristo.
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Beato Giacomo (Iacopo) da Varazze


Nel 1244 entrò nell’Ordine Domenicano a Genova, portandovi un’intelligenza eletta e un cuore di santo e d’artista. Acquistò ben presto fama di santo e di dotto, ma sua unica ambizione fu di porgere al maggior numero di anime il pane della celeste dottrina. Ebbe il dono di conquistare i cuori, e le antiche cronache ci affermano che fu uno dei più famosi e fruttuosi predicatori che avesse allora l’Italia. Fu religioso perfetto, amante della Regola, per questo, due volte, fu chiamato a reggere la Provincia di Lombardia. I Sommi Pontefici fecero gran conto di lui e gli affidarono delicatissimi incarichi. Inviato da Papa Nicolò IV a Genova per riconciliare la città, colpita da Interdetto, con la Santa Sede, si comportò con tanta soddisfazione dei genovesi, che clero e popolo, chiesero in grazia, nel 1292 di averlo come loro Arcivescovo, dignità che egli già un’altra volta aveva rifiutato. Costretto dall’obbedienza ad accettare, si dimostrò specchio di pastore. Le sue predilezioni furono per i poveri. Compose la pace fra i cittadini, che da oltre cinquant’anni si distruggevano con guerre fratricide. Nonostante le fatiche della predicazione, e le molteplici cure dell’episcopato, trovò tempo per scrivere moltissime opere, tra cui la più famosa e la più popolare è la “Leggenda aurea”, dove narra la storia dei santi, seguendo l’anno liturgico di cui illustra le maggiori festività. Fu definito capolavoro di pietà e di sapienza. Tradotto in tutte le lingue, per secoli ha nutrito la fede d’intere popolazioni.Giacomo = che segue Dio, dall'ebraicoBastone pastoraleA Genova, beato Giacomo da Varazze, vescovo, dell'Ordine dei Predicatori, che per promuovere la vita cristiana nel popolo presentò nei suoi scritti esempi numerosi di virtù.


Santa Clelia Barbieri


Clelia Barbieri nasce il 13 febbraio 1847 a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna. I sacramenti dell'iniziazione rappresentano i punti nodali della sua crescita. L'Eucaristia è il centro della sua esperienza mistica e del carisma di fondazione da lei promosso. La prima Comunione, il 24 giugno 1858, le dà un'impronta indelebile: diventa nel senso più autentico «anima da comunione». Nel 1862 entra nel nucleo degli «operai della dottrina cristiana» e si fa sempre più attenta e sensibile alla situazione della Chiesa. Ormai ventenne, sotto la guida lungimirante del parroco don Gaetano Guidi, elabora con un gruppo di amiche (Teodora, Orsola, Violante) un progetto di vita consacrata e di diaconia, in cui si può ravvisare un vero risorgimento al femminile. La presenza instancabile accanto ai piccoli, ai poveri, ai malati, agli emarginati, le merita da parte della gente l'appellativo di Madre. Nel 1878 il cardinale Lucido M. Parocchi, arcivescovo di Bologna, chiamerà «Minime dell'Addolorata» le eredi spirituali di Madre Clelia, morta nel 1870.

Patrona dei catechisti dell'Emilia-RomagnaClelia = figlia del cliente, dal latino; gloria, dal grecoA Budrie in Romagna, santa Clelia Barbieri, vergine, che si adoperò per il bene spirituale della gioventù femminile e fondò la Congregazione delle Minime della Vergine Addolorata per la formazione umana e cristiana specialmente delle ragazze povere e bisognose.


Beato Ferdinando Maria Baccilieri


Ferdinando Maria Baccilieri, nato a Campodoso di Reno Finalese (Modena) il 14 maggio 1821, fin dagli anni dell'adolescenza sentì fortemente il desiderio di andare ad annunciare il Vangelo in terra di missione. La cagionevole salute e le necessità contingenti, gradualmente, fecero comprendere che nei piani di Dio la terra di missione per don Baccilieri sarebbe stata Galeazza Pepoli. Nominato Parroco, nel 1852, per 41 anni guidò con abnegazione e generosità pastorale questa Comunità, rinunciando anche a più elevati incarichi ecclesiastici. Per rispondere alle urgenze del suo popolo si trovò, quasi inaspettatamente, a fondare la Congregazione delle Suore Serve di Maria di Galeazza. Ripieno dello Spirito del Signore, fu apprezzata e illuminata guida spirituale di anime e coscienze per ogni categoria di persone. Logorato nel fisico, Ferdinando Maria morì il 13 luglio 1893, circondato da stima e fama di santità. Il Santo Padre Giovanni Paolo II l'ha annoverato fra i Beati il 3 ottobre 1999. Il suo corpo è conservato nella Chiesa parrocchiale di Galeazza Pepoli.A Galeazza vicino a Bologna, beato Ferdinando Maria Baccillieri, sacerdote, che attese con cura al popolo affidatogli e fondò la Congregazione delle Serve di Maria per l'assistenza alle famiglie povere e in particolare per l'istruzione della gioventù femminile.


Sant' Enrico II


Enrico II è un esempio di rettitudine nell'arte del governare: per questo oltre che santo è patrono delle teste coronate. Nato nel 973 vicino a Bamberga, in Baviera, crebbe in un ambiente cristiano. Il fratello Bruno divenne vescovo di Augsburg (Augusta), una sorelle si fece monaca e l'altra sposò un futuro santo, il re d'Ungheria Stefano. Enrico venne educato prima dai canonici di Hildesheim e, in seguito, dal vescovo di Regensburg (Ratisbona), san Wolfgang. Si preparò così all'esercizio del potere, cosa che avvenne dapprima quando divenne Duca di Baviera, e poi nel 1014 quando " già re di Germania e d'Italia " Papa Benedetto VIII, lo incoronò a guida del Sacro Romano Impero. Tra i consiglieri ebbe Odilone, abate di Cluny, centro di riforma della Chiesa. Enrico morì nel 1024. Fu lui a sollecitare l'introduzione del Credo nella Messa domenicale.

Oblati benedettiniEnrico = possente in patria, dal tedescoCorona, Globo, ScettroSant'Enrico, che imperatore dei Romani, si adoperò insieme alla moglie santa Cunegonda per rinnovare la vita della Chiesa e propagare la fede di Cristo in tutta l'Europa; mosso da zelo missionario, istituì molte sedi episcopali e fondò monasteri. A Grona vicino a Göttingen in Germania lasciò in questo giorno la vita.


Sant' Esdra


A lui sono intitolati il 15° e 16° libro della Bibbia, i due libri si presentano con i caratteri di un'opera unica, forse dello stesso autore, pubblicati nel III sec. a.C. Esdra di stirpe sacerdotale, viene presentato come «scriba esperto nella legge di Mosè». Nei primi capitoli del Libro di Esdra viene riportato il celebre editto di Ciro (538 a.C.) che concesse agli Ebrei di poter rientrare in patria, dopo l'esilio e ricostruire il tempio di Gerusalemme, distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Vari decenni dopo entra in scena Esdra, sacerdote, ispettore religioso inviato dal re di Persia, che giunse a Gerusalemme per rinvigorire la fede d'Israele, che si era affievolita in quegli ultimi anni. Egli e il governatore Neemia, che lo raggiunse nel 445 a.C., cercarono di riportare il popolo di Gerusalemme e della Palestina al più rigoroso rispetto della legge di Dio e dei Padri. Esdra con molta fermezza impedì ogni cedimento della purezza religiosa.

Commemorazione di sant'Esdra, sacerdote e scriba, che, al tempo del re persiano Artaserse, tornato da Babilonia in Giudea, radunò il popolo disperso e si adoperò con grande impegno per studiare, mettere in pratica e insegnare la legge del Signore in Israele.


Sant' Eugenio di Cartagine


Eugenio, vescovo di Cartagine, lega il suo nome all'isola di Bergeggi e al vicino comune ligure di Noli. Secondo la tradizione, il santo si rifugiò nell'isola, insieme con Vendemiale, per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali ariani e qui morì nel 505. Poi l'isola stessa sarebbe arrivata di fronte alla costa ligure «traghettando» su di sé Eugenio e Vendemiale. Le spoglie del santo vennero allora traslate a Noli dove divenne il patrono della città. La tradizione vuole che alcuni anni dopo il corpo del santo sia ritornato da solo sull'isola. Nel 992 Bernardo, vescovo di Savona, fece costruire sull'isola un monastero, i cui resti sono ancora visibili, che fu donato ai monaci benedettini di Lérins perché ne custodissero le spoglie. Sull'isola di Bergeggi il culto di Eugenio sarebbe fiorito fin dal quinto secolo, cioè immediatamente dopo la sua morte, e la chiesa coeva ne sarebbe la testimonianza.Ad Albi in Aquitania, in Francia, transito di sant'Eugenio, vescovo di Cartagine, che, insigne per fede e virtù, fu mandato in esilio durante la persecuzione dei Vandali.


Beato Francesco da Casale


Francesco nacque a Casale. Fu detto anche Franceschino, per la piccola statura.Entrò giovane tra i Canonici Regolari di sant'Agostino in Santa Croce a Mortara.Fatto diacono, non volle mai essere sacerdote, per umiltà. Trascorse tutta la sualunga vita come portinaio del convento.Uomo di grande preghiera, lasciò un chiaro esempio di umiltà, affabilità,generosità; virtù unite ai doni di profezia, estasi, altri miracoli. Si ricorda chemoltiplicò anche il vino per i poveri.Morì nel 1452 e si narra che prima di morire ebbe una visione della Madonna conil Bambino Gesù.La sua festa cadeva il 13 luglio.


San Serapione di Alessandria


Sotto Settimio Severo vi fu la proibizione del battesimo, e la scomparsa di numerose scuole di catechesi. Nel 248 scoppiò la persecuzione in Egitto, e qui si ebbe un massacro di cristiani, dove morì anche lui. Il culto di S. Serapione iniziò a fiorire in Occidente quando nel Martirologio Romano furono inseriti anche i Martiri di Alessandria.PalmaAd Alessandria d'Egitto, san Serapione, martire, che sotto l'imperatore Settimio Severo e il governatore Aquila ottenne sul rogo la corona del martirio.


Beato Giovanni di Francia


Zelante redentore dell'Ordine della Mercede, il Beato Giovanni di Francia, nell'anno 1398 venne inviato in redenzione ad Algeri in Africa. Rattristato per la vita penibile e dura che i poveri schiavi cristiani, donne e bambini, subivano continuamente a causa della fede, sopportò botte e sofferenze per amore di Cristo finchè liberò 128 prigionieri. Rientrato in patria nel suo convento, famoso per i meriti nell'anno 1401 ridonò il suo spirito a Dio.L'Ordine lo festeggia il 13 luglio.


Beati Ludovico Armando Giuseppe Adam e Bartolomeo Jarrige de la Morelie de Biars


In una sordida galera all'ancora davanti a Rochefort sulla costa francese, beati Ludovico Armando Giuseppe Adam, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, e Bartolomeo Jarrige de la Morélie de Biars, sacerdoti e martiri, che, condannati durante la persecuzione contro la Chiesa per il loro sacerdozio ad essere confinati agli arresti navali, morirono di malattia, vittime della loro carità per i compagni di prigionia.


Beato Mariano di Gesù Euse Hoyos


Proveniente da un'umile famiglia colombiana, esercitò il suo ministero sacerdotale in diverse parrocchie e si dedicò alla cura fisica e spirituale di poveri, contadini e infermi.Nella città di Angostura in Colombia, beato Mariano di Gesù Euse Hoyos, sacerdote, che fu insigne per semplicità e integrità di vita e si dedicò con tutto se stesso alla preghiera, agli studi e alla formazione cristiana dei fanciulli.


San Paolo Liu Jinde


Nel territorio di Langziqiao presso Hengshui nella provincia dello Hebei in Cina, san Paolo Liu Jinde, martire, che, di età ormai avanzata, durante la persecuzione dei Boxer era rimasto l'unico cristiano nel villaggio; fattosi allora incontro ai suoi persecutori con in mano il rosario e il libro delle preghiere, li salutò secondo l'uso cristiano e fu per questo da loro ucciso sul posto.


Sant' Emanuele Le Van Phung


Canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988.Nella città di Châu Đốc in Cocincina, ora Viet Nam, sant'Emanuele Lê Văn Phụng, martire, che padre di famiglia, sebbene detenuto in carcere, non cessò di esortare figli e familiari alla carità verso i persecutori e morì infine decapitato per ordine dell'imperatore Tự Đức.


Santi Alessandro e trenta soldati


Alessandro = protettore di uomini, dal grecoA Filomelio in Frigia, nell'odierna Turchia, santi Alessandro e trenta soldati, martiri, che si dice abbiano subito il martirio sotto Magno prefetto di Antiochia di Pisidia.


San Giuseppe Wang Guiji


Nella città di Nangong sempre nello Hebei, san Giuseppe Wang Guiji, martire, che nella medesima persecuzione, rigettata la tentazione di avere salva la vita con una lieve menzogna, preferì la morte gloriosa per Cristo.


Beato Tommaso Tunstal


A Norwich in Inghilterra, beato Tommaso Tunstal, sacerdote dell'Ordine di San Benedetto e martire, che, condannato sotto il re Giacomo I per essere entrato in Inghilterra da sacerdote, morì sospeso al patibolo.


Beato Carlos Manuel Rodríguez Santiago


A San Juan in Portorico, beato Carlo Emanuele Rodríguez Santiago, che si consacrò instancabilmente al rinnovamento della sacra liturgia e alla diffusione della fede tra i giovani.


Beate Maddalena della Madre di Dio (Elisabeth) Verchière e 5 compagne


A Orange in Francia, beata Maddalena della Madre di Dio (Elisabetta) Verchière e cinque compagne, vergini e martiri nella stessa persecuzione.


San Sila - Silvano


Commemorazione di san Sila, che, destinato dagli Apostoli alle Chiese dei gentili insieme ai santi Paolo e Barnaba, pervaso della grazia di Dio, svolse senza sosta il suo ministero.


San Turiano (Turiavo) di Dol


In Bretagna, san Turiavo, abate del monastero di Dol e vescovo.

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14/07/2018 06:06
 
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San Camillo de Lellis


Di nobile famiglia, nato a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550, Camillo de Lellis fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L'ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa e per l'abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose attenzione unicamente malati, ponendo le basi per la figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne canonizzato nel 1746.
Infermieri, Malati, Ospedali, AbruzzoCamillo = aiutante nei sacrifici, fenicioSan Camillo de Lellis, sacerdote, che, nato vicino a Chieti in Abruzzo, dopo aver seguito fin dall'adolescenza la vita militare ed essersi mostrato incline ai vizi del mondo, maturò la conversione e si adoperò con zelo nel servire i malati nell'ospedale degli incurabili come fossero Cristo stesso; ordinato sacerdote, fondò a Roma la Congregazione dei Chierici regolari Ministri degli Infermi.


Beata Angelina da Montegiove, detta anche da Marsciano, da Corbara o da Foligno


Nata nel 1357 a Montegiove (Orvieto), Angelina, era fra «le donne di lodevole vita» per le quali nel 1388 Paoluccio Tranci, il frate minore che aveva iniziato, nel 1368, una riforma dell’Ordine nota come Osservanza Francescana, aveva ottenuto un riconoscimento da parte dell’allora generale Enrico Alfieri da Asti per fondare una «comunità aperta», ossia un gruppo di donne religiose che volevano vivere nella preghiera, nella penitenza e nel servizio agli altri, senza però essere costrette alla clausura. Alla morte di fra Paoluccio, Angelina diventerà la guida carismatica delle ventisei «monache povere» per le quali il Pontefice Bonifacio IX, concesse, nel gennaio del 1403, una autorizzazione a vivere liberamente come «comunità aperta». La Beata Angelina morì nel 1435 e venne sepolta nella chiesa francescana di Foligno.Angelina (come Angela) = messaggero, nunzio, dal grecoA Foligno in Umbria, beata Angelina da Marsciano, che, rimasta vedova, per oltre cinquant'anni si consacrò esclusivamente al servizio di Dio e del prossimo, dando inizio all'Ordine religioso delle Terziarie Francescane di clausura per la formazione della gioventù femminile.


Beato Gaspare de Bono


Nacque in Valencia (Spagna) il 5 gennaio 1530. Ottenuta la guarigione, in seguito ad un incidente mortale, abbandonò la carriera militare ed entrò nell'Ordine dei Minimi. Eletto più volte Correttore Provinciale di Spagna, manifestò sempre il suo disagio e la sua presunta incapacità. Di fatto, si manifestò sempre colmo di Dio, capace di decisioni impegnative e spesso provvidenziali. Eccelse nell'osservanza della Santa Regola e per la sua grande umiltà. Già in vita veniva additato come "Santo", e gli si attribuirono numerose intercessioni e miracoli. Morì il 14 luglio 1604 e venne beatificato da Pio VI il 17 settembre 1786.A Valencia in Spagna, beato Gaspare de Bono, sacerdote dell'Ordine dei Minimi, che lasciò le armi di principe del mondo per la milizia di Cristo Re e per amore della casa dell'Ordine nella provincia spagnola, che resse con prudenza e carità.


San Francesco Solano


Entrato nell’Ordine dei Frati Minori e divenuto sacerdote, si dedicò con grande frutto alla predicazione. Animato da zelo apostolico, andò missionario tra gli indigeni dell’America meridionale. Svolse il suo fecondo apostolato specialmente a Lima, nel Perù, e a Tucuman, in Argentina. Attirava gli Indios alla fede soprattutto con la sua carità evangelica e con l’esempio della sua vita.
Prese le loro difese contro l’oppressione dei conquistatori. Estenuato dalle fatiche e dalle penitenze, morì.Francesco = libero, dall'antico tedescoA Lima in Perù, san Francesco Solano, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che per la salvezza delle anime percorse in lungo e in largo le regioni dell'America Meridionale e si adoperò con la predicazione e la testimonianza per insegnare ai popoli indigeni e agli stessi coloni spagnoli la novità della vita cristiana.


Beato Raffaele di Barletta


Originario di Cattaro, in Dalmazia, il beato Raffaele giunse a Barletta, dove entrò tra i Servi di Maria. Visse nell'umiltà (svolse l'ufficio di questuante del convento) e nella preghiera (non aveva cella per dormire e stava continuamente in orazione davanti al Santissimo). Fino al 14 luglio del 1566. Quella notte ebbe, infatti, in sogno la premonizione dell'imminente morte e svegliò i confratelli per non restare senza il viatico. Glielo diede, dopo la confessione, il superiore. Spirò sull'altare della Vergine, dove si era raccolto in preghiera. Il corpo restò esposto per tre giorni tanta era la folla che accorreva. Per la sua carità, infatti, fra Raffaele era notissimo nella cittadina pugliese. Spesso dava il pane o l'elemosina che aveva raccolto ai più bisognosi. E ricominciava, instancabile, la raccolta.

Pane


Beato Giorgio da Lauria


Figlio dell'ammiraglio Don Ruggero della città di Lauria (Potenza), il Beato Giorgio, giovane di 24 anni, saputo che il cugino Beato Raimondo da Tolosa, era entrato nell'Ordine Mercedario, lo raggiunse subito nel suo convento di Barcellona (Spagna), minacciò percosse e pericoli contro i religiosi, ma nulla servirono a fare uscire il cugino dalla vita religiosa intrapresa. Qualche tempo dopo per una divina chiamata della Santa Vergine, il Beato Giorgio abbandonò il mondo e si fece religioso mercedario pure lui. Si dedicò con tutto il cuore a Dio, condusse una vita austera nella meditazione e nella lode al Signore, finché nel convento di Santa Maria di El Puig (Spagna), nell'anno 1339 meritò la vita eterna. L'Ordine lo festeggia il 14 luglio.


Beato Michele Ghebre


Monaco ortodosso etiopico, divenuto amico e discepolo di San Giustino de Jacobis, primo vicario apostolico dell’Abissinia, Ghebre Michele si convertì al cattolicesimo. Ordinato presbitero ed entrato nella congregazione vincenziana, suggellò con il martirio la sua ricerca della Verità. Fu beatificato il 3 ottobre 1926.Sacerdoti diocesaniPalmaIn località Cerecca-Ghebaba in Etiopia, beato Ghebrē Michael, sacerdote della Congregazione della Missione e martire, che nello studio e nella preghiera cercò sempre la vera fede, entrando in unità con la Chiesa cattolica; patì per questo il carcere e tredici mesi di marce forzate insieme ai soldati con pesanti catene ai piedi, finché morì sfinito dalle fustigazioni, dalla sete e dalla fame.


Santa Toscana


Rimasta vedova nel 1318, distribuì ai bisognosi tutti i suoi beni ed entrò a far parte dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme alla cura degli infermi. Prese servizio nel’ospedale dell’ordine in Verona, attiguo alla chiesa del Santo Sepolcro, ove con amorevolezza e carità cristiana si diede tutta al servizio degli ammalati. Stremata dalle fatiche, ma felice del bene compiuto, si spense infine a Verona il 14 luglio 1343.
Zevio (VR), FevossA Verona, santa Toscana, che, alla morte del marito, distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si dedicò incessantemente nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme alla cura degli infermi.


Beato Hroznata (Hrornata, Croznato)


Palma, CateneIn località Stáry Kynsperk vicino a Eger in Boemia, beato Croznato, martire, che, morti la moglie e il figlio, si dice abbia lasciato la corte ducale per entrare tra i monaci premostratensi di Teplá; catturato poi dai predoni mentre tentava di difendere i diritti del monastero, fu lasciato morire di fame.


San Giovanni Wang Guixin


Nella città di Nangong nella provincia dello Hebei in Cina, san Giovanni Wang Guixin, martire, che durante la persecuzione dei Boxer preferì morire per Cristo piuttosto che macchiarsi sia pure di una lieve menzogna.


Beato Riccardo Langhorne


A Londra in Inghilterra, beato Riccardo Langhorne, martire, che, insigne avvocato, fu condannato a morte con la falsa accusa di tradimento sotto il re Carlo II e rese lo spirito sul patibolo di Tyburn.


San Vincenzo Madelgario


A Soignies in Austrasia, nel territorio dell'odierno Belgio, san Vincenzo o Madelgario, che, d'accordo con la moglie santa Valtrude, abbracciò la vita monastica e si dice abbia fondato due monasteri.


San Marchelmo


A Deventer in Frisia, oggi in Olanda, san Marchelmo, sacerdote e monaco, che, di origine inglese, fu sin dall'infanzia discepolo di san Villibrordo e suo compagno nelle opere sostenute per Cristo.


Sant' Ottaziano di Brescia


A Brescia, sant'Optaziano, vescovo, che sottoscrisse le lettere sinodali sulla fede cattolica riguardo all'Incarnazione mandate da Eusebio di Milano al papa san Leone.

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15/07/2018 08:16
 
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San Bonaventura


Giovanni Fidanza nacque a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218. Bambino fu guarito da san Francesco, che avrebbe esclamato: « Oh bona ventura ». Gli rimase per nome ed egli fu davvero una «buona ventura» per la Chiesa. Studiò a Parigi e durante il suo soggiorno in Francia, entrò nell'Ordine dei Frati Minori. Insegnò teologia all'università di Parigi e formò intorno a sé una reputatissima scuola. Nel 1257 venne eletto generale dell'Ordine francescano, carica che mantenne per diciassette anni con impegno al punto da essere definito secondo fondatore dell'Ordine. Scrisse numerose opere di carattere teologico e mistico ed importante fu la «Legenda maior», biografia ufficiale di San Francesco, a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco. Fu nominato vescovo di Albano e cardinale. Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione, il 15 luglio 1274.

FattoriniBonaventura = fortunato, significato intuitivoBastone pastorale, cappello da cardinaleMemoria della deposizione di san Bonaventura, vescovo di Albano e dottore della Chiesa, che rifulse per dottrina, santità di vita e insigni opere al servizio della Chiesa. Resse con saggezza nello spirito di san Francesco l'Ordine dei Minori, di cui fu ministro generale. Nei suoi molti scritti unì una somma erudizione a una ardente pietà. Mentre si adoperava egregiamente per il II Concilio Ecumenico di Lione, meritò di giungere alla visione beata di Dio.


San Terenzio


Svariate leggende fanno del vescovo Terenzio un presule scozzese, trucidato dai predoni presso Avenza, da cui il suo corpo miracolosamente sarebbe arrivato nella chiesa che prende il suo nome presso San Terenzo al Bardine, edificata dal vir devotus Trasuald, longobardo, tra il 728 e il 729. In realtà questa leggenda confonde tra loro la vera vicenda del vescovo San Ceccardo, ucciso dai Vichinghi di Hastein un secolo dopo, e quella del vescovo Terenzio che venne martirizzato probabilmente per aver cercato di convertire i numerosi longobardi ariani stanziati tra i monti della Lunigiana, dove in effetti il suo culto comparve tra la fine del VII secolo e l'inizio di quello successivo, manifestandosi con il proliferare di chiese e pievi a lui dedicate, che da questa zona raggiungevano la Garfagnana. Secondo la Diocesi del luogo, pertanto, Terenzio sarebbe stato "originario del territorio, perché i Terenzi sono famiglia romana di Luni. Il suo nome si trova citato in un’epistola di Papa Pelagio I indirizzata ai Vescovi della Tuscia annonaria". Probabilmente il suo corpo venne trasportato intorno al IX secolo da qualche chiesa presso Avenza, dove si trovava in origine, nella già citata chiesa di San Terenzo a Bardine, per preservarla dalle scorrerie e profanazioni dei pirati musulmani; per lo stesso motivo verranno poi spostate a Reggio Emilia dopo essere state ritrovate nel 1673, durante la ricostruzione della chiesa, gravemente danneggiata da un terremoto.


San Pompilio Maria Pirrotti


Nato a Montecalvo, in Campania, il 29 settembre 1710, Domenico Pirotti - figlio di un noto avvocato beneventano - mutò nome in Pompilio Maria, entrando, diciottenne, nell'ordine degli Scolopi. Da Napoli fu inviato a Chieti per continuare gli studi di filosofia, ma ammalatosi e nella speranza che il cambio di clima avesse potuto giovargli, fu trasferito a Melfi (Potenza) dove proseguì con successo gli studi sacri e profani, nel 1733 con la fama di teologo e non ancora sacerdote, andò a Turi (Bari), dando inizio all'insegnamento delle lettere e a quello di educatore della gioventù. Secondo il carisma dei figli di san Giuseppe Calasanzio esercitò l'apostolato nelle Scuole Pie in diverse Regioni d'Italia. La sua attività educativa verso il popolo dava fastidio, perciò venne calunniato ed espulso dal Regno di Napoli. Ritornò comunque in città, dove era amatissimo soprattutto dai bisognosi. Instancabile predicatore e uomo di carità, nutriva una fervente devozione mariana. Morì nel 1766 ed è santo dal 1934.

Pompilio (come Pompeo e Pomponio) = (forse) quinto figlio, dal latino antico, o A Campi Salentina in Puglia, san Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, insigne per austerità di vita.


Beato Ceslao di Cracovia


Nacque in Slesia probabilmente nel 1180, passò la giovinezza a Cracovia. Nel 1220 faccompagnò insieme a san Giacinto, il vescovo di Cracovia Ivo Odrowaz a Roma. Lì conobbe san Domenico Guzman e assistette alla miracolosa resurrezione ddi un giovane operata dallo stesso Domenico. Giacinto e Ceslao decisero di entrare nell'ordine dei Predicatori, e furono mandati in Polonia per erigere nuove fondazioni. Durante il viaggio di ritorno si fermò a Praga dove fondò la casa domenicana presso la chiesa di San Clemente, prima di fare ritorno a Cracovia. Nel 1232 Ceslao diventò padre provinciale della Polonia. Girò per altri quattro anni per tutta la Slesia e la Polonia fondando case, finché nel 1236 si dimise e, tornò a Wroclaw, dove nel 1241 fu partecipe della liberazione della città dall'assedio dei tartari. Morì il 17 luglio 1242 e fu sepolto nella chiesa di Sant'Adalberto.

A Breslavia in Slesia, nell'odierna Polonia, beato Cesláo, sacerdote tra i primi frati dell'Ordine dei Predicatori, che operò per il regno di Dio in Slesia e altre regioni della Polonia.


Beato Antonio Beszta-Borowski


Il beato Antoni Beszta-Borowski, sacerdote diocesano, nacque a Borowskie Olki (Bialystok), Polonia, il 9 settembre 1880 e morì a Piliki, Polonia, il 15 luglio 1943. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.Nella cittadina di Bielsk Podlaski in Polonia, beato Antonio Beszta-Borowski, sacerdote e martire, che, durante la guerra, fu arrestato da nemici della fede e morì fucilato per Cristo.


San Felice di Tubzak


Venosa (PZ)Bastone pastoraleA Cartagine, nell'odierna Tunisia, sulla via detta degli Scillitani nella basilica di Fausto, deposizione di san Felice, vescovo di Tubzak e martire, che, ricevuto dal procuratore Magniliano l'ordine di dare alle fiamme i libri della Bibbia, rispose che avrebbe bruciato se stesso piuttosto che la Sacra Scrittura e fu per questo trafitto con la spada dal proconsole Anulino.


Beata Anna Maria Javouhey


Fondò a Parigi la Congregazione Cluniacense delle Suore di San Giuseppe, dedicate alla cura degli infermi e alla formazione cristiana della gioventù femminile.A Parigi in Francia, beata Anna Maria Javouhey, vergine, che fondò la Congregazione Cluniacense delle Suore di San Giuseppe per la cura dei malati e la formazione cristiana della gioventù femminile, diffondendola nelle terre di missione.


San Giuseppe Studita di Tessalonica


Nella Tessaglia in Grecia, transito di san Giuseppe, vescovo di Salonicco, fratello di san Teodoro Studita: dapprima monaco, compose moltissimi inni; quindi, non appena elevato all'episcopato, patì molte e aspre difficoltà per difendere la disciplina ecclesiastica e il culto delle sacre immagini e, relegato in esilio in Tessaglia, vi morì oppresso dalla fame.


Sant' Uriel


In alcuni testi apocrifi della Bibbia compare il suo nome dopo quello dei tre arcangeli maggiori. Il suo culto è presente nella Chiesa Copta che lo celebra al 15 luglio. Una chiesa dedicata ai Sette Angeli "che stanno davanti al trono di Dio", tra cui Uriel, esisteva a Palermo e vi si celebrava la festa al 20 aprile.


Sant' Andrea Nguyen Kim Thong Nam


Nella provincia di Mỹ Tho in Cocincina, ora Viet Nam, sant'Andrea Nguyễn Kim Thông Nam (Nam Thuông), martire, che, catechista, condannato dopo il carcere all'esilio sotto l'imperatore Tự Đức, legato con catene e caricato di una trave, portò a compimento durante il viaggio il suo martirio.


Beato Ignazio de Azevedo e 38 compagni


Passione dei beati martiri Ignazio de Azevedo, sacerdote, e trentotto compagni della Compagnia di Gesù, che, mentre si dirigevano verso le missioni in Brasile su una nave chiamata San Giacomo, furono assaliti dai pirati e in odio alla religione cattolica trafitti con spada e lancia.


San Davide di Svezia (David di Vasteras)


Davide = diletto, dall'ebraicoGuanto, Bastone pastoraleA Västerås in Svezia, san Davide, vescovo, che, di nazionalità inglese, dopo essere divenuto monaco cluniacense, partì per convertire gli Svedesi a Cristo e, ormai anziano, morì piamente nel monastero da lui stesso fondato.


Beato Michele Bernardo Marchand


In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Michele Bernardo Marchand, sacerdote e martire, che, durante la rivoluzione francese, condotto prigioniero da Rouen su una sordida nave a causa del suo sacerdozio, morì su di essa di malattia.


Beato Pietro Aymillo


Il Beato Pietro Aymillo, vescovo dell'Ordine Mercedario, fu esempio di vita osservante nelle regole e nelle virtù. Molto stimato e uomo di grandissima santità, morì in Francia nella città di Narbona e colmo di meriti andò in Paradiso.L'Ordine lo festeggia il 15 luglio.


Beato Bernardo II di Baden


Moncalieri (TO), Baden Baden (Germania)StendardoNel villaggio di Moncalieri in Piemonte, beato Bernardo, che, margravio del Baden, fu colto da morte mentre si recava in Oriente in difesa dei popoli cristiani dopo la presa di Costantinopoli da parte dei nemici.


San Giacomo di Nisibi


A Nisibi in Mesopotamia, nel territorio dell'odierna Turchia, san Giacomo, primo vescovo di questa città, che partecipò al Concilio di Nicea e governò in pace il suo gregge, nutrendolo e difendendolo dall'assalto dei nemici della fede.


San Vladimiro di Kiev


Vladimiro = colui che possiede o domina la pace.A Kiev nell'odierna Ucraina, san Vladimiro principe, che ricevette al battesimo il nome di Basilio e spese le sue forze a diffondere tra i popoli a lui soggetti la retta fede.


Sant' Atanasio di Napoli


A Napoli, sant'Atanasio, vescovo, che, dopo aver sofferto molto da parte del suo empio nipote Sergio, fu scacciato dalla sua sede e passò al cielo a Veroli tra i monti Ernici nel Lazio afflitto dalle tribolazioni.


Santi Catulino e compagni


Sempre nello stesso luogo, commemorazione dei santi Catulino, diacono e martire, in onore del quale sant'Agostino tenne un sermone al popolo, e altri martiri, che riposano nella basilica di Fausto.


San Pietro Nguyen Ba Tuan


Nella città di Nam Định in Tonchino, ora Viet Nam, san Pietro Nguyễn Bà Tuân, sacerdote e martire, che, detenuto in carcere per Cristo, morì oppresso dalla fame sotto l'imperatore Minh Mạng.


Sant' Ansuero di Ratzeburg


A Ratzeburg nell'Alsazia, ora in Germania, sant'Ansuero, abate e martire, che fu lapidato con altri ventotto monaci dai Vinédi insorti contro i predicatori della fede cristiana.


San Plechelmo


A Roermond sulla Mosa in Austrasia, nell'odierna Olanda, san Plechelmo, vescovo, che, originario della Northumbria, annunciò a molti le ricchezze di Cristo.


Sant' Abudemio


Nome di etimologia incerta e di provenienza orientaleNell'isola di Ténedo nel mare Egeo davanti alle coste dell'Ellesponto, sant'Abudemio, martire.


San Gumberto di Ansbach


Ad Ansbach in Franconia, ora in Germania, san Gumberto, abate, che fondò nella sua villa questo cenobio.


Santa Valentina


Il suo culto si basa solamente sul fatto che sono stati ritrovati i suoi resti nelle catacombe.


Santi Eutropio, Zosima e Bonosa


Presso l'odierna Fiumicino, santi Eutropio, Zosima e Bonosa, martiri.
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16/07/2018 07:44
 
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Santa Maria Maddalena Postel


Nasce il 28 novembre 1756 a Barfleur, un villaggio di pescatori sulla costa normanna. Viene battezzata con il nome di Giulia. Si dedica ai giovani, tiene lezioni di catechismo ai bambini. Nel 1798 diviene Terziaria Francescana e prende il nome di Maria Maddalena. Vuole soccorrere chi ha bisogno di aiuto, soprattutto i giovani, ma durante gli orrori della rivoluzione francese ospita anche sacerdoti perseguitati e li aiuta a fuggire in Inghilterra. Nel 1805 le viene affidata una scuola di Cherbourg, con 300 bambini e due anni dopo dà inizio alla sua fondazione, le «Suore cristiane della misericordia». Non si lascia scoraggiare dalle sofferenze e dalle prove, profondamente credente e sicura della sua vocazione, sa guidare la congregazione verso una feconda fioritura. Nel 1832 acquista a Saint-Sauveur-le-Vicomte un'abbazia benedettina in rovina e la trasforma nella casa madre dell'ordine. Muore il 16 luglio 1846 a quasi novant'anni ed è canonizzata da Pio XI nel 1925.

Nel territorio di Saint-Sauveur-le-Vicomte nella Normandia in Francia, santa Maria Maddalena Postel, vergine, che sempre nella stessa persecuzione, all'avvenuta espulsione dei sacerdoti, impegnò ogni suo avere per i malati e i fedeli e, tornata la pace, fondò e resse in estrema povertà la Congregazione delle Figlie della Misericordia per provvedere alla formazione cristiana delle ragazze povere.


Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


Il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costituitrono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell'Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall'inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.

Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoBeata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio.


Beata Irmengarda (Ermengarda) di Chiemsee


Oggi, nel giorno della Madonna del Carmelo, la Chiesa ricorda anche la beata Ermengarda (Irmgard), figlia di un nipote di Carlo Magno, Ludovico il Germanico. Nacque a Ratisbona (Regensburg) nell'833 ed ebbe sette tra fratelli e sorelle. Insieme alle altre tre figlie femmine nate dell'unione del re di Germania con la nobile guelfa Emma, Ermengarda venne educata nel monastero svevo di Buchau. Poi si fece benedettina e andò a vivere nell'abbazia di Frauenwörth situata su un'isola del lago di Chiemsee, in Baviera. Ne divenne la prima badessa e si distinse per la pietà di vita. Morì a soli 33 anni e riposa nella cappella del monastero. È stata beatificata da Pio XI nel 1928. Il lembo di terra, detto Fraueninsel («l'isola delle donne»), è tuttora meta di pellegrinaggi da tutta la Germania. Ermengarda viene, infatti, invocata per sconfiggere la sterilità e come protettrice nei parti plurimi.

Nel monastero di Chiemsee nella Baviera in Germania, beata Irmengarda, badessa, che fin dalla tenera età, lasciato lo splendore della corte regia, scelse di servire Dio e diede a Cristo molte vergini compagne.


Beato Bartolomeo Fernandes des Martires


Nasce a Lisbona nel maggio del 1514. Riceve l'abito domenicano l'11 novembre 1528. Sarà uno dei discepoli del grande teologo Luis De Granada. Il 27 gennaio 1559 viene nominato arcivescovo di Braga. Tra i suoi impegni più significativi vi saranno: la redazione di un Catechismo e le scuole di teologia morale. Dal 1561 al 1563 prende parte al Concilio di Trento. Il 23 febbraio 1582 rinuncia all'ufficio di arcivescovo e si ritira nel convento domenicano della Santa Croce in Viana do Castelo. Vi morirà il 16 luglio 1590. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 7 luglio 2001.

A Viana do Castelo nel monastero di Santa Cruz in Portogallo, beato Bartolomeo dei Martiri Fernandes, vescovo di Braga, che, insigne per integrità di vita, si adoperò con somma carità pastorale per le necessità del suo gregge e ornò di sana dottrina i suoi numerosi scritti.


Beato Simone da Costa


Papa Pio IX ha beatificato questo giovane martire il 11 maggio 1854, confermandone il culto. Gli altri suoi contratelli (Ignazio de Azevedo e 38 compagni), con lui innalzati alla gloria degli altari, sono festeggiati il 15 luglio dal Martirologio Romano.Passione del beato Simone da Costa, religioso della Compagnia di Gesù e ultimo della schiera di martiri della nave chiamata San Giacomo sterminata in odio alla Chiesa il giorno precedente a questo.


Santi Lang Yangzhi e Paolo Lang Fu


Canonizzati da Papa Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.In località Lüjiapo presso Qinghe nella provincia dello Hebei in Cina, santi Lang Yangzhi, catecumena, e Paolo Lang Fu, suo figlio, martiri, che durante la persecuzione dei Boxer, essendosi la madre professata cristiana, morirono martiri per Cristo nella loro casa data alle fiamme.


San Sisenando di Cordova


Di lui si sanno pochissime notizie. Sicuramente la data della sua morte risale all’851. Nacque a Badajoz in Estremadura e divenne diacono della Chiesa di San Acisclo a Cordova. Fu decapitato sotto l’emiro Abd-el-Rahman II.A Córdova nell'Andalusia in Spagna, san Sisenando, diacono e martire, sgozzato dai Mori per la fede in Cristo.


Beato Claude Beguignot


In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beati Nicola Savouret, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, e Claudio Béguignot, dell'Ordine Certosino, sacerdoti e martiri, che, durante la rivoluzione francese, costretti in odio al loro sacerdozio ad una sordida prigionia, morirono consunti da malattia.


Beata Maddalena del Santo Sacramento (Maddalena Francesca) de Justamond


A Orange sempre in Francia, beate Amata di Gesù (Maria Rosa) de Gordon e sei compagne, vergini e martiri, che nella medesima persecuzione, essendosi rifiutate di abbandonare la vita religiosa, furono condannate a morte e ricevettero felici la palma del martirio.


Beate Amata da Gesù (Maria Rosa) de Gordon e 6 compagne


A Orange sempre in Francia, beate Amata di Gesù (Maria Rosa) de Gordon e sei compagne, vergini e martiri, che nella medesima persecuzione, essendosi rifiutate di abbandonare la vita religiosa, furono condannate a morte e ricevettero felici la palma del martirio.


Beati Andrea de Soveral e Domenico Carvalho


Nella città di Cunhaú vicino a Natal in Brasile, beati Andrea de Soveral, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Domenico Carvalho, martiri, che, mentre si celebrava la Messa, furono rinchiusi in chiesa con l'inganno insieme alla folla dei fedeli e atrocemente uccisi.


Beati Giovanni Sugar e Roberto Grissold


A Warwick in Inghilterra, beati Giovanni Sugar, sacerdote, e Roberto Grissold, martiri, che, condannati sotto il re Giacomo I, l'uno per essere entrato in Inghilterra da sacerdote, l'altro per averlo aiutato, giunsero dopo aspre torture alla palma del martirio.


Santa Teresa Zhang Hezhi


In località Zhangjiaji presso Ningjin sempre nello Hebei, santa Teresa Zhang Hezhi, che nella medesima persecuzione, trascinata in una pagoda, si rifiutò di venerare le divinità del luogo e fu per questo trafitta insieme ai suoi due figli da una lancia.


Santi Reinilde, Grimoaldo e Gondolfo


A Saintes nell'Hainault, attualmente in territorio belga, santi martiri Reinilde, vergine, e Grimoaldo e Gondolfo, che si tramanda siano stati uccisi da predoni.


Sant' Atenogene di Sebaste


A Sivas nell'antica Armenia, sant'Atenogene, corepiscopo e martire, che lasciò ai discepoli un inno sulla divinità dello Spirito Santo e morì messo al rogo per Cristo.


Sant' Elerio di Jersey


Nell'isola di Jersey nel Mare del Nord, sant'Elerio, eremita, che si tramanda sia stato martirizzato dai pirati.


Sant' Antioco


Ad Anastasiopoli in Galazia, nell'odierna Turchia, sant'Antioco, martire, fratello di san Platone.
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17/07/2018 08:52
 
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Santa Marcellina


Marcellina nacque a Roma (o, secondo altre fonti, a Treviri) da famiglia patrizia verso il 327 e si convertì in gioventù al cristianesimo. Fu maestra di fede per i fratelli minori, Satiro e Ambrogio, soprattutto dopo la morte della madre. Il secondo sarebbe divenuto il celebre santo vescovo di Milano. Nel giorno di Natale del 353 la donna ricevette il velo verginale da Papa Liberio in San Pietro in vaticano. Nel 374, all'elezione del fratello, si trasferì con lui e Satiro a Milano. Nella città lombarda Marcellina continuò la vita comunitaria con le compagne venute da Roma. Morì nel 397, pochi mesi dopo Ambrogio, e fu sepolta nella basilica ambrosiana. Nel 1838 il milanese monsignor Luigi Biraghi fondò l'Istituto religioso femminile delle suore di santa Marcellina, impegnate per vocazione nell'educazione culturale e morale della gioventù femminile.

Marcellino, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latinoGiglioA Milano, santa Marcellina, vergine, sorella del vescovo sant'Ambrogio, che ricevette a Roma nella basilica di San Pietro il velo della consacrazione da papa Liberio nel giorno dell'Epifania del Signore.


Sant' Alessio


Fattosi povero, da patrizio qual era, Alessio trascorreva le notti sotto una scala sul colle romano dell’Aventino. In quel luogo Papa Onorio III gli dedicò nel 1217 una chiesa, scelta ancora oggi per molti matrimoni che si celebrano nell’Urbe. Ma quella della scala è soltanto una delle due tradizioni esistenti sul santo. Secondo quella siriaca, infatti, il giovane fuggì la sera delle nozze per recarsi a Edessa, dove visse da mendicante e morì. La variante greco-romana introduce il ritorno a Roma (raffigurato nelle pitture della chiesa inferiore della basilica San Clemente). Qui Alessio visse sempre da mendico e non venne riconosciuto dal padre. Fu Papa Innocenzo a scoprirne l’identità e a comunicarla ai genitori, che, straziati, si recarono al capezzale del figlio ormai morente. Una scena spesso raffigurata nell’arte. Della figura di Alessio si è impadronita anche la letteratura.

MendicantiAlessio = protettore, difensore, dal grecoA Roma nella chiesa sul colle Aventino, sotto il nome Alessio si venera un uomo di Dio, che, come dice la tradizione, lasciò una casa ricca per diventare povero e mendicare in incognito l'elemosina.


Beate Teresa di Sant'Agostino e compagne Carmelitane di Compiegne


Sono le sedici Carmelitane Scalze del monastero dell'Incarnazione di Compiègne (Francia). Appena la rivoluzione francese degenerò nel terrore, si offrirono a Dio come vittime di espiazione per impetrare pace alla Chiesa e al loro Paese. Arrestate e incatenate il 24 giugno 1794, ebbero la forza di comunicare anche agli altri la loro gioia e la loro fede. Condannate a morte per la loro fedeltà alla Chiesa e alla vita consacrata e per la loro devozione verso i sacri Cuori di Gesù e Maria, furono ghigliottinate a Parigi il 17 luglio 1794, mentre cantavano inni e dopo aver rinnovato i voti nelle mani della priora, Teresa di Sant'Agostino. Furono beatificate da San Pio X il 13 maggio 1906.Giglio, PalmaA Parigi in Francia, beate Teresa di Sant'Agostino (Marta Maddalena Claudina) Lidoine e quindici compagne, vergini del Carmelo di Compiègne e martiri, che durante la rivoluzione francese furono condannate a morte per avere fedelmente osservato la disciplina monastica e, giunte sul patibolo, rinnovarono le promesse di fede battesimale e i voti religiosi.


Santi Andrea Zoerard e Benedetto


Sant’Andrea Zoerard era un eremita di origine polacca che viveva sul monte Zobor in Ungheria, vicino ad un monastero benedettino, sotto la cui influenza ammaestrò San Benedetto di Skalka. Morì intorno al 1010. La sua vita fu scritta dal beato Mauro, benedettino. Fu canonizzato nel 1083.Nel commemorarlo in data 17 luglio, così ne fa menzione il Martyrologium Romanum insieme al santo suo discepolo: “A Nitra sull’omonimo fiume presso i monti Carpazi, nell’odierna Slovacchia, santi Zoerardo o Andrea e Benedetto, eremiti, che, venuti, su richiesta del re santo Stefano, dalla Polonia in Ungheria, condussero in un eremo sul monte Zobor una vita di estrema austerità”.Pare priva di fondamento la tradizione che vuole i due santi appartenenti all’ordine camaldolese, nonché l’eventualità del loro martirio.A Nitra sull'omonimo fiume presso i monti Carpazi, nell'odierna Slovacchia, santi Zoerardo o Andrea e Benedetto, eremiti, che, venuti, su richiesta del re santo Stefano, dalla Polonia in Ungheria, condussero in un eremo sul monte Zobor una vita di estrema austerità.


Sant' Ennodio di Pavia


Magno Felice Ennodio, di origine gallica, rimase orfano e trascorse la fanciullezza a Ticinum (Pavia), prima presso una zia e poi, morta questa, presso una famiglia. Nel 493, dopo un breve fidanzamento, fu accolto dal vescovo sant'Epifanio nel clero pavese. Nel 514, morto il vescovo Massimo, gli successe sulla cattedra episcopale di Pavia. Per incarico di Papa Ormisda si recò due volte a Costantinopoli, cercando di ricomporre lo scisma acaciano. Morì a Pavia nel 521. Le reliquie sono custodite nella basilica di San Michele. Numerosi i suoi scritti, che per erudizione e profondità ne fanno un Padre della Chiesa.

A Pavia, sant'Ennodio, vescovo, che nei suoi inni esaltò la memoria e le chiese dei santi e fu generoso dispensatore di beni.


Santa Edvige (Jadwiga)


Jadwiga, appartenente al ramo capetingio degli Angiò regnante in Ungheria, fu regina di Polonia e Lituania. Portò a compimento l'evangelizzazione di queste terre, che la venerano come patrona. Giovanni Paolo II l'ha proclamata "santa" l'8 giugno 1997 a Kraków, in Polonia.Polonia e LituaniaEdvige = ricca guerriera, o fortuna in battaglia, dal tedescoCorona, Scettro, Giglio di FranciaA Cracovia in Polonia, santa Edvige, regina, che, nata in Ungheria, ricevette il regno di Polonia e, sposatasi con il granduca lituano Iaghellone, che prese al battesimo il nome di Ladislao, seminò insieme al marito la fede cattolica in Lituania.


Beata Costanza d'Aragona


Figlia del re di Sicilia Manfredi e nipote dell'imperatore Federico II, Costanza nacque nel 1247. Nel 1262 sposò Pietro III di Aragona dal quale ebbe sei figli, tra cui la futura santa Elisabetta di Portogallo. Sebbene direttamente coinvolta nelle burrascose vicende politiche del suo tempo, seppe mantenere un equilibrato distacco dalla vita terrena dedicandosi alla preghiera e alle opere di carità. Morì a Barcellona il venerdì santo dell'anno giubiliare 1300 e fu sepolta nella chiesa di S. Francesco; dal 1852 le spoglie riposano nella cattedrale della città, ove viene festeggiata il 17 luglio.


Santi Martiri Scillitani


A Cartagine, nell'odierna Tunisia, anniversario della morte dei santi martiri Scillitani, Sperato, Nartzale, Cittino, Veturio, Felice, Aquilino, Letanzio, Gennara, Generosa, Vestia, Donata e Seconda, che per ordine del proconsole Saturnino furono, dopo una prima confessione della fede in Cristo, gettati in carcere; condotti in ceppi il giorno seguente, confessarono con fermezza di essere cristiani e, al rifiuto di onorare l'imperatore come dio, furono condannati a morte: messisi tutti in ginocchio sul luogo dell'esecuzione, furono decapitati con una spada mentre rendevano grazie a Dio.


Beato Sebastiano dello Spirito Santo


Nel convento massimo dell'Ordine Mercedario di Lima in Perù, il Beato Sebastiano dello Spirito Santo, era laico donato dell'Ordine. Fu famoso per i miracoli, fra i quali, mentre cantava il Magnificat, restituì la salute a molti ammalati e di tanto in tanto meritò di essere abbracciato dal Signore Gesù. Morì in santità nell'anno 1721 nello stesso convento.L'Ordine lo festeggia il 17 luglio.


Beato Paolo (Pietro) Gojdic


A Leopoldov in Slovacchia, beato Paolo (Pietro) Gojdich, vescovo e martire, che, pastore nel territorio di Prešov, sotto un regime ateo, fu gettato in carcere e patì così tante tribolazioni, che, dopo atroci torture, accogliendo fedelmente le parole di Cristo, con una coraggiosa confessione della fede passò alla vita eterna.


San Pietro Liu Ziyu


Nel territorio di Zhujiaxiezhuang vicino a Shenxian nella provincia dello Hebei in Cina, san Pietro Liu Ziyu, martire, che nella persecuzione dei Boxer, nonostante i tentativi di dissuasione degli amici, in presenza del mandarino rimase fermo nella fede cristiana e fu per questo trafitto con la spada.


Santa Giusta


A Siviglia nell'Andalusia in Spagna, sante Giusta e Rufina, vergini, che, arrestate dal governatore Diogeniano e sottoposte a crudeli supplizi, patirono il carcere, l'inedia e altre torture: Giusta morì in prigione, mentre a Rufina, per aver confessato la sua fede nel Signore, fu spezzato il collo.


Santa Rufina


A Siviglia nell'Andalusia in Spagna, sante Giusta e Rufina, vergini, che, arrestate dal governatore Diogeniano e sottoposte a crudeli supplizi, patirono il carcere, l'inedia e altre torture: Giusta morì in prigione, mentre a Rufina, per aver confessato la sua fede nel Signore, fu spezzato il collo.


Beato Biagio dell'Incarnazione


Diacono del convento mercedario dell'Incarnazione in Valdonquillo, il Beato Biagio dell'Incarnazione, di una forte fede e zelo per i sofferenti e bisognosi, nell'anno 1612 restituì l'anima a Dio con una morte preziosa.L'Ordine lo festeggia il 17 luglio.


San Koloman (Colman)


Presso Stockerau vicino a Vienna, nell'odierna Austria, san Colmano, che, di origine irlandese, fu pellegrino per il nome di Dio; direttosi in Terra Santa, fu ritenuto un esploratore nemico e, appeso a un albero, raggiunse la Gerusalemme celeste.


San Fredegando


A Deuren vicino ad Anversa in Austrasia, nell'odierno Belgio, san Fredegando, che si dice sia venuto monaco dall'Irlanda, compagno di san Foillano e altri nella peregrinazione e nel lavoro missionario.


San Chenelmo


Corona, Scettro, Spada, Globo, Palma, Stelo fluorescente, ColombaNel monastero di Winchelcumbe nella Mercia in Inghilterra, san Chenelmo, che, principe di Mercia, è ritenuto martire.
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18/07/2018 00:07
 
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San Bruno di Segni (da Solero)


Bruno nacque a Solero d'Asti nel 1040. Dopo aver conseguito la laurea presso l'Università di Bologna, decise di ritirarsi nel monastero di Montecassino. Nominato canonico della Cattedrale di Siena dal vescovo Rodolfo, fu inviato a Roma per impegni della diocesi. Qui ebbe l'incarico di confutare l'eretico Berengario. La disputa si tenne davanti al Pontefice, e Bruno confutò così sapientemente l'eretico, che Gregorio VII stesso lo consacrò e nominò vescovo di Segni. Pochi anni dopo affiancherà il Papa nella gigantesca lotta alle elezioni simoniache e la prepotenza di Enrico IV. Tornò a Segni nell'aprile del 1082, ma giuntovi fu imprigionato dal conte Adolfo di Segni. Il Signore però vegliava su di lui e con un miracolo ripetuto per tre volte lo liberò. Tornato a Roma fu nuovamente imprigionato col Papa nella mole Adriana. Dopo la liberazione, Bruno, desideroso di pace, trascorse nel chiostro benedettino gli ultimi anni della propria vita, seguendo con cura la Regola, tanto che dopo soli cinque anni di vita monastica venne eletto abate di Montecassino. Nel 1112 si ritirò a Segni, sua sede episcopale, e qui morì il 18 luglio 1123.Bastone pastoraleA Segni nel Lazio, san Bruno, vescovo, che molto lavorò e soffrì per il rinnovamento della Chiesa e, costretto per questo a lasciare la sua sede, trovò rifugio a Montecassino, dove divenne abate temporaneo del monastero.


San Rufillo di Forlimpopoli


Un antico sermone del secolo XI ci dà alcune informazioni su Ruffillo, primo vescovo di Forlimpopoli. Il documento racconta che fra Forlimpopoli e Forlì, si annidava un mostruoso drago, che col solo fiato ammorbava l'aria, provocando la morte di diverse persone. Il vescovo Ruffillo esortò i fedeli della diocesi a fare digiuni e pregare, affinché la zona venisse liberata dal mostro, nel contempo invitò il vescovo di Forlì Mercuriale (anch'egli poi santo) a partecipare all'impresa. Si recarono ambedue alla tana del drago, qui gli strinsero attorno alla gola le loro stole e lo gettarono in un profondo pozzo, chiudendone l'imboccatura con un «memoriale» (un monumento o un'iscrizione). Questo episodio è raccontato anche nella «Vita» di san Mercuriale e in quella dei santi Grato e Marcello. Il dragone rappresentò il simbolo dell'idolatria ancora abbastanza diffusa, che vide il protovescovo di Forlimpopoli impegnato a debellarla insieme all'opera di altri santi vescovi della regione, suoi contemporanei. Si può fissare il periodo del suo episcopato nella prima metà del secolo V.

A Forlimpopoli in Emilia, san Ruffillo, vescovo, che si ritiene abbia per primo governato questa Chiesa e condotto l'intera popolazione rurale a Cristo.


Beata Tarcisia (Olga) Mackiv


Olha Mackiv nacque il 23 marzo 1919 nel villaggio di odoriv, nella regione ucraina di Lviv (Leopoli) dans la région de Lviv. Il 3 marzo 1938 entrò tra le Suore Ancelle di Maria Immacolata. Due anni e mezzo dopo, il 5 novembre 1940, emise i suoi primi voti e ricevette il nome religioso di Tarsykia. Priora del suo convento sino all’arrivo dei comunisti a Lviv, Suor Tarcisia fece un voto privato alla presenza del suo direttore spirituale, Padre Volodomyr Kovalyk, rendendosi disponibile a sacrificare la propria vita per la conversione della Russia e per il bene della Chiesa Cattolica.
Decisi a distruggere il monastero, i bolscevichi la mattina del 17 luglio 1944 suonarono alla porta del convento di Krystonopil ed uccireso con un colpo Tarsykia per aver difeso la gemma della verginità e la sua fede. Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.Nel villaggio di Krystonopil in Ucraina, beata Tarcisia (Olga) Mackiv, vergine della Congregazione delle Suore Ancelle di Maria Immacolata e martire, che, in tempo di guerra, per avere difeso la fede davanti ai suoi persecutori conseguì la duplice vittoria della verginità e del martirio.


San Simone da Lipnica


Nacque a Lipnica Murowana, in Polonia, tra il 1435 ed il 1440. Conobbe san Giovanni da Capestrano, che aveva aperto il primo convento di frati francescani. Ricevette l'ordinazione presbiterale verso il 1465. Ricoperse svariati incarichi all'interno dell'ordine e divenne famoso per le sue omelie. Si recò a Pavia in occasione di un capitolo generale dei Frati Minori, nonché in pellegrinaggio a Roma ed in Terra Santa. Fece ritorno a Cracovia nel 1482, mentre una terribile epidemia di peste imperversava in città. Simone non mancò con altri suoi confratelli di prestarsi nel soccorso dei malati, contraendo così l'infezione letale. Sul letto di morte formulò una richiesta alquanto singolare: essere sepolto sotto l'ingresso della chiesa, in modo tale da essere calpestato da tutti i visitatori. La morte lo colse il 18 luglio 1482. Benedetto XVI lo ha canonizzato il 3 giugno 2007.A Cracovia in Polonia, beato Simone da Lipnica, sacerdote dell'Ordine dei Minori, che fu insigne per la predicazione e la devozione verso il nome di Gesù e, mosso dalla carità a provvedere alla cura dei malati di peste moribondi, trovò egli stesso fra loro la morte.


Sant' Arnolfo di Metz


Di nobile famiglia, ebbe cariche amministrative sotto il re dell'Austrasia, Teodeberto. Si sposò ed ebbe due figli, uno dei quali fu Clodolfo, vescovo di Metz, mentre l'altro, Ansegiso, fu il primo dei grandi " maestri di palazzo " e quindi antenato dei Carolingi. Dopo aver riunito l'Austrasia ala neustrasia, benché laico, venne eletto vescovo, mantenendo la sua carica di consigliere a corte e di educatore del futuro re Dagoberto. Si dedicò comunque ad un'intensa attività pastorale. Dopo aver partecipato a due Concili, desideroso di una vita ascetica, finalmente ottenne da Dagoberto il permesso di entrare ad Habend, nella fondazione monastica di Romarico, un suo amico conte palatino che vi si era a sua volta ritirato.Arnolfo = forte e astuto, dal tedescoBastone pastoraleA Metz in Austrasia, ora in Francia, sant'Arnolfo, vescovo, che fu consigliere di Dagoberto, re di Austrasia e, lasciato l'incarico, condusse vita eremitica sui monti Vosgi.


San Filastrio di Brescia


Sesto vescovo di Brescia, Filastrio nacque intorno al 330 e poi divenne prete a 30 anni e vescovo a 50. Anche la sua origine non è certa: c'è chi ipotizza che fosse italiano, spagnolo o egiziano. Predicò contro gli ariani in Lombardia e a Roma, entrando in rapporti con sant'Ambrogio e sant'Agostino, che lo cita nelle sue opere contro gli eretici. Partecipò al Sinodo di Aquileia del 381. Si conosce il giorno della morte, il 18 luglio, ma non la data, ritenuta anteriore a quella della morte di Ambrogio, avvenuta nel 397. Le reliquie sono venerate con quelle di sant'Apollonio nella cripta dell'antico duomo romanico di Brescia.

A Brescia, san Filastrio, vescovo, la cui vita e morte furono lodate da san Gaudenzio, suo successore.


Sant' Emiliano di Durostoro


Sant'Emiliano, martire presso Dorostoro in Mesia, disobbedì agli editti di Giuliano l'Apostata ed alle minacce del suo vicario Catulino, rovesciò l'altare degli idoli ed impedì il sacrificio e per questo fu dunque gettato nella fornace, conseguendo così la palma del martirio.A Silistra in Mesia, nell'odierna Bulgaria, sant'Emiliano, martire, che, disobbedendo agli editti di Giuliano l'Apostata e alle minacce del suo vicario Catulino, rovesciò l'altare degli idoli impedendo il sacrificio e, gettato nella fornace, ricevette la palma del martirio.


Sant' Elio di Capodistria


Nulla di certo si può dire sulla figura di S. Elio, il cui culto a Capodistria risale prima del Quattrocento. Forse nacque a Costabona, in diocesi di Capodistria, nella seconda metà del primo secolo; fu discepolo di S. Ermagora di Aquileia e diacono di Nazario, protovescovo di Capodistria. Morì un 18 luglio, giorno in cui è festeggiato, dopo aver edificato una chiesa in onore della Vergine. Verso la fine del Seicento le sue spoglie furono collocate sotto un altare nella cripta del coro della cattedrale di Capodistria.


San Domenico Nicolao Dinh Dat


Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Domenico Nicola Đinh Đạt, martire, che, soldato, costretto a rinnegare la fede cristiana, dopo atroci supplizi calpestò la croce; ma pentitosi subito, per espiare la colpa dell'apostasia, scrisse all'imperatore Minh Mạng di volere essere di nuovo processato come cristiano, morendo infine strangolato.


Beato Bernardo de Arenis


Religioso mercedario francese, il Beato Bernardo de Arenis, venne inviato a redimere in terra d'Africa. Per il nome di Gesù sopportò molte umiliazioni e sofferenze finché, liberò 222 schiavi dalle prigioni dei mussulmani. Infine con lieto animo morì santamente.L'Ordine lo feesteggia il 18 luglio.


Santa Sinforosa e sette figli


PalmaA Roma al nono miglio della via Tiburtina, commemorazione dei santi Sinforosa e sette compagni, Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Stacteo ed Eugenio, martiri, che subirono il martirio con diversi generi di tortura, divenendo fratelli in Cristo.


San Federico di Utrecht


Federico = potente in pace, dal tedescoBastone pastoraleA Utrecht in Austrasia, nel territorio dell'odierna Olanda, san Federico, vescovo, che rifulse nello studio delle Sacre Scritture e mise cura e impegno nell'evangelizzazione dei Frisoni.


Beato Giovanni Battista de Bruxelles


All'ancora in mare davanti a Rochefort sulla costa francese, beato Giovanni Battista di Bruxelles, sacerdote di Limoges e martire, che durante la rivoluzione francese morì sfinito dall'inedia e dalla peste in una sordida galera.


Santa Teodosia di Costantinopoli


A Costantinopoli, santa Teodosia, monaca, che patì il martirio per aver difeso un'antica immagine di Cristo, che l'imperatore Leone l'Isaurico aveva ordinato di rimuovere dalla Porta Bronzea del suo Palazzo.


San Materno di Milano


A Milano, san Materno, vescovo, che, restituita la libertà alla Chiesa, traslò con tutti gli onori i corpi dei martiri Nábore e Felice da Lodi nella sua città.
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19/07/2018 07:43
 
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Beato Achille (Achilles Jozef) Puchala


Nacque il 18 marzo 1911 in Polonia nel villaggio di Kosin, diocesi di Przemy. Terminata la scuola elementare, nel 1924 entrò a Leopoli nel seminario minore dei Frati minori conventuali. La sua formazione religiosa culminò il 22 maggio 1932 con la professione dei voti solenni ed il 5 luglio 1936 venne ordinato sacerdote. I primi anni di ministero furono nel convento di Grodno. Trasferito poi a Iwieniec, diocesi di Pilsk, fu sorpreso dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Il 19 giugno 1943 si verificò un'insurrezione contro i nazisti. Quando il parroco della vicina Pierszaje fuggì, padre Achilles vi si trasferì nei primi anni 40 per reggere la sede vacante. Un mese dopo giunse a Pierszaje la Gestapo, che perquisì anche la canonica. Secondo un testimone oculare, il comandante locale della gendarmeria tedesca, cattolico praticante che abitava nella canonica, propose ai due sacerdoti di rifugiarsi in un nascondiglio, ma Achilles non abbandonò i fedeli e si unì agli arrestati. Fu ucciso in un fienile a cui poi fu dato fuoco il 19 luglio 1943.

Achille = Akylleis, dal greco - Aquila Nella cittadina di Borowikowszczyzna in Polonia, beati Achille Puchała e Ermanno Stępień, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e martiri, che, durante l'occupazione della Polonia sotto un regime militare straniero, furono uccisi in odio alla fede.


Santa Macrina la Giovane


Prima di 10 fratelli, tra i quali ben 4 sono santi (lei, Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e Pietro sacerdote e monaco), nacque in Ponto nel 327. Giovane e bella, era un partito agognato, ma scelse presto di dedicarsi esclusivamente a Dio. Per diversi anni rimase al fianco della madre per aiutarla nel governo della casa e nell’educazione dei fratelli. Esercitò un’influenza decisiva sulle scelte dei due fratelli più famosi, Basilio di Cesarea e Gregorio di Nissa. Quando gli uomini ebbero trovata la loro strada, madre e figlia decisero di ritirarsi ad Annesi sulle rive del fiume Iris. Qui Macrina divenne la superiora del monastero doppio dove uomini e donne si sforzavano di vivere in pienezza il Vangelo. Al ritorno dal concilio di Antiochia, Gregorio di Nissa si fermò ad Annesi per salutare la sorella. Fu l’ultimo incontro tra i due dato che Macrina morì nel 380 a soli 53 anni. Gregorio, tuttavia, fece a tempo a sentire dalle sue labbra la grandiosa preghiera pronunciata prima di morire. La sua spiritualità e la sua vita sono narrate dallo stesso Gregorio.Nel monastero di Annesi lungo il fiume Iris nel Ponto ancora in Turchia, santa Macrina, vergine, sorella dei santi Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Pietro di Sivas, che, versata nelle Sacre Scritture, si ritirò a vita solitaria, mirabile esempio di desiderio di Dio e di distacco dalla vanità del mondo.


San Pietro (Pietrillo) Crisci da Foligno


Pietro Crisci da Foligno (1243-1323) fa parte dei cosiddetti «santi folli». Come li definì il contemporaneo, e conterraneo, beato Iacopone da Todi. Davvero fu figura singolare. Dopo una giovinezza movimentata, si convertì a 30 anni, vendendo i beni e addirittura se stesso come schiavo. Ma il padrone lo liberò. La sua casa divenne allora la cattedrale di Foligno, dove aiutava nei servizi più umili. Dormiva sui gradini del campanile, vestiva di sacco, i piedi nudi, e pregava guardando il sole, perché simbolo di Gesù. Dedito alle più aspre penitenze, basava la sua spiritualità sull'esempio della beata Angela da Foligno e di santa Chiara di Montefalco. Durante la sua vita fu più volte pellegrino a Roma ed Assisi. L'Inquisizione se ne interessò, ma la sua fede risultò limpida. Pietro Crisci morì nella cattedrale di Foligno il 19 luglio 1323 in fama di santità. Durante tutto il Medioevo il santo godette di grande devozione. Nel 1385, in suo onore fu eretta una cappella nella cattedrale, restaurata nel 1870 dal vescovo Crispigni e dove attualmente si venera il suo corpo, racchiuso in un'urna artistica di legno.

A Foligno in Umbria, beato Pietro Crisci, che, dati tutti i suoi beni ai poveri, si mise al servizio della cattedrale e visse in grande umiltà e penitenza nella torre campanaria.


Sant' Arsenio il Grande


Arsenio era nato a Roma intorno al 354 da nobile famiglia senatoria. Nel 383 l'imperatore Teodosio lo volle a Costantinopoli per affidargli l'educazione dei figli Arcadio e Onorio. Vi restò undici anni, fino al 394, quando in seguito a una profonda crisi spirituale ottenne l'esonero da quell'incarico per ritirarsi nel deserto egiziano. Chiedendo a Dio una sicura via per giungere alla salvezza, una voce misteriosa gli avrebbe risposto: «Fuggi gli uomini». Il quarantenne Arsenio seguì alla lettera il consiglio: sbarcato ad Alessandria d'Egitto, si aggregò alla comunità degli anacoreti di Scete, in pieno deserto. Trascorreva notti intere in preghiera e meditazione: una preghiera fatta più di lacrime che di parole, poiché egli ebbe da Dio il "dono del pianto". Dal 434 al 450, che si presume sia l'anno della morte, Arsenio dovette vivere lontano dalla tranquilla Scete, invasa da una tribù libica. Morì a Troe presso Menfi. Di lui, oltre a una cronistoria e a sagge massime, riferite da Daniele di Pharan, amico di due discepoli di Arsenio, ci resta addirittura un ritratto in cui appare di bell'aspetto, maestosamente alto e asciutto.

Arsenio = virile, forte, dal greco


Beata Stilla di Abenberg


Figlia del conte di Abenberg, in Franconia (Germania), la beata Stilla morì intorno al 1150 nella cittadina natale, che si trova nel territorio della diocesi bavarese di Eichstätt. È un borgo medievale caratterizzato dalla presenza dell'antico monastero di Marienburg (risalente al 1482). Un tempo era dell'ordine Agostiniano, oggi è abitato dalle Suore dell'Addolorata. Sorge dove la beata patrona aveva edificato con i suoi beni una chiesa dedicata a Pietro e Paolo, che era divenuta luogo di pellegrinaggi. La morte le impedì di costruire lei stessa un monastero. Stilla è stata beatificata nel 1927.

Nel monastero di Marienburg nella Franconia, in Germania, beata Stilla, vergine consacrata, sepolta nella chiesa da lei fondata.


Beato Antonio da Valladolid


Provinciale perpetuo dell'Ordine Mercedario di Castiglia, il Beato Antonio da Valladolid, come profondo conoscitore delle Sacre Scritture fu consigliere dei Re cattolici spagnoli. Con chiara visione di futuro, prese l'inestimabile decisione di inviare i primi missionari in America, con il consenso dato da papa Alessandro VI° nel 1493 ai Re, il diritto di conquista di quelle terre con la condizione di evangelizzarle nella fede cattolica. Inoltre visitò molte chiese della Spagna e per la sua grandissima carità, spesso veniva chiamato padre dei poveri. Dopo una vita piena di meriti, nell'anno 1514 consegnò la sua purissima anima al Signore.L'Ordine lo festeggia il 19 luglio.


Santi Innocenti di Milano (Diodoro e tre compagni)


Diodoro, funzionario dell’impero romano d’occidente, e tre suoi agenti furono messi a morte dall’imperatore Valentiniano I, a causa delle accuse loro rivolte da un responsabile della Prefettura dell’Illirico. Da subito vennero venerati come martiri dal popolo di Milano. Il calendario dell’Arcidiocesi di Milano pone la loro memoria presso la basilica di Santo Stefano Maggiore il 19 luglio. Le reliquie di uno di loro sono conservate nella chiesa di Sant’Ambrogio a Sant’Ambrogio Olona e vengono annualmente esposte il 19 e 20 luglio.


Sant' Epafra di Colossi


Epafra di Colossi, discepolo di Paolo (I sec.). Pagano, fu convertito da san Paolo durante il triennio di apostolato a Efeso. Fu fondatore e capo della Chiesa di Colossi. L'apostolo ne tesse due volte l'elogio, nella lettera ai Colossesi e in quella a Filemone.PalmaCommemorazione di sant'Epafra, che a Colossi, a Laodicea e a Gerapoli molto lavorò per il Vangelo e da san Paolo Apostolo è chiamato carissimo collaboratore nel ministero, compagno di prigionia e fedele ministro di Cristo.


San Giovanni Battista Zhou Wurui


Nel villaggio di Lujiazhuang vicino a Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, san Giovanni Battista Zhou Wurui, martire, che, ancora adolescente, davanti ai seguaci della setta dei Boxer si professò apertamente cristiano e per questo fu mutilato di parte delle membra e poi ucciso con una scure.


Sant' Aurea di Cordova


A Córdova nell'Andalusia in Spagna, santa Aurea, vergine, sorella dei santi martiri Adolfo e Giovanni, che, durante la persecuzione dei Mori, condotta davanti al giudice cedette per timore, ma pentitasi subito, superò il nemico in un nuovo combattimento con l'effusione del suo sangue.


Santi Elisabetta Qin Bianzhi e Simone Qin Chunfu


Nella cittadina di Liucun presso la città di Renqin sempre nello Hebei, santi martiri Elisabetta Qin Bianzhi e suo figlio Simone Qin Chunfu, di quattordici anni, che nella medesima persecuzione, forti nella fede, vinsero tutte le crudeltà dei nemici.


Beato Ermanno (Herman Karol) Stepien


Nella cittadina di Borowikowszczyzna in Polonia, beati Achille Puchała e Ermanno Stępień, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e martiri, che, durante l'occupazione della Polonia sotto un regime militare straniero, furono uccisi in odio alla fede.


Santi Macedonio, Teodulo e Taziano


A Meros in Frigia, nell'odierna Turchia, santi Macedonio, Teodúlo e Taziano, martiri, che, sotto l'imperatore Giuliano l'Apostata, furono posti dal governatore Almachio, dopo molte torture, su graticole di ferro ardenti e affrontarono esultanti il loro martirio.


San Bernoldo di Utrecht


A Utrecht in Lotaringia, nel territorio dell'odierna Olanda, san Bernoldo o Bernulfo, vescovo, che liberò chiese e monasteri dal giogo dei potenti, fondò molte chiese e introdusse nei monasteri le consuetudini cluniacensi.


Beato Pascasio da Lione


Vescovo mercedario in Lycaonia, il Beato Pascasio da Lione, fu zelante e virtuoso pastore del suo gregge. Famoso per la dottrina e santità morì nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 19 luglio.


San Giovanni Plessington


A Chester in Inghilterra, san Giovanni Plessington, sacerdote e martire, che, ordinato sacerdote a Segovia e tornato in Inghilterra, fu per questo condannato all'impiccagione sotto il re Carlo II.


San Dio di Costantinopoli


A Costantinopoli, san Dio, detto il Taumaturgo, archimandrita, che, originario di Antiochia, fu ordinato sacerdote in questa città e fondò un monastero sotto la regola degli Acemeti.
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20/07/2018 08:45
 
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Sant' Apollinare di Ravenna


Sant'Apollinare, originario di Antiochia, per primo rivestì la carica episcopale nella città imperiale di Ravenna, forse incaricato dallo stesso apostolo San Pietro, di cui si dice fosse stato discepolo. Si dedicò all'opera di evangelizzazione dell'Emilia-Romagna, per morire infine martire, come vuole la tradizione. Le basiliche di Sant'Apollinare in Classe e Sant'Apollinare Nuovo sono luoghi privilegiati nel tramandarne la memoria. Il suo culto tuttavia si diffuse rapidamente anche oltre i confini cittadini. I pontefici Simmaco (498-514) ed Onorio I (625-638) ne favorirono la diffusione anche a Roma, mentre il re franco Clodoveo gli dedicò una chiesa presso Digione. In Germania probabilmente si diffuse ad opera dei monasteri benedettini, camaldolesi e avellani. Una chiesa era a lui dedicata anche a Bologna nell'area del Palazzo del Podestà, ma siccome fu demolita nel 1250 il cardinale Lambertini gli dedicò un altare nell'attuale Cattedrale cittadina. Sant'Apollinare è considerato patrono della città di cui per primo fu pastore, nonché dell'intera regione Emilia-Romagna.

Ravenna, Emilia-RomagnaApollinare = sacro ad Apollo, dal latinoBastone pastorale, Palma, PallioSant'Apollinare, vescovo, che, facendo conoscere tra le genti le insondabili ricchezze di Cristo, precedette come un buon pastore il suo gregge, onorando la Chiesa di Classe presso Ravenna in Romagna con il suo glorioso martirio. Il 23 luglio migrò al banchetto eterno.(23 luglio: A Classe presso Ravenna in Romagna, commemorazione di sant'Apollinare, vescovo, la cui memoria si celebra il 20 luglio).


San Leone Ignazio Mangin


Entrò nella Compagnia di Gesù il 5 novembre 1875 e partì per la Cina nel 1882. Il suo posto di missione era un piccolo villaggio (Tchou-kia-ho) di 400 anime in cui, a motivo degli attacchi dei boxers vennero a rifugiarsi molte altre persone, fino ad arrivare a 3.000 abitanti. Il Padre Mangin chiamò allora il suo vecchio compagno di studi, il Padre Denn, che viveva in un villaggio vicino (Koutcheng), ed entrambi pianificarono la difesa della zona. I boxers attaccarono il 15 luglio del 1900 ma gli abitanti opposero resistenza e li respinsero. Tre giorni dopo tornarono di nuovo all'attacco e riuscirono ad entrare nel villaggio. Allora i Padri Mangin e Denn riunirono le donne e i bambini nella chiesa. I boxers sfondarono la porta e offrirono la salvezza a coloro che avrebbero rinunciato alla fede cristiana. Alcuni accettarono. Poi Padre Denn intonò il confiteor, e Padre Mangin pronunciò le parole dell'assoluzione. E i boxers iniziarono il massacro. Con loro fu uccisa anche Maria Zhou Wuzhi, che aveva voluto difendere col suo corpo Padre Mangin che stava distribuendo l’Eucarestia.PalmaNel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


Sant' Elia


Elia (il cui nome significa «il mio Dio è Jahvè») nacque verso la fine del X sec. a.C. e visse sotto il regno di Acab, che aveva imposto il culto del dio Baal. Elia si presentò dinanzi al re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità. Abbattutosi il flagello sulla Palestina, ritornò dal re e per dimostrare l'inanità degli idoli lanciò la sfida sul monte Carmelo contro i 400 profeti di Baal. Quando sul solo altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma, e l'acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo linciò i sacerdoti idolatri. Ma Elia dovette sottrarsi all'ira della moglie di Acab, Jezabel, seguace del dio Baal. Sconfortato, pregò Dio di farlo morire. Ma dopo un angelo, gli apparve Dio ed Elia comprese che il trionfo del bene avviene con pazienza, perché Dio domina il tempo.Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo vestì, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornò in mezzo al popolo di Dio, ma non assistette al pieno trionfo di Jahvè. Morì misteriosamente nell'850 a.C., su un carro di fuoco.

Elia = il mio Signore è Jahvè, dall'ebraicoCommemorazione di sant'Elia Tesbita, che fu profeta del Signore nei giorni di Acab e di Acazia, re di Israele, e con tale forza rivendicò i diritti dell'unico Dio contro l'infedeltà del popolo, da prefigurare non solo Giovanni Battista, ma il Cristo stesso; non lasciò profezie scritte, ma la sua memoria viene fedelmente conservata, in particolare sul monte Carmelo.


San Paolo Denn


Per provvedere a sua madre rimasta vedova, ritardò il suo ingresso nella Compagnia di Gesù fino all’età di 25 anni. Poco dopo fu destinato alla Cina dove fu ordinato sacerdote nel 1880. Il Padre Mangin chiamò allora il suo vecchio compagno di studi, il Padre Denn, che viveva in un villaggio vicino (Koutcheng), ed entrambi pianificarono la difesa della zona. I boxers attaccarono il 15 luglio del 1900 ma gli abitanti opposero resistenza e li respinsero. Tre giorni dopo tornarono di nuovo all'attacco e riuscirono ad entrare nel villaggio. Allora i Padri Mangin e Denn riunirono le donne e i bambini nella chiesa. I boxers sfondarono la porta e offrirono la salvezza a coloro che avrebbero rinunciato alla fede cristiana. Alcuni accettarono. Poi Padre Denn intonò il confiteor, e Padre Mangin pronunciò le parole dell’assoluzione. E i boxers iniziarono il massacro. Con loro fu uccisa anche Maria Zhou Wuzhi, che aveva voluto difendere col suo corpo Padre Mangin che stava distribuendo l’Eucarestia.PalmaNel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


Beata Francisca del S. Cuore di Gesù Aldea Araujo


Le beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francisca del Sagrado Corazon de Jesus Aldea Araujo sono due suore uccise durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In quel periodo la Chiesa pagò un enorme tributo: furono assassinati, infatti, 7mila tra religiosi, religiose e sacerdoti. Le due appartenevano alle Suore della carità del Sacro Cuore di Gesù, fondate nel 1877 in Spagna dalla venerabile Isabel de Larrañaga. Dopo di lei, Rita Dolores era stata la seconda superiora della Congregazione. Quando avvenne il martirio, il 20 luglio del 1936, le due si trovavano nel collegio di Santa Susanna a Madrid. Rita, ormai 83enne e cieca, veniva assistita da Francesca, infermiera 55enne. Fatta irruzione nell'istituto per ragazze povere, i rivoluzionari finsero, su preghiera delle consorelle, di risparmiarle. In realtà le caricarono su un camion, le portarono a Canillejas, un sobborgo della capitale, e le fucilarono. Nel 1940 i corpi furono riesumati e trovati incorrotti. Sono state beatificate insieme il 10 maggio del 1998.

A Madrid in Spagna, beate Rita dell'Addolorata del Cuore di Gesù Pujalte y Sánchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo, vergini della Congregazione delle Suore della Carità del Sacro Cuore di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione scoppiata nel corso della guerra civile, furono arrestate nella chiesa del Collegio dai nemici della Chiesa e poco dopo fucilate in strada.


Beata Rita Dolores Pujalte Sanchez


Le beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francisca del Sagrado Corazon de Jesus Aldea Araujo sono due suore uccise durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In quel periodo la Chiesa pagò un enorme tributo: furono assassinati, infatti, 7mila tra religiosi, religiose e sacerdoti. Le due appartenevano alle Suore della carità del Sacro Cuore di Gesù, fondate nel 1877 in Spagna dalla venerabile Isabel de Larrañaga. Dopo di lei, Rita Dolores era stata la seconda superiora della Congregazione. Quando avvenne il martirio, il 20 luglio del 1936, le due si trovavano nel collegio di Santa Susanna a Madrid. Rita, ormai 83enne e cieca, veniva assistita da Francesca, infermiera 55enne. Fatta irruzione nell'istituto per ragazze povere, i rivoluzionari finsero, su preghiera delle consorelle, di risparmiarle. In realtà le caricarono su un camion, le portarono a Canillejas, un sobborgo della capitale, e le fucilarono. Nel 1940 i corpi furono riesumati e trovati incorrotti. Sono state beatificate insieme il 10 maggio del 1998.

A Madrid in Spagna, beate Rita dell'Addolorata del Cuore di Gesù Pujalte y Sánchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo, vergini della Congregazione delle Suore della Carità del Sacro Cuore di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione scoppiata nel corso della guerra civile, furono arrestate nella chiesa del Collegio dai nemici della Chiesa e poco dopo fucilate in strada.


Santa Marina (Margherita) d'Antiochia di Pisidia


Nasce ad Antiochia di Siria nella seconda metà del III secolo da genitori pagani. Viene educata alla fede cristiana dalla sua balia, una cristiana convinta. Il governatore Olibrio cerca di distoglierla dal cristianesimo e vuole sposarla. Ella si rifiuta e così viene uccisa intorno al 305. È patrona dei contadini, delle partorienti, delle balie ed è invocata contro l'infertilità. Al governatore che la chiede in sposa, Margherita risponde di aver dedicato la sua vita a Gesù, suo sposo celeste. «Puoi pretendere che io rinunzi al cielo e scelga invece la polvere della terra?», gli dice. Olibrio, umiliato, dà ordine di bruciarle il corpo con fiaccole accese e di fustigarla. La leggenda vuole che alla prigioniera appaia un drago per sbranarla, che però scompare appena ella si fa il segno della croce. Anche le gravi ferite scompaiono miracolosamente. La notizia di questo miracolo si diffonde subito tra il popolo suscitando scalpore, tanto che alcuni si fanno battezzare. L'ira del governatore non conosce allora più limiti e ordina che la giovane venga decapitata sulla pubblica piazza.

Donne incinte, Moribondi, Licodia Eubea (CT), Montefiascone (VT)Marina = donna del mare, dal latinoDrago, PalmaAd Antiochia di Pisidia, nell'odierna Turchia, santa Marina o Margherita, che si ritiene abbia consacrato il suo corpo a Cristo nella verginità e nel martirio.


San Giuseppe Maria Diaz Sanjurjo


E' il primo dei venticinque martiri uccisi nel Tonchino Centrale (Vietnam) durante la persecuzione che infierì dal 1857 al 1862, e beatificati da Pio XII il 29-4-1951. Giuseppe nacque, primo di cinque fratelli, il 28-10-1818 a Vigo, in Spagna. Il santo risolvette di farsi domenicano per potere più facilmente realizzare le sue aspirazioni di vita missionaria. A tal fine i superiori lo mandarono con cinque fratelli dapprima nelle Filippine e poi fu destinato al Tonchino, dove i pericoli per i cristiani erano molto maggiori. Morì martirizzato nella città di Nam Định condannato a morte in odio alla fede durante la persecuzione dell’imperatore Tự Đức. Mons. Sanjurjo e i suoi compagni furono canonizzati il 19-6-1988 da Giovanni Paolo II con altri 112 martiri del Vietnam.Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Maria Díaz Sanjurjo, vescovo dell'Ordine dei Predicatori e martire, condannato a morte in odio alla fede durante la persecuzione dell'imperatore Tự Đức.


San Frumenzio


Ruffino ci racconta che mentre Frumenzio e l'amico Edesio tornavano a Tiro da un viaggio, gli Etiopi uccisero tutti i componenti della loro nave. I due ragazzi furono risparmiati per la loro giovane età e dati come schiavi al re, di cui Frumenzio divenne coppiere. Alla corte di Axum si convertirono al cristianesimo per merito di mercanti greco-romani. In seguito i giovani ebbero il permesso di tornare in patria. Mentre Edsio si recò a Tiro dove contatti con San Riffino, Frumenzio si incontrò ad Alessandra d'Egitto con il vescovo Atanasio da cui fu consacrato primo vescovo di Axum. Ritornato ad Axum, sembra che ne abbia convertito il giovane re, come una iscrizione fa supporre. Il messaggio evangelico da lui portato attecchì talmente in Etiopia da resistere, secoli dopo, anche l'invasione islamica.Bastone pastoraleIn Etiopia, san Frumenzio, vescovo, che fu dapprima prigioniero e, ordinato poi vescovo da sant'Atanasio, propagò il Vangelo in questa regione.


Santa Lucia Wang Wangzhi


Lucia Wang Wangzhi, madre di Andrea, nove anni, e di una bambina di cinque, è una dei martiri del villaggio cinese di Majiazhuang, nella provincia dello Hebei. Obbligata a scegliere tra l’aver salva la vita e la fede, scelse la seconda, anche per i suoi figli. Dopo essersi opposta al salvataggio di Andrea, perché temeva che venisse educato da pagano, assistette alla sua decapitazione, poi lei e la figlia subirono la stessa sorte. Insieme ai figli, è inclusa nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.In località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Sant' Anna Wang


Anna Wang, fanciulla cinese, apparteneva a una povera famiglia di contadini cristiani. Allo scatenarsi della rivolta dei Boxer, venne fatta prigioniera con altre donne e alcuni bambini, che incoraggiò apertamente a restare saldi nella fede. Di fronte all’offerta di un matrimonio vantaggioso se avesse apostatato, dichiarò di essere promessa sposa a Gesù e alla sua Chiesa. Venne decapitata il 22 luglio 1900. È inserita nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.PalmaIn località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Sant' Andrea Wang Tianqing


Andrea Wang Tianqing, di nove anni, è uno dei martiri del villaggio cinese di Majiazhuang, nella provincia dello Hebei. Dopo che sua madre, Lucia Wang Wangzhi, si fu opposta all’affidarlo a uno dei soldati dei Boxer, il che avrebbe comportato una sua educazione da pagano, precedette nel martirio lei e la sua sorella minore, di cinque anni. È incluso nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.In località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Santa Maria Zhou Wuzhi


Nel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


San Vulmaro


Religioso benedettino. Fondò a Hautmont, in Francia, due monasteri.Nel territorio di Boulogne in Francia, san Vulmaro, sacerdote, che, umile pastore, avuta la possibilità di studiare e raggiunto il ministero sacerdotale, si ritirò in un eremo secondo le consuetudini degli antichi padri e fondò poi a Hautmont in Francia, tra i boschi della sua patria, due monasteri, l'uno maschile e l'altro per le sacre vergini.


Beato Giuseppe Barsabba il Giusto


Commemorazione del beato Giuseppe, chiamato Barsabba e soprannominato il Giusto, discepolo del Signore, che gli Apostoli proposero insieme a san Mattia, perché uno dei due prendesse il posto che era stato di Giuda il traditore; e pur caduta la sorte su Mattia, egli si adoperò ugualmente nel ministero della predicazione e della santificazione.


Sant' Aurelio di Cartagine


Aurelio = oro e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall'etruscoBastone pastoraleA Cartagine, nell'odierna Tunisia, sant'Aurelio, vescovo, che, salda colonna della Chiesa, protesse i suoi fedeli dalle usanze pagane e collocò il seggio episcopale sul luogo in cui prima si trovava la statua della dea del cielo.


Sante Maria Zhao Guozhi, Rosa Zhao e Maria Zhao


Nel villaggio di Wuqiao Zhaojia sempre nello Hebei, commemorazione delle sante Maria Zhao Guozhi e delle sue figlie Rosa e Maria Zhao, che, in quella stessa persecuzione, si gettarono in un pozzo per non essere violentate, ma tirate fuori di lì subirono il martirio.


San Paolo di Cordova


A Córdova nell'Andalusia in Spagna, san Paolo, diacono e martire, che istruito dall'esempio e dalla parola di san Sisenando, non ebbe timore di rimproverare davanti ai principi e alle autorità dei Mori la vanità del loro culto, venendo ucciso per aver confessato Cristo come vero Dio.


San Pietro Zhou Rixin


Nel territorio di Lujiazhuang presso Yingxian sempre nello Hebei, san Pietro Zhou Rixin, martire, che, nella medesima persecuzione, davanti al governatore che lo incalzava si rifiutò di rinnegare Dio creatore del mondo e fu per questo decapitato.


Santa Maria Fu Guilin


Nella cittadina di Daliucun presso Wuyi nella stessa provincia, santa Maria Fu Guilin, che, maestra, sempre nella stessa persecuzione fu consegnata nelle mani dei nemici del Vangelo e decapitata mentre invocava Cristo Salvatore.


Santi Maddalena Yi Yŏng-hŭi e 7 compagni


A Seul in Corea, santi Maddalena Yi Yŏng-hŭi, Teresa Yi Mae-im, Marta Kim Sŏng-im, Lucia Kim, Rosa Kim, Anna Kim Chang-gŭm e Maria Wŏ Kwi-im, vergine, e Giovanni Battista Yi Kwang-nyol, martiri.


San Xi Guizi


Nella cittadina di Dechao sempre nello Hebei, commemorazione di san Xi Guizi, martire, che, ancora catecumeno, scoppiato un tumulto, si dichiarò cristiano e, coperto di ferite, fu battezzato nel suo stesso sangue.


Beato Bernardo di Hildesheim


A Hildesheim nella Sassonia in Germania, beato Bernardo, vescovo, che, sebbene cieco, resse in pace per ventitrè anni la sua Chiesa.
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20/07/2018 08:45
 
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Sant' Apollinare di Ravenna


Sant'Apollinare, originario di Antiochia, per primo rivestì la carica episcopale nella città imperiale di Ravenna, forse incaricato dallo stesso apostolo San Pietro, di cui si dice fosse stato discepolo. Si dedicò all'opera di evangelizzazione dell'Emilia-Romagna, per morire infine martire, come vuole la tradizione. Le basiliche di Sant'Apollinare in Classe e Sant'Apollinare Nuovo sono luoghi privilegiati nel tramandarne la memoria. Il suo culto tuttavia si diffuse rapidamente anche oltre i confini cittadini. I pontefici Simmaco (498-514) ed Onorio I (625-638) ne favorirono la diffusione anche a Roma, mentre il re franco Clodoveo gli dedicò una chiesa presso Digione. In Germania probabilmente si diffuse ad opera dei monasteri benedettini, camaldolesi e avellani. Una chiesa era a lui dedicata anche a Bologna nell'area del Palazzo del Podestà, ma siccome fu demolita nel 1250 il cardinale Lambertini gli dedicò un altare nell'attuale Cattedrale cittadina. Sant'Apollinare è considerato patrono della città di cui per primo fu pastore, nonché dell'intera regione Emilia-Romagna.

Ravenna, Emilia-RomagnaApollinare = sacro ad Apollo, dal latinoBastone pastorale, Palma, PallioSant'Apollinare, vescovo, che, facendo conoscere tra le genti le insondabili ricchezze di Cristo, precedette come un buon pastore il suo gregge, onorando la Chiesa di Classe presso Ravenna in Romagna con il suo glorioso martirio. Il 23 luglio migrò al banchetto eterno.(23 luglio: A Classe presso Ravenna in Romagna, commemorazione di sant'Apollinare, vescovo, la cui memoria si celebra il 20 luglio).


San Leone Ignazio Mangin


Entrò nella Compagnia di Gesù il 5 novembre 1875 e partì per la Cina nel 1882. Il suo posto di missione era un piccolo villaggio (Tchou-kia-ho) di 400 anime in cui, a motivo degli attacchi dei boxers vennero a rifugiarsi molte altre persone, fino ad arrivare a 3.000 abitanti. Il Padre Mangin chiamò allora il suo vecchio compagno di studi, il Padre Denn, che viveva in un villaggio vicino (Koutcheng), ed entrambi pianificarono la difesa della zona. I boxers attaccarono il 15 luglio del 1900 ma gli abitanti opposero resistenza e li respinsero. Tre giorni dopo tornarono di nuovo all'attacco e riuscirono ad entrare nel villaggio. Allora i Padri Mangin e Denn riunirono le donne e i bambini nella chiesa. I boxers sfondarono la porta e offrirono la salvezza a coloro che avrebbero rinunciato alla fede cristiana. Alcuni accettarono. Poi Padre Denn intonò il confiteor, e Padre Mangin pronunciò le parole dell'assoluzione. E i boxers iniziarono il massacro. Con loro fu uccisa anche Maria Zhou Wuzhi, che aveva voluto difendere col suo corpo Padre Mangin che stava distribuendo l’Eucarestia.PalmaNel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


Sant' Elia


Elia (il cui nome significa «il mio Dio è Jahvè») nacque verso la fine del X sec. a.C. e visse sotto il regno di Acab, che aveva imposto il culto del dio Baal. Elia si presentò dinanzi al re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità. Abbattutosi il flagello sulla Palestina, ritornò dal re e per dimostrare l'inanità degli idoli lanciò la sfida sul monte Carmelo contro i 400 profeti di Baal. Quando sul solo altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma, e l'acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo linciò i sacerdoti idolatri. Ma Elia dovette sottrarsi all'ira della moglie di Acab, Jezabel, seguace del dio Baal. Sconfortato, pregò Dio di farlo morire. Ma dopo un angelo, gli apparve Dio ed Elia comprese che il trionfo del bene avviene con pazienza, perché Dio domina il tempo.Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo vestì, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornò in mezzo al popolo di Dio, ma non assistette al pieno trionfo di Jahvè. Morì misteriosamente nell'850 a.C., su un carro di fuoco.

Elia = il mio Signore è Jahvè, dall'ebraicoCommemorazione di sant'Elia Tesbita, che fu profeta del Signore nei giorni di Acab e di Acazia, re di Israele, e con tale forza rivendicò i diritti dell'unico Dio contro l'infedeltà del popolo, da prefigurare non solo Giovanni Battista, ma il Cristo stesso; non lasciò profezie scritte, ma la sua memoria viene fedelmente conservata, in particolare sul monte Carmelo.


San Paolo Denn


Per provvedere a sua madre rimasta vedova, ritardò il suo ingresso nella Compagnia di Gesù fino all’età di 25 anni. Poco dopo fu destinato alla Cina dove fu ordinato sacerdote nel 1880. Il Padre Mangin chiamò allora il suo vecchio compagno di studi, il Padre Denn, che viveva in un villaggio vicino (Koutcheng), ed entrambi pianificarono la difesa della zona. I boxers attaccarono il 15 luglio del 1900 ma gli abitanti opposero resistenza e li respinsero. Tre giorni dopo tornarono di nuovo all'attacco e riuscirono ad entrare nel villaggio. Allora i Padri Mangin e Denn riunirono le donne e i bambini nella chiesa. I boxers sfondarono la porta e offrirono la salvezza a coloro che avrebbero rinunciato alla fede cristiana. Alcuni accettarono. Poi Padre Denn intonò il confiteor, e Padre Mangin pronunciò le parole dell’assoluzione. E i boxers iniziarono il massacro. Con loro fu uccisa anche Maria Zhou Wuzhi, che aveva voluto difendere col suo corpo Padre Mangin che stava distribuendo l’Eucarestia.PalmaNel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


Beata Francisca del S. Cuore di Gesù Aldea Araujo


Le beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francisca del Sagrado Corazon de Jesus Aldea Araujo sono due suore uccise durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In quel periodo la Chiesa pagò un enorme tributo: furono assassinati, infatti, 7mila tra religiosi, religiose e sacerdoti. Le due appartenevano alle Suore della carità del Sacro Cuore di Gesù, fondate nel 1877 in Spagna dalla venerabile Isabel de Larrañaga. Dopo di lei, Rita Dolores era stata la seconda superiora della Congregazione. Quando avvenne il martirio, il 20 luglio del 1936, le due si trovavano nel collegio di Santa Susanna a Madrid. Rita, ormai 83enne e cieca, veniva assistita da Francesca, infermiera 55enne. Fatta irruzione nell'istituto per ragazze povere, i rivoluzionari finsero, su preghiera delle consorelle, di risparmiarle. In realtà le caricarono su un camion, le portarono a Canillejas, un sobborgo della capitale, e le fucilarono. Nel 1940 i corpi furono riesumati e trovati incorrotti. Sono state beatificate insieme il 10 maggio del 1998.

A Madrid in Spagna, beate Rita dell'Addolorata del Cuore di Gesù Pujalte y Sánchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo, vergini della Congregazione delle Suore della Carità del Sacro Cuore di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione scoppiata nel corso della guerra civile, furono arrestate nella chiesa del Collegio dai nemici della Chiesa e poco dopo fucilate in strada.


Beata Rita Dolores Pujalte Sanchez


Le beate Rita Dolores Pujalte Sanchez e Francisca del Sagrado Corazon de Jesus Aldea Araujo sono due suore uccise durante la Guerra civile spagnola (1936-1939). In quel periodo la Chiesa pagò un enorme tributo: furono assassinati, infatti, 7mila tra religiosi, religiose e sacerdoti. Le due appartenevano alle Suore della carità del Sacro Cuore di Gesù, fondate nel 1877 in Spagna dalla venerabile Isabel de Larrañaga. Dopo di lei, Rita Dolores era stata la seconda superiora della Congregazione. Quando avvenne il martirio, il 20 luglio del 1936, le due si trovavano nel collegio di Santa Susanna a Madrid. Rita, ormai 83enne e cieca, veniva assistita da Francesca, infermiera 55enne. Fatta irruzione nell'istituto per ragazze povere, i rivoluzionari finsero, su preghiera delle consorelle, di risparmiarle. In realtà le caricarono su un camion, le portarono a Canillejas, un sobborgo della capitale, e le fucilarono. Nel 1940 i corpi furono riesumati e trovati incorrotti. Sono state beatificate insieme il 10 maggio del 1998.

A Madrid in Spagna, beate Rita dell'Addolorata del Cuore di Gesù Pujalte y Sánchez e Francesca del Cuore di Gesù Aldea y Araujo, vergini della Congregazione delle Suore della Carità del Sacro Cuore di Gesù e martiri, che, durante la persecuzione scoppiata nel corso della guerra civile, furono arrestate nella chiesa del Collegio dai nemici della Chiesa e poco dopo fucilate in strada.


Santa Marina (Margherita) d'Antiochia di Pisidia


Nasce ad Antiochia di Siria nella seconda metà del III secolo da genitori pagani. Viene educata alla fede cristiana dalla sua balia, una cristiana convinta. Il governatore Olibrio cerca di distoglierla dal cristianesimo e vuole sposarla. Ella si rifiuta e così viene uccisa intorno al 305. È patrona dei contadini, delle partorienti, delle balie ed è invocata contro l'infertilità. Al governatore che la chiede in sposa, Margherita risponde di aver dedicato la sua vita a Gesù, suo sposo celeste. «Puoi pretendere che io rinunzi al cielo e scelga invece la polvere della terra?», gli dice. Olibrio, umiliato, dà ordine di bruciarle il corpo con fiaccole accese e di fustigarla. La leggenda vuole che alla prigioniera appaia un drago per sbranarla, che però scompare appena ella si fa il segno della croce. Anche le gravi ferite scompaiono miracolosamente. La notizia di questo miracolo si diffonde subito tra il popolo suscitando scalpore, tanto che alcuni si fanno battezzare. L'ira del governatore non conosce allora più limiti e ordina che la giovane venga decapitata sulla pubblica piazza.

Donne incinte, Moribondi, Licodia Eubea (CT), Montefiascone (VT)Marina = donna del mare, dal latinoDrago, PalmaAd Antiochia di Pisidia, nell'odierna Turchia, santa Marina o Margherita, che si ritiene abbia consacrato il suo corpo a Cristo nella verginità e nel martirio.


San Giuseppe Maria Diaz Sanjurjo


E' il primo dei venticinque martiri uccisi nel Tonchino Centrale (Vietnam) durante la persecuzione che infierì dal 1857 al 1862, e beatificati da Pio XII il 29-4-1951. Giuseppe nacque, primo di cinque fratelli, il 28-10-1818 a Vigo, in Spagna. Il santo risolvette di farsi domenicano per potere più facilmente realizzare le sue aspirazioni di vita missionaria. A tal fine i superiori lo mandarono con cinque fratelli dapprima nelle Filippine e poi fu destinato al Tonchino, dove i pericoli per i cristiani erano molto maggiori. Morì martirizzato nella città di Nam Định condannato a morte in odio alla fede durante la persecuzione dell’imperatore Tự Đức. Mons. Sanjurjo e i suoi compagni furono canonizzati il 19-6-1988 da Giovanni Paolo II con altri 112 martiri del Vietnam.Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Maria Díaz Sanjurjo, vescovo dell'Ordine dei Predicatori e martire, condannato a morte in odio alla fede durante la persecuzione dell'imperatore Tự Đức.


San Frumenzio


Ruffino ci racconta che mentre Frumenzio e l'amico Edesio tornavano a Tiro da un viaggio, gli Etiopi uccisero tutti i componenti della loro nave. I due ragazzi furono risparmiati per la loro giovane età e dati come schiavi al re, di cui Frumenzio divenne coppiere. Alla corte di Axum si convertirono al cristianesimo per merito di mercanti greco-romani. In seguito i giovani ebbero il permesso di tornare in patria. Mentre Edsio si recò a Tiro dove contatti con San Riffino, Frumenzio si incontrò ad Alessandra d'Egitto con il vescovo Atanasio da cui fu consacrato primo vescovo di Axum. Ritornato ad Axum, sembra che ne abbia convertito il giovane re, come una iscrizione fa supporre. Il messaggio evangelico da lui portato attecchì talmente in Etiopia da resistere, secoli dopo, anche l'invasione islamica.Bastone pastoraleIn Etiopia, san Frumenzio, vescovo, che fu dapprima prigioniero e, ordinato poi vescovo da sant'Atanasio, propagò il Vangelo in questa regione.


Santa Lucia Wang Wangzhi


Lucia Wang Wangzhi, madre di Andrea, nove anni, e di una bambina di cinque, è una dei martiri del villaggio cinese di Majiazhuang, nella provincia dello Hebei. Obbligata a scegliere tra l’aver salva la vita e la fede, scelse la seconda, anche per i suoi figli. Dopo essersi opposta al salvataggio di Andrea, perché temeva che venisse educato da pagano, assistette alla sua decapitazione, poi lei e la figlia subirono la stessa sorte. Insieme ai figli, è inclusa nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.In località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Sant' Anna Wang


Anna Wang, fanciulla cinese, apparteneva a una povera famiglia di contadini cristiani. Allo scatenarsi della rivolta dei Boxer, venne fatta prigioniera con altre donne e alcuni bambini, che incoraggiò apertamente a restare saldi nella fede. Di fronte all’offerta di un matrimonio vantaggioso se avesse apostatato, dichiarò di essere promessa sposa a Gesù e alla sua Chiesa. Venne decapitata il 22 luglio 1900. È inserita nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.PalmaIn località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Sant' Andrea Wang Tianqing


Andrea Wang Tianqing, di nove anni, è uno dei martiri del villaggio cinese di Majiazhuang, nella provincia dello Hebei. Dopo che sua madre, Lucia Wang Wangzhi, si fu opposta all’affidarlo a uno dei soldati dei Boxer, il che avrebbe comportato una sua educazione da pagano, precedette nel martirio lei e la sua sorella minore, di cinque anni. È incluso nel gruppo dei 120 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.In località Majiazhuang vicino a Daining nella provincia dello Hebei in Cina, santi martiri Anna Wang, vergine, Lucia Wang Wangzhi e suo figlio Andrea Wang Tianqing, uccisi per il nome di Cristo nella persecuzione dei Boxer.


Santa Maria Zhou Wuzhi


Nel villaggio di Zhoujiahe presso la città di Yingxian nella provincia dello Hebei in Cina, martirio dei santi Leone Ignazio Mangin e Paolo Denn, sacerdoti della Compagnia di Gesù, che nella persecuzione dei Boxer, mentre incoraggiavano premurosamente i fedeli in chiesa, furono trafitti davanti all'altare dai nemici che avevano fatto irruzione. Insieme a loro perì santa Maria Zhou Wuzhi, che, volendo proteggere con il proprio corpo san Leone ministro della celebrazione, cadde ferita a morte.


San Vulmaro


Religioso benedettino. Fondò a Hautmont, in Francia, due monasteri.Nel territorio di Boulogne in Francia, san Vulmaro, sacerdote, che, umile pastore, avuta la possibilità di studiare e raggiunto il ministero sacerdotale, si ritirò in un eremo secondo le consuetudini degli antichi padri e fondò poi a Hautmont in Francia, tra i boschi della sua patria, due monasteri, l'uno maschile e l'altro per le sacre vergini.


Beato Giuseppe Barsabba il Giusto


Commemorazione del beato Giuseppe, chiamato Barsabba e soprannominato il Giusto, discepolo del Signore, che gli Apostoli proposero insieme a san Mattia, perché uno dei due prendesse il posto che era stato di Giuda il traditore; e pur caduta la sorte su Mattia, egli si adoperò ugualmente nel ministero della predicazione e della santificazione.


Sant' Aurelio di Cartagine


Aurelio = oro e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall'etruscoBastone pastoraleA Cartagine, nell'odierna Tunisia, sant'Aurelio, vescovo, che, salda colonna della Chiesa, protesse i suoi fedeli dalle usanze pagane e collocò il seggio episcopale sul luogo in cui prima si trovava la statua della dea del cielo.


Sante Maria Zhao Guozhi, Rosa Zhao e Maria Zhao


Nel villaggio di Wuqiao Zhaojia sempre nello Hebei, commemorazione delle sante Maria Zhao Guozhi e delle sue figlie Rosa e Maria Zhao, che, in quella stessa persecuzione, si gettarono in un pozzo per non essere violentate, ma tirate fuori di lì subirono il martirio.


San Paolo di Cordova


A Córdova nell'Andalusia in Spagna, san Paolo, diacono e martire, che istruito dall'esempio e dalla parola di san Sisenando, non ebbe timore di rimproverare davanti ai principi e alle autorità dei Mori la vanità del loro culto, venendo ucciso per aver confessato Cristo come vero Dio.


San Pietro Zhou Rixin


Nel territorio di Lujiazhuang presso Yingxian sempre nello Hebei, san Pietro Zhou Rixin, martire, che, nella medesima persecuzione, davanti al governatore che lo incalzava si rifiutò di rinnegare Dio creatore del mondo e fu per questo decapitato.


Santa Maria Fu Guilin


Nella cittadina di Daliucun presso Wuyi nella stessa provincia, santa Maria Fu Guilin, che, maestra, sempre nella stessa persecuzione fu consegnata nelle mani dei nemici del Vangelo e decapitata mentre invocava Cristo Salvatore.


Santi Maddalena Yi Yŏng-hŭi e 7 compagni


A Seul in Corea, santi Maddalena Yi Yŏng-hŭi, Teresa Yi Mae-im, Marta Kim Sŏng-im, Lucia Kim, Rosa Kim, Anna Kim Chang-gŭm e Maria Wŏ Kwi-im, vergine, e Giovanni Battista Yi Kwang-nyol, martiri.


San Xi Guizi


Nella cittadina di Dechao sempre nello Hebei, commemorazione di san Xi Guizi, martire, che, ancora catecumeno, scoppiato un tumulto, si dichiarò cristiano e, coperto di ferite, fu battezzato nel suo stesso sangue.


Beato Bernardo di Hildesheim


A Hildesheim nella Sassonia in Germania, beato Bernardo, vescovo, che, sebbene cieco, resse in pace per ventitrè anni la sua Chiesa.
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21/07/2018 09:06
 
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San Lorenzo da Brindisi


Giulio Cesare Russo (questo era il suo vero nome) nacque a Brindisi - sul luogo in cui egli stesso volle che sorgesse la chiesa intitolata a Santa Maria degli Angeli - il 22 luglio 1559, da Guglielmo Russo ed Elisabetta Masella. Perse il padre da bambino e la madre ch'era appena adolescente. A 14 anni fu costretto a trasferirsi a Venezia da uno zio sacerdote, dove proseguì gli studi e maturò la vocazione all'Ordine dei Minori Cappuccini. Assunse il nome di Lorenzo e il 18 dicembre 1582 divenne sacerdote. Nel 1602 fu eletto Vicario generale. Nel 1618, sentendosi prossimo alla fine, voleva tornare a Brindisi, ma i nobili napoletani lo convinsero a recarsi dal re di Spagna Filippo III, per esporre le malversazioni di cui erano vittime per colpa del viceré spagnolo Pietro Giron, duca di Osuna. Il 22 luglio 1619 padre Lorenzo morì a Lisbona, forse avvelenato. Fu beatificato nel 1783 da Pio VI; canonizzato nel 1881 da Leone XIII; proclamato dottore della Chiesa, col titolo di doctor apostolicus, nel 1959 da Giovanni XXIII.

Lorenzo = nativo di Laurento, dal latinoSan Lorenzo da Brindisi, sacerdote e dottore della Chiesa: entrato nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, svolse instancabilmente nelle regioni d'Europa il ministero della predicazione; esercitò ogni compito in semplicità e umiltà nel difendere la Chiesa contro gli infedeli, nel riconciliare tra loro i potenti in guerra, nel curare il governo del suo Ordine. Il 22 luglio morì a Lisbona in Portogallo.(22 luglio: A Lisbona in Portogallo, anniversario della morte di san Lorenzo da Brindisi, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).


Sant' Alberico Crescitelli


Padre Alberico Crescitelli, missionario del Pime, fu martirizzato in Cina nel 1900, durante la rivolta dei Boxers. Nato ad Altavilla Irpina (Avellino) nel 1863, a 17 anni era entrato nell'allora Pontificio seminario dei Santi Pietro e Paolo per le missioni estere. Nel 1887, poco prima di partire per la sua destinazione, lo Shensi meridionale, restò bloccato nel paese natale a causa di un'epidemia di colera, nella quale si prodigò. Raggiunta con un viaggio avventuroso la Cina, si dedicò ai cristiani del fiume Han e si spinse in altre località. Suscitò molte conversioni. Ma nel 1900 si abbatté la tempesta contro gli occidentali e, tra loro, i missionari. Dato che gestiva un asilo per ragazzi poveri, bisognosi di cibo, padre Alberico venne ingiustamente accusato di essere un artefice delle privazioni alimentari che la popolazione subiva. Il malcontento si sfogò contro di lui. Circondato dentro la dogana di Yentsepien, venne fatto uscire, torturato, ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume. È santo dal 2000.

Alberico = potente elfo, dallo scandinavoPresso Yanzibian vicino a Yangpingguan in Cina, sant'Alberico Crescitelli, sacerdote del Pontificio Istituto per le Missioni estere e martire, che, durante la persecuzione dei Boxer, crudelmente percosso quasi a morte, il giorno seguente fu trascinato lungo un selciato con i piedi legati fino al fiume, dove, fatto a pezzi e infine decapitato, ricevette la corona del martirio.


San Daniele


Daniele, l'ultimo dei quattro profeti detti maggiori, giudeo, nato probabilmente a Gerusalemme da famiglia nobile, forse imparentata coi re di Giuda, fu deportato a Babilonia tra il 606-605 a.C. Qui fu scelto con altri tre giovani nobili giudei (Anania, Azaria e Misaele) per essere ammesso alla corte del re, per assolvere incarichi ufficiali onorifici. Daniele colpì il re grazie alla sua intelligenza e rettitudine, tanto che fu nominato principe di Babilonia e prefetto su tutti i sapienti del regno. Alla corte babilonese Daniele si distinse come oracolo potente e giudice giusto, durante la sua vita ebbe numerose e sconvolgenti visioni e operò segni grandiosi nel nome del Dio dei giudei, che grazie a lui venne riconosciuto con regio decreto come l'unico Dio vero, capace di salvare coloro che credono in lui. Daniele, sopravvissuto al crollo dell'impero neo-babilonese (539-38), da lui stesso profetizzato dopo una visione, vide ancora i primi anni del nuovo impero persiano prima della morte in vecchiaia.

Daniele = Dio è il mio giudice, dall'ebraico


San Giuseppe Wang Yumei


Giuseppe Wang Yumei (traslitterato anche come Wang-Jou-Mei) era l’anziano custode dell’abitazione dei missionari presenti nel villaggio cinese di Majiazhuang, nella provincia dello Hebei. Dopo aver tentato di salvare la vita dei suoi compaesani, rifugiatisi nella scuola del villaggio, fu il primo tra loro a morire, con la gola trapassata da un colpo di lancia. È incluso nel gruppo dei 119 martiri cinesi che furono canonizzati a Roma il 1 ottobre 2000.Sulla strada verso Daining nei pressi di Yongnian nella provincia dello Hebei sempre in Cina, passione di san Giuseppe Wang Yumei, martire nella medesima persecuzione.


San Simeone 'Salos'


Il Martyrologium Romanum, come i più antichi calendari, commemora in data odierna San Simeone detto "Salos", cioè il folle (per Cristo). Per ispirazione divina desiderò essere considerato stolto per Cristo e ignobile davanti agli uomini.Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraicoPresso Homs in Siria, san Simeone, detto il Folle, che, mosso dallo Spirito Santo, desiderò essere ritenuto stolto per Cristo e disprezzato tra gli uomini. Insieme a lui si commemora san Giovanni, eremita, che fu per circa trent'anni compagno di san Simeone nella santa peregrinazione e nell'eremo presso il lago di Mareotide in Egitto.


Beato Giovanni de Las Varillas


Grande missionario mercedario fu, il Beato Giovanni de Las Varillas, che accompagnò Herman Cortés come suo consigliere e cappellano nella sua prima spedizione in Honduras nell'anno 1524. Anche se non riuscì a stabilire l'Ordine Mercedario nella terra atzeca (infatti non furono fondati conventi fino al 1597), fu comunque un'eccellente evangelizzatore e convertì alla fede di Cristo una moltitudine di quei popoli vincendoli dalle superstizioni. Colmo di virtù e meriti morì santamente in terra messicana.L'Ordine lo festeggia il 21 luglio.


Beato Giovanni de Zambrana


Giunto in Guatemala nell'anno 1535, il missionario Beato Giovanni de Zambrana, fu l'evangelizzatore più rinomato del paese, il quale eresse dalle fondamenta il convento mercedario di San Giacomo dei cavalieri nella città di Santiago. Portò alla fede cattolica molte popolazioni barbare e fu il primo a predicare il vangelo agli indios del Guatemala. Dopo aver accumulato molti meriti in fama di santità passò alla vita eterna.L'Ordine lo festeggia il 21 luglio.


San Giovanni


San Giovanni fu per quasi trent'anni compagno di San Simeone Salos nel pellegrinaggio ai luoghi santi e nella vita eremitica.Presso Homs in Siria, san Simeone, detto il Folle, che, mosso dallo Spirito Santo, desiderò essere ritenuto stolto per Cristo e disprezzato tra gli uomini. Insieme a lui si commemora san Giovanni, eremita, che fu per circa trent'anni compagno di san Simeone nella santa peregrinazione e nell'eremo presso il lago di Mareotide in Egitto.


Beato Gabriele Pergaud


Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese in una sordida galera ferma all'ancora, beato Gabriele Pergaud, sacerdote e martire, che, canonico regolare di Beaulieu nel territorio di Saint Brieuc, durante la rivoluzione francese fu per il suo sacerdozio trascinato fuori dall'abbazia e, gettato in carcere, ottenne la corona del martirio colpito da malattia.


Santa Prassede di Roma


Fu vittima con la sorella Pudenziana (festeggiata il 19 maggio) delle persecuzioni. Riposa nella basilica romana che porta il suo nome insieme ad altri martiri.

Prassede = colei che agisce, dal grecoGiglio, PalmaA Roma, commemorazione di santa Prassede, sotto il cui nome fu dedicata a Dio una chiesa sul colle Esquilino.


Beata Lucrecia García Solanas


Lucrecia García Solanas, vittima della persecuzione anticattolica durante la guerra civile in Spagna, morì con 9 monache catalane sequestrate e torturate dai repubblicani. Beatificata il 13 ottobre 2013.


San Vittore


MarsigliaPalma, Spada, Ruota, Cavallo, StendardoA Marsiglia nella Provenza in Francia, san Vittore, martire.

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22/07/2018 08:42
 
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Santa Maria Maddalena (di Magdala)


La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di San Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna. I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz'altra indicazione, come l'aggettivo "penitente", hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione. È questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un'antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l'apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù.Prostitute pentite, Penitenti, ParrucchieriMaria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraicoAmpolla d'unguentoMemoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l'annuncio della risurrezione.


San Filippo Evans


Nato a Monmouth (Galles) nel 1645, gesuita dall'8 settembre 1665. Dopo aver studiato nel collegio di Saint Omer, fu ordinato sacerdote nel 1675 e subito inviato come missionario nel Galles meridionale. Conosciuto per la sua fede, le autorità gallesi chiusero gli occhi sul suo fervido apostolato, ma quando la pseudo-congiura di Titus Oates scatenò una nuova ondata di persecuzione, la situazione di Evans si fece pericolosa e sulla sua testa fu posta una taglia. Consigliato a cambiare distretto, non volle abbandonare il suo gregge; per tradimento fu arrestato il 2 dicembre 1678 e chiuso nella prigione del castello di Cardiff. Avrebbe potuto uscirne libero, se avesse prestato il giuramento di fedeltà e di supremazia del re anche in materia religiosa, ma non accettò, protestando la sua fedeltà al Papa come capo unico della religione cattolica. Tornato in carcere, baciò le catene che lo stringevano, sorrise agli esecutori degli ordini ingiusti e si proclamò felice di portare le insegne del suo Maestro divino. Il 22 luglio 1679 fu impiccato e squartato a Cardiff. Fu proclamato beato il 15 dicembre 1929 da Papa Pio XI.

Filippo = che ama i cavalli, dal grecoPalmaA Cardiff in Galles, santi Filippo Evans, della Compagnia di Gesù, e Giovanni Lloyd, sacerdoti e martiri, che sotto il re Carlo II furono impiccati nello stesso giorno per aver esercitato il loro sacerdozio in patria.


Beato Agostino da Biella


Della nobile stirpe dei Fango, Agostino da Biella, nacque nel 1430 ed entrò giovanissimo nel convento domenicano della sua città. Fu colpito da una malattia che coprì di piaghe tutto il suo corpo, già esausto dalle penitenze. Visitava assiduamente i malati, portando la sua parola e la sua inesauribile carità e dedicava lungo tempo alla confessione. Ebbe il dono dei miracoli e, mentre era priore a Soncino, in Lombardia, restituì la vita a un bimbo morto senza il battesimo. Fu Priore in diversi conventi, dove sostenne o restituì la regolare osservanza che, in quel secolo, rifioriva nelle diverse Province per merito di tanti zelanti religiosi. Morì il 22 luglio 1493 nel convento di San Domenico di Venezia. Dopo aver ricevuti i Sacramenti, si alzò in ginocchio sul letto esclamando: «Sia lode a Dio, sia lode all'Altissimo!». È stato beatificato da Pio IX il 5 settembre 1872 e le sue spoglie riposano nella parrocchia di San Giacomo a Biella-Piazzo.Agostino = piccolo venerabile, dal latinoA Venezia, beato Agostino da Biella Fangi, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che dispensò molti beni a Soncino, a Vigevano e a Venezia.


San Vandregisilo


Nacque all'inizio del VII secolo nei pressi di Verdun, nella Francia orientale. Ufficiale a corte, si sposò, ma nel 628, d'accordo con la moglie, si separò ed entrambi intrapresero la vita religiosa. Divenne monaco a Montfaucon sotto la guida di san Balderico, ma ben presto si ritirò a vivere in solitudine a Saint-Ursitz fra le montagne del Giura. Trascorse un periodo di tempo al monastero di San Colombano a Bobbio nel Nord Italia, poi si trasferì all'abbazia di Romani-Moutier, dove ricevette l'ordinazione dall'arcivescovo di Rouen, Sant'Audoeno. Tradusse la sua ricchezza spirituale nella fondazione della nuova abbazia di Fontanelle in Normandia. Sotto la sua guida, i monaci seguirono la "regola" di san Colombano. Morì nel luglio 668 (o secondo altre fonti nel 657).

Vandregisilo = difensore forte, dall'antico tedescoNel monastero di Fontenelle in Neustria, in Francia, san Vandregesilo, abate, che, lasciata la corte del re Dagoberto, condusse in vari luoghi vita monastica e, elevato al sacerdozio da sant'Audoeno di Rouen, fondò e resse un monastero nella selva di Jumièges.


San Gualtero (Gualtiero)


Gualtero (o Gualtiero) nacque a Lodi nel 1184 e a 15 anni vestì l'abito dei Frati ospedalieri. Operò a Piacenza nel nosocomio di San Raimondo e poi in quello di San Bartolomeo, nella sua città natale. Lui stesso ne fondò uno presso Fanzago, sulla strada da Milano a Piacenza. Il 30 aprile del 1206 le autorità lodigiane, infatti, concessero a lui e al suo aiutante - un prete di nome Everardo - il terreno su cui sorsero l'ospedale della Misericordia e la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo. Uomo dalla vita ascetica, che camminava scalzo e vestiva di sacco, diede vita a molti altri luoghi di cura nel Vercellese, nel Tortonese, a Crema e presso Melegnano. Morì a circa 40 anni. Il suo corpo, che nel XIV secolo venne trafugato, è stato a lungo conservato nella cattedrale di Lodi. Dal 1960 riposa nella parrocchiale di San Gualtero, eretta poco lontano dall'ospedale della Misericordia.

Gualtiero = capo dell'esercito, dal tedescoA Lodi, san Gualtero, fondatore della Casa Ospedale della Misericordia.


Beato Paolo de Lara


Religios di nobile famiglia, il Beato Paolo de Lara, ricevette l'ordinazione sacerdotale nell'anno 1344, e si distinse nell'Ordine Mercedario per la sua santità. Nella città di Granada (Spagna), liberò 209 schiavi dalle oppressioni dei mori che li tenevano in dura schiavitù. Ritirato in convento concluse i suoi giorni nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 22 luglio.


Santa Maria Wang Lizhi


Vicino a Daining nei pressi della città di Yongnian sempre nello Hebei, santa Maria Wang Lizhi, martire, che nella medesima persecuzione, nonostante il tentativo di alcuni pagani di provvedere alla sua salvezza negando che fosse cristiana, si dichiarò apertamente serva di Gesù Cristo e fu per questo subito uccisa.


Beato Giacomo Lombardie


In una sordida galera all'ancora davanti a Rochefort in Francia, beato Giacomo Lombardie, sacerdote di Limoges e martire, che, al tempo della grande persecuzione contro la Chiesa, fu consegnato a una disumana prigionia a causa del suo sacerdozio, morendo contagiato da malattia incurabile.


Sant' Anastasio


Nella fortezza di Schemaris sui monti del Caucaso, sant'Anastasio, monaco, che, discepolo di san Massimo il Confessore, per la retta fede subì insieme a lui il carcere e la tortura e, partito verso questa fortezza, qui o forse lungo la strada perse la vita.


San Giovanni Lloyd


A Cardiff in Galles, santi Filippo Evans, della Compagnia di Gesù, e Giovanni Lloyd, sacerdoti e martiri, che sotto il re Carlo II furono impiccati nello stesso giorno per aver esercitato il loro sacerdozio in patria.


San Cirillo di Antiochia, Andrea e compagni


Cirillo = che ha forza, signore, dal grecoBastone pastoraleAd Antiochia in Siria, san Cirillo, vescovo, che sotto l'imperatore Diocleziano patì il carcere e l'esilio.


Santi Martiri Massulitani


In Africa, santi martiri Massilitani, nel cui anniversario di morte sant'Agostino tenne un sermone.

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23/07/2018 07:15
 
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Sant' Ezechiele


Ezechiele viene considerato il profeta che fa da ponte tra due diverse epoche della storia d'Israele, quella pre-esilica e quella post-esilica; è situato tra Geremia e Daniele; la sua attività sociale e religiosa si svolge fra i deportati, in particolare a Tell-Abib o Colle delle spighe. Egli stesso descrive le sue vicissitudini: nel 597, quando aveva circa venticinque anni, venne deportato da Nabucodonosor in Babilonia insieme a diecimila persone fra le quali il re Ioakin, la corte, notabili, sacerdoti, artigiani. Dalla bocca di Ezechiele gli esuli, sistemati lungo il gran canale fra Babilonia e Nippur a coltivare i campi, ascoltavano i messaggi di Jahweh. Delle molteplici visioni di Ezechiele alcune sono state ripetutamente rappresentate in opere d'arte. Fra di loro è singolarmente significativa quella, grandiosa, del campo cosparso di ossa secche che al soffio di Dio riprendono vita rivestendosi di carne. Se per i giudei tale visione è simbolo della sicura restaurazione nazionale a gloria di Dio e a dimostrazione della sua potenza, per i cristiani è assurta a simbolo della resurrezione della carne.

Ezechiele = Dio è la mia forza, dall'ebraicoCommemorazione di sant'Ezechiele, profeta, che, figlio del sacerdote Buzì, al tempo dell'esilio nella terra dei Caldei fu onorato della visione della gloria del Signore e, posto come sentinella sulla casa di Israele, rimproverò l'infedeltà del popolo eletto, predicendo la distruzione ormai prossima della città santa di Gerusalemme e la deportazione del popolo; presente egli stesso in mezzo ai prigionieri, tenne viva la loro speranza, profetizzando che le loro ossa inaridite sarebbero risorte a nuova vita.


Santa Brigida di Svezia


Compatrona d'Europa, venerata dai fedeli per le sue «Rivelazioni», nacque nel 1303 nel castello di Finsta, nell'Upplandi (Svezia), dove visse con i genitori fino all'età di 12 anni. Sposò Ulf Gudmarson, governatore dell'Östergötland, dal quale ebbe otto figli.Secondo la tradizione devozionale, nel corso delle prime rivelazioni, Cristo le avrebbe affidato il compito di fondare un nuovo ordine monastico. Nel 1349 Brigida lasciò la Svezia per recarsi a Roma, per ottenere un anno giubilare e l'approvazione per il suo ordine, che avrebbe avuto come prima sede il castello reale di Vastena, donatole dal re Magnus Erikson. Salvo alcuni pellegrinaggi, rimase a Roma fino alla sua morte avvenuta il 23 luglio 1373. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX.

Svezia, Europa (Giovanni Paolo II, 1/10/99)Brigida (come Brigitta) = alta, forte, potente, dall'irlandeseSanta Brigida, religiosa, che, data in nozze al legislatore Ulfo in Svezia, educò nella pietà cristiana i suoi otto figli, esortando lo stesso coniuge con la parola e con l'esempio a una profonda vita di fede. Alla morte del marito, compì numerosi pellegrinaggi ai luoghi santi e, dopo aver lasciato degli scritti sul rinnovamento mistico della Chiesa dal capo fino alle sue membra e aver fondato l'Ordine del Santissimo Salvatore, a Roma passò al cielo.


Beato Pietro Ruiz de los Paños y Ángel


Nato a Mora (Toledo) il 18 settembre 1881, studiò nel Seminario di Toledo, poi entrò nella Fraternità dei Sacerdoti operai diocesani del Cuore di Gesù nel 1881. A Siviglia fondò l'Opera per la promozione di vocazioni, con lo scopo di aiutare i seminaristi; a Plasencia cominciò a pubblicare le «Pagine Vocazionali» e l'opuscolo «Il Seminatore». Nel corso degli esercizi spirituali dal 26 giugno al 5 luglio 1936 preparò i partecipanti al martirio, visto il sorgere della Guerra Civile. Fin dal 1934 aveva lavorato per la fondazione di una Congregazione di suore, le «Discepole di Gesù»; per inaugurare la prima Casa giunse a Toledo il 16 luglio del 1936. Ma la rivoluzione impedì alle suore di recarvisi. Don Pedro creò un clima di entusiasmo tra i presenti. Durante la notte del 22 luglio lasciarono il Seminario a piccoli gruppi, don Pedro e il rettore del Seminario minore si rifugiarono in casa di un sacerdote. Ma il mattino del 23 luglio, giunsero i rivoltosi che li uccisero. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995.A Toledo ancora in Spagna, beati martiri Pietro Ruíz de los Paños e Giuseppe Sala Picó, sacerdoti dell'Istituto dei Sacerdoti Operai Diocesani, morti sempre nella stessa persecuzione.


Beata Margherita Alacoque di San Raimondo (Raimonda Ors Torrents)


Madre Margherita Alacoque di San Raimondo (Raimonda Ors Torrents), nacque in Centellas, diocesi di Vic, provincia di Barcellona, il 28 ottobre del 1862. A 22 anni di età entrò nel convento delle Monache Minime di Barcellona e nel mese di aprile del 1887 fece la professione solenne. Si distingueva in tutte le virtù, era sommamente ubbidiente, caritatevole, si considerava l'ultima di tutte ed era sempre assidua nella lettura della Sacra Scrittura. Nella sua gioventù poté beneficiare dell’esempio e del consiglio della Serva di Dio, Carmen di Sojo, perché lavorò nella sua casa. Aveva 74 anni di età e 49 di vita religiosa quando fu martirizzata. Il Signore la dotò di un'intelligenza straordinaria che occultava con la sua grande umiltà e semplicità. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beato Cristino Adalberto (Krystyn Wojciech) Gondek


Il beato Krystyn Wojciech Gondek, sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori, nacque a Slona, Polonia, il 6 aprile 1909. Dal paese natio, occupato dai nemici della dignità umana e della religione, fu deportato e rinchiuso nel campo di prigionia di Dachau per la sua fede in Cristo. Qui conseguì tra molte sofferenze la corona gloriosa del martirio il 23 luglio 1942. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.Adalberto = di illustre nobiltà, dal tedescoA Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Cristino Gondek, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori e martire, che, durante l'occupazione dalla Polonia sotto un regime contrario alla dignità umana e alla religione, fu deportato per la fede in Cristo nel campo di prigionia e, sottoposto a tortura, conseguì la gloriosa corona del martirio.


Beata Maria di Montserrat (Giuseppa Pilar García e Solanas)


Madre Maria di Montserrat (Giuseppa Pilar García e Solanas), nacque in Aniñon (Saragozza) l’8 marzo 1872. All'età di 27 anni entrò nel convento delle Monache Minime di Barcellona, e professò i voti solenni nel mese di novembre del 1899. Fu martirizzata a 64 anni di età e 37 di vita religiosa. Era una monaca molto edificante che si distingueva per la sua umiltà, molto puntuale a tutti gli atti della comunità, caritatevole con tutti, e molto devota della Madonna. Era stata anteriormente superiora della Comunità e si presentò tempestivamente di fronte ai miliziani come la responsabile del gruppo, nel tentativo di mettere in salvo le consorelle, senza preoccuparsi della sua vita. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beato Giuseppe Sala Picò


Nacque, il 24 giugno 1888, a Pons, provincia di Lerida. Terminati gli studi nel Seminario di Seo de Urgel e ordinato sacerdote 15 aprile 1911, svolse il suo ministero nella diocesi come vicario parrocchiale. Il 12 agosto 1914 entrò nella Fraternità ove fu prefetto e quindi amministratore nel seminario di Segovia e nel Collegio di Vocazioni di Toledo; fu anche Rettore dello stesso collegio, trasformato nel seminario minore di Toledo. Di umiltà attraente, accompagnò il Direttore generale nell'ultima ora della vita e venne fucilato come lui nel Paseo del Tránsito di Toledo, il 23 luglio 1936, a 47 anni.A Toledo ancora in Spagna, beati martiri Pietro Ruíz de los Paños e Giuseppe Sala Picó, sacerdoti dell'Istituto dei Sacerdoti Operai Diocesani, morti sempre nella stessa persecuzione.


Beato Vasil Hopko


Nato da famiglia povera, decise di entrare in seminario nel 1923. Fu ordinato sacerdote dal vescovo greco-cattolico di Presov il 3 febbraio 1929. Laureato in teologia nel 1940 fu ordinato vescovo l'11 maggio 1947. Tra il 1950 ed il 1964 fu incarcerato dal regime comunista, subendo torture. Dopo la scarcerazione, nonostante le precarie condizioni di salute Hopko contribuì attivamente al rinnovamento della Chiesa greco-cattolica. Morì il 23 luglio 1976.A Prešov in Slovacchia, beato Basilio Hopko, vescovo ausiliare e martire, che, sotto un regime ostile alla fede di Cristo e alla Chiesa, fu arrestato per aver svolto il suo ministero a servizio dei fedeli di Rito bizantino; sottoposto a torture, contrasse una lunga e dura malattia che lo accompagnò fino alla morte, ottenendo così la palma della vittoria.


Beata Maria dell'Assunzione (Addolorata Vilaseca e Gallego)


Madre Maria dell'Assunzione (Addolorata Vilaseca e Gallego), nacque il 19 giugno del 1871 in Piera, diocesi di Barcellona. Entrò nel convento delle Monache Minime di Barcellona e fece la professione solenne a gennaio del 1893. Era molto semplice e si distingueva in maniera speciale per la sua mansuetudine, la sua umiltà e il suo servizio incondizionato. Svolse l’ufficio di maestra delle novizie. Insieme a Madre Margherita fu una delle Sorelle che realizzò il trasloco al convento di Horta, dove servì la comunità come Superiora dal 1889 al 90, dal 1922 al 25 e dal 1931 al 35. Fu martirizzata a 65 anni di età e 43 di vita religiosa. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Maria della Mercede (Mercedes Mestre Trinché)


Suor Maria della Mercede, (Mercedes Mestre Trinché), nacque a Barcellona il 18 giugno del 1889. Entrò a 26 anni nel convento delle Monche Minime di Barcellona. Fece la professione solenne il 5 ottobre del 1920. Chi la conobbe testimonia che fu sempre molto umile e lavoratrice, assidua all'adorazione eucaristica e di notevole pietà mariana. Fu premiata col martirio ai 47 anni di età e 20 di vita religiosa. Anima di profonda vita interiore, desiderava consumare la sua vita per la gloria di Dio ed il bene delle sue consorelle. Si dava al lavoro con spirito gioioso ed atteggiamento di umile servizio. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beato Giacomo I d'Aragona


Famoso Re d’Aragona, il Beato Giacomo I°, fu cofondatore con San Pietro Nolasco dell’Ordine Mercedario, il monarca come rito del cerimoniale nell’atto della fondazione, consegnò ai cavalieri lo scudo con le quattro sbarre rosse come emblema della monarchia che unito poi alla croce della cattedrale formerà lo stemma proprio dell’Ordine. Consegnò poi l’ospedale di Sant’Eulalia di Barcellona, che servì come primo convento dei mercedari e casa di accoglienza degli schiavi redenti. Piissimo sovrano, riportò molte vittorie sugli invasori mori, fu di grandissimo aiuto all’Ordine e dedicò molte chiese alla Madonna. Morì santamente nell’anno 1276.
L’Ordine lo festeggia il 23 luglio.


Beata Maria di Sant'Enrico (Maria Montserrat Ors e Molist)


Suor Maria di Sant’Enrico (Maria Montserrat Ors e Molist), nacque in S. Martino da Centellas, provincia di Barcellona e diocesi di Vic, il 10 novembre del 1890. Entrò nel convento a 24 anni di età e fece la professione solenne l’8 ottobre del 1919. Aveva 46 anni di età e 17 di vita religiosa quando fu martirizzata. Amante della meditazione della Passione di Gesù, aveva una grande sete di sacrifici e disimpegnava il suo dovere con gioia e generosità. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Maria di Gesù (Vincenza Jordá e Martí)


Suor Maria di Gesù, (Vincenza Jordá e Martí), nacque in Zorita, provincia di Castellón il 6 marzo del 1899. Si distingueva in maniera speciale per il suo raccoglimento, essendo molto amante del silenzio e della vita interiore. Il suo rifugio era la preghiera. Manifestò che si era offerta totalmente al Signore. Al suo fianco tutti si trovavano a bene. Nella comunità aveva fama di santità. Fu martirizzata all'età di 37 anni e 15 di vita religiosa. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Filomena di San Francesco di Paola (Anna Ballesta e Gelmá)


Suor Filomena di San Francesco di Paola (Anna Ballesta e Gelmá), nacque a Barcellona il 28 settembre 1895. Entrò nel convento delle Monache Minime di Barcellona a 20 anni e nel novembre del 1920 emise i voti solenni. Era molto osservante della Santa Regola e molto caritatevole. Si distingueva per la sua vita di penitenza e di preghiera costante. Fu martirizzata a 41 anni di età e 19 di vita religiosa. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Giuseppa del Purissimo Cuore di Maria (Giuseppa Panyella e Doménech)


Suor Giuseppa del Purissimo Cuore di Maria (Giuseppa Panyella e Doménech), nacque il 7 gennaio del 1865 in Sant’Andrea della Barca, diocesi di Barcellona. A 21 anni entrò nel convento delle Monache Minime di Barcellona come Sorella conversa e a novembre del 1887 fece la professione dei voti solenni. Il suo lemma era sorridere sempre. Fu martirizzata a 71 anni di età e 49 di vita religiosa. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Trinità (Teresa Rius e Casas)


Suor Trinità (Teresa Rius e Casas), nacque il 17 novembre del 1875 in San Martino di Provençals (Barcellona). Aveva 61 anni di età e 31 di vita religiosa quando fu martirizzata. Entrò a 24 anni nel convento delle Monache Minime di Barcellona. Aveva il dono della contemplazione ed una grande gioia, semplicità ed umiltà di cuore. Tutti i momenti liberi li passava con Gesù, presente e vivo nel Tabernacolo. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.


Beata Giovanna da Orvieto


Nata a Carnaiola, presso Orvieto, rimase presto orfana. Visse guadagnandosi il pane con il lavoro del ricamo e santificandolo nell'adempimento fedele dei suoi impegni di terziaria domenicana. Raggiunse i più alti gradi di vita mistica: riviveva la Passione ogni venerdì santo. La fama delle sue virtù le conferì un eccezionale ascendente sui suoi concittadini che seppe guadagnare a Cristo.A Orvieto in Umbria, beata Giovanna, vergine, Suora della Penitenza di San Domenico, insigne per carità e pazienza.


Beate Martiri Spagnole Minime Scalze di San Francesco di Paola


Maria di Montserrat (al secolo: Giuseppa Pilar García y Solanas) e 8 Compagne, Suore professe dell'Istituto delle Minime Scalze di San Francesco di Paola, nonché Lucrezia García y Solanas, Laica, Vedova; uccise, in odio alla Fede, a Barcellona (Spagna) il 23 luglio 1936. Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il loro martirio in data 20 dicembre 2012. La loro beatificazione ha avuto luogo il 13 ottobre 2013 sotto il pontificato di Papa Francesco.


Beato Giovanni de Luca


Molto stimato tanto in Spagna che in Italia, il Beato Giovanni de Luca, fu inviato in redenzione ad Algeri in Africa nell'anno 1343, come profondo conoscitore di lingue orientali, gli furono di grande aiuto per la conversione di molti giudei e mussulmani e liberò 116 schiavi. Nella sua vita superò molte contrarietà arricchendosi di meriti e lodi. Trafitto dal divino amore e onorando l'Ordine Mercedario morì nella pace del Signore. L'Ordine lo festeggia il 23 luglio.


Beata Margherita Maria Lopez de Maturana


Margarita Maria Lopez de Maturana Ortiz de Zarate, fondatrice dell'Istituto delle Suore Mercedarie Missionarie, nacque il 25 luglio 1884 a Bilbao (Spagna) e morì il 23 luglio 1934 a San Sebastián (Spagna). La sua causa di canonizzazione ha portato sinora al riconoscimento delle sue virtù eroiche il 16 marzo 1987 ed al riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione il 28 aprile 2006. E' stata beatificata il 22 ottobre seguente.


Beati Niceforo di Gesù e Maria (Vincenzo) Díez Tejerina e 5 compagni


Nella città di Manzanares nella Nuova Castiglia in Spagna, beati Niceforo di Gesù e Maria (Vincenzo) Díez Tejerina, sacerdote, e cinque compagni della Congregazione della Passione, martiri, che, in tempo di persecuzione, essendo rimasti fedeli alla vocazione religiosa, ricevettero la corona del martirio con la fucilazione.


Beato Giovanni de Montesinos


Intrepido missionario il Beato Giovanni de Montesinos, venne inviato dall'Ordine Mercedario ad evangelizzare i popoli barbari. Si prodigò intensamente per la conversione degli indios, dai quali fu poi trafitto dalle loro frecce e morì vittorioso nell'anno 1619 raggiungendo la moltitudine di martiri di Cristo.L'Ordine lo festeggia il 23 luglio.


Beati Germano di Gesù e Maria (Emanuele) Pérez Giménez e 8 compagni


In località Carabanchel Bajo presso Madrid sempre in Spagna, beati martiri Germano di Gesù e Maria (Emanuele) Pérez Giménez, sacerdote, e otto compagni, religiosi sempre della Congregazione della Passione, che nella medesima persecuzione portarono a termine vittoriosi la loro prova per Cristo.


Beato Leonardo da Recanati


Di origine italiana, il Beato Leonardo da Recanati, fu un illustre vescovo dell'Ordine Mercedario e zelante pastore, guidando il suo popolo verso la perfezione nella fede. Con la santità della vita religiosa raggiunse la gloria eterna nel regno di Dio. L'Ordine lo festeggia il 23 luglio.


San Giovanni Cassiano


A Marsiglia nella Provenza in Francia, san Giovanni Cassiano, sacerdote, che fondò due monasteri, l'uno maschile e l'altro femminile, e, nella sua lunga esperienza di vita monastica, scrisse le «Istituzioni cenobitiche» e le «Conferenze dei Padri» per l'edificazione dei monaci.


Beata Caterina Caldes Socias


Religiosa professa nelle Suore Francescane Figlie della Misericordia, subì il martirio insieme ad una consorella, ad un giovane religioso dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e ad una laica. E’ stata beatificata il 28 ottobre 2007.


Beata Michela Rullan Ribot


Religiosa professa nelle Suore Francescane Figlie della Misericordia, subì il martirio insieme ad una consorella, ad un giovane religioso dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e ad una laica. E’ stata beatificata il 28 ottobre 2007.


San Severo


A Viza in Tracia, ora in Turchia, san Severo, martire, che, al tempo di Diocleziano e Massimiano, aspirando alla palma dei martiri, si ritiene abbia convertito alla fede il centurione san Memnóne e lo abbia seguito nella prova gloriosa.


Beato Paolo Noguera Trias


Religioso professo nei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, martire appena diciannovenne insieme a due suore ed una laica, è stato beatificato il 28 ottobre 2007.


Beati Simone Reynes Solivellas, Michele Pons Ramis e Francesco Mayol Oliver


Religiosi professi nei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, sono stati beatificati il 28 ottobre 2007.


San Valeriano di Cimiez


A Cimiez sempre in Provenza, san Valeriano, vescovo, che, elevato dal monastero di Lérins all'episcopato, propose al popolo e ai monaci gli esempi dei santi.

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24/07/2018 09:39
 
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Santi Magi d'Oriente


Si celebra il 24 luglio la memoria della traslazione delle reliquie dei tre Magi d'Oriente adoratori di Cristo da Milano a Colonia in Germania, avvenuta nel 1162 per volere di Federico I Barbarossa. Nel 1247, visto il grande culto instauratosi, papa Innocenzo IV concesse speciali indulgenze per i pellegrini. Il racconto evangelico di Matteo della loro venuta a Betlemme nei secoli successivi ha acceso la curiosità dintorno a queste figure. Matteo indica nella parola «magi» una categoria di persone pie e venerabili; probabilmente costituivano una casta sacerdotale o di sapienti e studiosi di astrologia. È incerto il numero di tre così come il tempo della loro adorazione. I nomi comparvero in un manoscritto di Parigi del secolo VII, essi erano Bithisarea, Melchior, Gathaspa; il prete cronista Agnello, nel secolo IX scrisse che i Magi si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, nomi divenuti poi comuni in Occidente.

A Colonia nella Lotaringia, in Germania, traslazione dei tre magi, che, sapienti di Oriente, vennero a Betlemme portando doni a contemplare nel Bambino il mistero della gloria dell'Unigenito.


Santa Cristina di Bolsena


Le varie versioni della «Passio» di Cristina sono discordanti. Quelle greche la dicono originaria di Tiro, le latine di Bolsena. A suffragare questa seconda ipotesi sta il fatto che nella cittadina laziale – di cui la santa è patrona – fin dal IV secolo si è sviluppato un cimitero sotterraneo intorno al sepolcro di una martire Cristina. Il racconto della «Passio» è considerato favoloso e narra di una undicenne che il padre fece rinchiudere in una torre con dodici ancelle per preservarne la bellezza. In realtà questa misura venne adottata dal genitore, di nome Urbano, ufficiale dell’imperatore, per costringere la figlia ad abiurare la fede che aveva abbracciato: il cristianesimo. Alla morte del padre – che già aveva fatto più volte torturare la figlia, pur di farla ritornare agli antichi culti – le autorità si accanirono ancora di più su di lei, mettendola a morte.

MugnaiCristina = seguace di CristoPalma, RuotaA Bolsena nel Lazio, santa Cristina, vergine e martire.


Beato Antonio Torriani (Della Torre) da L'Aquila


Studiò medicina nell'università di Pavia. Contro la volontà dei suoi si fece religioso agostiniano. Nel 1458 andò pellegrino a San Giacomo di Compostella con l'intenzione di curare gli infermi. Si trattenne in Galizia fino al 1464; da qui iniziò un viaggio apostolico predicando per circa 10 anni in diverse parti della Spagna, della Francia e d'Italia. Nel 1474 venne destinato al convento de L' Aquila, dove morì il 24 luglio del 1494 dopo aver diretto per 18 anni le monache agostiniane del monastero di Santa Lucia e aver fondato un sodalizio di Terziarie agostiniane presso la chiesa di Sant' Agostino.Si distinse particolarmente nella cura degli infermi e dei poveri e nel promuovere la concordia.All'Aquila, beato Antonio Torriani, sacerdote dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, medico dei corpi e delle anime.


Santa Kinga (Cunegonda)


Figlia del re di Ungheria Bela IV. Nel 1239 andò sposa di Boleslao V il Casto, principe di Cracovia, visse con lui in perfetta castità. Alla morte del marito (1279), entrò tra le Clarisse, ove si distinse per la preghiera e la penitenza. Divenuta Abbadia del monastero, si prodigò nell'assistenza ai poveri e ai malati. Beatificata da Alessandro VIII (16390). Patrona della Polonia e della Lituania. Festa il 23 luglio.Polonia, Lituania.Corona, ScettroA Stary Sącz presso Tarnów in Polonia, santa Cunegonda, che, figlia del re di Ungheria, data in moglie al duca Boleslao, mantenne insieme a lui illibata la sua verginità e, rimasta vedova, professò la regola di santa Chiara nel monastero da lei fondato.


Beato Diego Martinez


Mercedario del convento di Cusco in Perù, il Beato Diego Martinez, proveniva dal convento di Panama e giunse all'impero degli incas con altri confratelli, i quali accompagnarono i conquistatori Francesco Pizzarro e Diego de Almagrò. Chiamato Santo ancora vivente convertì tantissimi infedeli a Cristo e fra questi anche un Re idolatra triste per la malattia della moglie alla quale il mercedario restituì la salute. Tuttavia portato da Dio al sommo delle virtù, ebbe la corona del martirio come primo a versare il sangue in terra peruviana nell'anno 1536. L'Ordine lo festeggia il 24 luglio.


San Fantino il Vecchio (o il Taumaturgo)


San Fantino il Vecchio detto anche il Cavallaro (293-336 d.C.) era un giovane guardiano di cavalle di Taureana (presso Palmi-RC) al servizio di un signore romano, Balsamio. Conosce la religione cristiana dei primissimi tempi e lavora di notte al servizio dei poveri. Il padrone allertato dai malvagi lo scopre ma lui compie il prodigio di passare il vicino fiume Metauro (Petrace attuale) all'asciutto. Alla morte è sepolto nella villa di Balsamio (attuale Cripta).A Tauriana in Calabria, san Fantino il Vecchio, detto il Taumaturgo.


Beato Giovanni Solorzano


Il Beato Giovanni, si formò nel convento mercedario di Fuentes (Spagna), e partì per l'America con Cristoforo Colombo del quale fu compagno e consigliere durante il viaggio. Per primo predicò la fede nell'isola di Cuba dove convertì e battezzò un grandissimo numero di idolatri ed eresse alcuni monasteri. Dopo aver sostenuto molte fatiche, per la difesa della fede fu ucciso e decorato dalla porpora del suo sangue innocente e glorioso entrò nel regno dei cieli come primo martire dell'America. L'Ordine lo festeggia il 24 luglio.


Beata Ludovica di Savoia


Illustre principessa della Casa di Savoia, figlia del beato Amedeo IX. Dopo alcuni anni di matrimonio, rimasta vedova in giovanissima età, abbracciò la regola di santa Chiara, secondo lo spirito di santa Coleta. Passò i suoi anni in monastero come fulgido modello delle virtù religiose.A Orbe nella Savoia, beata Ludovica, religiosa, che, figlia del beato duca Amedeo, sposò Ugo principe di Châlon e alla sua morte abbracciò in umiltà e fedeltà la regola di santa Chiara secondo la riforma di santa Coletta.


Beato Paolo Yi Do-gi


Paolo Yi Do-gi aderì al cattolicesimo, ma dovette trasferirsi più volte insieme alla sua famiglia a causa delle minacce. Stabilitosi nella cittadina montana di Jeongsan, si guadagnò da vivere come vasaio, finché la polizia non venne ad arrestarlo mentre lavorava. Morì a causa delle numerose percosse e torture subite il 24 luglio 1798. Inserito nel gruppo di martiri capeggiato da Paolo Yun Ji-chung, è stato beatificato da papa Francesco il 16 agosto 2014, nel corso del viaggio apostolico in Corea del Sud.


San Charbel (Giuseppe) Makhluf


San Charbel (Giuseppe) Makhlūf, sacerdote dell'Ordine Libanese Maronita, che, alla ricerca di una vita di austera solitudine e di una più alta perfezione, si ritirò dal cenobio di Annaya in Libano in un eremo, dove servì Dio giorno e notte in somma sobrietà di vita con digiuni e preghiere, giungendo il 24 dicembre a riposare nel Signore.(24 dicembre: Ad Annaya in Libano, anniversario della morte di san Charbel (Giuseppe) Makhluf, la cui memoria si celebra il 24 luglio).


Santi Boris e Gleb di Russia


Principi russi, figli di San Vladimiro, assassinati per ordine del loro fratello, Svjatopolk.Boris (Bernardo, nelle lingue slave)PalmaIn Russia, santi Boris e Gleb, martiri, che, principi di Rostov e figli di san Vladimiro, preferirono ricevere la morte piuttosto che opporsi con la forza al fratello Svjatopolk: Boris conseguì la palma del martirio sul fiume Don vicino a Pereyaslavl, Gleb poco dopo sul fiume Dneper vicino a Smolensk.


Beata Teresa del Bambino Gesù e di S. Giovanni della Croce (Eusebia Garcia)


A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.


Beata Maria degli Angeli di S. Giuseppe (Marciana Valtierra Tordesillas)


A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.


Beata Maria Pilar di S. Francesco Borgia (Jacoba Martinez Garcia)


A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.


Beate Martiri Spagnole Carmelitane Scalze di Guadalajara


A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.


Beato Pietro de Barellis


D'illustre famiglia francese, il Beato Pietro de Barellis, fu procuratore generale dell'Ordine Mercedario e legato pontificio. Degnosamente compì le sue mansioni e papa Nicola IV° lo nominò cardinale Diacono di Santa Romana Chiesa. Famoso per i meriti accumulati, tornando a Roma, morì santamente ad Ascoli Piceno dove il suo corpo riposa. L'Ordine lo festeggia il 24 luglio.


Beati Luigi di San Michele dei Santi (Luis de Erdoiza y Zamalloa) e 3 compagni


Luigi di San Michele dei Santi (Luis de Erdoiza y Zamalloa), Melchiorre dello Spirito Santo (Melchor Rodríguez Villastrigo), Santiago di Gesù (Santiago Arriaga y Arrien) e Giovanni della Vergine del Castellar (Juan Francisco Joya y Corralero) sono stati beatificati il 28 ottobre 2007.


Beati Nicolao Garlick, Robert Ludlam e Riccardo Simpson


A Derby in Inghilterra, beati Nicola Garlick, Roberto Ludlam e Riccardo Simpson, sacerdoti e martiri, che, condannati a morte per il loro sacerdozio durante il regno di Elisabetta I, dopo molte fatiche e tribolazioni raggiunsero sul patibolo le gioie del cielo.


Beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico Mazzarella)


A Napoli, beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico) Mazzarello, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che fu vicino a ogni genere di poveri e di afflitti e durante un'epidemia morì colpito lui stesso dal colera mentre assisteva i moribondi.


San Baldovino (Balduino) da Rieti


Baldovino = compagno ardito, dal tedescoBastone pastoraleA Rieti, san Baldovino, abate, che fu discepolo di san Bernardo nel monastero di Chiaravalle e fu da lui mandato in questa città per fondarvi e reggervi il cenobio di San Matteo di Montecchio.


Beato Cristoforo di Santa Caterina (Cristoforo Fernández Valladolid)


Fondatore della Congregazione Ospedaliera di Gesù Nazareno. Papa Benedetto XVI in data 20 dicembre 2012 ha riconosciuto un miracolo a lui attribuito ai fini della sua beatificazione.


Beata Mercedes del Sacro Cuore (Mercedes Prat Y Prat)


PalmaPresso Barcellona sempre in Spagna, beata Mercedes Prat, vergine della Società di Santa Teresa di Gesù e martire, che nella stessa persecuzione subì il martirio in quanto religiosa.


Beato Giuseppe Lambton


A Newcastle-on-Tyne sempre in Inghilterra, beato Giuseppe Lambton, sacerdote e martire, che, a ventiquattro anni, dopo atroci torture, nella medesima persecuzione fu dilaniato vivo per il suo sacerdozio.


Beata Cristina l'Ammirabile


A Sint-Truiden in Brabante, nell'odierno Belgio, beata Cristina, vergine, detta la Mirabile, perché in lei nella mortificazione del corpo e nelle estasi mistiche il Signore operò meraviglie.


Beato Saverio (Javier) Bordas Piferer


Sempre a Barcellona, beato Saverio Bordas Piferrer, religioso della Società Salesiana e martire, che con il proprio martirio testimoniò l'esempio di vita di Cristo maestro.


San Giovanni Boste


A Durham sempre in Inghilterra, san Giovanni Boste, sacerdote e martire per il suo sacerdozio, che, sotto la stessa regina, anche davanti al giudice non cessò di confortare i suoi compagni.


San Giuseppe Fernandez


Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Fernández, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, decapitato per Cristo sotto l'imperatore Minh Mạng.


Sant' Eufrasia


Nella Tebaide in Egitto, santa Eufrasia, vergine, che, di famiglia senatoria, scelse di condurre vita eremitica nel deserto, facendosi umile, povera e obbediente.


Beato Giovanni Tavelli da Tossignano


Bastone pastoraleA Ferrara, beato Giovanni da Tossignano Tavelli, vescovo, dell'Ordine dei Gesuati.


San Vittorino di Amiterno


Vittorino = vincitore, dal latinoPalmaAd Amiterno in Sabina sulla via Salaria, san Vittorino, martire.


San Declano


A Árd Móre nella provincia di Munster in Irlanda, san Declano, venerato come primo vescovo di questa Chiesa.


Santa Sigolena


Nel territorio di Albi in Aquitania, in Francia, santa Sigolena, religiosa.
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Beato Dionisio (Dionigi) Pamplona Polo


Dionisio Pamplona Polo nacque a Calamocha, provincia di Teruel, Spagna, 1'11 ottobre 1868, primogenito di Jakob Pamplona e Da¬miana Polo. Fu battezzato lo stesso giorno col nome di Dionisio. Terminati gli studi elementari, entrò, il 16 novembre 1882, nel noviziato degli Scolopi di Peralta de la Sal. Il 2 agosto 1885 fece la professione semplice dei tre voti più quello dell'insegnamento, specifico degli Scolopi. Concluso il periodo di formazione, fu ordinato sacerdote il 7 settembre 1891. Saragozza, Alcafiiz, Jaca, Peralta de la Sal, Pamplona e Barbastro furono le città della Spagna dove esercitò in seguito il suo apostolato, nel campo educativo, nel ministero parrocchiale o nella formazione dei novizi nelle case dell'Ordine. Fu anche in Argentina, Rettore e parroco nella Casa di Buenos Aires nel triennio 1910-1922. Ritornato in Spagna, fu nominato Rettore del collegio di Pamplona e nel 1934 di quello di Peralta de la Sal quando, il 23 luglio 1936, fu messo in prigione. Il giorno seguente scappò dal carcere in parrocchia a celebrare la messa a porte chiuse e a consumare le sacre Specie. Nell'uscire di chiesa gli chiesero le chiavi e al suo rifiuto lo portarono a Monzón e lo chiusero in carcere. Il 25 luglio 1936 fu fucilato nella Piazza Maggiore con 24 altri condan¬nati. I cadaveri furono posti subito in una fossa comune.In località Monzon vicino a Huesca nell'Aragona in Spagna, beato Dionigi Pamplona, sacerdote dell'Ordine dei Chierici regolari delle Pie Scuole e martire, ucciso in odio alla fede sempre nella stessa persecuzione.


Beato Giovanni Soreth


Il Soreth nacque presso Caen in Normandia nel 1394 ed entrò tra i Carmelitani di questa città. Sacerdote verso il 1417, fu maestro in teologia (Parigi, nel 1438) e poi reggente di studi. Fu Provinciale della sua Provincia di Francia nel 1440 - 1451 e Priore Generale dell'Ordine dal 1451 fino alla morte. Fu instancabile nell'opera di riformatore in un periodo storico particolarmente critico per la Chiesa e per l'Ordine stesso. Si dedicò completamente alla riforma, percorrendo l'Europa per le visite canoniche, e promuovendo l'"osservanza" sia nelle Province e nei conventi che nella Congregazione Mantovana. Scrisse un commento alla Regola (la Expositio paraenetica) e pubblicò le costituzione del 1462. Altra sua attività fu quella relativa al sorgere e allo stabilirsi delle monache carmelitane, specialmente in virtù della bolla "Cum nulla" di Nicolò V nel 1452. In questo valorizzò nel Nord Europa l'opera svolta dalla Beata Francesca d'Amboise, alla quale egli stesso diede l'abito. Curò pure - sempre in forza della ricordata bolla papale - il sorgere del Terz'Ordine Secolare Carmelitano. Morì ad Angers il 25 luglio 1471 e il carmelitano Battista Spagnoli, noto umanista, gli dedicò un'elegia. Il culto di Beato gli fu riconosciuto da Pio IX nel 1866. La Chiesa lo ricorda il 25 Luglio, mentre i Carmelitani Scalzi ne fanno memoria il 28 Luglio.Ad Angers in Francia, beato Giovanni Soreth, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani, che egli riportò a una più stretta osservanza e dotò di conventi femminili.


San Giacomo il Maggiore


Detto il Maggiore (per distinguerlo dall'omonimo apostolo detto il Minore), Giacomo figlio di Zebedeo e Maria Sàlome e fratello dall'apostolo Giovanni Evangelista, nacque a Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt 17,1.) e al Getsemani alla vigilia della Passione. Pronto e impetuoso di carattere, come il fratello, con lui viene soprannominato da Gesù «Boànerghes» (figli del tuono) (Mc 3,17; Lc 9,52-56). Primo tra gli apostoli, fu martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Il sepolcro contenente le sue spoglie, traslate da Gerusalemme dopo il martirio, sarebbe stato scoperto al tempo di Carlomagno, nel 814. La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata.

Pellegrini, Cavalieri, Soldati, Malattie reumaticheGiacomo = che segue Dio, dall'ebraicoCappello da pellegrino, Conchiglia, StendardoFesta di san Giacomo, Apostolo, che, figlio di Zebedeo e fratello di san Giovanni evangelista, fu insieme a Pietro e Giovanni testimone della trasfigurazione del Signore e della sua agonia. Decapitato da Erode Agrippa in prossimità della festa di Pasqua, ricevette, primo tra gli Apostoli, la corona del martirio.


Beato Dario Acosta Zurita


Nasce a Naolinco, diocesi di Veracruz (Messico), il 14 dicembre 1908. Orfano di padre e con quattro fratelli, Dario si rimbocca le maniche e aiuta la madre. Il sacerdozio si affaccia presto nei suoi pensieri, tuttavia monsignor Rafael Guizar y Valencia (ora anch'egli beato), venuto a Naolinco a cercare vocazioni per il suo seminario, non include Dario tra i prescelti, non volendolo togliere alla famiglia. È la madre, però, a insistere perché Dario venga accettato. Il 25 aprile 1931 viene ordinato prete a Città del Messico e un mese dopo celebra la sua prima Messa a Veracruz. Proprio qui, nella parrocchia dell'Assunzione, inizia ad esercitare il suo ministero, proprio nei giorni in cui entra in vigore la famigerata «legge Tejeda», che prevede la drastica riduzione del numero dei sacerdoti. Ad ognuno viene notificato l'ordine di allontanamento, con minaccia di morte. Nella parrocchia dell'Assunzione tutti i sacerdoti decidono però di restare al loro posto. Don Dario, il più giovane, verrà ucciso in chiesa nel pomeriggio di sabato 25 luglio: davanti a numerosi bambini diversi militari fanno irruzione sparando contro i preti. Don Dario è beato dal 2005.




Beata Maria Teresa di Gesù Bambino (Mieczyslawa Kowalska)


Teresa di Gesù bambino nacque a Varsavia nel 1902, ricevette l’abito delle Monache Clarisse Cappuccine nel convento di Przasnysz il 12 agosto 1923. L’anno successivo, il 15 agosto 1924 emise voti temporanei e nel 1927 quelli perpetui. Nonostante la malattia che l’affliggeva, fu sempre molto affabile con tutti. Si distinse per lo spirito di preghiera e per la laboriosità. Il 2 aprile 1942 i Tedeschi fecero irruzione nel monastero e arrestarono tutte le suore e le trasferirono nel campo di concentramento di Działdowo. Morì ex aerumnis carceris il 25 luglio 1941. Offrì le sue sofferenze a Dio per ottenere la liberazione delle suore, che di fatto dopo due settimane dalla sua morte ricuperarono la libertà. Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 assieme ad un gruppo di altri 107 martiri della seconda guerra mondiale.Nel campo di prigionia di Działdowo in Polonia, beata Maria Teresa Kowalska, vergine delle Clarisse Cappuccine e martire, che, durante l'occupazione della Polonia in tempo di guerra, fu messa in carcere a causa della sua fede e morì sorretta dalla fede in Cristo.


Beato Antonio Lucci


Nato il 2 agosto 1682 ad Agnone in Molise, entra nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e nel 1698 compie la professione dei voti assumendo il nome di Antonio. Nel 1705 è ordinato sacerdotale e nel 1709 diventa dottore in teologia. Inizia così a dedicarsi all'insegnamento. Divenuto reggente del Collegio di San Bonaventura presso la basilica dei Santi Dodici Apostoli a Roma, scrive trattati teologici, filosofici e storici. Benedetto XIII lo chiama tra i teologi del Sinodo romano del 1725 e gli commissiona un'opera contro il giansenismo. Il 7 febbraio 1729 viene nominato vescovo di Bovino, in Puglia, dove istituisce la scuola elementare e promuove corsi di catechesi. All'impegno di teologo Lucci unisce l'amore per i poveri realizzando una compenetrazione fra dottrina e carità. Muore il 25 luglio 1752. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 18 giugno 1989. A Bovino in Puglia, beato Antonio Lucci, vescovo, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, che rifulse per la sua straordinaria dottrina e fu tanto generoso nell'assistere i poveri, da non badare neppure alle proprie necessità.


Santa Maria Carmela Sallés y Barangueras


A Santa Carmen Sallés Barangueras si deve le fondazione - nel 1892 a Burgos, in Spagna - delle Concezioniste di san Domenico, che poi divennero le Concezioniste missionarie dell'insegnamento. L'istruzione era stato, infatti, il campo al quale Carmen si era indirizzata. Da bimba - era nata a Vich (Barcellona) nel 1848 - si era imbevuta del clima di devozione mariana negli anni che portarono al dogma dell'Immacolata (1854). Visse poi in un istituto religioso dal carisma educativo, le Terziarie domenicane dell'Annunziata, finché non diede vita alla nuova fondazione. Morì a Madrid nel 1911 ed è beata dal 1998. Oltre che in Spagna la Congregazione è oggi presente in Estremo Oriente, in cinque Stati americani, in Africa e in Italia.

A Madrid in Spagna, beata Maria Carmela Sallés y Barangueras, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore dell'Immacolata Concezione per la formazione di donne pie e istruite.


Beato Pietro da Mogliano


Nel giorno della festa per l'apostolo Giacomo, la Chiesa fa memoria anche del beato Pietro da Mogliano, vicino Fermo. Nato nel 1435, la tradizione vuole che appartenesse alla famiglia dei Corradini. A 13 anni ebbe la visione «che tutto el mondo ruinasse e sprofondasse» e fosse salvato da un frate «piccoletto assai», forse Francesco. Ma entrò nell'ordine dell'Assisano, tra gli Osservanti, solo nel 1460, dopo gli studi di diritto a Perugia. Lo conquistò una predica del beato Domenico da Leonessa, con il quale, anni dopo, pacificò le contese tra Ascoli, Fermo e Offida. Predicò la crociata contro i turchi. Morì nel 1490.

A Camerino nelle Marche, beato Pietro Corradini da Mogliano, sacerdote dell'Ordine dei Minori, insigne per la predicazione del Vangelo, per l'esempio di virtù e per la fama di miracoli.


San Cristoforo


San Cristoforo, martire in Licia nel 250, durante la persecuzione dell'imperatore Decio, fu uno dei «quattordici santi ausiliatori», colui che avrebbe portato sulle spalle un bambino, che poi si rivelò Gesù. Il testo più antico dei suoi Atti risale all'VIII secolo. In un'iscrizione del 452 si cita una basilica dedicata a Cristoforo in Bitinia. Cristoforo fu tra i santi più venerati nel Medioevo; il suo culto fu diffuso soprattutto in Austria, in Dalmazia e in Spagna. Chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente.

Pellegrini, Motoristi, Viaggiatori, Ferrovieri, Tranvieri, Automobilisti, SCristoforo = portatore di Cristo, dal grecoPalmaIn Licia nell'odierna Turchia, san Cristoforo, martire.


Santa Valentina


Valentina = che sta in buona salute, dal latinoPalmaA Cesarea in Palestina, santi Valentina, Tea e Paolo, martiri nella persecuzione dell'imperatore Massimiano, sotto il governatore Firmiliano. La vergine Valentina, che aveva rovesciato a calci un altare dedicato agli idoli pagani, dopo varie crudeli torture, corse incontro allo Sposo gettata nel fuoco insieme alla vergine Tea; Paolo, invece, condannato a morte, dopo avere ottenuto un breve tempo per la preghiera e aver implorato con tutto il cuore Dio per la salvezza di tutti, ricevette la corona del martirio con la decapitazione.


Beato Pietro de Avedano


Dopo aver passato lunghi anni in America per la salute delle anime e la gloria dell'Ordine della Mercede, il Beato Pietro de Avedano, rientrò in Patria. Un giorno, attraversando la Francia per andare a Roma, s'incontrò con degli eretici Ugonotti ed egli li riprese parlando dei loro errori verso la fede cattolica, questi irritati lo colpirono ferendolo mortalmente, egli si inginocchiò e recitando il credo spirò meritando la palma del martirio nell'anno 1606.L'Ordine lo festeggia il 25 luglio.


Beato Michele Peiro Victori


Nacque in Ayguafreda (Barcellona) il 7 febb. 1887. Sposò Francesca Ribas Roger, dalla quale ebbe due figli, il maggiore dei quali, José fu domenicano. Lavorò in fabbrica, esempio di ogni cristiana virtù. Preso dai miliziani, fu ucciso per strada a Barcellona nella notte tra il 24 e il 25 lug. 1936, «per il suo cattolicesimo pratico e irriducibile e per essere padre di un religioso e fratello di un altro» (il p. Raimondo, O.P., martire anche lui). E' stato beatificato il 28 ottobre 2007.


Beati Deogratias Palacios, Leone Inchausti, Giuseppe Rada, Giuliano Moreno e Giuseppe Riccardo Díez


Nel villaggio di Motril vicino a Granada sulla costa spagnola, beati martiri Deogratias Palacios, Leone Inchausti, Giuseppe Rada, Giuliano Moreno, sacerdoti, e Giuseppe Riccardo Díez, religioso, che, attivamente impegnati per Cristo nell'Ordine degli Agostiniani Recolletti, durante la stessa persecuzione furono improvvisamente catturati dalla folla e subito fucilati per strada.


Sant' Olimpiade


Rimasta vedova ancora molto giovane, si dedicò al servizio di Dio a Costantinopoli e fu fedele discepola di San Giovanni Crisostomo.A Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, transito di santa Olimpiade, vedova: dopo aver perso il marito in ancor giovane età, trascorse piamente a Costantinopoli il resto della sua vita tra le donne consacrate a Dio, assistendo i poveri e rimanendo fedele collaboratrice di san Giovanni Crisostomo anche durante il suo esilio.


Beato Antonio di Olmedo


Missionario del Cile, il Beato Antonio di Olmedo, fu fondatore del convento mercedario di Santa Maria in Valdivia. Condusse molti non cristiani alla fede di Cristo, in particolare gli araucani, fu glorioso per la pietà verso la Beatissima Vergine, le veglie, i digiugni, e molti miracoli compiuti. Infine, mentre imperversava la peste, servendo gli ammalati morì martire della carità nel suo convento di Valdivia.L'Ordine lo festeggia il 25 luglio.


Beati Federico (Carlo) Rubio Álvarez e 3 compagni


Vicino a Talavera de la Reina nel territorio di Toledo sempre in Spagna, beati martiri Federico (Carlo) Rubio Álvarez, sacerdote, Primo Martínez di San Vincenzo Castillo, Girolamo Ochoa Urdangarín e Giovanni della Croce (Eligio) Delgado Pastor, religiosi e martiri, che, tutti membri dell'Ordine di San Giovanni di Dio, nella medesima persecuzione conseguirono meritatamente la corona della gloria.


Beati Pietro Largo Redondo, Felice Ugalde Irurzun e Benedetto Solano Ruiz


A Urda nella provincia di Toledo in Spagna, beati martiri Pietro del Cuore Redondo, sacerdote, Felice delle Cinque Piaghe Ugalde Irurzun e Benedetto della Vergine 'del Villar' Solano Ruiz, religiosi della Congregazione della Passione, che, fucilati per la loro fede cristiana durante la grande persecuzione, furono coronati dalla palma del martirio.


Beato Michel-Louis Brulard


In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Michele Ludovico Brulard, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi e martire, che durante la rivoluzione francese fu recluso in condizioni disumane a causa del suo sacerdozio e perì consunto da malattia.


Beato Pietro Berno da Ascona


Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latinoPalmaA Salsette in India, beati martiri Rodolfo Acquaviva, Alfonso Pacheco, Pietro Berna, Antonio Francesco, sacerdoti e Francesco Aranha, religioso, della Compagnia di Gesù, uccisi dagli infedeli per aver esaltato la croce.


Beato Rodolfo Acquaviva


A Salsette in India, beati martiri Rodolfo Acquaviva, Alfonso Pacheco, Pietro Berna, Antonio Francesco, sacerdoti e Francesco Aranha, religioso, della Compagnia di Gesù, uccisi dagli infedeli per aver esaltato la croce.


San Magnerico di Treviri


A Treviri nella Renania, in Germania, san Magnerico, vescovo, che fu discepolo di san Nicezio, suo fedele compagno nell'esilio ed emulo del suo zelo nella cura pastorale quando ne divenne successore.


San Cucufate (Cugat)


A Barcellona in Spagna, san Cucufáte, martire, che, trafitto con la spada durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, salì vincitore al cielo.


San Teodemiro di Cordova


A Córdova nell'Andalusia in Spagna, san Teodemiro, monaco di Carmona e martire ancor giovane durante la persecuzione dei Mori.


Santi Banto e Beato


Nello stesso luogo (Treviri), santi Beato e Banto, sacerdoti, che, al tempo di san Magnerico, condussero vita eremitica.


Santa Glodesinda


A Metz nella Gallia belgica, ora in Francia, santa Glodesinda, badessa.
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Beato Tito Brandsma


Nasce il 23 febbraio 1881 a Bolsward, Paesi Bassi. Entrato nell'Ordine Carmelitano diviene professore di filosofia, pioniere della stampa cattolica e delle speranze ecumeniche. Deportato nel campo di concentramento di Dachau, viene ucciso con un'iniezione da un medico del campo il 26 luglio 1942. Nei Paesi Bassi padre Tito è uno dei primi avversari della dittatura nazista: rifuggendo ogni compromesso, si esprime a chiare lettere contro la persecuzione degli ebrei. La Gestapo lo arresta il 19 gennaio 1942 nel suo monastero di Nijmwegen. Per quanto gravemente ammalato, il 13 giugno viene deportato a Dachau. I tentativi dei confratelli tedeschi di Brandsma di far trasformare la sua condanna in un ergastolo si rivelano fallimentari. In un rapporto inviato a Berlino dalla Gestapo si legge: «Il professor Brandsma deve essere considerato un nemico della causa nazionalsocialista. Si tratta di un uomo molto pericoloso». Dopo atroci tormenti, viene ucciso e fino all'ultimo prega per i suoi carnefici. Il 3 novembre 1985 Giovanni Paolo II lo proclama beato.

Tito = (forse) il difensore, dal latinoNel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Tito Brandsma, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani e martire, che, di origine olandese, affrontò serenamente ogni genere di sofferenze e di umiliazioni in nome della difesa della Chiesa e della dignità dell'uomo, offrendo un esempio insigne di carità verso i compagni di detenzione e verso gli stessi carnefici.


Santa Bartolomea Capitanio


Nasce a Lovere, in provincia di Bergamo e diocesi di Brescia, da Modesto e da Caterina Canossi, il 13 gennaio 1807. Conseguito il diploma di maestra assistente presso l'educandato delle clarisse nel 1822, comincia nell'istituto stesso la sua attività di insegnante. Nel 1824 torna in famiglia e insegna nella piccola scuola aperta nella sua stessa casa per le bambine povere. Dalla sua preoccupazione per i segni lasciati dal periodo napoleonico soprattutto tra la gioventù femminile in seguito sorgerà la congregazione col titolo di Maria Bambina. Bartolomea, infatti, opera nel piccolo ospedale per i poveri, fondato a Lovere dalle sorelle Caterina (che assunse poi il nome di Vincenza) e Rosa Gerosa, dove viene chiamata come direttrice ed economa. Nel 1829 scrive le regole della nuova istituzione, alla quale guadagna anche l'adesione di Caterina Gerosa. L'istituto sorge il 21 novembre 1832. Bartolomea, però, morirà il 26 luglio 1833: la congregazione delle Suore di Maria Bambina si svilupperà sotto la guida di Caterina Gerosa. Le due fondatrici sono state canonizzate entrambe nel 1950.
Bartolomea = figlia del valoroso, dall'aramaicoGiglioA Lovere in Lombardia, santa Bartolomea Capitanio, vergine, che insieme a santa Vincenza Gerosa fondò l'Istituto delle Suore della Carità di Maria Bambina e morì a ventisette anni, consunta dalla tisi, ma ancor più divorata dalla carità.


San Giorgio Preca


Nacque a Malta il 12 febbraio 1880. Da bambino, secondo l'usanza del tempo, venne incorporato nella Famiglia carmelitana con l'imposizione dello scapolare. Fu ordinato sacerdote il 22 Dicembre 1906. Nei primi mesi del 1907 raccolse attorno a sé e formò un piccolo gruppo di giovani ventenni. Iniziò così la Società della dottrina cristiana, detta comunemente Museum, lettere iniziali di «Magister, utinam sequatur evangelium universus mundus» («Maestro, che l'intero mondo segua il Vangelo»), opera dedicata all'educazione religiosa dei bambini e dei giovani. Preca, da adulto, divenne terziario carmelitano: si iscrisse il 21 luglio 1918 e professò il 26 settembre dell'anno successivo. Alla sua professione scelse il nome di Franco. Nel 1952, come riconoscimento alla sua infaticabile divulgazione della devozione alla Madonna del Carmine, venne affiliato all'Ordine Carmelitano. Morì il 26 luglio 1962. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 9 maggio 2001 a Malta ed infine canonizzato da Benedetto XVI il 3 giugno 2007 a Roma.

A La Valletta nell'isola di Malta, beato Giorgio Preca, sacerdote, che, amorevolmente dedito alla cura dell'istruzione catechistica dei fanciulli, fondò la Società della Dottrina Cristiana per dare testimonianza dell'azione provvidenziale della parola di Dio in mezzo al popolo.


Beato Andrea di Phu Yen


Nato in Vietnam nel 1626, nella provincia di Phú Yên, viene educato dalla madre con saggezza e premura. Il gesuita missionario francese padre Alexandre de Rhodes lo accoglie fra i suoi studenti e a quindici anni viene battezzato. Inizia un corso per catechisti nell'associazione «Maison Dieu» (La casa di Dio). Il giovane si distingue per la genuina fede e l'impegno evangelico. Nel 1644 il governatore Ong Nghè Bó fa ritorno nella provincia di Quang Nam dove vive Andrea con l'ordine del re di Annam di impedire l'espandersi del cristianesimo. Fra i catturati c'è il diciottenne Andrea. Dopo essere stato bastonato, viene condotto nel palazzo del governatore in cui respinge l'invito ad abiurare il cattolicesimo. In un'udienza pubblica il catechista è condannato a morte e viene ucciso il 26 luglio 1644. La sua salma si trova nel collegio della Compagnia di Gesù a Macao, in Cina. I (Avv.)/iNel villaggio di Phù Yên in Annamia, ora Viet Nam, beato Andrea, martire, che, catechista, durante la persecuzione contro la dottrina cristiana, crudelmente catturato da soldati, versò il sangue per Cristo, primizia della Chiesa di questa terra.


San Gioacchino


Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici.

Gioacchino = Dio rende forti, dall'ebraicoMemoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell'immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana.


Sant' Anna


Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici.

Anna = grazia, la benefica, dall'ebraicoLibroMemoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori dell'immacolata Vergine Maria Madre di Dio, i cui nomi sono conservati da antica tradizione cristiana.


Beato Roberto Nutter


Roberto Nutter fa parte di un gruppo di 85 martiri, tra sacerdoti, religiosi e laici che subirono la morte in Inghilterra nel XVI° secolo per testimoniare la fede nella Chiesa Cattolica e nel Primato Petrino. Roberto nacque nel 1557. Appartenente al clero secolare, esiliato e rientrato in patria, esercitò per due anni il ministero, fino a quando, nel 1585, venne catturato, restando in prigione per cinque anni. In carcere decise di emettere la Professione nell’Ordine dei Predicatori. Sostenne una disputa con teologi protestanti nel castello di Lancaster. Fu martirizzato a Lancaster il 26 luglio 1600 col supplizio della forca, e il suo corpo dopo venne tagliato a pezzi.A Lancaster ancora in Inghilterra, beati Edoardo Twing, dell'Ordine dei Predicatori, e Roberto Nutter, sacerdoti e martiri, che, dopo lunghe fatiche nella vigna del Signore, condannati per il loro sacerdozio, subirono un glorioso martirio sotto la regina Elisabetta I.


Beata Maria Pierina (Giuseppa Maria) De Micheli


Giuseppina De Micheli nacque a Milano l’11 settembre 1890. Entrata tra le suore Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, che curavano l’oratorio femminile della sua parrocchia, San Pietro in Sala, prese il nome di suor Maria Pierina. Rivestì numerosi incarichi di responsabilità nella sua Congregazione, ma è più nota per le apparizioni che ricevette e per la diffusione della medaglia del Santo Volto, che le venne presentata in visione dalla Vergine Maria. Morì di tifo il 26 luglio 1945, a Centonara d’Artò. Dichiarata Venerabile con decreto di papa Benedetto XVI il 17 dicembre 2007, è stata proclamata Beata il 30 maggio 2010. Le sue spoglie mortali sono conservate dal 2007 nella cappella dell’Istituto Spirito Santo a Roma.La sua memoria liturgica, per la diocesi di Novara e per le Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, cade l’11 settembre.


Beato Ugo de Actis


Ugo degli Atti da Serra San Quirico era fratello del Beato Giuseppe, immediato successore di San Silvestro. Fu accolto da Silvestro nel monastero di S. Giovanni di Sassoferrato, dove morì il 26 luglio del 1270 circa, dopo una vita dedita alle opere di misericordia e alla edificazione dei fedeli tramite il ministero della predicazione. Attualmente è sepolto a Sassoferrato nella chiesa di S. Maria del Piano. Nel 1756 il pontefice Benedetto XIV ne approvò il culto e lo inserì nell'albo dei "beati". A Sassoferrato, di cui è patrono, la festa si celebra il 26 luglio; nella Congregazione Silvestrina, invece, e a Serra San Quirico, di cui è compatrono, il giorno successivo.A Sassoferrato nelle Marche, beato Ugo de Actis, monaco della Congregazione dei Silvestrini dell'Ordine di San Benedetto.


Beata Camilla Gentili di Rovellone


Il martirologio ricorda una donna il cui matrimonio ebbe un tragico epilogo: la beata Camilla Gentili. Nata nella seconda metà del XV secolo a San Severino Marche da Luca dei signori di Rovellone e da Brandina della nobile famiglia Giusti, fu data in moglie al violento Battista Santucci, che odiava i Giusti. Dopo aver ucciso uno di loro, fu perdonato proprio per intercessione di Camilla. Ma non fu sufficiente. Continuò a perseguitarla, impedendole di vedere la madre. Scoperti i loro incontri segreti, uccise sua moglie. Gregorio XVI la proclamò beata nel 1841.

A San Severino sempre nelle Marche, beata Camilla Gentili, martire, uccisa dal suo empio coniuge.


Beato Giovanni Iraizos


Commendatore del convento di Santa Maria in Bilbao (Spagna), il mercedario Beato Giovanni Iraizos, trovandosi in Africa per redenzione, stava incoraggiando uno schiavo cristiano condannato a morte affinché non abbandonasse la fede, quando fu preso dai mori.Lo legarono nudo ad un palo e lo incendiarono, per misericordia di una turca che lo pagò con i soldi, fu liberato e così semibruciato ritornò presso i suoi cristiani. Ritornato poi in Spagna, dopo aver predetto il giorno della morte spirò con tanta fama di santità nell'anno 1629 e per devozione dei fedeli il suo corpo rimase per molti giorni non sepolto.L'Ordine lo festeggia il 26 luglio.


Beati Marcello Gaucherio Labigne de Reignefort e Pietro Giuseppe Le Groing de La Romagère


In una sordida galera all'ancora nel mare antistante Rochefort in Francia, beato Marcello Gaucherio Labigne de Reignefort, della Società delle Missioni, e Pietro Giuseppe Le Groing de La Romagère, sacerdoti e martiri: il primo dal territorio di Limoges, l'altro di Bourges, durante la rivoluzione francese furono consegnati in odio alla fede ad una disumana prigionia, morendo poi sfiniti dall'inedia e dalla malattia.


Beato Giovanni Ingram


Nel villaggio di Gateshead vicino a Newcastle-on-Tyne in Inghilterra, beato Giovanni Ingram, sacerdote e martire, che, di origine inglese, ordinato nella basilica Lateranense, esercitò il suo ministero in Scozia, finché, passato in Inghilterra, fu condannato all'impiccagione a causa del suo sacerdozio sotto la regina Elisabetta I.


Beati Vincenzo Pinilla ed Emanuele Martin Sierra


Nel villaggio di Motril vicino a Granada sulla costa spagnola, beati Vincenzo Pinilla, dell'Ordine degli Agostiniani Recolletti, e Emanuele Martin Sierra, sacerdoti e martiri, che, trascinati via dalla chiesa, furono fucilati il giorno dopo il martirio di altri cinque loro compagni.


San Simeone di Polirone


Nato in Armenia, fu monaco ed eremita pellegrino. Giunse a San Benedetto di Polirone, dove morì il 26 luglio 1016. Il suo corpo è venerato nella Basilica di San Benedetto Po.Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraicoNel monastero di San Benedetto Po nei pressi di Mantova, san Simeone, monaco ed eremita.


Beato Giorgio Swallowell


A Darlington sempre in Inghilterra, beato Giorgio Swallowell, martire, che, nello stesso anno, fu condannato a morte per essersi riconciliato con la Chiesa cattolica e, per quanto sgomento dal terrore e crudelmente vessato dai nemici, forte nella fede accettò per Cristo le più atroci torture.


Beato Guglielmo Webster


A Londra sempre in Inghilterra, beato Guglielmo Webster, sacerdote e martire, che, dopo avere svolto oltre vent'anni il suo ministero in varie carceri, arrestato su mandato del Parlamento perché sacerdote, portò a termine il suo martirio sotto il regno di Carlo I appeso al patibolo di Tyburn.


Sant' Austindo


Diresse la diocesi di Auch, in Francia, cercando di riformare gli edifici sacri e perfezionare i costumi dei fedeli.Ad Auch in Aquitania, in Francia, sant'Austindo, vescovo, alla cui opera si deve la costruzione della cattedrale, il progresso dei costumi del popolo e l'edificazione della casa di Dio.


Beato Edoardo Twing


A Lancaster ancora in Inghilterra, beati Edoardo Twing, dell'Ordine dei Predicatori, e Roberto Nutter, sacerdoti e martiri, che, dopo lunghe fatiche nella vigna del Signore, condannati per il loro sacerdozio, subirono un glorioso martirio sotto la regina Elisabetta I.


Beate Maria Margherita di S. Agostino Bonnet e 4 compagne


A Orange sempre in Francia, beate Maria Margherita di Sant'Agostino Bonnet e quattro compagne, vergini dell'Ordine di Sant'Orsola, che subirono il martirio nella medesima persecuzione.


Sant' Erasto


Commemorazione di sant'Erasto, che, tesoriere della città di Corinto, fu al servizio di san Paolo Apostolo.


Beato Mariano di San Giuseppe (Santiago Altolaguirre Altolaguirre)


Beatificato il 28 ottobre 2007.
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Beata Maria della Passione (Maria Grazia Tarallo)


Maria Grazia Tarallo nacque a Barra allora Comune autonomo, poi divenuto un quartiere della zona orientale di Napoli, il 23 settembre 1866 da famiglia benestante, seconda di sette figli. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza formandosi ad una vita di pietà e manifestando già una precoce primavera dello spirito; a 25 anni, superata l'accanita opposizione dei genitori Leopoldo e Concetta Borriello, entrò nel 1891 nel monastero delle Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia in S. Giorgio a Cremano, accolta dalla fondatrice Maria Pia della Croce - Notari, che appena un anno prima aveva fondato la nuova Congregazione, il cui principio ispiratore era la riparazione dei peccati del mondo, in un'epoca in cui imperava la massoneria e la religione era contrastata in ogni modo. Si dava un culto speciale alla Passione di Cristo e ai dolori di Maria, con l'adorazione perpetua del SS. Sacramento e penitenza austera, il tutto era condensato nel nome: Crocifisse Adoratrici, inoltre le suore erano dedite all'aiuto delle parrocchie e la preparazione sin dal grano, delle ostie e del vino per la celebrazione della Messa. Maria Grazia, che aveva preso il nome di Maria della Passione, aderì con entusiasmo a questo spirito e diventerà man mano una vera vittima riparatrice e il centro di tutta la sua preghiera e sofferenza sarà la santificazione dei sacerdoti. Si allontanò, nei suoi 20 anni da religiosa, solo due volte da S. Giorgio a Cremano, nel 1894 per due anni, insieme ad altre undici suore a fondare una nuova casa a Castel S. Giorgio nel salernitano e per altri due anni nella casa istituita nel complesso monastico di S. Gregorio Armeno, nel centro antico di Napoli. Nel 1910 fu fatta maestra delle novizie, compito che svolse con amore e dedizione, nel contempo già da tempo aveva visioni, estasi, stigmate, chiaroveggenze, profezie, vessazioni diaboliche, che attirarono su di lei l'attenzione dei contemporanei, accrescendo la sua fama di santità. Consumata dalle lunghe veglie di preghiera e dalle penitenze, morì a 46 anni a S. Giorgio a Cremano, dov'è tumulata, il 27 luglio 1912.


San Simeone Stilita il Vecchio


Viene chiamato il vecchio per distinguerlo da un omonimo stilita che visse più di un secolo dopo di lui. Nacque nel 389 al confine tra Cilicia e Siria. Trascorse l’infanzia pascolando il gregge di famiglia, quindi entrò nel monastero di Teleda, dove si fermò una decina d’anni sostenendo dure mortificazioni e digiuni. Invano i superiori invitarono il giovane alla moderazione e quando l’abate scoprì che portava sulla pelle un cilicio di palme così ruvido da procurare ferite e sanguinamenti, lo allontanò dal cenobio. Simeone si rifugiò allora per breve tempo in una cisterna prosciugata, poi si spostò in una minuscola cella a Telanissos a nordest di Antiochia, dove digiunò per l’intera Quaresima sopportando la fame e la sete. Salì poi su una montagna vicina, e per essere sicuro di non allontanarsi si fece legare il piede con una catena a una roccia. Solo l’intervento del vescovo di Antiochia riuscì a convincerlo a liberarsi da quel vincolo doloroso. L’ascesi straordinaria di Simeone piaceva alla gente dei dintorni, che accorreva numerosa. Il monaco si fece allora costruire una colonna che terminava in un podio con una balaustra di circa un metro di diametro. Lì egli passava il suo tempo assorto in preghiera. Due volte al giorno si rivolgeva poi ai visitatori dirimendo liti, operando guarigioni e altri miracoli. Una predicazione semplice che faceva grande impressione sulla gente, che accorreva sempre più numerosa. Lo straordinario carisma dello Stilita procurò numerose conversioni anche tra gli arabi. Morì nel 459 all’età di circa 70 anni. Era tanta la fama di questo campione dell’ascesi che diversi gruppi cercarono di trafugare la salma per venerarla.Simeone = Dio ha esaudito, dall'ebraicoVicino ad Antiochia in Siria, san Simeone, monaco, che visse per lunghi anni su una colonna, assumendo per questo anche il nome di Stilita, uomo di vita e di condotta degne di ammirazione.


Santi Clemente di Ochrida, Gorazdo, Nahum, Saba e Angelario


Nulla sappiamo della sua nascita e della giovinezza. Compare in scena quando nel IX secolo l'imperatore Michele III di Costantinopoli manda al principe Rastislav di Moravia, come evangelizzatori da lui richiesti, i fratelli Cirillo e Metodio, originari di Salonicco. Con loro c'é anche Clemente, che si occupa di adattare la liturgia d'Oriente alle popolazioni cristianizzate. Costretto a fuggire dalla Pannonia verso la Bulgaria per impulso di un vescovo nemico del "rito slavo", qui Clemente lavora a semplificare l'alfabeto cirillico per facilitarne lo studio; e, verso l'865, converte al cristianesimo il re Boris, che lascerà poi il trono entrando in un monastero. Il suo secondo successore, Simeone, incoraggia l'opera missionaria, e nell'893-894, nomina Clemente "primo vescovo di lingua bulgara", mettendolo a capo della diocesi di Belika. Ma il suo pensiero va spesso a Ochrida, dove fa nascere un monastero che poi visita spesso. Invecchiando, è lì che vorrebbe ritirarsi. Ma non può: la voce generale lo vuole sempre vescovo a Belika. A Ochrida è poi sepolto, in una tomba che diviene luogo di venerazione popolare. San Clemente viene ricordato il 27 luglio e in alcuni luoghi anche il 25 novembre.

A Ohrid nell'Illirico, nell'odierna Macedonia, san Clemente, vescovo di Drama, che, inisgne per cultura e conoscenza delle sacre lettere, portò al popolo dei Bulgari la luce della fede. Insieme a lui vengono commemorati i santi vescovi Gorazdo, Nahum, Saba e Angelario, che proseguirono in Bulgaria l'opera dei santi Cirillo e Metodio.


San Celestino I

(Papa dal 10/09/422 al 27/07/432)

Fu in relazione con Sant'Agostino fin dal 390. Fu eletto papa nel 422. Il suo pontificato fu molto attivo. Oltre restaurare in numerose basilica, tra cui Santa Maria in Trastevere, e costruire la basilica di Santa Sabina, difese il diritto della Sede Apostolica di ricevere appelli da parte di tutti fedeli. Prese ferma posizione in difesa della purezza della fede contro gli errori di Pelagio e Nestorio. Contro quest'ultimo agì con grande energia e determinazione. Nel Concilio di Roma del 430 lo condannò imponendogli di sconfessare i suoi errori. Mandò, un anno dopo, alcuni suoi legati al Concilio di Efeso, indetto dall'imperatore per risolvere definitivamente la questione, con l'ordine di salvaguardare i diritti della Sede Apostolica e di attenersi alle decisioni di San Cirillo. Nell’817 il suo corpo fu collocato nella basilica di Santa Prassede e parte di esso, pare, a Mantova.Celestino = venuto dal cielo, dal latinoA Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria, san Celestino I, papa, che, solerte nel difendere la Chiesa e nel dilatarne i confini, per primo istituì l'episcopato in Inghilterra e in Irlanda e diede il suo sostegno al Concilio di Efeso nel salutare la beata Maria come Madre di Dio in opposizione a Nestorio.


Beata Lucia Bufalari di Amelia


Nacque, secondo la tradizione, a Porchiano del Monte, presso Amelia, in Umbria, nei primi anni del secolo XIV; come già il fratello Giovanni (beato Giovanni Bufalari), decise di seguire gli insegnamenti degli agostiniani, stabilitisi in Amelia verso la metà del Duecento; così, insieme ad altre donne, si ritirò in un’abitazione nelle vicinanze del convento di S. Agostino guidando le consorelle in una vita di fede e di preghiera fino alla morte, avvenuta il 27 luglio 1350. Da subito venne invocata quale protettrice delle malattie dei bambini. Il suo corpo fu deposto nella chiesa di S. Agostino e di lì, nel 1925, traslato in quella di S. Monica dove, nel secolo XVI, era sorto il monastero delle agostiniane; qui è rimasto fino a pochi anni fa; poi, a causa della partenza delle monache e della recente inagibilità della chiesa, nel maggio 2011 è stato ricollocato sotto un altare della chiesa concattedrale di Amelia. Il culto della beata Lucia fu confermato da Gregorio XVI il 3 agosto 1832. La festa si celebra il 27 luglio.
Ad Amelia in Umbria, beata Lucia Bufalari, vergine, sorella del beato Giovanni da Rieti, delle Oblate dell'Ordine di Sant'Agostino, insigne per il suo spirito di penitenza e lo zelo per le anime.


San Bertoldo di Garsten


Nacque in Austria in una nobile famiglia verso la fine del secolo XI (1060 ca.). Giovanissimo entrò nel monastero benedettino di san Biagio di Golwin nella Foresta Nera, dove in seguito fu eletto bibliotecario e priore. Nel 1111 divenne abate del monastero di Garsten. Con accorta organizzazione aumentò le proprietà del monastero, grazie a doni e lasciti sia di privati, sia dell'imperatore Corrado III (1093-1152). Dal ricavato dei benefici costruì una foresteria per gli ospiti e un ospizio per i poveri. Bertoldo morì il 27 luglio 1142; il culto verso di lui cominciò subito e venne sanzionato dal vescovo di Passau nel 1236. Nonostante il culto proseguisse soprattutto in Austria, con approvazioni diocesane, non c'era ancora nessuna dichiarazione ufficiale della Chiesa; nel 1951 i Benedettini austriaci si attivarono per riprendere i necessari processi e così l'8 gennaio 1970, con decreto di Papa Paolo VI, si ebbe la conferma del culto di san Bertoldo, abate di Garsten.

Bertoldo = famoso, illustre, splendente, dall'antico germanicoNel cenobio di Garsten in Stiria, nell'odierna Austria, beato Bertoldo, abate, al quale avevano facile accesso i penitenti in cerca di consiglio o quanti fossero in cerca di aiuto.


Beato Giacomo Papocchi da Montieri


Nato a Montieri nel 1213. Di professione minatore nelle argentiere del paese. Accusato di un furto del prezioso minerale nella zecca del paese, fu punito con l'amputazione della mano destra e del piede sinistro. Si ritirò in eremitaggio in una piccola cella adiacente l'antica chiesa vescovile di S.Giacomo il maggiore. Confortato da visioni, fra cui la miracolosa Comunione Eucaristica impartitagli da Gesù stesso visse in questa cella per 46 anni in rigorosa penitenza. Morì il 28 dicembre 1289. Anche a motivo di alcuni miracoli oltre che per la vita santa, fu invocato subito come Santo dai suoi concittadini, finchè il suo culto fu approvato da papa Pio VI nel 1798. Il suo nome è inserito nel Proprio dei Santi della Diocesi di Volterra e il suo corpo è conservato nella chiesa parrocchiale di Montieri dove è venerato da tutto il popolo.


Beato Nevolone


L'eremita faentino Nevolone, secondo quanto narra una cronaca composta da Pietro Cantinelli, si recò pellegrino ben undici volte a Santiago di Compostella. Sulla sua vita, che si concluse a Faenza il 27 luglio 1280, si sa molto poco. Si sa che era un laico che esercitava il mestiere di calzolaio, dato che dal 1331 è rivendicato come patrono dai ciabattini della città romagnola. Fu certamente anche "fratello della penitenza" del Terz'Ordine francescano e condusse una vita austera, dedita alla preghiera. La sua fama di santità fu da subito tale che i cittadini e il clero faentino ne portarono in processione il corpo nella cattedrale, dove è tuttora conservato. Il culto è stato confermato da Papa Pio VII nel 1817.

A Faenza in Romagna, beato Nevolone, insigne per le sacre peregrinazioni, l'austerità di vita e la disciplina eremitica.


San Pantaleone


Pantaleone nacque nella seconda metà del III secolo a Nicomedia, nell'odierna Turchia. Diventerà successivamente medico e sarà perseguitato dall'imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305: gli furono inchiodate le braccia sulla testa, che poi il boia gli mozzò. È il patrono di medici.

Ostetriche, Crema (CR), Miglianico (CH), Ravello (SA), Pianella (PE)Pantaleone = interamente leone, forte in tutto, dal grecoPalmaA Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso.


Beata Maria Clemenza di Gesù Crocifisso (Elena) Staszewska


La beata Maria Klemensa di Gesù Crocifisso (al secolo Elena Staszewska), professa dell'Ordine di S. Orsola dell'Unione Romana, nacque a Zloczew, Polonia, il 30 luglio 1890 e morì ad Auschwitz-Birkenau, Germania (oggi Polonia), il 27 luglio 1943. Fu beatificata da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.Ad Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beata Maria Clemente di Gesù Crocifisso Staszewska, vergine dell'Ordine di Sant'Orsola e martire, che, durante la guerra, relegata per la sua fede nel disumano carcere di questo campo di sterminio, morì logorata dalle torture.


Santi Sette Dormienti di Efeso


In data odierna il martirologio romano ricorda i Santi Sette Dormienti, di nome Massimiano, Malco, Marciano, Dionisio, Giovanni, Serapione e Costantino. La loro tomba è da tempo immemorabile meta di pellegrinaggi nella città di Efeso. E’ però da notare che questi la vicenda di questi oscuri personaggi sia alquanto leggendaria.Commemorazione dei santi Sette Dormienti di Efeso, che, come si racconta, subíto il martirio, riposano in pace, in attesa del giorno della resurrezione.


Beata Maria Maddalena (Margherita) Martinengo


Della nobile famiglia Martinengo. All'età di 18 anni entrò nel monastero delle Clarisse Cappuccine. Per le sue esimie virtù, fu ben presto prescelta prima come maestra delle novizie, poi come Abbadessa. Lasciò alcuni scritti di alta mistica. Dotata in vita di carismi celesti e di una visibile conformità a Cristo Crocifisso.A Brescia, beata Maria Maddalena Martinengo, badessa dell'Ordine delle Clarisse Cappuccine, celebre per i suoi digiuni.


Santa Natalia e compagni


Natalia = nascita, dal latinoA Córdova nell'Andalusia in Spagna, santi martiri Giorgio, diacono e monaco siro, Aurelio e Sabigoto (Natalia), coniugi, e Felice e Liliosa, ugualmente coniugi, che durante la persecuzione dei Mori, mossi dal desiderio di testimoniare la fede in Cristo, gettati in carcere non cessarono mai di lodare Cristo e morirono, infine, decapitati.


Sant' Antusa dell'Onoriade


Nella località di Mantineion presso Eskihisar in Onoriade, nell'odierna Turchia, santa Antusa, vergine, che, monaca, fu battuta con le verghe e condannata all'esilio sotto l'imperatore Costantino Copronimo per aver difeso il culto delle sacre immagini e, fatto infine ritorno in patria, morì in pace.


Beato Filippo Hernandez Martinez, Zaccaria Abadia Buesa e Giacomo Ortiz Alzueta


A Barcellona sempre in Spagna, beati Filippo Hernández Martínez, Zaccaria Abadía Buesa e Giacomo Ortíz Alzueta, religiosi della Società Salesiana e martiri, che patirono il martirio sempre nella stessa persecuzione.


Beato Modesto Vegas Vegas


Nel villaggio di Llisà presso Barcellona sempre in Spagna, beato Modesto Vegas Vegas, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che nella stessa persecuzione contro la fede versò il suo sangue per Cristo.


Beato Gioacchino Vilanova Camallonga


Nella cittadina di Ollería nel territorio di Valencia in Spagna, beato Gioacchino Vilanova Camallonga, sacerdote e martire, che in tempo di persecuzione contro la fede raggiunse la gloria celeste.


San Raimondo Zanfogni, detto Palmerio


Raimondo = intelligenza protettrice, dal tedescoA Piacenza, beato Raimondo Palmerio, padre di famiglia, che, perduti la moglie e il figlio, fondò un ospizio per accogliere i poveri.


Sant' Ecclesio Celio


A Ravenna, sant'Ecclesio, vescovo, che fu compagno di papa san Giovanni I nel resistere alle crudeltà del re Teodorico e, dopo averle lui solo superate, portò la sua Chiesa a nuovo splendore.


Beato Guglielmo Davies


A Beaumaris in Galles, beato Guglielmo Davies, sacerdote e martire, che nella medesima persecuzione, per il solo suo sacerdozio, dopo aver pregato per i presenti, subì lo stesso supplizio.


Sant' Orso


A Loches sul fiume Indre nel territorio di Tours in Francia, sant'Orso, abate, padre di molti cenobi, celebre per lo straordinario spirito di astinenza e altre virtù.


Beato Roberto Sutton


A Stafford in Inghilterra, beato Roberto Sutton, sacerdote e martire, impiccato per il suo sacerdozio sotto la regina Elisabetta I.


San Galattorio di Lescar


Nella regione di Béarn presso i Pirenei nella Guascogna francese, san Galattorio, onorato come vescovo di Lescar e martire.


San Desiderato di Besancon


A Lons-le-Saunier sul massiccio del Giura in Francia, san Desiderato, che si ritiene sia stato vescovo di Besançon.

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28/07/2018 09:25
 
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San Sansone


Sansone nacque verso il 485 nel Galles. Il santo abate Iltud († 540) lo accolse nella sua scuola di Llanilltud Fawr in Galles, insieme a Gildas il Saggio. Fu ordinato prete dal vescovo Dubricio; desideroso di maggiore nascondimento, lasciò il monastero di sant'Iltud e si ritirò in quello dell'abate Pirone nell'isola di Caldey nella Manica, qui rivestì la carica di economo e poi di abate, ma non per molto; degli irlandesi di passaggio lo convinsero a tornare nella sua terra, il Galles. Venne ordinato vescovo nel 522 da Dubricio. Passando poi in vari monasteri operò miracoli e convertì dei pagani ancora legati all'idolatria, sulla costa del Galles. Imbarcatosi per una nuova fondazione sull'attuale costa francese, approdò all'imboccatura del Guyoult, dove guarì la moglie e la figlia di un possidente di nome Privatus, che gli donò un terreno per la fondazione di un monastero a Dol. Da qui i monaci si diffusero in tutti i territori della costa dell'antica Armorica. Evangelizzò anche la Normandia, fondandovi il monastero di Pental. Partecipò al II Concilio di Parigi, tenuto sotto Cariberto I (562-567); il re di Cornovaglia Juwal gli concesse per il suo monastero di Dol le Isole Normanne. Si spense a Dol nel 565.

A Dol in Bretagna, san Sansone, abate e vescovo, che propagò in questa regione il Vangelo e la disciplina monastica, che aveva appreso in Galles dall'abate sant'Iltudo.


Sant' Alfonsa dell'Immacolata Concezione (Anna Muttathupadathu)


Anna Muttathupadam nasce ad Arpukara, nella ragione del Kerala, in India. Rimasta orfana, è educata da una zia materna e dalla nonna. Ben presto si sente attratta dalla vita religiosa. Per sottrarsi all'impegno delle nozze cui la zia cerca di obbligarla, giunge al punto di provocarsi una gravissima ustione. A 17 anni entra nella Congregazione delle Francescane Clarisse assumendo il nome di Alfonsa dell'Immacolata Concezione. Nel 1931 emette i voti temporanei e nel 1936 quelli perpetui nel monastero di Bharananganam. Ma sia il noviziato, sia il periodo successivo è segnato da un cagionevole stato di salute in cui si susseguono malattie dolorose fino a un tumore. Muore a soli 36 anni, il 28 luglio 1946. L'8 febbraio 1986 è proclamata beata da Giovanni Paolo II a Kottayam in India e il 12 ottobre 2008 è canonizzata da Benedetto XVI in piazza San Pietro. I (Avv.)/iAlfonsa = valorosa e nobile, dal goticoNella città di Bharananganam nello Stato del Kerala in India, beata Alfonsa dell'Immacolata Concezione (Anna) Muttathupadathu, vergine, che, per sfuggire a un matrimonio imposto, si bruciò un piede mettendolo nel fuoco e, ammessa poi tra le Clarisse Malabaresi, quasi sempre malata offrì la propria vita a Dio.


San Botvido di Svezia


Botvid, evangelizzatore della Svezia e martire, morì nel 1100 per mano di uno schiavo finlandese che aveva riscattato, dopo averlo istruito e battezzato. Stava navigando con lui e con un altro amico attraverso il Mar Baltico, quando l'uomo uccise entrambi i compagni di viaggio e scappò. Secondo una leggenda, tra le tante fiorite intorno alla vita del santo, un uccello guidò con il suo canto una spedizione alla ricerca dei corpi, e non cessò di cinguettare fino a che non furono ritrovati. Laico, fattore ad Hammarby, Botvid si era convertito alla fede durante un viaggio in Inghilterra ed era tornato in patria con alcuni monaci inglesi per portare il Vangelo. Fu sepolto a Botkyrka. Nel 1339, visitando la tomba, Brigida di Svezia - prima della vedovanza - ebbe un'apparizione in cui Botvid le disse: «Io e altri santi abbiamo ottenuto da Dio la grazia che tu possa udire, vedere e conoscere le cose dello spirito e lo Spirito di Dio avvamperà nella tua anima».

In Svezia, san Botvido, martire, che, svedese di nascita e battezzato in Inghilterra, si dedicò all'evangelizzazione della sua patria, finché fu ucciso dall'uomo che lui stesso aveva riscattato dalla schiavitù.


San Giacomo Ilario (Emanuele) Barbal Cosàn


Il suo nome di battesimo è Manuel Barbal e nasce a Enviny, in Spagna, il 2 gennaio 1898. A 18 anni entra nella Famiglia lasalliana e si dedica all'insegnamento del latino e alla formazione dei novizi. Mentre transita sulla strada di Enviny, viene arrestato dai miliziani della guerra civile spagnola. Affidato a una famiglia in libertà vigilata, è trasferito nel carcere di Lérida e poi portato davanti al comitato di Tarragona che nel 1936 lo interna nella nave-carcere «Mahon». Si rifiuta di negare di essere un religioso e al processo conferma di non essere l'ortolano, come consigliava l'avvocato, ma un fratello delle scuole cristiane. È condannato a morte. Il 18 gennaio 1937, in un boschetto, due scariche dei fucili non lo colpiscono e i miliziani spaventati fuggono. Allora il loro capo lo uccide con un colpo alla tempia. Beatificato da Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990, è stato canonizzato il 21 novembre 1999.PalmaA Tarragona ancora in Spagna, san Giacomo Ilario (Emanuele) Barbal Cosán, religioso dei Fratelli delle Scuole Cristiane, martire, che, con il dilagare della persecuzione, fu condannato a morte in odio alla Chiesa.


Beato Emanuele Segura Lopez


Emanuele Segura Lopez nacque ad Almonacid de la Sierra, diocesi e provincia di Saragozza, Spagna, il 22 gennaio 1881, terzo figlio di Johann Franziskus Segura e Franziska López. Al battesimo il giorno seguente ricevette il nome di Emanuele. Il 1° novembre 1899 entrò nel noviziato degli Scolopi a Saragozza, e il 18 agosto 1901 emise i voti semplici a Peralta de la Sal. Concluso il periodo di formazione ed emesso i voti solenni il 1° aprile 1906, fu ordinato sacerdote il 25 aprile 1907. Adempì poi la sua missione di maestro a Barbastro, Tamarite, Alcalliz, Pamplona e Tarfalla. I14 agosto 1934 fu nominato Maestro dei novizi di Peralta ove il 28 luglio 1936 venne prelevato dalla casa insieme al fratello Davide Carlos e fucilato. Morirono abbracciati, gridando «Viva Cristo Re ». Poi vennero subito bruciati.A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.


Beato Davide Carlos Maranon


Davide Carlos Maranon nacque il 29 dicembre 1907 da Do¬menico Carlos e Gregoria Mararñn in Asarta, provincia di Navarra. Fu battez¬zato il 31 dicembre col nome di Davide. Terminata la scuola elementare e il servizio militare, Il 4 giugno 1931 entrò nel noviziato degli Scolopi a Peralta come fratello laico. Il 12 giugno 1932 emise i primi voti e il 28 giugno 1935 fece la professione solenne. Era incaricato dell'orto e molto stimato dai peraltesi. Il 28 luglio 1936 i miliziani lo condussero insieme a p. Segura sulla strada che porta a Gabasa, ove gli offrirono la salvezza a condizione che si togliesse l'abito scolopio, che rifiutò decisamente. Fu fucilato e il cadavere, al pari del suo confratello, venne bruciato.A Gabasa nel territorio di Saragozza sempre in Spagna, beati Emanuele Segura, sacerdote, e Davide Carlos, religioso, dell'Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, martiri nella stessa persecuzione.


Beato José Camí Camí


era un sacerdote di ventinove anni, che desiderava entrare a Viaceli, dove era già stato accettato. Allo scoppio della guerra si trovava nel suo paese di Aytona, per salutare i familiari prima dell'ingresso in monastero. Bloccato a causa delle ostilità, fu convocato davanti al comitato del popolo, ma fu poi rilasciato. Nella notte del 27 luglio 1936 fu cercato di nuovo: volevano 'il prete'. Fu legato con il vice-parroco di Aytona dietro ad un'auto, che partì a tutta velocità, trascinando i due sacerdoti per diversi chilometri. Giunti a un crocevia, i due ebbero ancora la forza di alzarsi, abbracciarsi e perdonare agli assassini. Furono finiti a fucilate e schiacciati dalle ruote della macchina che passò diverse volte sui loro corpi. Un testimone oculare riferì i dettagli dell'uccisione alla sorella di José. La beatificazione è avvenuta il 3 ottobre 2015.


San Melchiorre Garcia Sanpedro


E' uno dei venticinque martiri uccisi nel Tonchino Centrale (Vietnam) durante la persecuzione scatenata contro i cristiani, beatificati da Pio XII il 29 aprile 1951. Melchiorre nacque a Cortes, villaggio della parrocchia di Santo Stefano di Cienfuegos, nella provincia di Oviedo, capitale delle Asturie (Spagna), da nobili, ma poveri genitori il 29 aprile 1821. Morì nella città di Nam Định dove fu fatto a pezzi per ordine dell’imperatore Tu-Dùc. Le reliquie del santo sono venerate nella cattedrale di Oviedo (Spagna). Giovanni Paolo II lo canonizzò il 19 giugno 1988 con altri 116 martiri del Vietnam.
Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, san Melchiorre García Sanpedro, vescovo dell'Ordine dei Predicatori e martire, che, messo per Cristo sotto strettissima prigionia, fu fatto a pezzi per ordine dell'imperatore Tự Đức.


Sant' Arduino di Ceprano


A Ceprano (Fr), attivo centro produttivo noto soprattutto per le sue cartiere, si conserva il ricordo e il corpo di Sant'Arduino. Non abbiamo molte notizie storiche sulla vita del santo, onorato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, a Ceprano. Si sa per certo che che visse nell'undicesimo secolo, al tempo della prima crociata. Probabilmente fu un pellegrino o un crociato straniero, forse inglese, venuto a morte nella cittadina laziale presso il Liri e qui onorato a seguito di particolari grazie e miracoli a lui attribuiti. Il suo culto nel centro laziale fu da subito sincero e profondo, e venne approvato fin dal 1531 dal Papa Clemente VII. La figura di Arduino è il segno di una ricchezza storica di queste zone che spesso hanno vissuto il passaggio di stranieri o si sono trovate al centro di scontri tra eserciti.




Santi Nazario e Celso


Paolino, biografo di sant’Ambrogio riferisce che il vescovo di Milano ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome. Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano.Nazario = consacrato a Dio, dall'ebraicoCelso = alto, elevato, eccelso, dal PalmaA Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant'Ambrogio.


San Pedro Poveda Castroverde


Presbitero e martire, fondatore dell'Istituzione Teresiana. Nato a Linares (Jaén) nel 1874, fu ordinato sacerdote nel 1897. Lavorò sempre a progetti di formazione diretti a professori cristiani laici, per evangelizzare il mondo dell'educazione e della cultura. Fondò accademie e centri pedagogici, origine dell'Istituzione Teresiana (fondata nel 1911). Morì martire nel 1936, venne beatificato nel 1993 e canonizzato il 4 maggio 2003.A Madrid in Spagna, san Pietro Poveda Castroverde, sacerdote e martire, che per la diffusione dei valori cristiani fondò l'Istituto Teresiano e, all'inizio della persecuzione contro la Chiesa, fu ucciso in odio alla fede, offrendo a Dio una luminosa testimonianza.


Santi Martiri della Tebaide d'Egitto


Commemorazione di molti martiri che nella Tebaide in Egitto patirono durante la persecuzione degli imperatori Decio e Valeriano, quando i nemici con astuzia cercavano di escogitare per i cristiani, pur desiderosi di morire di spada per il nome di Cristo, supplizi che ne ritardassero la morte, mirando a trucidare le loro anime ancor più dei loro corpi.


Beato Astolfo Lobo


Eminente teologo di rara sapienza, il Beato Astolfo Lobo, vescovo dell'Ordine Mercedario della città di Tournai in Belgio, fu pastore di anime e padre dei poveri. Governò con prudenza e luminosa fede finché in quella stessa sede episcopale, illustre per la santità e scienza si addormentò nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 18 luglio.


Santi Procoro, Nicanore, Timone, Parmenas e Nicola


Commemorazione dei santi Prócoro, Nicánore, Timone, Pármenas e Nicola proselito di Antiochia, che furono tra i sette, pieni di Spirito e di sapienza, scelti dalla moltitudine dei discepoli e ai quali gli Apostoli imposero le mani per svolgere il ministero a servizio dei bisognosi.


Sant' Acacio (Acazio) di Mileto


Il Martyrologium Romanum ricorda oggi Sant’Acacio, martire sotto l’imperatore Licinio presso Mileto in Asia Minore. L’iconografia lo raffigura quale vescovo.Acacio = Acazio, Achazia A Mileto in Caria, nell'odierna Turchia, sant'Acacio, martire, sotto l'imperatore Licinio.


Beati Giuseppe Caselles Moncho e Giuseppe Castell Camps


A Barcellona sempre in Spagna, beati Giuseppe Caselles Moncho e Giuseppe Castell Camps, sacerdoti della Società Salesiana e martiri, che nella medesima persecuzione contro la fede meritarono con il loro martirio la gloria della vita eterna.


San Cameliano di Troyes


A Troyes in Francia, san Cameliano, vescovo, che fu discepolo di san Lupo e suo successore.
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29/07/2018 08:05
 
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Santa Marta di Betania


Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania. Nella loro casa ospitale Gesù amava sostare durante la predicazione in Giudea. In occasione di una di queste visite conosciamo Marta. Il Vangelo ce la presenta come la donna di casa, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, mentre la sorella Maria preferisce starsene quieta in ascolto delle parole del Maestro. L'avvilita e incompresa professione di massaia è riscattata da questa santa fattiva di nome Marta, che vuol dire semplicemente «signora». Marta ricompare nel Vangelo nel drammatico episodio della risurrezione di Lazzaro, dove implicitamente domanda il miracolo con una semplice e stupenda professione di fede nella onnipotenza del Salvatore, nella risurrezione dei morti e nella divinità di Cristo, e durante un banchetto al quale partecipa lo stesso Lazzaro, da poco risuscitato, e anche questa volta ci si presenta in veste di donna tuttofare. I primi a dedicare una celebrazione liturgica a S. Marta furono i francescani, nel 1262.

Casalinghe, Domestiche, Albergatori, Osti, Cuochi, CognateMarta = palma, dall'aramaico o variante di MariaChiavi, Mestolo, Scopa, DragoMemoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».


San Lupo di Troyes


Nato a Toul, in Alsazia, intorno al 383, Lupo si fece monaco nell'abbazia di Lèrins dopo aver distribuito ai poveri tutti i suoi beni. Eletto vescovo di Troyes nel 426, difese la città dalla furia devastatrice degli Unni e combatté strenuamente il dilagante clima eretico. Il martirologio romano nel ricordo romano ne ricorda la «deposizione» il 29 luglio, giorno in cui la Chiesa beneventana ne ha sempre celebrato la memoria. Il culto di san Lupo, in Benevento e nella sua diocesi, risale almeno al IX-X secolo. Già nel IX secolo esisteva in Benevento una badia benedettina intitolata a suo nome, i cui abati esercitavano giurisdizione spirituale e temporale sul villaggio fortificato di san Lupo (arcidiocesi e provincia di Benevento). Quando, nel 1450, Papa Niccolò V soppresse la badia, i beni e la giurisdizione furono annessi al capitolo metropolitano, che da quel tempo onora il santo vescovo trecense come suo insigne patrono. Patrono di san Lupo (BN) che lo venera dal 27 al 29 luglio con la processione del grano.

A Troyes nella Gallia lugdunense, nell'odierna Francia, san Lupo, vescovo, che si recò in Bretagna insieme a san Germano di Auxerre per debellare l'eresia pelagiana, difese con la preghiera la sua città dalla furia di Attila e, compiuti onorevolmente cinquantadue anni di sacerdozio, riposò in pace.


San Lazzaro


Originario della Giudea, Lazzaro era il fratello di santa Marta, che Gesù pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola. In ricordo di questa predilezione del Redentore, ogni anno (se ne ha notizia già nel IV secolo) i cristiani di Gerusalemme alla vigilia delle Palme si recavano in processione a Betania e sulla tomba di Lazzaro. La vicenda di Lazzaro che ebbe il privilegio di due tombe essendo morto due volte è narrata nel Vangelo di Giovanni. La prima tomba, da cui fu tratto e risuscitato, restò vuota, giacché un'antica tradizione orientale considera Lazzaro vescovo e martire a Cipro. La notizia del VI secolo prese consistenza nel 900 quando l'imperatore Leone VI il Filosofo fece trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli, insieme con quelle della sorella Maria. Antichi affreschi rinvenuti nell'isola sembrano confermare la presenza di Lazzaro a Cipro.

Lazzaro = Dio è il mio soccorso, dall'ebraicoCommemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.


Santa Marta Wang Louzhi


Marta Wang, nata Luo (erroneamente nota come Marta Wang Luo Mande), dopo essere rimasta vedova aderì al cristianesimo, a seguito dell’incontro con un missionario itinerante presso la locanda che gestiva fuori dalla città di Guiyang. Presa a lavorare nel Seminario maggiore di Yaojiaguan, aiutò l’economo Giovanni Battista Luo Tingyin e due seminaristi, Paolo Chen Changping e Giuseppe Zhang Wenlan, durante la loro prigionia a seguito della persecuzione religiosa del 1861. Il 29 luglio dello stesso anno li seguì volontariamente fino al luogo del supplizio: venne quindi decapitata insieme a loro. È stata beatificata, come i suoi compagni di martirio, il 2 maggio 1909 e, inserita nel gruppo dei 120 Martiri Cinesi, canonizzata il 1 ottobre 2000.Nella città di Qingyan nella provincia del Guizhou in Cina, santi martiri Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, seminaristi, Giovanni Battista Lou Tingyin, amministratore del seminario, e Marta Wang Louzhi, vedova, che, rinchiusi in una cava calda e umida, subirono atroci torture, morendo, infine, decapitati per la fede di Cristo.


San Giovanni Battista Lou Tingyin


Giovanni Battista Luo Tingyin, convertitosi al cristianesimo mentre esercitava la professione medica, attirò alla fede anche tutto il suo casato. Una volta cessata la sua attività, venne incaricato di occuparsi dell’amministrazione economica del Seminario maggiore di Yaojiaguan. Catturato in quel luogo durante la persecuzione religiosa del 1861, venne imprigionato insieme ai seminaristi Giuseppe Zhang Wenlan e Paolo Chen Changpin. Lungo la via del patibolo, a loro si unì la cuoca del Seminario, la vedova Marta Wang Luoshi. I quattro, decapitati il 29 luglio 1861, sono stati beatificati il 2 maggio 1909 e, inseriti nel gruppo dei 120 Martiri Cinesi, canonizzati il 1 ottobre 2000.Nella città di Qingyan nella provincia del Guizhou in Cina, santi martiri Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, seminaristi, Giovanni Battista Lou Tingyin, amministratore del seminario, e Marta Wang Louzhi, vedova, che, rinchiusi in una cava calda e umida, subirono atroci torture, morendo, infine, decapitati per la fede di Cristo.


San Paolo Chen Changpin


Paolo Chen Changping, seminarista del Vicariato Apostolico del Guizhou, morì per decapitazione nel corso della persecuzione religiosa esplosa in Cina nel 1861, insieme al compagno di studi Giuseppe Zhang Wenlan e ai laici Giovanni Battista Luo Tingyin e Marta Wang Luoshi. È stato beatificato, come i suoi compagni di martirio, il 2 maggio 1909 e, inserito nel gruppo dei 120 Martiri Cinesi, canonizzato il 1 ottobre 2000. Le sue reliquie sono venerate, dal 10 giugno 1920, nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, presso la cappella della Santa Infanzia, in quanto era stato allevato col sostegno dell’odierna Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria.Nella città di Qingyan nella provincia del Guizhou in Cina, santi martiri Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, seminaristi, Giovanni Battista Lou Tingyin, amministratore del seminario, e Marta Wang Louzhi, vedova, che, rinchiusi in una cava calda e umida, subirono atroci torture, morendo, infine, decapitati per la fede di Cristo.


Santi Luigi Martin e Maria Zelia Guerin


Louis Martin e Marie-Azélie (detta Zélie) Guérin, inizialmente orientati alla consacrazione religiosa, s’incontrarono presso il ponte Saint Leonard ad Alençon e da allora non si separarono più. Dal loro matrimonio, celebrato a mezzanotte del 13 luglio 1858, nacquero nove figli, ma solo cinque femmine sopravvissero. Tutte divennero religiose: la più nota di loro è certamente suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, canonizzata nel 1925 e Dottore della Chiesa dal 1997. Zélie morì per un cancro al seno nel 1877, mentre Louis, affetto da arteriosclerosi e da paralisi, si spense nel 1894. Le loro cause di beatificazione, avviate separatamente, dalla fase romana in poi ebbero percorso congiunto. Beatificati sotto papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008 a Lisieux, sono stati canonizzati da papa Francesco quasi sette anni dopo, il 18 ottobre 2015. Sono i primi sposi a raggiungere insieme la santità ufficialmente riconosciuta.


Beato Giovanni Battista Egozcuezàbal Aldaz


Fra Giovanni Battista Egozcuezàbal, nato nel 1882 a Nuin (Navarra) e fattosi religioso a Ciempozuelos quando era già trentenne. Il 26 luglio 1936 lasciò l'asilo-ospedale, ma non trovò nessuna famiglia disposta a ospitarlo. I miliziani, riconosciutolo come religioso, lo fucilarono dopo avergli inutilmente ingiunto di bestemmiare il nome di Dio e della santa ostia. Il suo cadavere fu trovato in un campo di carrube nel comune di Esplugas de Liobregat, a 5 chilometri da Barcellona. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.Nella città di Esplugues vicino a Barcellona in Spagna, beato Giovanni Battista Egozcuezábal Áldaz, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio e martire, ucciso durante la persecuzione contro la fede in odio alla Chiesa.


San Giuseppe Zhang Wenlan


Giuseppe Zhang Wenlan, seminarista del Vicariato Apostolico del Sichuan Orientale, morì per decapitazione nel corso della persecuzione religiosa esplosa in Cina nel 1861, insieme al compagno di studi Paolo Chen Changping e ai laici Giovanni Battista Luo Tingyin e Marta Wang Luoshi. È stato beatificato, come i suoi compagni di martirio, il 2 maggio 1909 e, inserito nel gruppo dei 120 Martiri Cinesi, canonizzato il 1 ottobre 2000.Nella città di Qingyan nella provincia del Guizhou in Cina, santi martiri Giuseppe Zhang Wenlan, Paolo Chen Changpin, seminaristi, Giovanni Battista Lou Tingyin, amministratore del seminario, e Marta Wang Louzhi, vedova, che, rinchiusi in una cava calda e umida, subirono atroci torture, morendo, infine, decapitati per la fede di Cristo.


Beato José Calasanz Marqués


Sacerdote professo della Societa' Salesiana di S. Giovanni Bosco (Salesiani), nato ad Azanuy (Huesca), Spagna, il 23 novembre 1872, morto in località "ponte di S. Giuseppe" sulla strada per Valencia, Spagna, il 29 luglio 1936. E' sepolto presso il cimitero di Benimaclet (Valencia). Giovanni Paolo II lo ha beatificato l' 11 marzo 2001 con altrie 232 vittime della guerra civile spagnola.A Valencia sempre in Spagna, beato Giuseppe Calasanzio Marqués, sacerdote della Società Salesiana e martire, che sempre nella stessa persecuzione versò il sangue per Cristo.


San Guglielmo Pinchon


Nato nella cittadina di St-Alban, nella diocesi di St-Brieuc, in Bretagna, san Guglielmo, vescovo, rifulse per bontà e semplicità e, per difendere le sue pecore e i diritti della Chiesa, patì con impavida forza d’animo aspre vessazioni e l’esilio.Nella cittadina di Saint-Brieuc nella Bretagna in Francia, san Guglielmo Pinchon, vescovo, che si adoperò per la costruzione della cattedrale, rifulse per bontà e semplicità e per difendere le sue pecore e i diritti della Chiesa patì con impavida forza d'animo aspre vessazioni e l'esilio.


Sant' Olav (Olaf)


Diffuse la fede cristiana e distrusse l'idolatria nel Regno di Norvegia. Fu assassinato dai suoi nemici.NorvegiaCorona, Stendardo di battaglia, Scudo, Elmo, Spada, Ascia, Scettro, GloboA Trondheim in Norvegia, sant'Olaf, martire, che, re della sua gente, diffuse nel suo regno la fede cristiana da lui conosciuta in Inghilterra, debellando con scrupolo l'idolatria, ma morì, infine, trafitto con la spada durante un assalto dei suoi nemici.


Beato Carlo Nicola Antonio Ancel


Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Carlo Nicola Antonio Ancel, sacerdote della Società di Gesù e Maria e martire, che, durante la rivoluzione francese, confinato in quanto sacerdote in una galera in condizioni disumane, portò a termine il suo martirio consunto da letale contagio.


Beati Ludovico Bertrán, Mancio della Santa Croce e Pietro di Santa Maria


A Omura in Giappone, beati martiri Ludovico Bertrán, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, Mancio della Santa Croce e Pietro di Santa Maria, religiosi dello stesso Ordine, messi al rogo per Cristo.


Beato Pietro


Il mercedario Beato Pietro, fu inviato ad Algeri in Africa per redenzione. In difesa della fede di Cristo, si consumò come schiavo e lasciato brutalmente morire per fame e sete nell'anno 1451, vincitore emigrò in cielo.L'Ordine lo festeggia il 29 luglio.


Santa Maria di Betania


Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola.


Beati Lucio Martinez Mancebo e 7 compagni


A Calanda vicino a Teruel sempre in Spagna, beati Lucio Martínez Mancebo, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, e compagni, martiri, che, sorretti dalla forza di Cristo, morirono nella medesima persecuzione.


Santi Simplicio, Faustino, Viatrice e Rufo


Sempre a Roma nel cimitero di Generosa, santi Simplicio, Faustino, Viatrice e Rufo, martiri.


San Felice


A Roma al terzo miglio della via Portuense nel cimitero poi dedicato al suo nome, san Felice, martire.


San Callinico di Gangra


A Gangra in Paflagonia, nell'odierna Turchia, san Calliníco, martire.


San Prospero di Orleans


A Orléans sempre nella Gallia lugdunense, san Prospero, vescovo.

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30/07/2018 03:45
 
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San Pietro Crisologo


Nel 433 venne consacrato vescovo di Ravenna, dal Papa in persona, Sisto III. Il soprannome di Pietro è «Crisologo», che significa «dalle parole d'oro». La sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E' lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede. Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall'Oriente lo consulta l' archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa (che ora è Leone I) «per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede». Una rigorosa indicazione, espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale.

Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latinoBastone pastoraleSan Pietro, detto Crisologo, vescovo di Ravenna e dottore della Chiesa, che, munito del nome del beato Apostolo, ne svolse lo stesso ministero con tale maestria, da attirare alla fede le folle con la rete della sua celeste dottrina, saziandole con la dolcezza del suo divino eloquio. Il suo transito avvenne il 31 luglio a Imola in Romagna.(31 luglio: A Imola in Romagna, transito di san Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna la cui memoria ricorre il giorno precedente questo).


Santa Godeleva


Santa Godeleva nacque da nobili genitori verso il 1050 nei pressi di Boulogne, in Francia. A diciotto anni sposò un signore fiammingo, Bertulfo di Ghistelles, che in seguito la abbandonò affermando che il matrimonio non era stato consumato. Godeleva fu affidata all'ex suocera, che la trattò con notevole crudeltà, così lei preferì tornare a casa dai genitori. Questi si appellarono al vescovo locale, affinché persuadesse Bertulfo a tornare sui suoi passi vivendo con la moglie. Per un certo periodo il marito accettò, ma nel frattempo organizzò il suo assassinio: due servi strangolarono Godeleva e il suo corpo fu gettato in un pozzo. Ciò avvenne tra il 6 ed il 30 luglio dell'anno 1070. L'incertezza dell'anniversario di tale avvenimento ha prodotto nel corso dei secoli il variare della data della festa di questa santa, oggi collocata al 30 luglio dal nuovo «Martyrologium Romanum». Bertulfo poi si risposò, ma sopraffatto dai rimorsi per il crimine commesso decise di terminare i suoi giorni recluso in un monastero.

Mal di golaCorone, PozzoA Gistel nelle Fiandre, nel territorio dell'odierno Belgio, santa Godeleva, martire, che, sposata con il signore del luogo, patì molto da parte del marito e di sua suocera, prima di finire strangolata da due domestici.


San Leopoldo Mandic


Nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo, nella Dalmazia meridionale, a sedici anni entra tra i Cappuccini di Venezia. Piccolo di statura, curvo e malfermo di salute, è uno dei santi più recenti della Chiesa cattolica. Entrato tra i Cappuccini, collabora alla riunificazione con la Chiesa ortodossa. Questo suo desiderio però non si realizza, perché nei monasteri dove viene assegnato gli vengono affidati altri incarichi. Si dedica soprattutto al ministero della Confessione e in particolare a confessare altri sacerdoti. Dal 1906 svolge questo compito a Padova. È apprezzato per la sua straordinaria mitezza. La sua salute man mano si deteriora, ma fino a quando gli è possibile non cessa di assolvere in nome di Dio e di indirizzare parole di incoraggiamento a quanti lo accostano. Muore il 30 luglio 1942. La sua tomba, aperta dopo ventiquattro anni, ne rivela il corpo completamente intatto. Paolo VI lo ha beatificato nel 1976. Giovanni Paolo II, infine, lo ha canonizzato nel 1983.

Leopoldo = che si distingue, dal tedescoA Padova, san Leopoldo (Bogdano) da Castronuovo Mandic, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che arse di zelo per l'unità dei cristiani e dedicò tutta la vita al ministero della riconciliazione.


Beati Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio e 14 compagni


Durante la guerra civile spagnola, fu effettuata una delle più grandi persecuzioni religiose della storia della Chiesa; la guerra fra i rivoltosi rossi al governo e la destra del Generale Franco, procurò centinaia di migliaia di morti, e giacché si vedeva nella Chiesa un nemico dei marxisti rivoluzionari, si passò ad uccidere indiscriminatamente chiunque fosse un religioso o un sacerdote, uomo o donna, parroco o contemplativo. Fra Braulio e fra Federico e gli altri confratelli martiri, appartengono tutti all’Ordine di s. Giovanni di Dio cioè dei Fatebenefratelli, tutti dediti alla cura degli ammalati e dei feriti negli ospedali, rimasti al loro posto nonostante la bufera che si avvicinava e che non avrebbe rispettato nemmeno il bene che professavano. Sono stati beatificati da papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.In località Calafell vicino a Tarragona sulla costa spagnola, beati martiri Braulio Maria (Paolo) Corres Díaz de Cerio, sacerdote, e quattordici compagni dell'Ordine di San Giovanni di Dio, che, catturati durante la persecuzione contro i religiosi, meritarono la beatissima corona del martirio perdonando i loro nemici.


Santa Maria de Jesus Sacramentado (Venegas de la Torre)


Nasce l'8 settembre 1868 a Zapotianejo in Messico. Il suo nome è Maria Navidadad Venegas de la Torre. L'8 dicembre 1898 entra a far parte dell'Associazione delle Figlie di Maria. Nel 1905 entra a far parte di una piccola comunità di donne dedite alla cura degli infermi nell'ospedale del Sacro Cuore di Gudalajara. Spese come infermiera buona parte della sua vita a favore dei malati. Fonderà l'istituto delle figlie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1921 viene eletta superiora generale della sua congregazione. Nel 1930 prende il nome di Maria di Gesù Sacramentato. Muore il 30 luglio 1959.

Nello stesso luogo, beata Maria di Gesù Sacramentato Venegas de la Torre, vergine, che per cinquantaquattro anni si dedicò alla cura degli infermi in un piccolo ospedale per i poveri, nel quale fondò la Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.


Beato Mannes (Manno) Guzman


Fratello del s. Padre Domenico, fu uno dei suoi primi discepoli, ricevendo dalle sue mani l'abito nel 1215. Fu suo instancabile collaboratore nella diffusione dell'Ordine e uno dei fondatori del convento di s. Giacomo a Parigi nel 1217. Nel 1219 s. Domenico gli affidò la direzione spirituale del monastero di Madrid. Fu predicatore ardente, dolce umile e gioviale. Morì a Gumiel d'Izàn, nella cui chiesa di s. Pietro se ne venera il corpo.A Caleruega nella Castiglia in Spagna, commemorazione del beato Manno Guzmán, sacerdote, che fu fratello di san Domenico, suo collaboratore nel propagare l'Ordine dei Predicatori e saggio consigliere delle monache.


Beato Jaume Puig Mirosa


Il suo padrino, il giorno del battesimo, ha dato una peseta per il battesimo di acqua e un’altra per il battesimo di sangue. Superiore e direttore del collegio di Santa Maria de Blanes, con Sebastian Llorens ex alunno, nascondeva l'antica immagine della Vergine del Vilar, patrono di Blanes, ed entrambi sono stati uccisi sulla strada, nelle prime ore della notte del 30 luglio 1936. Fu sepolto in un cimitero "perché era un prete." Riconosciuto il suo cadavere è stato depositato prima in una nicchia della Congregazione e nel 2007 nella cappella del cimitero della parrocchia di San Giuseppe Manyanet di Barcellona.


Santi Abdon e Sennen


Abdon e Sennen sono originari della Persia. Convertiti al cristianesimo, furono imprigionati durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio (III secolo) e legati insieme in catene furono condotti a Roma, dove furono prima bastonati e quindi subirono il martirio uccisi con la spada probabilmente al Colosseo. Le loro reliquie sono conservate nella basilica di S. Marco Evangelista al Campidoglio dove furono portate da papa Gregorio IV dal cimitero di Ponziano.A Roma nel cimitero di Ponziano sulla via Portuense, santi Abdon e Sennen, martiri.


Sant' Olav di Svezia


La Chiesa scandinava venera due santi omonimi, di nome Olav, entrambi sovrani e martiri, ma di due paesi diversi, spesso oggetto di confusione. Al 29 luglio è celebrato Sant'Olav II di Norvegia, patrono di tale nazione, mentre il giorno seguente è la festa di Sant'Olav di Svezia. Quest'ultimo intorno al 950 fu assassinato dai suoi sudditi pagani in rivolta poiché egli aveva rifiutato di sacrificare agli idoli presso l'attuale Stoccolma.


Santa Massima, Donatilla e Seconda


Donatella (come Donato) = dato in dono, dal latinoPalmaA Taburba nell'odierna Tunisia, sante Massima, Donatilla e Seconda, vergini e martiri, delle quali le prime due, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, respinsero senza timore l'ordine del cesare di sacrificare agli idoli e, per sentenza del proconsole Anulino, furono dapprima esposte alle fiere insieme alla piccola Seconda e poi sgozzate con la spada.


Beata Maria Vicenta di S. Dorotea Chávez Orozco


A Guadalajara in Messico, fondò L'Istituto delle Serve dei Poveri, che vivono interamente affidate alla Provvidenza Divina.A Guadalajara in Messico, beata Maria Vincenza di Santa Dorotea Chávez Orozco, vergine, che fondò l'Istituto delle Serve dei Poveri e, confidando solo nell'aiuto di Dio e della Provvidenza, diede testimonianza di umanità e premura per gli afflitti e i poveri.


Beati Edoardo Powell, Riccardo Fetherston e Tommaso Abel


A Londra in Inghilterra, beati Edoardo Powell, Riccardo Featherstone e Tommaso Abel, sacerdoti e martiri, che, dottori in sacra teologia, si opposero al divorzio richiesto dal re Enrico VIII e perseverarono tenacemente nella fedeltà al Romano Pontefice; per questo, dopo essere stati condotti prigionieri nella Torre della città, furono appesi al patibolo a Smithfield.


Beati Giuseppe Maria Muro Sanmiguel, Gioacchino Prats Baltuena e Zosimo Izquierdo Gil


Nella cittadina di Castelserás vicino a Teruel sempre in Spagna, beati martiri Giuseppe Maria Muro Sanmiguel, sacerdote, Gioacchino Prats Baltueña, religioso, dell'Ordine dei Predicatori, e Zosimo Izquierdo Gil, sacerdote, che conseguirono per Cristo il premio glorioso durante la stessa persecuzione contro la fede.


Beato Sebastián Llorens Telarroja


Studente e agricoltore, fu ucciso dai repubblicani insieme a padre Jaime Puig Mirosa durante le persecuzioni anticattoliche nel 1936. I due misero in salvo l’immagine della Madonna del santuario di Blanes. Beatificato il 13 ottobre 2013.


San Giuseppe Yuan Gengyin


Nel villaggio di Daying vicino a Zaoqiang nella provincia dello Hebei in Cina, san Giuseppe Yuan Gengyin, martire, che, venditore nei mercati locali, fu ucciso per il nome di Cristo durante la persecuzione dei Boxer.


Beato Sergio Cid Pazo


A Barcellona sempre in Spagna, beato Sergio Cid Pazo, sacerdote della Società Salesiana e martire, che, sempre nella medesima persecuzione, morì per la sua coraggiosa testimonianza di fede.


Santa Giulitta di Cesarea


A Cesarea in Cappadocia, nell'odierna Turchia, santa Giulitta, martire, data al rogo per avere rigettato con fermezza l'ordine del giudice di offrire incenso agli idoli.


San Terenzio di Imola


Diacono della carità, la figura di Terenzio è legata alla carità verso i poveri e gli ammalati e alla preghiera vissuta nella vita eremitica nelle campagne attorno a Faenza.


Sant' Orso di Auxerre


Ad Auxerre nella Gallia lugdunense, in Francia, sant'Orso, vescovo.
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31/07/2018 08:40
 
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Beato Giovanni Colombini


Nato nel 1304 da una ricca famiglia di Siena, diventava ben presto agiato mercante di lana, tessendo un'ampia rete di rapporti commerciali che lo portano ad entrare nel governo della città. Segue un felice matrimonio, allietato da due figli. Ma una occasionale lettura della vita di una S. Maria eremita in Egitto gli procura una profonda crisi spirituale, una svolta di vita decisiva. Restituisce con l'interesse i ricavati dell'usura e convince anche la moglie ad abbracciare la più austera povertà. I gravi sommovimenti politici della Siena del '300 spingono Giovanni a forme pubbliche e perfino plateali di conversione. Lui e la moglie decidono per una "sfacciata pubblicità" al Vangelo. Così diventano sguatteri nel palazzo dove Giovanni era stato governatore di Siena e i loro seguaci, anch'essi nobili, devono farsi mendicanti. La classica cerimonia dell'investitura cavalleresca del tempo diventa il rito con cui i novizi si spogliano in pubblico (come S. Francesco) per vestire di soli stracci, nel bel mezzo della piazza del palio di Siena, davanti all'immagine della Madonna, patrona della città. I suoi seguaci adottavano lo stile dei giullari del tempo nella predicazione per le strade e per le piazze, guadagnandosi l'appellativo di "folli di Dio". Il governo di Siena decide di allontanarlo come pericoloso, ma lui si trasforma "bandito dagli uomini in banditore di Dio" utilizzando l'esilio per diffondere il suo richiamo al radicalismo evangelico. Morì in pace con la Chiesa dopo esserne stato fieramente perseguitato.Ad Acquapendente nel Lazio, transito del beato Giovanni Colombini, che, ricco mercante di vesti, si convertì alla povertà e radunò i suoi discepoli nell'Ordine dei Gesuati, che volle poveri di Cristo e sposi di signora Povertà.


Beato Andrea da Palazuelo (Miguel Francisco González González)


Fr. Andrea da Palazuelo (Miguel Francisco González González) era nato l'8 maggio 1883 e lo stesso giorno aveva ricevuto il battesimo. A sedici anni entrò novizio nei Frati Minori Cappuccini, vestendo l'abito nel convento di Bilbao. Era il 31 luglio 1899, data significativa perché nello stesso giorno del 1936 sarà ucciso in odium fidei. Terminato l'anno di noviziato emise la professione temporanea, mentre il 2 agosto 1903 si consacrò per sempre al Signore emettendo la professione perpetua. Il 19 settembre 1908 fu ordinato sacerdote e fu inviato come docente nello Studio dei Frati Cappuccini di El Pardo a Madrid. Trasferito poi a Leon e successivamente a Bilbao, sempre come docente, nel 1920 tornò a Madrid come Arcivista provinciale e Cronista, incarico che manterrà, tranne un breve periodo di soggiorno a Gijón, fino alla morte. Definitore provinciale, scrittore e ricercato direttore spirituale, durante i tragici momenti del Fronte popolare, il 20 luglio 1936 fu costretto a lasciare il convento di Madrid trovando alloggio con altri religiosi presso una pensione per sacerdoti. Mantenendo la sua abituale serenità, ma dichiarando di non aver fatto nulla di male a nessuno, il 30 luglio 1936 fu arrestato e portato via dalla pensione. Senza processo, ma unicamente perché religioso e sacerdote, la stessa notte fra il 30 e il 31 luglio 1936 fu massacrato e ucciso. La mattina del 31 luglio il suo cadavere fu trovato nel parco San Isidro. Portato al cimitero di Almudena fu sepolto in un luogo che non è stato possibile individuare. Insieme ad altri numerosi martiri è stato beatificato il 13 ottobre 2013 a Tarragona in Spagna.


Sant' Ignazio di Loyola


Il grande protagonista della Riforma cattolica nel XVI secolo, nacque ad Azpeitia, un paese basco, nel 1491. Era avviato alla vita del cavaliere, la conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani. All'abbazia benedettina di Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua. Nella cittadina di Manresa per più di un anno condusse vita di preghiera e di penitenza; fu qui che vivendo presso il fiume Cardoner decise di fondare una Compagnia di consacrati. Da solo in una grotta prese a scrivere una serie di meditazioni e di norme, che successivamente rielaborate formarono i celebri Esercizi Spirituali. L'attività dei Preti pellegrini, quelli che in seguito saranno i Gesuiti, si sviluppa un po'in tutto il mondo. Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù. Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola morì. Fu proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV.

Ignazio = di fuoco, igneo, dal latinoIHS (monogramma di Cristo)Memoria di sant'Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell'esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio.


San Germano d'Auxerre


Germano nacque ad Auxerre in una famiglia di grandi proprietari terrieri. Studiò le arti liberali e poi andò a Roma per acquisire il dottorato in Diritto ed esercitare la professione di avvocato. In seguito, tornato in Francia, divenne governatore della Provincia Lionese Quarta, cui apparteneva Auxerre. Alla morte del vescovo della città sant'Amatore il clero, la nobiltà e il popolo acclamarono Germano.Ceduti tutti i suoi averi ai poveri, durante il suo episcopato diede prova di uno stile di vita umile e austero, rianimò la vita monastica in Gallia e fu protagonista di importanti opere di pacificazione tra popolazioni in conflitto. In Inghilterra, inviato dal papa Celestino I, Germano combatté con successo l'eresia pelagiana e si adoperò in una fruttuosa opera di diffusione della fede cristiana. Morì in missione diplomatica a Ravenna nel 448. Il suo corpo fu immediatamente riportato ad Auxerre. Si racconta che quando il corteo funebre, arrivato a Vercelli entrò nella locale cattedrale, le candele che erano spente si accesero da sole tutte insieme. Il culto di san Germano culto presto si diffuse in tutta la Gallia.

A Ravenna, transito di san Germano, vescovo di Auxerre, che difese per due volte la fede dei Britanni dall'eresia pelagiana e, giunto a Ravenna per propiziare la pace nella Bretagna francese, fu accolto con onore dagli augusti Valentiniano e Galla Placidia, salendo poi da qui al regno dei cieli.


San Giustino De Jacobis da San Fele


Giustino de Jacobis divenne Abuna Jacob per le popolazioni etiopi. E quando Paolo VI lo proclamò santo nel 1975, l'episcopato di quel Paese lo definì «il padre della Chiesa d'Etiopia». Nato a San Fele (Potenza) nel 1800, nel 1824 divenne prete nella Congregazione della missione di san Vincenzo de' Paoli. Curò i colerosi a Napoli nel 1836-37 e due anni dopo partì per il Tigrè, operando ad Adua e Adi Kwala. Qui eresse un seminario per preti locali, il Collegio dell'Immacolata. Ma non fu la sua unica intuizione in anticipo sui tempi. Entrò, infatti, in dialogo con i cristiani copti. Uno di essi, Ghebrè Michail, passò al cattolicesimo e aiutò il missionario nell'opera di inculturazione della fede. Ma quando Abuna Jacob venne ordinato vescovo - da Guglielmo Massaia - ne sorse un contrasto con il vescovo copto. E una persecuzione: Ghebrè Michail morì in carcere, mentre Giustino, espulso, si spense a Zula (Eritrea) il 31 luglio 1860.

Giustino = onesto, probo (sign. Intuitivo)Bastone pastoraleNella valle di Alighede in Etiopia, san Giustino De Iacobis, vescovo della Congregazione della Missione, che, mite e pieno di carità, si impegnò nelle opere di apostolato e nella formazione del clero locale, patendo poi la fame, la sete, le tribolazioni e il carcere.


Sant' Elena (Elin) di Skovde


Era una nobildonna svedese. Rimasta vedova, visse nella preghiera e nel servizio dei poveri. Contribuì pure con larghezza alla costruzione della chiesa della sua città. Essendo stato ucciso suo genero dai propri dipendenti per la crudeltà usata verso la moglie, i parenti di lui accusarono Elena di aver preso parte al delitto. Per sottrarsi alla loro vendetta, andò in pellegrinaggio a Gerusalemme. Dopo un anno ritornò in patria ma, mentre il 31 luglio 1160 si recava alla festa della consacrazione della chiesa di Gòtene, fu assalita e uccisa a tradimento. Fu seppellita nella vicina chiesa di Skòvde, nella provincia di Vastergòtland, e venerata dal popolo come santa, per i prodigi che avvenivano sulla sua tomba. Il primo arcivescovo della Svezia, Stefano, residente a Uppsala, nel 1164 ricevette da Alessandro III, residente a Sens (Francia), il mandato di procedere all'elevazione del corpo della martire.Elena = la splendente, fiaccola, dal grecoA Skövde in Svezia, santa Elena, vedova, che, ingiustamente uccisa, è ritenuta martire.


Beata Zdenka Cecilia Schelingova


Nel 1931, quindicenne, entrò nella congregazione delle Suore di carità della Santa Croce. Si dedicò così alla preghiera e al servizio infermieristico, nel quale si distinse tra le sue consorelle. Durante gli anni del regime comunista all'ospedale di Bratislava aiutò la fuga di un pr ete detenuto e picchiato a sangue. Il fatto segnò la sua condanna, fu infatti arrestata il 29 febbraio 1952, mentre tentava di far fuggire alcuni sacerdoti dal tribunale di Bratislava. Restò in carcere fino al 16 aprile 1955, ma a causa delle pessime condizioni di salute morì a 38 anni, il 31 luglio.A Trnava in Slovacchia, beata Sidonia (Cecilia) Schelingová, vergine della Congregazione delle Suore della Carità della Santa Croce e martire, che, in tempi di grande difficoltà per la Chiesa nella sua nazione, molto patì nel corpo e nello spirito per aver protetto un sacerdote e, colpita infine da malattia, rifulse quale instancabile e gioiosa testimone di Cristo.


Beato Girolamo Michele Calmell


Dopo il 1500 oltre all'azione redentrice ed evangelizzatrice si accentua nell'Ordine Mercedario anche la linea docente, infatti i frati continuarono a frequentare le Università per ottenere gradi e titoli accademici. Il Beato Girolamo Michele Calmell, era dottore in teologia ed in entrambi i diritti e notaio apostolico, che scrisse in Bordeaux (Francia): "Super cantica canticorum" ed altre opere di carattere spirituale. Ardente difensore del dogma dell'Immacolata Concezione, meritò spesso, in estasi, di contemplarla fra il coro degli angeli. Con fama di santità morì nella pace del Signore nell'anno 1557 a Barcellona (Spagna) e fu tumulato in un sepolcro d'onore nella chiesa del convento mercedario di Sant'Eulalia.L'Ordine lo festeggia il 31 luglio.


Beata Caterina di Lovanio


Nacque all'inizio del tredicesimo secolo da famiglia ebraica e il suo nome era Rachele. Avendo deciso, contro la volontà dei genitori, di abbracciare la religione cristiana, una notte abbandonò la sua casa e si rifugiò nel monastero di Parcum Damarum, presso Lovanio. Qui, battezzata pubblicamente, le fu imposto il nome di Caterina e vestì l'abito cistercense. Il padre tentò con ogni mezzo di farla tornare indietro, ma alla fine prevalse la volontà di Caterina, che poté trascorrere in pace il resto della vita, durante la quale ebbe estasi e visioni e operò vari miracoli. La sua morte avvenne nella prima metà del tredicesimo secolo.L'Ordine Benedettino la festeggia il 31 luglio.


Beato Michele (Michal) Ozieblowski


Michal Ozieblowski, sacerdote dell'arcidiocesi di Varsavia, cadde vittima dei nazisti nel celebre campo di concentramento tedesco di Dachau. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.Vicino a Monaco di Baviera in Germania nel campo di prigionia di Dachau, beato Michele Oziębłowski, sacerdote e martire, che, deportato per la sua fede in un carcere straniero dalla Polonia, sua patria, costretta sotto un regime nemico della religione, portò a compimento il martirio sotto tortura.


Beato Francesco (Franciszek) Stryjas


Franciszek Stryjas, laico della diocese di Kalisz, padre di famiglia, morì vittima dei nazisti dopo atrici sofferenze. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.A Kalisz in Polonia, beato Francesco Stryjas, martire, che nello stesso periodo, sfinito dai innumerevoli supplizi, passò gloriosamente al Signore.


Beate Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca


Daniela di San Barnaba (Vicenta Achurra Gogenola) e Gabriella di San Giovanni della Croce (Francisca Pons Sardá), religiose professe Missionarie Carmelitane e martiri della persecuzione religiosa spagnola, sono state beatificate il 28 ottobre 2012.


Beata Martiri Spagnole Missionarie Carmelitane


- Esperanza de la Cruz
- María Refugio de San Ángelo
- Daniela de San Bernabé
- Gabriela de San Juan de la Cruz
Sono state beatificate il 28 ottobre 2007. La loro causa è inclusa nel gruppo "Lucas de S. José, carmelitano, Leonardo José, lasalliano, Apolonia Lizarraga del Ss. Sacramento e 61 compagni".


Beate Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume) e Maria Rifugio di Sant'Angelo (Maria Roqueta Serra)


Speranza della Croce (Teresa Subirá Sanjaume) e Maria Rifugio di Sant'Angelo (Maria Roqueta Serra), religiose professe Missionarie Carmelitane e martiri della persecuzione religiosa spagnola, sono state beatificate il 28 ottobre 2007.


Beati Dionigi Vicente Ramos e Francesco Remon Jativa


Nella città di Granollers vicino a Barcellona in Spagna, beati martiri Dionigi Vicente Ramos, sacerdote, e Francesco Remón Játiva, religioso, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, che durante la persecuzione contro la fede seguirono con il loro martirio le orme di Cristo.


Beato Giovanni Francesco Jarrige de la Morelie du Breuil


Nel braccio di mare antistante Rochefort in Francia, beato Giovanni Francesco Jarrige de la Morélie du Breuil, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la Chiesa nel corso della rivoluzione francese, fu gettato in una sordida galera, dove morì di tisi.


San Fabio il Vessillifero


PalmaA Cesarea di Mauritania, nell'odierna Algeria, san Fabio, martire, che, rifiutandosi di portare nell'assemblea generale della provincia il vessillo del governatore, fu dapprima gettato in carcere e, continuando a dichiararsi cristiano, fu poi condannato a morte dal giudice.


Beato Everardo Hanse


A Londra in Inghilterra, beato Everardo Hanse, sacerdote e martire, che, fin dal giorno in cui aveva abbracciato la fede cattolica, la custodì premurosamente, la propagò tra i concittadini e la confermò con il suo glorioso martirio a Tyburn sotto la regina Elisabetta I.


Santi Pietro Doan Cong Quy e Emanuele Phung


In località Cây Mét vicino a Saigon in Cocincina, ora Viet Nam, santi Pietro Đoàn Công Quỳ, sacerdote, ed Emanuele Phụng, martiri, che, dopo circa sette mesi in carcere, furono decapitati per Cristo sotto l'imperatore Tự Đức.


Beato Giacomo (Jaime) Buch Canals


A Valencia sempre in Spagna, beato Giacomo Buch Canals, religioso della Società Salesiana e martire, che nella medesima persecuzione morì professando la sua fede in Cristo.


Beati Prudenzio della Croce (Prudencio Gueréquiz y Guezuraga) e Secondo di Santa Teresa (Segundo García y


Beatificati il 28 ottobre 2007.


Santi Democrito, Secondo e Dionigi


A Sinnada in Frigia, nell'odierna Turchia, santi Democrito, Secondo e Dionigi, martiri.


San Calimero di Milano


Bastone pastorale, PalmaA Milano, san Calimero, vescovo.


Beato Francesco da Milano


Nel Menologio camaldolese è ricordato il 31 luglio.

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01/08/2018 06:49
 
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Sant' Alfonso Maria de' Liguori


Nasce a Napoli il 27 settembre 1696 da genitori appartenenti alla nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto. Dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi interamente al Signore. Ordinato prete nel 1726, Alfonso Maria dedica quasi tutto il suo tempo e e il suo ministero agli abitanti dei quartieri più poveri della Napoli settecentesca. Mentre si prepara per un futuro impegno missionario in Oriente, prosegue l'attività di predicatore e confessore e, due o tre volte all'anno, prende parte alle missioni nei paesi all'interno del regno. Nel maggio del 1730, in un momento di forzato riposo, incontra i pastori delle montagne di Amalfi e, constatando il loro profondo abbandono umano e religioso, sente la necessità di rimediare ad una situazione che lo scandalizza sia come pastore che come uomo colto del secolo dei lumi. Lascia Napoli e con alcuni compagni, sotto la guida del vescovo di Castellammare di Stabia, fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Intorno al 1760 viene nominato vescovo di Sant'Agata, e governa la sua diocesi con dedizione, fino alla morte, avvenuta il 1 agosto del 1787.

Napoli, Teologi, Moralisti, ConfessoriAlfonso = valoroso e nobile, dal goticoBastone pastoraleMemoria di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, che rifulse per la sua premura per le anime, i suoi scritti, la sua parola e il suo esempio. Al fine di promuovere la vita cristiana nel popolo, si impegnò nella predicazione e scrisse libri, specialmente di morale, disciplina in cui è ritenuto un maestro, e, sia pure tra molti ostacoli, istituì la Congregazione del Santissimo Redentore per l'evangelizzazione dei semplici. Eletto vescovo di Sant'Agata dei Goti, si impegnò oltremodo in questo ministero, che dovette lasciare quindici anni più tardi per il sopraggiungere di gravi malattie. Passò, quindi, il resto della sua vita a Nocera dei Pagani in Campania, tra grandi sacrifici e difficoltà.


San Pietro Favre


Il 22 luglio 1534 Pietro celebra la prima Messa, e il 15 agosto successivo è ancora lui a salire l’altare, nella chiesa di Santa Maria a Montmartre, quando sette giovani con alla testa Ignazio pronunciano i voti di povertà, castità e obbedienza, finalizzati al totale impegno missionario. Nasce in quel momento la Compagnia di Gesù, con cinque spagnoli (Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Giovanni Laínez, Alfonso Salmerón e Nicola Bobadilla), più il portoghese Simon Rodriguez de Azevedo, e Pietro Favre della Savoia. Non essendo possibile l’andata in Terrasanta, i sette vanno a mettersi a disposizione del papa Paolo III Farnese in Roma: pronti per ogni servizio alla Chiesa, a qualsiasi livello. Il Pontefice manda Pietro Favre a insegnare teologia all’Università della Sapienza; qualche anno dopo, con la stessa obbedienza, lo troviamo a “fare catechismo” nelle campagne parmensi. Paolo III poi lo richiama, inviandolo in terra tedesca ai “colloqui di religione” tra cattolici e protestanti. La sua opera è così apprezzata che nel 1542 lo chiameranno un’altra volta in Germania. Sempre al servizio del Pontefice egli compie poi missioni in Portogallo e in Spagna (introducendo qui stabilmente la Compagnia di Gesù). Poi riceve l’ordine di tornare a Roma. La sua è una vita faticosissima: Pietro Favre non si fa sconti nelle fatiche, nelle penitenze, nella povertà autentica. Paolo III lo chiama per inviarlo al Concilio di Trento che è incominciato nel 1545. Lui parte immediatamente, ma il suo organismo non regge più, sebbene abbia solo quarant’anni. Giunto nell’Urbe a metà luglio del 1546, due settimane dopo è già morto. Papa Francesco lo ha canonizzato il 17 dicembre 2013.A Roma, beato Pietro Favre, sacerdote, che, primo dei membri della Compagnia di Gesù, affrontò onerosi compiti in diverse parti d'Europa e morì a Roma mentre partiva per il Concilio di Trento.


Sant' Eleazar


Ad Antiochia, in Siria, nel II secolo avanti Cristo, avvenne il martirio di sette santi che, sotto il regno di Antioco Epifane, per aver osservato con invitta fede la legge del Signore furono messi a morte insieme alla loro madre, la quale patì per ognuno dei suoi figli ma - come si racconta nel secondo Libro dei Maccabei - in tutti conseguì la vittoria della vita eterna. Insieme oggi si celebra la memoria liturgica di sant'Eleázaro, uno degli scribi più stimati, uomo già di età avanzata, che nella stessa persecuzione si rifiutò di cibarsi, per sopravvivere, di carne proibita preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa. Quindi precedette di buon grado gli altri al supplizio, lasciando un mirabile esempio di virtù.Commemorazione della passione dei santi sette fratelli martiri, che ad Antiochia in Siria, sotto il regno di Antioco Epifane, per aver osservato con invitta fede la legge del Signore furono messi crudelmente a morte insieme alla loro madre, la quale patì per ognuno dei suoi figli, ma, come si racconta nel secondo Libro dei Maccabei, in tutti conseguì la vittoria della vita eterna. Insieme si celebra la memoria di sant'Eleázaro, uno degli scribi più stimati, uomo già di età avanzata, che nella stessa persecuzione si rifiutò di cibarsi, per sopravvivere, di carne proibita, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, e precedette per questo di buon grado gli altri al supplizio, lasciando un mirabile esempio di virtù.


Beato Giovanni Bufalari da Rieti


Il beato Giovanni, nato a Porchiano di Amelia (Terni) verso il 1299, è l’esempio di una maturità spirituale raggiunta in poco tempo e in giovane età. Morì infatti a 17 anni, giovane professo, nel convento di Rieti. «Giovanni era semplice, umile e sempre allegro, si adattava nel cibo, nella bevanda e in tutte le cose che riguardano la vita comune dei frati; era socievole in modo irreprensibile... Fu molto amorevole e caritatevole verso tutti i frati. Non fu mai sentita dalla sua bocca una parola né visto un suo gesto che fosse contrario all’amore fraterno. Era solito entrare da solo nell’orto del convento. Nell’uscire fu visto varie volte con le lacrime agli occhi. Una volta, interrogato perché avesse pianto, rispose: "Vedo le piante, gli alberi, gli uccelli e la terra con i suoi frutti obbedire a Dio, e gli uomini, ai quali è stata promessa la vita eterna in cambio dell’obbedienza, trasgredire i comandi del loro creatore"» (Giordano di Sassonia, Vitasfratrum, pp. 105-106). Morì a Rieti nel 1316. I suoi resti mortali si conservano nella basilica di sant’Agostino a Rieti. Il suo culto venne confermato nel 1832 da Gregorio XVI.A Rieti, beato Giovanni Bufalari, religioso dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino, giovane umile e gioioso, sempre pronto ad aiutare il prossimo.


San Leo (Leone) di Montefeltro


Nel 257 due cristiani di nome Leone e Marino, provenienti dall'isola di Arbe in Dalmazia, giungono a Rimini attratti dall'opportunità di lavorare come scalpellini. Accanto al lavoro mettono da subito l'attività di evangelizzazione della popolazione riminese. Per sfuggire alla persecuzione dell'Imperatore Diocleziano, si rifugiano in cima al Monte Titano. Dopo tre anni Leo (Leone), con un piccolo gruppo di compagni, si reca presso la rupe del Monte Feliciano dove costruisce una piccola cella e una cappella dove, nel segreto, raduna i Cristiani. La sua opera missionaria lo portò a diventare pastore della futura diocesi di Montefeltro, della quale, per tradizione, è considerato il primo vescovo, anche se l'istituzione ufficiale della diocesi è avvenuta alcuni secoli dopo. Dopo la morte di Leone, il suo corpo viene deposto in un sarcofago di pietra di cui si conserva tutt'oggi il coperchio.

Diocesi e Repubblica San MarinoLeo (accorc. di Leonardo) = forte come leone, dal latino e dal tedescoBastone pastorale


Santi Maccabei, Sette fratelli


Commemorazione della passione dei santi sette fratelli martiri, che ad Antiochia in Siria, sotto il regno di Antioco Epifane, per aver osservato con invitta fede la legge del Signore furono messi crudelmente a morte insieme alla loro madre, la quale patì per ognuno dei suoi figli, ma, come si racconta nel secondo Libro dei Maccabei, in tutti conseguì la vittoria della vita eterna. Insieme si celebra la memoria di sant'Eleázaro, uno degli scribi più stimati, uomo già di età avanzata, che nella stessa persecuzione si rifiutò di cibarsi, per sopravvivere, di carne proibita, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, e precedette per questo di buon grado gli altri al supplizio, lasciando un mirabile esempio di virtù.


Beato Alessio Sobaszek


Sacerdote diocesano. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.Alessio = protettore, difensore, dal grecoNel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Alessio Sobaszek, sacerdote e martire, che, polacco di nascita, in tempo di guerra disumanamente deportato dagli invasori, morì per Cristo sotto tortura difendendo la propria fede.


Beata Maria Stella del SS. Sacramento (Adelaide) Mardosewicz e 10 compagne


Nella foresta presso la città di Nowogródek in Polonia, beate Maria Stella del Santissimo Sacramento (Adelaide) Mardosewicz e dieci compagne della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, vergini e martiri, che, nei funesti tempi di guerra, raggiunsero la gloria celeste fucilate dai nemici della religione.


Santi Domenico Nguyen Van Hanh (Dieu) e Bernardo Vu Van Due


Sacerdoti domenicani decapitati durante la persecuzione in Vietnam.Nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, santi Domenico Nguyễn Văn Hạnh (Diêu), dell'Ordine dei Predicatori, e Bernardo Vũ Văn Duệ, sacerdoti e martiri, decapitati per Cristo sotto l'imperatore Minh Mạng.


Beato Benvenuto Maria da Dos Hermanas (Giuseppe de Miguel Arahal)


A Madrid in Spagna, beato Benvenuto (Giuseppe) de Miguel Arahal, sacerdote del Terz'Ordine di San Francesco degli Incappucciati della beata Vergine Addolorata e martire, che durante la persecuzione contro la fede versò il sangue per Cristo.


Beato Tommaso Welbourne


A York in Inghilterra, beato martire Tommaso Welbourne, che, maestro di scuola, condannato a morte sotto il re Giacomo I per aver svolto attività di incitamento a seguire il Romano Pontefice, fu impiccato, conformandosi nella morte a Cristo sommo Maestro.


Sant' Ethelwold (Etelvoldo)


A Winchester in Inghilterra, deposizione di sant'Etelvoldo, vescovo, che tradusse la celebre «Concordia dei monaci» per il rinnovamento della disciplina monastica, che aveva appreso da san Dunstano.


San Severo


Nella regione dell'Aquitania in Francia, san Severo, sacerdote, che donò i suoi beni per la costruzione di chiese e per il servizio ai poveri.


Beato Emerico di Quart


Ad Aosta, beato Emerico di Quart, vescovo, mirabile per l'austerità di vita e la dedizione alla salvezza delle anime.


Sant' Essuperio di Bayeux


A Bayeux nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant'Esuperio, venerato come primo vescovo di questa città.


San Felice di Gerona


A Gerona nella Spagna settentrionale, san Felice, martire nella persecuzione dell'imperatore Diocleziano.


Santi Friardo e Secondello


Nell'isola di Besné presso Nantes in Francia, santi Friardo e Secondello diacono, eremiti.


San Gionato


A Marchiennes nella Gallia belgica, in Francia, san Giónato, abate, discepolo di sant'Amando.
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02/08/2018 10:36
 
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San Pietro Giuliano Eymard


Nasce a La Mure d’Isère (diocesi di Grenoble) nel 1811. Dopo aver frequentato il seminario diocesano viene ordinato sacerdote nel 1834. Nel 1839 entra nella nascente congregazione dei Padri Maristi a Lione, dove ben presto diventa il principale collaboratore del fondatore, padre Colin. Il suo ministero lo porterà nel 1851 a vivere un’intensa esperienza spirituale di devozione al Santissimo Sacramento nel santuario lionese di Fourvière. Deciso a coltivare la devozione all’Eucaristia, nel 1856 fonda la Congregazione del Santissimo Sacramento, che riceverà subito l’approvazione del vescovo diocesano e in seguito (1863) quella di papa Pio IX. Accanto all’adorazione del Santissimo i sacerdoti della crongregazione si occupano dei poveri dei quartieri periferici di Parigi e dei preti in difficoltà. Per questi religiosi anche nella formazione dei laici e nell’iniziazione degli adulti l’Eucaristia è sempre al centro della predicazione. Pietro Giuliano Eymard morirà nella terra natale nel 1868. Viene canonizzato nel 1962 e nel 1995 entra nel calendario romano come «Apostolo dell’Eucaristia».

Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latinoSan Pietro Giuliano Eymard, sacerdote, che, dapprima appartenente al clero diocesano e poi membro della Società di Maria, fu insigne cultore del mistero eucaristico e istituì due nuove Congregazioni, l'una maschile e l'altra femminile, per promuovere e diffondere la devozione verso il Santissimo Sacramento. Morì nel villaggio di La Mure presso Grenoble in Francia, dove era nato.(1 agosto: Nel villaggio di La Mure nella regione dell'Isère in Francia, anniversario della morte di san Pietro Giuliano Eymard, sacerdote, la cui memoria si celebra domani).


Sant' Eusebio di Vercelli


Il primo vescovo del Piemonte nacque in Sardegna tra la fine del III e l'inizio del IV secolo. Durante gli studi ecclesiastici a Roma si fece apprezzare da papa Giulio I che verso il 345 lo nominò vescovo di Vercelli. Qui stabilì per sé e per i suoi preti l'obbligo della vita in comune, collegando l'evangelizzazione con lo stile monastico. I vercellesi vennero conquistati dalla sua arte oratoria: non solo parlava bene, ma esprimeva ciò che sentiva dentro. Si attirò così l'ostilità degli ariani e dello stesso imperatore Costanzo che lo mandò in esilio in Asia insieme a Dionigi, vescovo di Milano. Venne torturato, soffrì la fame, ma nel 362 ebbe finalmente la fortuna di ritornare a Vercelli. Riprese l'evangelizzazione delle campagne, istituendo la diocesi di Tortona. Ma si spinse anche in Gallia, insediando un vescovo a Embrun. La tradizione lo considera anche fondatore di due noti santuari: quello di Oropa (Biella) e di Crea (Alessandria). Nel 371 la morte lo colse nella sua città episcopale, che ne custodisce tuttora le reliquie nel Duomo.

Vercelli, Regione Pastorale PiemonteseEusebio = uomo pio, timorato di Dio, dal grecoBastone pastorale, MitraSant'Eusebio, primo vescovo di Vercelli, che consolidò la Chiesa in tutta la regione subalpina e per aver confessato la fede di Nicea fu relegato dall'imperatore Costanzo a Scitopoli e poi in Cappadocia e nella Tebaide. Ritornato otto anni più tardi nella sua sede, si adoperò strenuamente per ristabilire la fede contro l'eresia ariana.(1 agosto: A Vercelli, anniversario della morte di sant'Eusebio, vescovo, la cui memoria si celebra domani).


Beato Giustino Maria della SS. Trinità (Giustino Russolillo)


Don Giustino Russolillo fu un sacerdote della diocesi di Pozzuoli. Sperimentò in prima persona le difficoltà cui può andare incontro un giovane che desideri diventare prete, ma non ne ha i mezzi. Per questo motivo promise solennemente al Signore, proprio nel giorno della sua ordinazione sacerdotale, che avrebbe fondato un’opera per aiutare i giovani e i ragazzi in tal senso. Il 20 settembre 1920 prese possesso della parrocchia di San Giorgio Martire, che resse per trentacinque anni. Il 18 ottobre dello stesso anno diede vita alla Società Divine Vocazioni (o Padri Vocazionisti) con alcuni dei ragazzi più motivati che già l’avevano seguito. Il 2 ottobre 1921, invece, fu l’inizio delle Suore delle Divine Vocazioni (o Suore Vocazioniste), formate da alcune ragazze alle quali faceva da direttore spirituale. Ipotizzò anche un Istituto secolare femminile, sorto dopo la sua morte come Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale. Prolifico scrittore e predicatore, basò la sua spiritualità sulla divina unione dell’anima alla Santissima Trinità e sulla comune chiamata alla santità. Morì per una forma di leucemia il 2 agosto 1955. È stato beatificato il 7 maggio 2011. I suoi resti mortali riposano nella cripta della chiesa del Centro Don Giustino – Vocazionario “Deus Charitas” a Napoli, nel quartiere di Pianura.


Beati Filippo di Gesù Munarriz Azcona, Giovanni Diaz Nosti e Leonzio Perez Ramos


Felipe de Jesús MUNÁRRIZ AZCONA. Nato a Allo (Navarra) il 4 febbraio 1875. Ucciso a Barbastro il 12 agosto 1936. Sacerdote di 61 anni. Superiore della comunità. Missionario attivo e fervente. Molto devoto alla Vergine. Fedele alle costituzioni, trasmetteva la propria osservanza agli studenti.

Juan DIAZ NOSTI. Nato a Oviedo (Asturias) il 17 febbraio 1880. Ucciso a Barbastro il 2 agosto 1936. Sacerdote, 56 anni. Uomo maturo e equilibrato. Nella sua missione formativa impartiva un'eccellente formazione spirituale, molto solida e sicura. Si distinse come professore e predicatore.

Leoncio PÉREZ RAMOS. Nato a Muro de Aguas (Logroñio) il 12 settembre 1875. Ucciso a Barbastro il 2 agosto 1936. Sacerdote, 60 anni. Aveva fama di santo. Si dedicò alla formazione dei fratelli. Sopportò con gioia esemplare per tutta la sua vita la croce della malattia. Fu un instancabile confessore.A Barbastro sempre in Spagna, beati Filippo di Gesù Munárriz Azcona, Giovanni Díaz Nosti e Leonzio Pérez Ramos, sacerdoti Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria e martiri, fucilati dai miliziani alle porte del cimitero durante la persecuzione contro la Chiesa in odio alla vita religiosa.


San Basilio il Benedetto


Basilio nacque nel dicembre 1468 da genitori contadini, in un sobborgo alla periferia di Mosca, fu avviato al mestiere di calzolaio, ma già da fanciullo dimostrò di apprezzare la preghiera solitaria e la vita ascetica. A16 anni predisse la morte di un uomo e a quel punto lasciò la bottega per intraprendere una vita da «folle per Cristo». Trascorreva le giornate nelle strade di Mosca in mezzo alla folla, seminudo e scalzo in tutte le stagioni, rimproverando i viziosi ed esortando tutti a praticare la verità e il bene, e passava le notti sulle soglie delle chiese, penitente per i peccati degli uomini. L'ammirazione popolare per Basilio indusse lo zar Ivan il Terribile ad invitarlo a corte. Nonostante Basilio lo rimproverasse continuamente per i suoi comportamenti sanguinari, Ivan il Terribile portò per lui una profonda venerazione. Basilio morì a 88 anni il 2 agosto 1557; ai funerali partecipò una folla immensa con il patriarca di Mosca, Macario; lo stesso zar portò a spalla il feretro fino alla Piazza Rossa nella cattedrale poi intitolata a Basilio il Benedetto.




Beato Zeffirino (Ceferino) Gimenez Malla


Uno zingaro sugli altari! Ceferino Giménez Malla detto "El Pelé", nato a Benavent de Lérida nel 1861 e fucilato presso il cimitero di Barbastro nell'estate del 1936. Nei primi mesi della guerra civile che insanguinò la Spagna fu arrestato per aver difeso un sacerdote; al momento dell'esecuzione stringeva tra le mani la corona del rosario. È il primo zingaro beato nella storia della Chiesa, proclamato il 4 maggio 1997 da Giovanni Paolo II a Roma.Nello stesso luogo (Barbastro in Spagna), beato Zefirino Giménez Malla, martire, che, di origine zingara, si adoperò per promuovere la pace e la concordia tra il suo popolo e i vicini, finché fu arrestato in quella stessa persecuzione mentre difendeva un sacerdote trascinato per le vie dai miliziani. Rinchiuso in carcere e condotto infine al cimitero, fu fucilato con la corona del Rosario tra le mani, ponendo così fine al suo pellegrinaggio terreno.


Santo Stefano I


Romano, papa dal 12 marzo 254 al 2 agosto 257, fu sepolto nel Cimitero di Callisto sulla via Appia e da Paolo I trasferito, il 17 agosto 761, a S. Silvestro in Capite.Fu molto caritatevole verso i Libellatici (cristiani che nel tempo delle persecuzioni avevano ottenuto da un magistrato un libello attestante di aver sacrificato agli idoli, per quanto ciò non fosse avvenuto).Si oppose fermamente al ribattesimo dei convertiti dall'eresia; stabilì che i paramenti sacri si indossero unicamente in chiesa.La "Passio" che lo riguarda e lo vuole martire, quasi sicuramente, dà com sue le gesta del successore S. Sisto II.A Roma nel cimitero di Callisto, santo Stefano I, papa, il quale, per affermare con chiarezza il principio che l'unione battesimale dei cristiani con Cristo si compie una sola volta, proibì che quanti intendevano volgersi alla piena comunione con la Chiesa fossero nuovamente battezzati.


Sant' Alfreda (Etelreda) di Crowland


Alfreda è uno dei sei -sette nomi con cui è conosciuta santa Eteldreda, reclusa a Crowland in Inghilterra. Nacque nell'VIII secolo Dopo essere stata fidanzata di Etelberto, re dell'Anglia orientale, ucciso a causa di una congiura. Si ritirò successivamente nella badia di Crowland nello Yorkshire, dive occupò una cella da reclusa nella parte meridionale della chiesa vicino all'altare maggiore. Alfreda morì dopo l'833, le sue reliquie vennero distrutte quando nell'870, l'abbazia fu saccheggiata dai Danesi. La sua festa è celebrata il 2 agosto.

Alfreda = forma femminile di Alfredo, guidata dagli elfi, dall'anglosassone


Beata Giovanna d'Aza


Discendente della nobiltà castigliana, nata ad Aza, vide i suoi tre figli ascendere l'altare: Antonio, Mannes e Domenico. Quest'ultimo sembra aver occupato un posto di predilezione nel suo cuore: fu ottenuto e atteso nella più fervorosa preghiera, preannunziato alla mamma come un fremente segugio che stringe fra i denti una fiaccola con la quale illuminerà e incendierà il mondo. Giovanna morì a Caleruega intorno al 1200.A Caleruega sempre nella Castiglia, commemorazione della beata Giovanna, madre di san Domenico, che, piena di fede, usò grande misericordia verso i miseri e gli afflitti.


San Rutilio


In Africa, commemorazione di san Rutilio, martire, che, dopo essere sfuggito alla persecuzione passando di luogo in luogo e aver evitato i pericoli talvolta anche con il denaro, arrestato un giorno inaspettatamente e consegnato al governatore, fu sottoposto a molteplici supplizi e, posto infine sul rogo, fu coronato da glorioso martirio.


San Pietro di Osma


A Palencia nella Castiglia in Spagna, transito di san Pietro, vescovo di Osma, che, dapprima monaco e poi arcidiacono della Chiesa di Toledo, fu infine elevato alla sede di Osma, da poco liberata dalla dominazione dei Mori, che ricostituì con vivo zelo pastorale.


Beato Francesco Tomas Serer


A Madrid sempre in Spagna, beato Francesco Tomás Serer, sacerdote del Terz'Ordine di San Francesco degli Incappucciati della beata Vergine Addolorata e martire, che nella stessa persecuzione meritò di versare il sangue per Cristo.


Beato Francesco Calvo Burillo


Nel villaggio di Híjar vicino a Teruel in Spagna, beato Francesco Calvo Burillo, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori e martire, che patì il martirio nel corso della medesima persecuzione contro la fede.


San Massimo di Padova


A Padova, san Massimo, vescovo, che si ritiene sia succeduto a san Prosdócimo.


San Betario di Chartres


A Chartres in Neustria, sempre in Francia, san Betario, vescovo.
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03/08/2018 07:17
 
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Beato Agostino Kazotic


Agostino Kazotic nacque da famiglia patrizia a Traù, in Dalmazia. Entrò nell'Ordine Domenicano a 15 anni. Nel 1286 fu mandato a Parigi per perfezionare i suoi studi. Al ritorno combatté energicamente l'eresia dilagante in Bosnia. Papa Benedetto XI, nel 1303, nominò e consacrò personalmente Agostino vescovo di Zagabria, dove prestò servizio sollecito durante le lotte interne per la successione al trono che ricadevano sulla gente comune. Nel 1322 il re Caroberto fece pressioni perché Agostino fosse trasferito a Lucera. La città era teatro di una sanguinosa lotta tra i saraceni e i cristiani che cercavano di insediarsi dopo quasi un secolo di forzato esilio. Col fascino del suo esempio, e la forza persuasiva della sua parola, in un solo anno Agostino ridonò alla città desolata un volto cristiano e un tenore di vita sereno. Morì a Lucera il 3 agosto 1323. La cattedrale ne conserva devotamente il corpo. Papa Innocenzo XII ha confermato il culto il 17 luglio 1700.

Agostino = piccolo venerabile, dal latinoA Lucera in Puglia, beato Agostino Kazotic, vescovo, dell'Ordine dei Predicatori, che dapprima resse la Chiesa di Zagabria e poi, per l'ostilità del re di Dalmazia, raggiunse la sede di Lucera, dove ebbe somma cura dei poveri e dei bisognosi.


Sant' Aspreno di Napoli


Primo vescovo di Napoli, visse tra la fine del I secolo e gli inizi del II, epoca a cui si fanno risalire gli inizi della Chiesa partenopea. Vari antichi documenti, tra i quali il Calendario marmoreo di Napoli, fissano la durata del suo episcopato in 23 anni. Secondo una leggenda si sarebbe convertito dopo essere stato guarito da san Pietro, che lo consacrò poi vescovo. Fece costruire l'oratorio di Santa Maria del Principio, su cui sarebbe poi sorta la basilica di Santa Restituta e la chiesa di San Pietro ad aram. Dopo san Gennaro è il secondo dei 47 protettori di Napoli i cui busti sono custoditi nella Cappella del tesoro in Duomo, dove sarebbe anche conservato il bastone con cui san Pietro lo guarì. Nella città, in epoche diverse, furono elette due chiese in suo onore e una cappella gli è dedicata nell'antichissima basilica di Santa Restituta.È invocato contro l'emicrania e la sua festa liturgica viene ricordata nel Martirologio romano e nel Calendario marmoreo al 3 agosto.

Bastone pastoraleA Napoli, sant'Asprenato, primo vescovo della città.


Beato José Guardiet y Pujol


José Guardiet y Pujol era un sacerdote dell’Arcidiocesi di Barcellona. Ricevuto l’incarico di rettore della parrocchia di San Pedro a Rubí, s’impegnò a fondo per la sua gente, organizzando pellegrinaggi e iniziative culturali e nutrendo una grande devozione per la Madonna di Montserrat.
Con l’insorgere della guerra civile, si mantenne saldo nelle proprie posizioni, giungendo in contrasto con le autorità civili. Assalito da alcuni manifestanti il 20 luglio 1936, fu costretto ad assistere al rogo della chiesa parrocchiale e, poco dopo, tradotto in carcere. Morì per fucilazione il 3 agosto 1936, presso la località detta “El Pi Bessó”, a Barcellona. Papa Francesco, con decreto del 3 giugno 2013, ha autorizzato la sua beatificazione, avvenuta il 13 ottobre 2013 a Tarragona, insieme a quella di altri 521 martiri della guerra civile. È la prima beatificazione di un sacerdote dell’attuale Diocesi di Tarrasa.


San Pietro di Anagni


San Pietro de' Principi di Salerno, monaco benedettino, fu eletto dal clero e dal popolo alla cattedra episcopale di Anagni dopo la morte del vescovo Bernardo. Fu consacrato a Roma dal Papa Alessandro II, del quale era stato cappellano. Curò la costruzione della cattedrale dal 1073 al 1104 e si impegnò nella riforma della vita del clero e di tutti i cristiani. Morto nel 1105, la sua canonizzazione avvenne a Segni nel 1110 ad opera di Papa Pasquale II.Ad Anagni nel Lazio, san Pietro, vescovo, che rifulse dapprima per l'osservanza monastica e in seguito per lo zelo pastorale, portando a termine la costruzione della cattedrale.


Beato Fulgenzio da Quesada


Generoso mercedario di nobili origini, il Beato Fulgenzio de Quesada, fu inviato da San Pietro de Amer per la provincia di Castiglia a redimere in Marocco. Dopo aver sofferto molti tormenti per il nome di Cristo, liberò 204 schiavi nell'anno 1282 strappandoli da una crudele schiavitù. Finché insigne per santità, glorioso per i meriti e miracoli morì in pace.L'Ordine lo festeggia il 3 agosto.


Beati Alfonso Lopez Lopez e Michele Remon Salvador


Religiosi francescani fucilati a Samalùs, Spagna, durante la Guerra Civile.Nel villaggio di Samalús vicino a Barcellona sempre in Spagna, beati martiri Alfonso López López, sacerdote, e Michele Remòn Salvador, religioso, dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, che nella medesima persecuzione per aver testimoniato Cristo ottennero la gloriosa vittoria.


Beato Luigi de Ortofin


Famoso per lo zelo nella fede, la santità della vita ed i miracoli, il Beato Luigi de Ortofin, spinto da un grandissimo amore verso gli schiavi, rimase per 15 anni come ostaggio in Africa servendo gli ammalati e i poveri detenuti. Liberato dalle catene, pieno di meriti e onorando l'Ordine Mercedario, migrò in cielo.L'Ordine lo festeggia il 3 agosto.


Beato Francesco (Francisco) Bandrés Sanchez


A Barcellona ancora in Spagna, beato Francesco Bandrés Sánchez, sacerdote della Società Salesiana e martire, che sempre nella stessa persecuzione confermò con il suo sangue la propria fedeltà al Signore.


Beato Salvatore Ferrandis Seguì


Ad Alicante in Spagna, beato Salvatore Ferrandis Seguì, sacerdote e martire, che versò il sangue per Cristo durante la persecuzione contro la fede e conseguì la palma della vittoria.


Sant' Eufronio di Autun


A Autun nella Gallia lugdunense, in Francia, sant'Eufronio, vescovo, che costruì la basilica di san Sinforiano martire e ornò con maggior decoro il sepolcro di san Martino di Tours.


San Martino


Carinola (CE)Sul monte Massico in Campania, san Martino, che condusse vita solitaria e rimase per molti anni recluso in un angustissimo speco.

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04/08/2018 07:30
 
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San Giovanni Maria Vianney


Giovanni Maria Vianney nacque l'8 maggio 1786 a Dardilly, Lione, in Francia. Di famiglia contadina e privo della prima formazione, riuscì, nell'agosto 1815, ad essere ordinato sacerdote.Per farlo sacerdote, ci volle tutta la tenacia dell'abbé Charles Balley, parroco di Ecully, presso Lione: lo avviò al seminario, lo riaccolse quando venne sospeso dagli studi. Giovanni Maria Vianney, appena prete, tornò a Ecully come vicario dell'abbé Balley. Alla morte di Balley, fu mandato ad Ars-en-Dombes, un borgo con meno di trecento abitanti. Giovanni Maria Vianney, noto come il curato d'Ars, si dedicò all'evangelizzazione, attraverso l'esempio della sua bontà e carità. Ma fu sempre tormentato dal pensiero di non essere degno del suo compito.Trascorreva le giornate dedicandosi a celebrare la Messa e a confessare, senza risparmiarsi. Morì nel 1859. Papa Pio XI lo proclamerà santo nel 1925. Verrà indicato modello e patrono del clero parrocchiale.

Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraicoMemoria di san Giovanni Maria Vianney, sacerdote, che per oltre quarant'anni guidò in modo mirabile la parrocchia a lui affidata nel villaggio di Ars vicino a Belley in Francia, con l'assidua predicazione, la preghiera e una vita di penitenza. Ogni giorno nella catechesi che impartiva a bambini e adulti, nella riconciliazione che amministrava ai penitenti e nelle opere pervase di quell'ardente carità, che egli attingeva dalla santa Eucaristia come da una fonte, avanzò a tal punto da diffondere in ogni dove il suo consiglio e avvicinare saggiamente tanti a Dio.


Beato Enrico (Jozef) Krzysztofik


Józef Krzysztofik nacque nel 1908 a Zakrzew in Polonia. Nel 1927 vestì l’abito cappuccino e prese il nome religioso di Enrico. Dopo gli studi, tornò in Polonia, a Lublino, dove fu nominato rettore del seminario. Nel 1939 scoppiò la guerra. Il 25 gennaio 1940 la Gestapo tedesca arrestò 23 cappuccini del convento di Lublino tra cui fra’ Enrico Krzysztofik. Durante la prigionia Enrico fu premuroso con tutti. Fece in modo che all’alba fosse celebrata la Messa. Il 18 giugno 1940 fu tradotto, insieme ai confratelli, al campo di concentramento di Sachsenhausen, poi a Dachau. Pur essendo di debole salute nella vita del campo non si risparmiò mai: aiutava i più deboli, soprattutto gli anziani. Nel luglio del 1941 fu consegnato all’ospedale del campo. Di là scrisse un messaggio segreto ai suoi allievi: «Cari fratelli! Sono paurosamente dimagrito perché disidratato. Peso 35 chili. Sono disteso sul letto come sulla croce insieme a Cristo. E mi è grato essere e soffrire con Lui. Prego per voi e offro a Dio queste mie sofferenze per voi». Morì il 4 agosto 1942.

Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Enrico Krzysztofik, sacerdote e martire, che, deportato in tempo di guerra dalla Polonia in un carcere straniero per essersi professato cristiano, portò a compimento il martirio sotto tortura.


Sant' Eleuterio


Eleuterio era senatore e morì a Costantinopoli decapitato per ordine dell'imperatore Massimiano Galerio tra il 305 e il 310. Di lui non si conoscono né i genitori né la patria. Sappiamo che era cubiculario dell'imperatore e da lui benvoluto. Pur non essendo ancora cristiano, praticava le virtù del cristianesimo e, poiché alla corte gli era impossibile manifestare da sua fede, decise di allontanarsi da essa. Adducendo motivi di salute si recò in Bitinia dove comprò un podere presso il fiume Sangari (attuale Sakarya in Turchia), costruì una casa e in essa un oratorio sotterraneo. Fattosi battezzare da un presbitero del luogo, Eleuterio viveva il suo cammino di fede. Il suo allontanamento dalla corte imperiale, però, suscitò i sospetti di Massimiano che, informato da un servo, volle recarsi nella villa del suo cubiculario. Scoprì l'oratorio e, sicuro ormai che Eleuterio era cristiano, tentò con lusinghe di farlo ritornare al paganesimo ma, vedendo inutile ogni tentativo, lo condannò alla decapitazione. Il corpo di Eleuterio fu sepolto nell'oratorio della sua villa. I (Avv.)/iA Tarsia in Bitinia, nell'odierna Turchia, sant'Eleuterio, martire.


Beata Berta


Nacque nel 1106, entrò giovanissima nel monastero delle benedettine vallombrosane di Santa Felicita di Firenze e qui si fece notare per la grande santità dimostrata, cosicché nel 1153, il generale dell'Ordine vallombrosano, il beato Gualdo Gualdi, la scelse per affidarle il compito di riformare il monastero di Cavriglia in provincia di Arezzo. Berta si trasferì in quel nuovo posto dove fece rifiorire il monastero spiritualmente e numericamente, con una maggiore osservanza della Regola. Dopo dieci anni da badessa, nel 1163, durante la Quaresima, ebbe la percezione della sua fine terrena; il giovedì santo partecipò alla solenne liturgia, lavando i piedi alle sue monache, il venerdì santo partecipò con grande fervore ai riti della croce e il sabato santo riunite le monache, raccomandò loro per l'ultima volta di restare unite nella preghiera e nella carità, durante la notte morì. Il suo corpo tumulato nel monastero, andò nel secolo XIV disperso durante le guerre fra Siena e Firenze, anche se ancora oggi gli abitanti di Cavriglia asseriscono che si trova sotto un altare laterale della chiesa parrocchiale.




Beato Gonzalo Gonzalo Gonzalo


L'Asilo-Ospedale San Raffaele di Madrid, fondato nel 1892 da San Benedetto Menni per i fanciulli storpi e rachitico-scrofolosi, ebbe tre martiri. Pochi giorni dopo l'insurrezione nazionale, le Guardie d'Assalto fecero irruzione nell'ospedale perché erano persuase che vi fossero nascoste delle armi. Al peggiorare della situazione il Priore prima fece sospendere la questua, poi, non sapendo come mantenere i 200 ragazzi di cui i Fratelli avevano cura, la fece riprendere. Il 4 agosto 1936 uscì in cerca di elemosine il B. Fra Gonzalo Gonzalo, ma non fece più ritorno all'ospedale. Una portinaia lo aveva denunciato ai miliziani i quali non tardarono ad arrestarlo e a fucilarlo sulla piazza che sorge al termine di Via Velàsquez. Era nato nel 1909 a Conquezela, nella diocesi di Sigùenza. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992.A Madrid in Spagna, beato Gonsalvo Gonzalo, religioso dell'Ordine di san Giovanni di Dio e martire, che in tempo di persecuzione contro la fede confermò con il sangue la sua fede in Cristo.


Beata Cecilia Cesarini


Diana degli Andalò (Bologna, 1200 circa - 10 giugno 1236) e Cecilia Cesarini (Roma, 1200 circa - Bologna, 1260) sono figure insigni di quella fioritura verginale che accompagnò la presenza di san Domenico nella città di Bologna. Diana nelle mani del Patriarca emise i voti di castità, povertà e obbedienza. Intorno a lei si raccolsero altre religiose, fra cui la beata Cecilia. Nell'epistolario di Diana con il beato Giordano di Sassonia, uno dei primi compagni del Fondatore dell'Ordine dei Predicatori, è documentato il fervore di questa prima comunità nel cuore di Bologna, mentre a Cecilia è attribuita una mirabile descrizione di san Domenico. Il culto delle due beate vergini domenicane è stato confermato da Leone XIII.A Bologna, beata Cecilia, vergine, che ricevette l'abito monacale da san Domenico, del cui volto e del cui spirito fu testimone fedelissima.


Beati Giovanni della Croce ed Egidio da Siviglia


Inviati in redenzione a Granada (Spagna), nel 1324, nel periodo che questo regno moro era in subbuglio per la morte del sultano Ismael, il quale era stato assassinato. I due mercedari Beati Giovanni della Croce ed Egidio da Siviglia, si prodigarono per soccorrere e consolare i prigionieri che giacevano sotto il peso della catene, riscattandone 267 che poi condussero a Siviglia. Il Beato Giovanni morì nel 1327 ed il Beato Egidio poco dopo e con santità raggiunsero il paradiso.L'Ordine li festeggia il 4 agosto.


Beati Giuseppe Batalla Parramon, Giuseppe Rabasa Betanachs ed Egidio Rodicio Rodi


A Barcellona sempre in Spagna, beati martiri Giuseppe Batalla Parramòn, sacerdote, Giuseppe Rabasa Bentanachs e Egidio Gil Rodicio, religiosi, della Società Salesiana, che nella stessa persecuzione combattendo per la fede ricevettero la vita eterna.


Beato Guglielmo (William) Horne


PalmaA Londra in Inghilterra, beato Guglielmo Horne, martire, che, monaco nella Certosa della città, sempre fedele all'osservanza della regola, rimase a lungo incarcerato sotto il re Enrico VIII e, consegnato infine al supplizio del patibolo a Tyburn, migrò alla destra di Cristo.


Sant' Eufronio di Tours


A Tours in Neustria, in Francia, commemorazione di sant'Eufronio, vescovo, che partecipò a numerosi concili, restaurò molte chiese in città, fondò parrocchie in tutto il territorio e promosse con cura la devozione alla santa Croce.


San Rainerio (Raniero) di Cagli


A Spalato in Dalmazia, nell'odierna Croazia, san Raniero, vescovo e martire, che, già monaco, per difendere i diritti della Chiesa dapprima molto patì nella sede di Cagli e morì poi lapidato in quella di Spalato.


Beato Riccardo Gil Barcelon


Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questo sacerdote orionino spagnolo in data 20 dicembre 2012. E' stato beatificato sotto il pontificato di Papa Francesco il 13 ottobre 2013.


Beato Antonio Arruè Peirò


Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questo aspirante orionino in data 20 dicembre 2012. E' stato beatificato il 13 ottobre 2013 sotto il pontificato di Papa Francesco.


Sant' Aristarco


Commemorazione di sant'Aristarco di Salonicco, che fu discepolo di san Paolo Apostolo, suo fedele compagno di viaggi e compagno di prigionia a Roma.


Sant' Onofrio


Nei boschi di Panaia vicino a Catanzaro, sant'Onofrio, eremita, insigne per i digiuni e l'austerità di vita.

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05/08/2018 07:50
 
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Beato Salvio Huix Miralpeix


Nacque il 22 dicembre 1877 a Santa Margherita de Vellors (Gerona). Ordinato sacerdote nella diocesi di Vich il 19 settembre 1903, entrò quattro anni dopo nell'Oratorio di S. Filippo Neri di quella città e per vent'anni sviluppò un intenso apostolato di predicazione, esercizi spiritua­li, pubblicazione di articoli giornalistici, insegnamento del catechismo, promozione di associazioni femminili, specialmente delle congregazioni mariane, e professore del seminario. Era preposito dell'Oratorio di Vich quan­do nel 1927 fu nominato vescovo di Ibiza, la cui vita religiosa ebbe da lui uno straordinario impulso; il 29 gennaio 1935 fu trasferito alla diocesi di Lérida, dove fece il suo ingresso il 5 maggio Pochi giorni prima dello scoppio della guerra, ebbe come ospite il vescovo di Barcellona, mons. Irurita Almandoz, anche lui futuro martire, e mutuamente si manifestarono desiderosi di essere i primi a sacrificare la propria vita nella persecu­zione che ormai sentivano sicura e vicina. Dopo il 18 luglio rimase ancora per due giorni nel palazzo vescovile, che abbandonò soltanto quando la turba scatenata aveva iniziato l'attacco alla casa. Si trasferì di notte alla vicina residenza di familiari del suo portiere, che si erano offerti per nasconderlo, ma il 23 luglio. la lasciò per non mettere in pericolo la loro vita. Si presentò quindi spontaneamente a un corpo di guardia dichiarando la sua condizione di vescovo della città, correndo il perico­lo di essere ucciso sul posto, e fu subito messo in carcere, in quella che era stata la cappella della prigione, dove già si trovavano rinchiusi una cinquantina di tradizionalisti. Durante la prigionia ci fu una vera gara di solidarietà e di spirito evangelico tra i reclusi, di cui era il vescovo a dare l'esempio più vivo. Un sacerdo­te incarcerato pochi giorni dopo riuscì a introdurre nel carcere delle ostie consacrate, e così mons. Huix poté distribuire a tutti la s. comunione, che doveva servire loro da viatico. Il 5 agosto, alle 4,30 del mattino, furono svegliati, e fu detto loro che dovevano essere trasferiti a Barcellona; ma dopo pochi km., arrivati al cimitero, furono fatti scendere per la fucilazione. Il vescovo, consapevole fin dall'inizio della sua prossima fine, im­partì a tutti l'assoluzione, e chiese ed ottenne di essere l'ultimo sacrificato per poter esortare e benedire fino all'ultimo i suoi compagni di martirio. Decreto «super scriptis» il 27 giugno 1952. Beatificato il 13 ottobre 2013.


Sant' Osvaldo di Northumbria


Osvaldo nato nel 604, era figlio del re di Northumbria, Ethelfrith, e quando il regno fu preso da re Edwin, Osvaldo con la sua famiglia si rifugiò in Scozia, dove abbracciò la fede cristiana. Alla morte di Edwin nel 633, ritornò in Northumbria, sconfisse in battaglia il re britannico Cadwalla e riottenne il trono. Si racconta che Osvaldo, prima dell'inizio della battaglia, fece innalzare una croce di legno radunò i suoi soldati in preghiera per la vittoria. Dopo lo scontro vittorioso, il re chiamò un vescovo, affinché predicasse il Vangelo nel regno di Northumbria. Il cristianesimo con il benefico influsso del re, incontrò il favore del popolo, molti si convertirono, vennero costruite chiese e monasteri. Il suo regno purtroppo non fu lungo, durò solo otto anni, dimostrandosi esemplare come re cristiano; morì ucciso nel 642 a soli 38 anni, dal re pagano Penda di Mercia. L'ultimo suo gesto fu quello di pregare per i soldati che morivano con lui.

SoldatiOsvaldo = difensore della casa, dal sassoneIn località Maserfield, chiamata poi dal suo nome Oswestry, nello Shrewsbury in Inghilterra, sant'Osvaldo, martire, che, re di Northumbria, insigne nell'arte militare, ma più ancora amante della pace, divulgò strenuamente nella regione la fede cristiana e fu ucciso in odio a Cristo mentre combatteva contro i pagani.


Beato Federico Janssoone


Federico nasce a Ghyvelde (Francia) il 19 novembre 1838. A 10 anni perde il padre e, per aiutare la madre, nella prima gioventù si dedica al commercio. A 26 anni entra nel seminario francescano di Amiens. Arriva al sacerdozio nel 1870 ed opera come cappellano militare nella guerra che Napoleone III ha scatenato contro la Prussia. Tornata la pace, Federico è maestro dei novizi ad Amiens. Nel 1875 è in Palestina con la «Custodia di Terrasanta», la plurisecolare «prima linea» dei figli di san Francesco. Padre Federico organizza di aiuti e va di persona a cercare soccorsi in Francia e in Canada. Salutato come salvatore da cristiani di ogni confessione e musulmani, nel 1878 è nominato vicario della Custodia. Torna poi in Canada per guidare da lì gli aiuti canadesi, senza tuttavia trascurare la propria vocazione di evangelizzatore: qui predica, pubblica libri e dirige periodici religiosi. Muore a Montreal, 4 agosto 1916.

A Montréal nel Québec in Canada, beato Federico Janssoone, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori, che per il progresso della fede diffuse notevolmente i pellegrinaggi in Terra Santa.


Sant' Emidio


Nacque a Treviri nel 279 da famiglia pagana. A ventitré anni, ricevuto il battesimo, Emidio iniziò a studiare le Sacre Scritture, diventando un ottimo predicatore e suscitando le ire dei pagani. Recatosi dal papa Marcello, su invito di un angelo in sogno, Emidio venne ordinato vescovo di Ascoli. Iniziò la sua predicazione, convertendo moltissimi pagani e operando guarigioni. Il governatore Polimio, credendolo incarnazione del dio Esculapio, gli promise in matrimonio la figlia Polisia. Ma Emidio la convertì, suscitando l'ira di Polimio, che ordinò di decapitarlo. Avvenne allora l'ultimo miracolo del santo: al momento di morire, raccolse il proprio capo, camminando fino al monte dove aveva costruito un oratorio. Era il 5 agosto 309. Nel 1703 un violento terremoto colpì le Marche risparmiando Ascoli, protetta dal suo patrono. Per riconoscenza, nel 1717 gli abitanti gli eressero una chiesa.

Emidio = semidio, mezzo Dio, dal latinoPalmaAd Ascoli Piceno, sant'Emigdio, celebrato come primo vescovo della città e martire.


Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore


Questa memoria è collegata alla dedicazione della basilica di santa Maria Maggiore sull'esquilino di Roma, che viene considerata il più antico santuario mariano d'Occidente. La eresse, sul precedente edificio liberiano, il papa Sisto III (432-440) dedicandola a Dio e intitolandola alla Vergine, proclamata solennemente dal concilio di Efeso (431) Madre di Dio. (Mess. Rom.)Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore, innalzata a Roma sul colle Esquilino, che il papa Sisto III offrì al popolo di Dio in memoria del Concilio di Efeso, in cui Maria Vergine fu proclamata Madre di Dio.


Beato Arnaldo Pons


Passando nell'anno 1382, come redentore in Almeria (Spagna), il Beato Arnaldo Pons, liberò 48 prigionieri. Inviato nel 1386 in redenzione a Tunisi in Africa, più volte rimase in ostaggio sopportando molte pene per il Signore e dopo aver superato un'infinità di ostacoli creati dallla malvagità dei mori, liberò molti schiavi. Tornato nel suo convento dei mercedari di Santa Maria dei Miracoli a Montflorite in Aragona, morì in pace qualche anno più tardi con le mani cariche di santi meriti.L'Ordine lo festeggia il 5 agosto.


Santa Nonna


In data odierna il Martyrologium Romanum commemora Santa Nonna, sposa del vescovo San Gregorio il Vecchio. Dai due nacquero vari figli tra i quali spiccano i santi Gregorio Nazianzeno il Teologo, Cesare e Gorgonia. Il suo culto ha centro presso Nazianzo in Cappadocia.A Nazianzo in Cappadocia, nell'odierna Turchia, santa Nonna, che fu moglie del santo vescovo Gregorio il Vecchio e madre dei santi Gregorio il Teologo, Cesario e Gorgonia.


Beato Francesco (Cecco) da Pesaro


A Montegranaro nelle Marche, beato Francesco Zanfredini, detto Cecco da Pesaro, del Terz'Ordine di San Francesco, che, distribuiti tutti i suoi beni ai poveri, fu per circa cinquant'anni modello di penitenza, preghiera e buone opere nell'eremo da lui costruito.


Beato Pietro Michele Noël


Nel braccio di mare antistante Rochefort sulla costa francese, beato Pietro Michele Noël, sacerdote di Rouen e martire, che, durante la rivoluzione francese, disumanamente detenuto in una galera a causa del suo sacerdozio, morì consunto da grave malattia.


Beato Corrado di Laodicea


Vescovo di Laodicea in Siria, il Beato Corrado dell'Ordine della Mercede, fu zelante pastore che condusse molte anime a Dio. Famoso per la santità, le virtù e miracoli si addormentò lietemente nella pace del Signore.L'Ordine lo festeggia il 5 agosto.


San Memmio


A Châlons-sur-Marne nella Gallia belgica, ora in Francia, san Memmio, venerato come primo vescovo di questa città.


Santa Margherita da Cesolo (la Picena)


Presso San Severino sempre nelle Marche, santa Margherita, vedova.


San Paride


A Teano in Campania, san Paride, vescovo, che si ritiene abbia retto per primo questa sede.


San Cassiano di Autun


A Autun nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Cassiano, vescovo.


San Venanzio di Viviers


A Viviers sul Rodano in Francia, san Venanzio, vescovo.
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06/08/2018 08:48
 
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Sant' Anna Paleologina (Giovanna di Savoia)


Giovanna di Savoia, nota come imperatrice bizantina col no­me di Anna Paleologina, figlia del conte Amedeo V e di Maria di Brabante, in­viata diciottenne alla corte di Costantinopoli, nel 1325 divenne moglie del basi­leus Andronico III Paleologo, rappresentando il pegno dell'alleanza tra Bisanzio e i poten­tati ghibellini dell'Italia settentrionale. Per l'occasione dovette convertirsi alla fede ortodossa mutando il suo nome da Giovanna in Anna. Visse accanto al marito circa sedici anni, rendendolo padre sei volte e dimostrandosi degna della sua fiducia. Quando Andronico morì, il 15 giugno 1341, ella assunse la reggenza per l'erede Giovanni V, im­pegnandosi sino al 1347 in un'estenuante lotta contro Giovanni Cantacuzeno per consentire la successione al figlio. In questo anno le due parti raggiunsero un accordo che prevedeva il governo congiunto di Giovanni VI Cantacuzeno e di Giovanni V Paleologo, estromettendo Anna dal potere. Tuttavia non per questo l'imperatrice sarebbe uscita dalla scena politica. Lasciata a capo della città di Tessalonica, nel 1352 probabilmente ancora di lì si adoperò per il suc­cesso del figlio fino alla resa del rivale nel 1354. Il suo impegno della capitale macedone, appena uscita dai gravi sconvolgimenti del periodò zelota (1342-1350), le guadagnò l'ammirazione dei dotti bizantini. Nata latina, imperatrice dei Greci, adattando le proprie convin­zioni alla ragione di Stato, l'augusta aveva imparato ad apprezzare la spiritualità bizantina favorendo la dottrina di San Gregorio Palamas. Conscia dei suoi doveri imperiali, abbracciò to­talmente la fede dei suoi sudditi, morendo in abito monacale, presso Tessalonica, come si conveniva: «[...] la nostra déspoina, chiamata monaca Anastasia nel­l'abito divino e angelico, che con le opere e le parole con tutta l'anima per tutta la vita ha lottato per l'affermazione degli insegnamenti degli Apostoli e dei Padri della Chiesa e per l'eliminazione dell'eresia per­versa ed empia di Barlaam, Akindynos e i loro adepti. A lei eterna me­moria». Così recita il Synodikón dell'ortodossia accogliendo il nome di Anna tra le sante imperatrici, con la menzione dei suoi meriti spe­ciali in difesa della retta fede. Sant'Anna Paleologina e Sant'Andronico III sono entrambi venerati come santi ancora oggi nel Monastero della Trasfigurazione da loro fondato. La loro festa comune ricorre al 6 agosto.


Trasfigurazione del Signore


La liturgia romana leggeva il brano evangelico riferito all'episodio della trasfigurazione il sabato delle Quattro Tempora di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero con quello della passione. Lo stesso evangelista Matteo inizia il racconto con le parole: «Sei giorni dopo» (cioè dopo la solenne confessione di Pietro e il primo annuncio della passione), «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E si trasfigurò davanti a loro: il suo volto risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». C'è in questo episodio una netta contrapposizione all'agonia dell'orto del Getsemani. La trasfigurazione, che fa parte del mistero della salvezza, è ben degna di una celebrazione liturgica che la Chiesa, sia in Occidente come in Oriente, ha comunque celebrato in vario modo e in date differenti, finché papa Callisto III elevò di grado la festa, estendendola alla Chiesa universale.

Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l'amato dell'Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l'immagine di Dio, secondo la quale l'uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo.


Beato Matteo (Serafini) da Bascio


Nato nel villaggio di Bascio, oggi nel comune di Pennabilli (PU), si fece francescano del ramo degli Osservanti nel convento di Montefiorentino, presso Frontino (PU) e venne ordinato sacerdote nel 1525. Desideroso di ritornare al primitivo rigore francescano, nel 1525 lasciò il suo convento ed ottenne da papa Clemente VII il privilegio personale di vestire un lungo saio di tessuto ruvido (come quello di Francesco d'Assisi, ma con un cappuccio più lungo ed appuntito), di osservare rigidamente la regola in assoluta povertà, di fare vita eremitica e predicare liberamente. Questo esempio ebbe subito numerosi imitatori tra quanti desideravano restaurare lo spirito originale del francescanesimo ed ebbe così origine l'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che grazie al sostegno della duchessa Caterina Cybo di Camerino venne approvato dal pontefice il 3 luglio del 1528 con la bolla Religionis zelus. Nel primo capitolo generale dell'ordine, celebratosi nell'aprile del 1529 nella chiesa di Santa Maria dell'Acquarella di Albacina, presso Fabriano, Matteo venne eletto primo superiore generale. Brillante omileta, ebbe parte notevole nel movimento di riforma della vita religiosa del XVI secolo. Morì a Venezia, nella chiesa di San Moisè ed sepolto nella chiesa di San Francesco della Vigna.Matteo = uomo di Dio, dall'ebraico


Beato Paolo VI (Giovanni Battista Montini)

(Papa dal 30/06/1963 al 06/08/1978).
Nato a Concesio, in provincia di Brescia, eletto Papa dichiarò immediatamente di voler portare avanti il concilio interrotto per la morte di Giovanni XXIII, di continuare la riforma del codice di Diritto Canonico e proseguire il cammino ecumenico. Portato a termine il Concilio, cominciò a mettere in opera le deliberazioni conciliari con grande coraggio, in mezzo a ostacoli di ogni segno: opposizioni reazionarie o sovversive. Importante e profonda la sua azione ecumenica, con proficui scambi e incontri con la Chiesa Anglicana e la Chiesa ortodossa: storico il suo incontro con il patriarca di Costantinopoli, Athenagoras. Inaugurò l'era dei grandi viaggi apostolici recandosi, nel 1964, a Gerusalemme, e in seguito in molte altre parti del mondo. Numerose le sue encicliche ed esortazioni apostoliche: "Ecclesiam suam", "Populorum progressio", "Evangelii nuntiandi", "Humanae vitae", "Communio et progressio", "Marialis cultus", "Gaudete in Domino". L'ultimo periodo della sua vita fu rattristato profondamente dal rapimento e dall'uccisione del suo amico fraterno Aldo Moro. Morì nella residenza di Castelgandolfo. Beatificato da Papa Francesco nel 2014. La memoria liturgica si celebra il 26 settembre.


Beata Maria Francesca a Iesu (Anna Maria Rubatto)


Anna Maria Rubatto nacque a Carmagnola (To) il 14 febbraio 1844. Rimasta orfana si trasferì a Torino da una sorella, quindi venne adottata e alla morte della madre adottiva tornò dalla sorella; in estate si recava a Loano, dove aiutava i pescatori, gli ammalati e i bambini abbandonati e si unì ad un gruppo di donne dedite alla carità sotto la guida dei padri Cappuccini. E fu il cappuccino padre Angelico che la invitò a mettersi a capo di un nuovo Istituto; così il 23 gennaio 1885, vestì l'abito religioso francescano dando vita alle «Suore cappuccine di madre Rubatto» con il fine dell'assistenza degli ammalati. Emise i voti il 17 settembre 1886 prendendo il nome di Maria Francesca di Gesù e diventando la prima superiora dell'Istituto, carica mantenuta fino alla morte. Operò anche in America Latina, a Montevideo, dove morì il 6 agosto 1904. È stata proclamata beata nel 1993 da Giovanni Paolo II.A Montevideo in Uruguay, beata Maria Francesca di Gesù (Anna Maria) Rubatto, vergine, che fondò nella città di Loano vicino a Savona l'Istituto delle Suore Terziarie Cappuccine e, partita per l'America Latina, si adoperò con ogni cura nel servire i poveri.


Beato Ottaviano di Savona


Studiò a Pavia e prese i voti dell'Ordine di San Benedetto nel Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro. Fu eletto vescovo di Savona nel 1119 e subito si distinse per le opere di carità ai più poveri. Alla sua morte la spoglia rimase alcuni giorni esposta alla venerazione pubblica nell'antica Cattedrale di Nosta Signora di Castello, sulla collina del Priamar e poi tumulata. Dopo pochi anni il corpo venne riesumato e posto in una teca di vetro. Distrutta l'antica cattedrale dai soldati della Repubblica di Genova per fare posto alla odierna fortezza, la teca fu traslata nel 1605 nell'attuale Cattedrale di Maria Assunta, dove ancora oggi si trova. Le spoglie furono portate in processione per le vie della città nel 1657 in occasione dell'epidemia di peste e nel 1835 in ringraziamento della scampata epidemia di colera. Ottaviano fu beatificato nel 1783.A Savona, beato Ottaviano, vescovo e fratello del papa Callisto II, che tanto nel chiostro come sulla cattedra episcopale si impegnò a servire Dio e i fratelli.


Beato Carlo Lopez Vidal


Carlos López Vidal, fedele laico, nacque il 15 novembre 1894 a Gandía (Valencia). Sagrestano della Collegiata di Gandía si sposò, nell'ottobre 1923, con la sig.na Rosa Tarazona Ribanocha. Uomo di fede e di vita orante visse nell'esercizio delle virtù cristiane. Aderì a diverse associazioni di apostolato. Incarcerato il 6 agosto 1936, dopo un'ora subì il martirio nella Pedrera di Gandía, al grido di: "Viva Cristo Re!". La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l'11 marzo 2001.Vicino alla città di Gandía nel territorio di Valencia in Spagna, beato Carlo López Vidal, martire, che durante la persecuzione contro la fede raggiunse la gloria celeste.


Beato Guglielmo di Altavilla


Originario di Francia, il nobilissimo cavaliere laico Beato Guglielmo di Altavilla, abbandonò tutti i beni del mondo per entrare nell'Ordine Mercedario donandosi completamente all'opera di redenzione. I suoi meriti e le sue virtù esemplari si distinsero talmente che fu inviato con l'approvazione del Re Beato Giacomo 1°, nel regno di Granada nell'anno 1263 dove riscattò 208 schiavi. Pieno di meriti si addormentò in pace sotto il generalato del Beato Guglielmo de Bas.
L'Ordine lo festeggia il 6 agosto.


San Guglielmo Sanz


Commendatore dei mercedari di Valenza (Spagna), San Guglielmo Sanz, fu fatto prigioniero dai mori, mentre confermava nella fede gli schiavi cristiani di Granada. Afflitto da molte vessazioni per Gesù che predicava, per farlo tacere gli fu strappta la lingua e sucessivamente decapitato, infine venne tagliato a pezzi e gettato in pasto ai cani dai quali per divina grazia fu risparmiato. Con la fama del martirio volò in cielo nell'anno 1409.L'Ordine lo festeggia il 6 agosto.


Santi Giusto e Pastore


A Alcalá de Henares in Spagna, i santi fratelli Giusto e Pastore, martiri, che, ancora fanciulli, lasciate a scuola le tavolette di scrittura, corsero spontaneamente incontro al martirio: subito catturati e battuti con le verghe per ordine del governatore furono entrambi sgozzati per Cristo con la spada dal loro carnefice, mentre si confortavano l'un l'altro con reciproche esortazioni.


Beato Taddeo (Tadeusz) Dulny


Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Taddeo Dulny, martire, che, durante l'occupazione militare della Polonia, fu deportato per la fede in Cristo nel campo di detenzione di Dachau e, dopo crudeli supplizi, passò alla gloria del cielo.


San Goderanno


Assai scarse sono le notizie sulla vita di questo santo. Monaco di Cluny, nel 1060 divenne abate di Maillezais, per poi essere insignito della dignità episcopale di Saintes. Morì il 6 agosto 1074.L'Ordine Benedettino lo festeggia il 6 agosto.


Beato Gezzelino


Nel territorio del Lussemburgo, beato Gezzelino, eremita, che visse nella foresta senza tetto né vestito, confidando in Dio solo che, come dà le intemperie, così pure offre riparo.
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07/08/2018 07:14
 
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Beato Tommaso Caccia e Matteo Nolli da Novara


Tommaso Caccia, nato a Novara da famiglia nobile, entrò nel convento di San Nazaro di Novara. Ricevuto l'abito francescano da san Bernardino divenne suo discepolo e si sforzò di imitarne gli esempi, particolarmente umiltà, zelo per la salvezza delle anime, povertà assoluta, orazione continua e penitenze rigorose. Per tutta la vita si distinse per l'amore alla povertà, all'osservanza regolare e per lo zelo. Ebbe anche i doni di profezia e dei miracoli in favore dei malati. Morì a Novara il 7 agosto 1478 nel convento di San Nazaro fuori di Novara. Un affresco, posto nella Chiesa di San Nazaro, ritrae il beato Tommaso con un libro aperto tra le mani e con scritta la celebre preghiera mariana: "Maria, Mater gratiae, Mater misericordiae, Tu nos ab hoste protege et hora mortis suscipe" (Maria, Madre di Grazia, Madre di Misericordia, proteggici dal nemico ed accoglici nell'ora della morte).Matteo nacque a Novara da nobile famiglia. Come il beato Tommaso Caccia, entrò nel convento di San Nazaro. Ricevette l'abito francescano da san Bernardino. Divenne un predicatore famoso. Insieme al beato Tommaso cercò in tutta la vita di imitare l'ammirato san Bernardino: austerità, zelo, devozione ai nomi di Gesù e di Maria. Morì anch'egli a Novara nel 1478.


San Donato di Arezzo


Nato a Nicomedia, studia da chierico a Roma. Suo compagno di formazione è Giuliano, ma mentre questi diventa suddiacono della Chiesa di Roma, Donato rimane semplice lettore. Tuttavia divenuto imperatore, Giuliano (l'Apostata) promulga una violenta persecuzione contro la Chiesa. Donato fugge ad Arezzo accolto dal monaco Ilariano a cui si affianca nell'apostolato, penitenza e preghiera; con lui opera tra il popolo prodigi e conversioni. La sua «passio» racconta di miracoli eclatanti: fra i tanti, durante la celebrazione di una Messa, al momento della Comunione, entra nel tempio un gruppo di pagani che mandano in frantumi il calice. Donato, dopo intensa preghiera, raccoglie i frammenti e li riunisce, ma manca un pezzo del fondo del calice. Il vescovo continua a servire il vino senza che esso cada dal fondo mancante; fra lo stupore generale ben 79 pagani si convertono. Un mese dopo Donato è arrestato e, sotto la persecuzione di Giuliano l'Apostata, viene decapitato ad Arezzo il 7 agosto.

Donato = dato in dono, dal latinoBastone pastoraleAd Arezzo, san Donato, secondo vescovo di questa sede, di cui il papa san Gregorio Magno loda la virtù e l'efficacia della preghiera.


Sant' Alberto degli Abati (da Trapani)


Non si conosce con esattezza la data di nascita. Probabilmente nacque a Trapani nel secolo XIII. Alberto si distinse per la predicazione mendicante, operando anche numerosi miracoli. Negli anni 1280 e 1289 fu a Trapani, e più tardi si trasferì a Messina. Nel 1296 governò la provincia carmelitana di Sicilia come padre provinciale. Alberto era celebre per il suo amore per la purezza e per l'orazione. Con la sua instancabile predicazione, convertì molti ebrei. Morì a Messina probabilmente nel 1307. Fu il primo santo ad avere culto nell'Ordine, e pertanto venne considerato patrono e protettore. Ebbe anche il titolo di «padre», titolo condiviso con l'altro santo del suo tempo, Angelo di Sicilia. Nel secolo XVI fu stabilito che ogni chiesa carmelitana avesse un altare a lui dedicato. A sant'Alberto degli Abati furono particolarmente devote anche santa Teresa di Gesù e Maria Maddalena de' Pazzi.

TrapaniAlberto = di illustre nobiltà, dal tedescoA Messina, sant'Alberto degli Abbati, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani, che con la sua predicazione convertì molti Giudei a Cristo e provvide di viveri la città assediata.


San Gaetano Thiene


Nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo celebre zio, il quale si chiamava così perché era nato a Gaeta. Protonotario apostolico di Giulio II, lasciò sotto Leone X la corte pontificia maturando, specie nell'Oratorio del Divino Amore, l'esperienza congiunta di preghiera e di servizio ai poveri e agli esclusi. È restauratore della vita sacerdotale e religiosa, ispirata al discorso della montagna e al modello della Chiesa apostolica. Devoto del presepe e della passione del signore, fondò (1524) con Gian Pietro Carafa, vescovo di Chieti (Teate), poi Paolo IV (1555-1559), i Chierici Regolari Teatini. Per la sua illimitata fiducia in Dio è venerato come il santo della provvidenza.Gaetano = nativo di Gaeta, dal latinoSan Gaetano da Thiene, sacerdote, che a Napoli si dedicò a pie opere di carità, in particolare adoperandosi per i malati incurabili, promosse associazioni per la formazione religiosa dei laici e istituì i Chierici regolari per il rinnovamento della Chiesa, rimettendo ai suoi discepoli il dovere di osservare l'antico stile di vita degli Apostoli.


Beati Agatangelo de Vindocino (Francesco) Nourry e Cassiano da Nantes (Gundisalvo) Vaz Lopez-Netto


Agatangelo Noury, entrato nell'Ordine Cappuccino, si dedicò all'attività missionaria dal 1629 alla sua morte. Fu Superiore, prima della Missione al Cairo, dove si prodigò per l'unione dei Copti, poi nella nuova Missione di Etiopia, dove lo raggiunse come collaboratore Cassiano Lopez-Netto. Questi aveva emesso i voti nell'Ordine Cappuccino nel 1623. Ambedue dopo pochi mesi furono fatti prigionieri dagli Abissini e coronarono il loro apostolato col martirio. Furono beatificati il 1° gennaio 1905 da papa Pio X.PalmaNella città di Gondar in Etiopia, beati Agatangelo (Francesco) Nourry da Vendôme e Cassiano (Gonsalvo) Vaz López-Netto da Nantes, sacerdoti dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martiri, che in Siria, Egitto ed Etiopia cercarono di riconciliare con la Chiesa cattolica i cristiani separati, ma furono per ordine del re d'Etiopia appesi a degli alberi con il loro stesso cordone e lapidati.


Beata Isabel (María del Consuelo) Remiñán Carracedo


Suor Isabel Remiñán Carracedo, al secolo María del Consuelo, era una suora Francescana Missionaria della Madre del Divino Pastore. Si occupò dell’insegnamento finché una grave malattia, poi riconosciuta come lupus tubercolare, non l’obbligò a restare nell’infermeria della comunità. Ricoverata in ospedale verso l’inizio della guerra civile spagnola, ne uscì volontariamente per condividere la sorte delle consorelle espulse, ma decise di ritornarvi per non mettere in pericolo le persone che l’ospitavano. Venne probabilmente uccisa per fucilazione nell’agosto 1936. Insieme alle consorelle Gertrudis (Dorotea) Llamazares Fernández e Asumpta (Juliana) González Trujillano, è stata beatificata il 13 ottobre 2013 a Tarragona, inserita nel gruppo di cinquecentoventidue martiri caduti durante la guerra civile spagnola.


San Vittricio di Rouen


Per amore di Cristo abbandonò la carriera militare, fu torturato e condannato a morte. Rimesso in libertà, fu consacrato vescovo e inviato a evangelizzare il nord della Francia.A Rouen sempre in Francia, san Vittricio, vescovo, che, ancora soldato, abbandonato sotto l'imperatore Giuliano l'esercito per seguire Cristo, fu sottoposto dal tribuno a molte torture e condannato a morte; liberato in seguito, divenne vescovo e portò alla fede cristiana anche le popolazioni dei Morini e dei Nervi.


Beato Giordano Forzatè


Giordano = dal nome del fiume della PalestinaA Venezia, beato Giordano Forzaté, abate, che fu fondatore di monasteri a Padova e, non potendo evitare, nonostante i suoi sforzi, la rovina della patria, da pio esule si addormentò nella pace del Signore, lasciando un esempio di onestà, integrità di costumi e scienza.


Beati Martino di S. Felice (Giovanni) Woodcock, Edoardo Bamber e Tommaso Whitaker


A Lancaster in Inghiltera, beati Martino di San Felice (Giovanni) Woodcock, dell'Ordine dei Frati Minori, Edoardo Bamber e Tommaso Whitaker, sacerdoti e martiri, condannati all'impiccagione per essere entrati da sacerdoti nei domini del re Carlo I.


Beato Edmund Bojanowski


Nella cittadina di Górka Duchowna vicino a Poznań in Polonia, beato Edmondo Bojanowski, che si adoperò con grande impegno per istruire i poveri e i contadini ai precetti del Vangelo e fondò la Congregazione delle Ancelle dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio.


Santa Afra


Afra = originaria dell'Africa, dal latinoAd Augsburg nella Rezia, oggi in Germania, santa Afra, martire: convertitasi a Cristo da una vita di peccato, si narra che, non ancora battezzata, sia stata data al rogo per aver confessato la sua fede in Cristo.


Beato Nicola Postgate


A York sempre in Inghilterra, beato Nicola Postgate, sacerdote e martire, che fu appeso al patibolo sotto il re Carlo II a motivo del suo sacerdozio, che per circa cinquant'anni aveva esercitato clandestinamente tra i poveri.


Beato Alberto da Sassoferrato


Alberto = di illustre nobiltà, dal tedescoPresso Sassoferrato nelle Marche, beato Alberto, monaco dell'Ordine Camaldolese, insigne per austerità e scrupolosa osservanza della regola.


San Miguel De La Mora De La Mora


PalmaA Colima in Messico, san Michele de la Mora, sacerdote e martire, che, nel corso della persecuzione contro la Chiesa, ricevette in quanto sacerdote la corona del martirio.


San Donato di Besançon


A Besançon in Burgundia, nell'odierna Francia, san Donato, vescovo, che compose una regola per le vergini secondo gli insegnamenti dei santi Benedetto, Colombano e Cesario.


Beato Vincenzo de L'Aquila


All'Aquila, beato Vincenzo, religioso dell'Ordine dei Minori, celebre per umiltà e spirito di profezia.


San Donaziano


A Châlons nella Gallia belgica, ora in Francia, san Donaziano, vescovo.
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POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
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