È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LITANIE DEL SACRO CUORE MEDITATE DA GIOVANNI PAOLO II

Ultimo Aggiornamento: 15/11/2013 14:28
Autore
Stampa | Notifica email    
15/11/2013 14:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

6. CUORE DI GESÙ, SANTUARIO DI GIUSTIZIA
(30 giugno 1985, Angelus - Santuario di san Gabriele)

"Cuore di Gesù, santuario di giustizia e di carità".
Meditiamo insieme con la Vergine di Nazaret sul momento dell'annunciazione. Meditiamo sul mistero dell'incarnazione.
"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 14): venne infatti ad abitare nel seno di Maria, sotto il suo cuore.
Fra il cuore della Madre e il cuore del Bambino (del Figlio) si stringe sin dall'inizio un legame: una splendida unione di cuori! E cuore di Maria è A primo a parlare al Cuore di Gesù. E primo, si può dire, che recita le litanie a questo cuore. Noi tutti ci uniamo a lei.
Cuore di Gesù, santuario di giustizia: in te l'eterno Padre ha offerto all'umanità la giustizia che è nella santissima Trinità, in Dio stesso. La giustizia che è da Dio costituisce il fondamento definitivo della nostra giustificazione.
Questa giustizia viene a noi mediante l'amore. Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi (cfr. Gal 2,20). E, proprio con questo darsi mediante l'amore più potente della morte, ci ha gíustificati! Egli "è stato risuscitato per la nostra giustificazione" (Rm 4,25).
Questi misteri, espressi in modo così splendido nelle invocazioni delle litanie, ci guidíno, per le vie della vita terrena, all'eterna patria del cuore divino, quando Dio tergerà ogni lacrima dagli occhi umani (cfr. Ap 7, 17; 21,4).
Quando egli stesso sarà "tutto in tuttí" (1 Cor 15, 28).

7. LA GIUSTIZIA SI RIVELA COME AMORE
(14 luglio 1985, Angelus - Castel Gandolfo)

Cuore di Gesù, "santuario di giustizia e di carità".
La preghiera ci ricorda quel momento salvifico, nel quale, sotto il cuore della Vergine di Nazaret, ha incominciato a battere il cuore del Verbo, del Figlio di Dio.
Nel suo seno egli si è fatto uomo, per opera dello Spirito Santo.
Nel seno di Maria è stato concepito l'uomo ed è stato concepito il cuore.
Questo cuore è - così come ogni cuore umano - un centro, un santuario nel quale pulsa con un ritmo speciale la vita spirituale. Cuore, insostituibile risonanza di tutto ciò che sperimenta lo spirito dell'uomo.
Ogni cuore umano è chiamato a pulsare col ritmo della giustizia e della carità. Da ciò viene misurata la vera dignità dell'uomo.
Il Cuore di Gesù batte col ritmo della giustizia e dell'amore secondo la stessa misura divina! Questo è appunto il Cuore del Dio-uomo.
In lui si deve compiere fino alla fine ogni giustizia di Dio verso l'uomo, ed anche, in un certo senso, la giustizia dell'uomo verso Dio.
Nel Cuore umano del Figlio di Dio viene offerta all'umanità la giustizia di Dio stesso. Questa giustizia è al tempo stesso il dono dell'amore. Mediante il Cuore di Gesù l'amore entra nella storia dell'umanità come amore sussistente: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16).
Desideriamo fissare con gli occhi della Vergine immacolata la luce di quell'ammirabile mistero: la giustizia che si rivela come amore! Amore che riempie fino all'orlo ogni misura della giustizia! E la oltrepassa!
Preghiamo: perché mediante il tuo cuore, o Genitrice di Dio, il Cuore di Gesù come "santuario di giustizia e di carità", diventi per noi tutti "via, verità e vita".

8. LA PIENEZZA DELLA CARITÀ SI MANIFESTA NELLA BONTÀ
(21 luglio 1985, Angelus)

Cuore di Gesù, "traboccante di bontà e di amore".
Desideriamo, nella nostra preghiera, rivolgerci al Cuore di Cristo, seguendo le parole delle Litanz'e. Desideriamo parlare al Cuore del Figlio mediante il Cuore della Madre. Che cosa vi può essere di più bello del colloquio di questi due cuori? Ad esso vogliamo partecipare.
11 Cuore di Gesù è "fornace ardente di carità", perché la carità possiede qualcosa della natura del fuoco, il quale arde e brucia per illuminare e riscaldare.
Al tempo stesso, nel sacrificio del Calvario il cuore del Redentore non è stato annientato con il fuoco della sofferenza. Anche se umanamente è morto, come accertò il centurione romano trafiggendo con la lancia il costato di Cristo, nell'Economia Divina della salvezza questo Cuore è rimasto Vivo, come ha manifestato la Risurrezione.
Ed ecco, proprio il Cuore Vivo del Redentore risorto e glorificato è "traboccante di bontà e di amore": infinitamente e sovrabbondantemente traboccante. Il traboccare del cuore umano raggiunge in Cristo il metro Divino.
Così fu questo Cuore già durante i giorni della vita terrena. Lo testimonia quanto è narrato nel Vangelo. La pienezza della carità si manifesta attraverso la bontà: attraverso la bontà irradiava e si diffondeva su tutti, prima di tutto sui sofferenti e poveri. Su tutti secondo le loro necessità e aspettative più vere.
E tale è il Cuore umano del Figlio di Dio anche dopo l'esperienza della croce e del sacrificio. Anzi, ancora di più: traboccante d'amore e di bontà.
Nel momento dell'annunciazione è iniziato il colloquio del Cuore della Madre con il Cuore del Figlio. Ci uniamo oggi a questo colloquio, meditando il mistero dell'Incarnazione nella preghiera.

9. CUORE DI GESÙ: ABISSO DI TUTTE LE VIRTÙ
(28 luglio 1985, Angelus)

Cuore di Gesù, "abisso di tutte le virtù".
Sotto il cuore della Madre è stato concepito l'Uomo. Il Figlio di Dio è stato concepito come Uomo.
Alla luce del momento del concepimento, alla luce del mistero dell'Incarnazione guardiamo a tutta la vita di Gesù, nato da Maria. Cerchiamo, seguendo le invocazioni delle Litanie, di descrivere in un certo senso questa vita dall'interno: attraverso il Cuore.
Il Cuore decide della profondità dell'uomo. E, in ogni caso, esso indica il metro di questa profondità, sia nell'esperienza interiore di ciascuno di noi, come pure nella comunicazione interumana. La profondità di Gesù Cristo, indicata col metro del Suo cuore, è incomparabile. Supera la profondità di qualsiasi uomo, perché è non soltanto umana, ma al tempo stesso Divina.
Questa Divina-umana profondità del Cuore di Gesù è la profondità delle virtù: di tutte le virtù. Come un vero uomo Gesù pronuncia l'interiore linguaggio del Suo Cuore mediante le virtù. Infatti, analizzando la Sua condotta si possono scoprire e identificare tutte queste virtù, come, storicamente, emergono dalla conoscenza della morale umana, come le virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza), e le altre che ne derivano. (Queste virtù sono state possedute in alto grado dai santi e, pur sempre con la grazia divina, dai grandi geni dell'ethos umano).
L'invocazione delle Litanie parla, in forma molto bella, di un "abisso" delle virtù di Gesù. Questo abisso, questa profondità significa un particolare grado della perfezione di ciascuna delle virtù e la sua particolare potenza. Questa profondità e potenza di ciascuna delle virtù proviene dall'amore. Quanto maggiormente tutte le virtù sono radicate nell'amore, tanto più grande è la loro profondità.
Occorre aggiungere che, oltre l'amore, anche l'umiltà decide della profondità delle virtù. Gesù disse: "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore".
Preghiamo Maria perché ci avvicini sempre di più al Cuore del suo Figlio. Perché ci aiuti a imparare da Lui, dalle Sue virtù.

10. CUORE DI GESÙ, RE E CENTRO DI TUTTI I CUORI
(25 agosto 1985, Angelus)

Gesù Cristo è re dei cuori. Sappiamo che durante la Sua attività messianica in Palestina il popolo, vedendo i segni che faceva, voleva proclamarlo re.
Vedeva in Cristo un giusto erede di Davide, che durante il suo regno portò Israele al culmine dello splendore.
Sappiamo pure che dinanzi al tribunale di Pilato Gesù di Nazaret, alla domanda: "Tu sei il reÖ?", rispose: "Il mio regno non è di questo mondo... Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce" (Gv 18,33.36-37).
In questo modo Cristo è re dei cuori.
Non ha mai voluto essere sovrano temporale neppure sul trono di Davide.
Ha desiderato solo quel regno che non è di questo mondo e che, al tempo stesso, in questo mondo si radica mediante la verità nei cuori umani: nell'uomo interiore.
Per questo regno egli annunziò il Vangelo e fece grandi segni.
Per questo regno, il regno dei figli e delle figlie adottivi di Dio, ha dato la vita sulla croce.
E ha riconfermato questo regno con la sua risurrezione, donando lo Spirito Santo agli apostoli e agli uomini nella Chiesa.
In questo modo Gesù Cristo è il re e il centro di tutti i cuori.
Riuniti in Lui mediante la verità ci avviciniamo all'unione del regno, in cui Dio "tergerà ogni lacrima" (Ap 7, 17) perché sarà "tutto in tutti" (i Cor 15,28).
Eleviamo - insieme con la madre di Dio - al Cuore del Suo Figlio l'invocazione:
"Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di me".

11. IN GESÙ ABITA LA PIENEZZA DELLA DIVINITÀ
(15 settembre 1985, Angelus - Castel Gandolfo)

"Cuore di Gesù, nel quale abita tutta la pienezza della divinità".
La nostra preghiera attinge motivi di riflessione dalle Litanie del Sacro Cuore dí Gesù.
Ci soffermiamo sulle singole invocazioni e meditiamo la grande ricchezza di contenuto, che in esso si racchiude. È una fonte di ispirazione per la nostra vita interiore: per il nostro rapporto col mistero di Gesù Cristo.
Attraverso la solennità dell'Esaltazione della santa croce tutta la Chiesa si è aperta ancora una volta verso questo cuore in cui "abita tutta la pienezza della divinità".
Il mistero di Cristo, Dio-uomo, ha una particolare eloquenza, quando guardiamo la croce: ecco l'uomo! Ecco il Crocifisso! Ecco l'uomo spogliato totalmente! Ecco l'uomo "spezzato per causa dei nostri peccati". Ecco l'uomo "ricoperto di obbrobri"!
E, al tempo stesso: ecco l'uomo-Dio! In lui abita tutta la pienezza della divinità. Della stessa sostanza del Padre! Dio da Dio. Luce da luce! Generato, non creato. Il Verbo eterno. Uno nella divinità col Padre e con lo Spirito Santo.
Quando il centurione sul Golgota trafisse con una lancia il Crocifisso, dal suo costato uscì sangue e acqua. Questo è il segno della morte. Il segno della morte umana del Dio immortale.
Ai piedi della croce si trova la Madre. La Madre dolorosa. La ricordiamo all'indomani dell'Esaltazione della croce.
Quando il costato di Cristo viene trafitto con la lancia del centurione si compie in lei la profezia di Simeone: "Anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2,25).
Le parole del profeta sono un preannunzio della definitiva alleanza dei cuori: del Figlio e della Madre; della Madre e del Figlio. "Cuore di Gesù, nel quale abita tutta la pienezza della divinità". Cuore di Maria - cuore della Vergine addolorata - cuore della Madre di Dio.

12. DIO SOLO È L'AMORE CHE NON PASSA
(8 giugno 1986, Angelus)

"Io piego le ginocchia davanti al Padre, ... perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore" (Ef 3, 14-16).
Così prega l'Apostolo di Cristo con le parole della Lettera agli Efesini.
Queste parole dell'Apostolo desidero introdurre nella nostra preghiera, mentre siamo insieme con Maria, Madre di Cristo.
E chi potrà essere più vicino al Cuore del Figlio, se non la Madre? Quindi insieme con Lei "noi pieghiamo le ginocchia davanti al Padre". Ed insieme con Lei preghiamo, affinché la devozione al Cuore del Redentore del mondo realizzi per noi tutti, mediante lo Spirito Santo, il rafforzamento dell'uomo interiore.
Sì. Mediante lo Spirito Santo.
Ed il significato di quel "potente rafforzamento nell'uomo interiore" - il quale è opera dello Spirito Santo, che agisce nei nostri cuori -, ce lo spiega il seguito della Lettera agli Efesini, ove leggiamo:
"Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere... e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dío" (Ef 3, 17-19).
Questo può compiere lo Spirito Santo nel nostro spirito umano. Solo lo Spirito Santo può aprire dinanzi a noi questa pienezza dell'"uomo interiore", che si trova nel Cuore di Cristo.
Solo Lui può far sì che da questa pienezza attingano forza, gradatamente, anche i nostri cuori umani, il nostro "uomo interiore", che non dev'essere assorbito soltanto da ciò che passa, ma "radicarsi e fondarsi" in quell'"amore" che non passa.
Che l'umile Serva del Signore presieda alla nostra preghiera, affinché i nostri cuori umani sappiano "radicarsi e fondarsi" in Dio, il quale, solo, è l'amore che non passa.
Quest'amore si rivela nel cuore umano del suo Figlio.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, VIRTUOSO E LODEVOLE, SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI. (Fil.4,8) ------------------------------------------
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:26. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com