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LA NUBE DELLA "NON-CONOSCENZA"

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2013 13:03
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07/09/2013 13:03
 
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12. [Desolazioni e consolazioni che si incontrano nell’esercizio della contemplazione. Le ragioni per cui Dio ci manda le une e le altre, durante la navigazione della nostra vita].

Tutto ciò è vero; ma può darsi benissimo che i due segni che ho appena indicato, una volta riscontrati in te, con tutte le loro caratteristiche o con qualcuna soltanto, vengano meno per un poco di tempo: ti ritroverai come spogliato di tutto, privato sia di questo nuovo fervore che del vecchio lavoro a cui ti eri abituato. Avrai l’impressione di essere caduto tra i due, senza possedere né l’uno né l’altro, e soffrirai per la perdita di entrambi. Ma non lasciarti prendere dallo sconforto: sopporta con umiltà e attendi con pazienza il volere di nostro Signore. Ora ti trovi, per usare una similitudine, in pieno mare spirituale: hai lasciato tutto ciò che sa di materiale per far vela verso la terra dello spirito.
Allora, forse, si leveranno grandi tempeste e innumerevoli tentazioni, e tu non saprai dove correre al riparo. Ti sembrerà che tutto sia sparito: grazia ordinaria e grazia speciale. Non temere più del dovuto, anche se ti sembrerà di averne motivo; confida amorosamente, per quel poco che ne sarai capace al momento, in nostro Signore, perché egli non si troverà affatto lontano. Forse non passerà molto tempo che egli getterà gli occhi su di te e ti raggiungerà con un tocco di grazia ancor più fervente di quanto abbia mai potuto fare prima. E subito ti sentirai ristabilito; e tutto ti sembrerà bello finché durerà questa grazia. Ma a un tratto, prima ancora di rendertene conto, tutto si allontana di nuovo e ti ritrovi solo, abbandonato sulla tua imbarcazione, sbattuto dai colpi del vento che ora tirano da una parte ora dall’altra, senza che tu sappia donde provengano, né dove ti portino.
Tuttavia non disperare, perché ti assicuro che «il Signore verrà e non tarderà»; quando egli lo riterrà opportuno, ti consolerà e ti libererà con potenza da ogni pericolo, in modo ancor più grandioso di quanto abbia mai fatto. Sì, e se anche si allontanerà spesso, ritornerà sempre; e ogni volta, se sopporterai con pazienza la prova, si rifarà vivo in modo ancor più splendido e ti ridarà una gioia più grande. Agisce a questo modo perché vuol renderti docile alla sua volontà, come un guanto di pelle sulla mano. E siccome va e viene, egli ti mette alla prova segretamente in due maniere e ti modella secondo il suo disegno. Quando ti ritira il fervore, di cui a torto confondi l’assenza con quella di Dio, vuol soltanto provare la tua pazienza. Sappi che se a volte ritira queste dolcezze sensibili, questi sentimenti di fervore e questi desideri ardenti, Dio non toglie per ciò stesso la sua grazia ai suoi eletti.
In verità, credo proprio che egli non ritiri mai la sua grazia speciale a coloro cui l’ha donata un tempo, a meno che essi non cadano in peccato mortale. Ma tutte le dolcezze e consolazioni di cui ho detto, non costituiscono la grazia, sono soltanto dei segni della grazia; e se ci vengono ritirate, a volte è per esercitare la nostra pazienza, altre volte per procurarci molti altri vantaggi spirituali, al di là della nostra immaginazione. D’altra parte la grazia è di per sé cosa eccelsa, così pura e cosa spirituale, che non la si può percepire con le nostre facoltà sensitive; i segni indicati prima, quelli sì possono essere percepiti, la grazia no. Pertanto nostro Signore a volte ti priverà delle consolazioni sensibili per aumentare e insieme per provare la tua pazienza: ma non solo per questo motivo, anche per altri che non sto qui a dirti in questo momento. Piuttosto, proseguiamo con il nostro argomento.
Altre volte, al contrario, Dio ti accorda queste dolcezze sensibili, che tu confondi a torto con la sua ricomparsa, in maniera più eccelsa e con maggior frequenza e forza; lo fa per nutrire il tuo spirito, e per insegnargli a vivere continuamente nell’amore e nell’adorazione.
In questo modo, con la pazienza acquistata quando mancano le consolazioni sensibili, che sono i segni della grazia, e con il nutrimento vitale e pieno d’amore che viene all’anima quando le dolcezze ricompaiono, Dio ti renderà, in entrambi i casi, gioiosamente docile e amabilmente sottomesso alla sua volontà, in una perfetta unione spirituale: questa unione è la carità perfetta. Avverrà così che tu sarai ugualmente felice e contento di perdere le consolazioni sensibili, se tale è la sua volontà, come di possederle e gustarle in continuazione per tutta la vita.
A questo punto il tuo amore è casto e perfetto. Ora hai una visione simultanea di Dio e del tuo amore e riesci a percepire lui direttamente, così com’è in se stesso, unendoti spiritualmente al suo amore nel punto più eccelso del tuo spirito; ma tutto ciò avviene nella oscurità, come si conviene quaggiù, e a condizione che ti sia spogliato del tuo io fino alla nudità completa e ti sia rivestito di Dio solo. Naturalmente non devono più accompagnarti e avvolgerti tutte quelle impressioni sensibili che possono capitare in questa vita, anche se sono dolci e sante. Allora sì che Dio viene percepito in purezza di spirito in maniera adeguata e perfetta, in se stesso e così com’è, ben lontano da ogni costruzione fantastica o idea errata che si possa avere di lui in questa vita.
Perché tu possa meglio comprendere quel che vai sperimentando, ricordati che la visione e la percezione di Dio così com’è in se stesso, non si possono separare da Dio in quanto tale, proprio come non si può separare Dio dal suo essere, dal momento che egli è uno nella sostanza e per natura. Pertanto, come Dio non può restare separato dal suo essere a causa dell’unità della sua natura, così l’anima che gode questa visione e questa percezione, non può restare distinta da ciò che vede e percepisce, a causa dell’unità che si crea in virtù della grazia.
Ecco, questi segni ti permetteranno di costatare e verificare in parte quale sia la natura e l’eminenza della tua chiamata e di quel moto di grazia che avverti, interiormente, nel tuo lavoro spirituale, e esteriormente, in seguito all’ascolto o alla lettura dell’argomento della contemplazione. Quando dunque avrai sperimentato, tu o qualsiasi altro si trovi nelle tue stesse disposizioni d’animo, tutti questi segni o qualcuno soltanto (sono pochissimi, infatti, coloro che hanno ricevuto il tocco e il marchio speciale della grazia, così da provarli tutti quanti subito all’inizio); se perlomeno ne avrai sperimentato uno o due, il che è già sufficiente, bisogna sottoporli alla testimonianza delle Scritture e all’esame del tuo direttore spirituale e della tua coscienza. Una volta
fatto questo, ti conviene lasciar perdere di tanto in tanto le complicate meditazioni e le raffinate rappresentazioni della tua mente che hanno per tema le qualità del tuo. essere e dell’essere di Dio, le tue azioni e le sue opere: sono servite a nutrire le tue facoltà e a scioglierti dai legami della materia e della carne per innalzarti al tuo stato attuale di grazia, ma ora non servono più.
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