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Perchè la errata DATA del 607 A.C. non viene rettificata dalla WTS

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2022 14:45
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06/09/2013 16:12
 
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Possiamo senz'altro affermare che se non fosse per la necessità di giustificare la sua cronologia che porta al 1914, anche la WTS, come tutti, avrebbe accettato la data storicamente accertata del 587. La Società si aggrappa invece alla data erronea del 607 per non dover stravolgere la sua impostazione cronologica e le sue speculazioni "profetiche"; ma è solo questione di tempo e vi sarà certamente, anche su questo punto, qualche "nuovo intendimento" (= correzione dell'errore commesso).

  •  L'anno 609 a.C. segnò la fine dell'egemonia assira nell'area mediorientale e l'inizio dell'era di dominio babilonese sotto Nabopolassar (per i dettagli, si veda Jonsson, I tempi dei gentili, pp. 162-163). Alcuni considerano i 70 anni di Geremia come una "cifra tonda"; secondo costoro, il numero 70 indicherebbe "una quantità estesa ma imprecisata" come in Salmo 90:10; Isaia 23:15-18; e probabilmente in Ger. 50:3 e Giud. 9:2 (cfr, M. Hatton, Appunti di studio per i testimoni di Geova sui 70 anni di Geremia, lavoro inedito); cfr. La Torre di Guardia del 1/1/1986, p.13.


    Come si inventa la storia

    Raymond Franz è stato un membro del Corpo Direttivo della Società Torre di Guardia (si veda la sua biografia). Al tempo della redazione dell’Ausiliario per comprendere la Bibbia (una specie di enciclopedia biblica), fu incaricato della compilazione di uno studio sulla cronologia. Ecco cosa ha scritto in merito nel suo libro Crisi di coscienza:


    «La principale dottrina dei Testimoni di Geova è che la profezia biblica additi l’anno 1914 come la fine dei "tempi dei Gentili" di Luca 21:24 e che in quell’anno Cristo Gesù abbia assunto il potere regale e abbia iniziato a governare in maniera invisibile. I riferimenti ad un periodo di "sette tempi" in Daniele cap. 4 costituirebbero la base dei calcoli che portano a quella data e, mediante altri testi, questi "sette tempi" si trasformerebbero in un periodo di 2.520 anni, iniziatisi nel 607 a.E.V. e finiti nel 1914 E.V. L’anno d’inizio, il 607 a.E.V., fu scelto come l’anno della distruzione di Gerusalemme per mano del conquistatore babilonese Nabucodonosor. Sapevo che la data del 607 a.E.V. appariva una peculiarità delle nostre pubblicazioni, ma non ne conoscevo veramente il motivo. Solo per l’articolo "Cronologia" si impiegarono mesi di ricerche e ne risultò la voce più lunga di tutto l’Ausiliario. La maggior parte del tempo trascorse nel tentativo di trovare qualche prova, qualche sostegno nella storia, per il 607 a.E.V., una data cruciale nei nostri calcoli che approdavano al 1914. Charles Plonger, membro del personale del quartier generale, che collaborava con me in quel periodo come segretario, effettuò ricerche in tal senso nelle biblioteche di tutta la città di New York alla ricerca di qualunque cosa potesse confermare quella data dal punto di vista storico. Non trovammo proprio niente a sostegno del 607 a.E.V. Tutti gli storici additavano una data posteriore di 20 anni. Tra le decine e decine di migliaia di tavolette cuneiformi di terracotta, trovate nell’area mesopotamica e risalenti al tempo dell’antica Babilonia, di cui, prima di dedicarmi alla raccolta per la voce Archeologiasull’Ausiliario ignoravo la consistenza numerica, nessuna comprovava per l’impero Neo-babilonese (epoca in cui è fissato il regno di Nabucodonosor) una durata tale da permettere di includerci il 607 a.E.V., la data da noi sostenuta, come quella della distruzione di Gerusalemme. Tutto additava un periodo più breve di 20 anni rispetto a quello sostenuto nella nostra cronologia pubblicata in vari libri. Sebbene considerassi questo fatto inquietante, ero disposto a credere che la nostra cronologia fosse corretta malgrado tutta l’evidenza contraria. Così, nella stesura del materiale per l’Ausiliario, furono dedicati molto spazio e tempo nel tentativo di togliere credibilità alle evidenze archeologiche e storiche che attestavano l’erroneità della nostra data del 607 a.E.V. e che fornivano un diverso punto di partenza per i nostri calcoli e, conseguentemente, un punto d’arrivo differente dal 1914. Charles Plonger ed io ci recammo alla Brown University di Providence, Rhode Island, per intervistare il professor Abraham Sachs, uno specialista in antichi testi cuneiformi. Volevamo cercare di ottenere qualche informazione attestante qualche falla o un qualsiasi lato debole nelle indicazioni astronomiche contenute in molte tavolette, indicazioni che provavano l’infondatezza del nostro 607 a.E.V. Alla fine fu evidente che, se davvero la nostra data fosse stata quella giusta, si sarebbe verificata una teorica cospirazione da parte degli antichi scribi – senza alcuna ragionevole giustificazione - per falsificare i fatti. E allora, come un avvocato di fronte a una prova che non può annullare, il mio tentativo fu quello di screditare o ridurre la credibilità degli antichi testimoni che avevano presentato quella prova: l’evidenza dei testi storici relativi all’Impero neo-babilonese» - Crisi di coscienza, pagg. 47,48.

     



    [1] La tavoletta VAT 4956, conservata al British Museum di Londra.

    Questa tavoletta attesta, al di la di ogni ragionevole dubbio, la data del 587 per la caduta di Gerusalemme. La sua sola autorità sarebbe quindi sufficiente ad inficiare del tutto le speculazioni cronologiche della Torre di Guardia e la sua erronea data del 607. 

    Alcuni Testimoni di Geova hanno comunque scritto al British Museum dove la tavoletta è conservata insinuando che essa contenga degli errori, in particolare che le righe dove si legge "37° anno di Nabucodonosor" siano delle aggiunte spurie. Ecco la risposta che hanno ricevuto dal British Museum:


    Those of us who try to work with the original Babylonian sources for Babylonian astronomy and history do not regard the tablet VAT 4956 as a fraud. The suggestion that it is a fraud is put about by others who, for various reasons, feel uncomfortable with the chronology which has been accepted by the generality of historians of Mesopotamia throughout the last century.
     
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    Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
     
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