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LA DISUMANA PRATICA DELL'OSTRACISMO VERSO GLI EX TDG

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2024 11:26
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26/09/2015 16:09
 
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LA DISASSOCIAZIONE È UNA REGOLA FARISAICA



I testimoni di geova applicano LA REGOLA DELLA DISASSOCIAZIONE. Questo significa che quando un membro appartenente alla congregazione dei Testimoni di geova commette un peccato come fornicazione, o non si trova piú daccordo su alcune dottrine, oppure mette in discussione ció che viene insegnano dai loro capi il "corpo direttivo" questa persona verrá sottoposta ad un Comitato Giudiziario composto da giudici umani, e sé il trasgressore viene riconosciuto colpevole dal COMITATO GIUDIZIARIO verrà CONDANNATO E DISASSOCIATO.
La Disassociazione comporta che la persona espulsa NON VENGA PIÙ SALUTATA NEMMENO DAI PROPRI FAMILIARI. Nessun testimone può avere contatti o MANGIARE INSIEME AD UN EX TESTIMONE DISASSOCIATO. Anche se il Disassociato fosse un povero bisognoso la comunità non lo aiuterebbe più, e lo lascerebbe anche morire solo come un cane in un ospedale, (questo é giá successo). Nessun testimone di geova rivolgerà piú la parola ad un ex Testimone Disassociato, NESSUNO GLI PUÒ PIÚ RIVOLGERE UN SALUTO, neanche i propri familiari, fratelli e sorelle carnali, cugini, zio o zia, e persino ai genitori e ai figli è proibito avere a che fare con un parente Disassociato.
Questo estremismo nel volere espellere i peccatori o quelli che non sono daccordo con le dottrine geoviste imposte dal Corpo Direttivo, È UNA REGOLA COPIATA DAL GIUDAISMO, LA RELIGIONE CHE PROFESSAVANO GLI SCRIBI E I FARISEI AI TEMPI DI GESÙ. Anche gli scribi e i farisei DISASSOCIAVANO LE PERSONE, in quando anche loro ESPELLEVANO DALLE LORO SINAGOGHE tutti coloro che erano considerati PECCATORI, o che non osservavano tutte le numerose REGOLE IMPOSTE dai loro capi GLI SCRIBI E FARISEI. Proprio come i testimoni di geova che oggi hanno un Comitato Giudiziario che condanna i trasgressori ad essere espulsi dalla comunitá, gli Ebrei avevano un SINEDRIO che GIUDICAVA i colpevoli e li condannava ad ESSERE ESPULSI, DISASSOCIATI dalla comunitá Giudaica. Questo é confermato dai vangeli.

"Essi gli risposero: «Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?» E LO CACCIARONO FUORI, (dalla sinagoga)". (Giov 9:34)
"Ciò nonostante molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa dei farisei non lo confessavano, PER NON ESSERE ESPULSI DALLA SINAGOGA". (Giov 12:42)
"VI ESPELLERANNO DALLE SINAGOGHE". (Giov 16:2)

Come abbiamo letto i farisei DISASSOCIAVANO LE PERSONE ESPELLENDOLE DALLE LORO SINAGOGHE.
Questa espulsione consisteva nell'allontanamento del peccatore dalla comunità che si riuniva nelle sinagoghe Ebraiche, chi veniva espulso veniva EVITATO e considerato come un esattore di tasse (un pubblicano), si evitavano quindi di avere qualsiasi tipo di rapporti con tale persona, NON MANGIANDO CON TALE PERSONA CONSIDERATA PECCATRICE, e NON RIVOLGENDOGLI NEMMENO UN SALUTO.
Questo è evidente ad esempio in varie occasioni in cui Gesú stava e mangiava con i peccatori, e di questo gli Scribi e Farisei si meravigliavano di vedere Gesù mangiare assieme a delle persone considerate da tutti peccatori e quindi espulsi dalle sinagoghe, persone che nella comunitá Ebraica erano considerati Disassociati a cui nessuno poteva rivolgere un saluto oppure stare a mangiare insieme a queste persone.

"Mentre Gesù era a tavola in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11 I farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?». (Mat 9:10-11)
"Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e MANGIA CON LORO". (Luca 15:2)

Notate come gli scribi e i farisei SI MERAVIGLIAVANO di vedere Gesú stare e mangiare insieme a persone considerate PECCATORI, proprio perché questi peccatori erano Disassociati dalla comunitá ebraica, e trattati proprio come i testimoni di geova di oggi trattano i Disassociati ex testimoni.
Ma Gesù rimproveró questi scribi e farisei, e le sue parole sono anche un ammonimento per tutti i testimoni di geova odierni:

"Ma Gesù, avendoli uditi, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Ora andate e imparate che cosa significhi: “Voglio misericordia e non sacrificio”; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori». (Mat 9:12-13)

Proprio cosí ai testimoni di geova che applicano questa regola della Disassociazione Gesù dice loro: "IMPARARE COSA SIGNIFICA VOGLIO MISERICORDIA E NON SACRIFICIO", tutti i vostri sacrifici che fate davanti a Dio SONO VANI. Gesù mangiava con i peccatori, come mai voi non potete mangiare con un cosiddetto peccatore Disassociato? Come mai non potete rivolgere nemmeno un saluto ad un Disassociato? Se Gesù ACCOGLIEVA A SE i DISASSOCIATI e i peccatori, perché voi li allontanate? Forse perché vi reputate piú giusti e migliori degli altri ?
Gesú avvertì di non considerarci piú giusti degli altri:

"Ed egli disse loro: Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini è abominevole davanti a Dio". (Luca 16:15)
Piuttosto disse Gesú:
"Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano". (Mat 5:44)

"Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato". (Luca 6:37)

E per il fatto di non rivolgere neppure un saluto a chi è Disassociato Gesú disse:

"E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto?". (Mat 5:47)

"ORA IMPARATE COSA SIGNIFICHI VOGLIO MISERICORDIA E NON SACRIFICIO". (Mat 9:13)


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Come dunque si comportava Gesù con coloro che erano fuoriusciti dai gruppi osservanti della Legge e che come tali erano da considerare dissociati o disassociati?

Ricordiamo come prima cosa che Gesù era solito andare perfino a mangiare con dei pubblicani e peccatori tenuti a distanza dai farisei osservanti, come nel caso di Zaccheo.

Nel brano seguente, troviamo un importante incontro tra Gesù ed una donna Samaritana, con la quale secondo il rigido criterio puritano degli osservanti legalisti, non avrebbe dovuto  fermarsi a discorrere. Si trattava di un comportamento della religione farisaica molto simile a quello dell'ostracismo imposto dalla WTS ai suoi associati.

Giov 4,7 Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».
8 I suoi discepoli infatt
i erano andati in città a far provvista di cibi.
9 Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.

Ma Gesù non osservò il criterio di tenersi a distanza nei confronti della Samaritana,  dalla quale avrebbe dovuto ben guardarsi ancor più perchè essa aveva una vita dissoluta convivendo con vari uomini. E si intrattenne con lei soprattutto per parlare delle differenze tra le concezioni giudaiche e quelle dei samaritani. Successivamente proprio per confermare il suo punto di vista rispetto ai samaritani dissociati dalla religione ufficiale di Gerusalemme, prese come esempio per una sua famosa parabola proprio un samaritano, il quale chinandosi ed aiutando un uomo massacrato da furfanti, fu considerato da Gesù molto più ammirevole di quegli uomini della Legge che passavano incuranti.

Ecco un altro brano su cui possiamo fare una ulteriore riflessione:

Luca 9,49 Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci».
50 Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

L'apostolo Giovanni era preoccupato che qualcuno potesse operare in nome di Gesù al di fuori della loro cerchia . Ed invece Gesù fa comprendere che non è obbligatorio far parte di una elite particolare per poter operare efficacemente in suo nome.  
 

Abbiamo da Gesù stesso dunque un esempio concreto per affermare che si può rimanere nel beneplacito di Dio quando si compie la sua volontà anche al di fuori dei confini visibili della sua chiesa. Lo Spirito infatti, dice ancora Gesù, soffia dove vuole, e nessuno deve pensare che ci si salva solo dentro il proprio  recinto.
Questo dimostra che le concezioni religiose di persone che non fanno più parte della propria cerchia, non possono e non devono essere prese come pretesto per allontanarle, o peggio per ignorarle, ancor più se si tratta di parenti o amici, a riguardo dei quali Paolo dà anzi questo avvertimento:
1Tim 5,8 Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele.

 Gesù è vero che disse riguardo a chi non ascolta un richiamo giusto del confratello: sia per voi come un pubblicano, e un peccatore....
MA chiediamoci appunto: COME ha mostrato di trattare poi con i pubblicani e i reprobi?
Li andava a cercare, e ci mangiava insieme.
Certo, per recuperarli. Non per condividerne le malefatte.
Ma per recuperarli come si comportava con loro? Ignorandoli? Scansandoli? Non salutandoli?
No, niente di tutto questo. Li cercava, e rimaneva con loro. La parabola della pecorella smarrita indica che chi si trova nella perdizione deve essere cercato non allontanato.
I metodi di allontanamento dalla chiesa riguarda peccati gravi di immoralità o di pericolosità sociale o di trascinare altri nella propria eresia, non certo quello di escludere ogni rapporto interpersonale con chi è alla ricerca di una verità che non ha ancora trovato e si sta sforzando di cercare. 

Ecco come applica caritatevolmente la Sacra Scrittura il CD della WTS.


Il comportamento di trattare i propri stessi famigliari, figli, genitori, coniuge, nonni o nipoti, come fossero dei malviventi immorali solo perchè hanno abbracciato un altro credo religioso in piena coscienza, è semplicemente mostruoso, e contraddice al comandamento più importante di Gesù: quello di amare il prossimo e perfino i nemici.
Nel caso dell'ostracismo, la WTS impone esattamente l'opposto:
quello di ODIARE PERFINO GLI AMICI, ANZI ADDIRITTURA I PROPRI FAMILIARI. 

La wts fa anche riferimento alla parabola del Figliol prodigo per giustificare il loro crudele ostracismo facendo pensare che in questa parabola il padre non si muove verso il figlio ma attende il suo ritorno.

Si noti che il motivo per cui Gesù raccontò la parabola del figliol prodigo fu che era stato nuovamente criticato per essere troppo amichevole con i peccatori. 

Allora partì e tornò da suo padre. Mentre era ancora lontano, il padre lo vide e provò compassione per lui, e gli corse incontro e lo abbracciò baciandolo affettuosamente.  E il figlio gli disse: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio’. (Luca cap 15)

Nella parabola stessa, Gesù descrive un figlio ribelle che ritorna solo dopo aver esaurito i suoi averi, non potendo quindi più continuare il suo stile di vita dissoluto.  Infatti tale figlio decise di fare ritorno dal padre solo per convenienza ritrovandosi a non poter più spendere nei piaceri come avrebbe voluto continuare a fare. Una tale persona verrebbe disassociata dagli Anziani dei Testimoni di Geova perchè avrebbe mostrato solo quella che viene definita “tristezza del mondo“.

La tristezza del mondo, secondo la Watchtower, “piange le spiacevoli conseguenze che gli errori comportano. Ma non piange per l’ingiustizia stessa, o per il biasimo che reca su Dio“. (W72 7/15 p. 438). Il racconto dice che il padre corre ad abbracciare suo figlio “mentre era ancora lontano“, in altre parole, prima che potesse essere determinato il livello di pentimento.


In tale parabola non vi è alcun comitato giudiziario come la wt obbliga a fare nei confronti degli adepti manchevoli, ma se ci si riflette bene non è il padre che ostracizza il figlio che lo lascia, bensì è il figlio che ostracizza il padre abbandonandolo  per andarsi a divertire, senza che il padre decida di ignorarlo o di farlo ignorare da altri familiari ma attendendo costantemente il ritorno del figlio.

 Inoltre quando il figlio torna dal padre, non viene costretto a strisciare ai suoi piedi come pretendono i capi geovisti dai loro ex membri che ritornano, ma lo accoglie a braccia aperte, prima di  sentire le sue scuse,  senza comitati riassociativi, e soprattutto con una grande festa in suo onore. Una bella differenza di cui la wts non si è accorta, oppure che più probabilmente vuole nascondere?


La WTS conosce bene i brani del Vangelo sopra citati, ma evidentemente non trova conveniente che i propri aderenti possano andarsene impunemente senza fargli pagare il durissimo prezzo della fuoriuscita con un terribile gancio che li tiene legati all'organizzazione: quello degli affetti familiari e degli amici. Una leva fortissima che hanno agganciato a dei principi scritturali da applicare in ben altro modo e in ben altri contesti. Ma a loro conviene applicarli come OSTRACISMO indiscriminato verso chiunque non si assogetti alle LORO regole assurde e spietate, molte delle quali non risultano menzionate nella Bibbia e quindi mai comandate da DIO.
Sempre tenuto poi conto che la wt non è autorizzata da Dio a prendere alcuna decisione disciplinare, nè dottrinale, nè pratica, semplicemente perchè nessuno lo ha mai investito di alcun mandato.

[Modificato da Credente 02/07/2019 21:53]
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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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