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Giov.14,28 Il Padre è più grande di me...

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2017 17:24
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04/09/2013 19:42
 
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Non si turbi il vostro cuore né si spaventi.
Avete sentito che v'ho detto: Vado dal Padre mio,
perché il Padre è più grande di me.
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04/09/2013 19:43
 
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Dal DISCORSO 265/A di s.Agostino

ASCENSIONE DEL SIGNORE

Sia Cristo a parlare in noi.

1. È spuntato il giorno santo e solenne dell'ascensione del Signore nostro Gesù Cristo: Esultiamo e rallegriamoci in esso 1Cristo è disceso: si spalancarono gl'inferi. Cristo è asceso: risplendettero i cieli. Cristo sulla croce: l'insultino pure i furenti nemici; Cristo nel sepolcro: mentiscano pure i suoi custodi; Cristo negl'inferi: lo vedano tutti coloro che vi riposano; Cristo nella gloria del cielo: credano a lui tutti i popoli. Egli, che è l'artefice della nostra salvezza, deve essere dunque l'autore di questo nostro discorso. Non di qualcun altro vi parliamo, ma di colui che poco tempo fa dal Vangelo parlava a tutti noi e che, in procinto di ascendere al Padre, diceva ai suoi discepoli: Vi ho detto queste cose mentre sto ancora con voi: ma il Consolatore, lo Spirito di verità, che il Padre vi manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi farà ricordare tutto quello che io vi ho detto... Non si turbi il vostro cuore né si spaventi. Avete sentito che v'ho detto: Vado dal Padre mio, perché il Padre è maggiore di me .

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04/09/2013 19:44
 
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Cristo Dio e uomo insieme.

2. Voi sapete, fratelli, che il Signore nostro Gesù Cristo, divenuto per amore nostro ciò che noi siamo, è rimasto tuttavia nella natura divina nella quale è uguale al Padre. Crediamo infatti che il Figlio di Dio si è fatto partecipe della nostra infermità, senza privarsi tuttavia della sua maestà. Questa dunque è la nostra fede: Cristo è Dio sopra di noi e insieme uomo tra noi. Ma, poiché quando era sulla terra le molte cose che ha fatto le ha fatte nella natura umile assunta per noi, così da nascondere la sostanza divina che si occultava in lui e da mostrare soltanto la natura umana che si manifestava nella sua persona, tutti coloro che non seppero fare questa distinzione e non poterono comprendere diedero origine alle eresie. Tra costoro ci sono anzitutto gli ariani i quali pretendono di affermare che Dio Padre è maggiore di Dio Figlio. Ad essi facciamo rispondere brevemente e chiaramente la verità dei cattolici.

Contro gli Ariani: a) Dio è grande per la potenza, non per l'estensione.

3. Chiediamo ad essi in che senso affermano che il Padre è più grande del Figlio. Se rispondono: Nella grandezza, cioè per una certa dimensione corporea, come diciamo per esempio: Quel monte è più grande dell'altro, oppure: Quella città è più grande dell'altra; rispondiamo ad essi con il Vangelo che Dio è Spirito 3e che gli esseri corporei non si possono paragonare a quelli spirituali. Una cosa si può dire maggiore o minore di un'altra solo quando ambedue hanno una natura corporea circoscritta. Dio invece né si estende in una dimensione né è definito dai lineamenti di un corpo né è racchiuso da luoghi né è stretto da spazi limitati né è determinato da alcun termine. Dio è grande non per l'estensione ma per la potenza. Cessino dunque e si acquietino queste immagini inadeguate del nostro pensiero, che grava le menti dei fedeli con le sue fantasticherie. Allontaniamo del tutto ogni paragone con la realtà corporea; quando pensiamo a Dio, non dobbiamo richiamare davanti ai nostri occhi nessuna realtà corporea.

b) Il Padre non è maggiore del Figlio per l'età.

4. Quegli eretici affermano ancora che il Padre è più grande in ragione del tempo, cioè per l'età. Asseriscono infatti che non può in alcun modo avvenire che chi genera abbia la stessa età di colui che nasce. Dicono che è inevitabile che prima esista colui che genera, dal quale possa poi trarre l'esistenza colui che nasce. Ma donde viene questo ragionamento se non dal modo materiale di pensare le cose? Traggono questa loro affermazione da ciò che avviene di regola nella generazione umana. Senza considerare il fatto che tra gli uomini, se il figlio è inferiore per età, il padre è più debole per la vecchiaia. E che, seppure il figlio è inferiore perché nato dopo, però cresce e si rafforza, mentre il padre s'invecchia e si debilita. Ammesso pure questo, se asseriscono che il Padre è maggiore per età, confessino che è inevitabile che il Figlio sia più forte. E se è assurdo - e lo è senz'altro - pensare questa cosa di Dio, la smettano una buona volta di fidarsi del ragionamento umano per spiegare i misteri divini.

L'esempio della lucerna.

5. Sarebbe però un argomento troppo piccolo per convincerli del loro errore, se non potessimo portare qualche prova presa da una creatura visibile, in cui chi nasce ha la stessa età di colui che lo genera. Per scacciare via le tenebre di questo errore portiamo il paragone di una semplice lucerna, che emana una tremula luce da uno stoppino di lino che brucia. Il fuoco arde: come sostanza è fuoco, ma quel che si vede è chiarore. Non il fuoco nasce dal chiarore, ma il chiarore nasce dal fuoco; e tuttavia il fuoco mai è esistito senza il suo chiarore, benché il chiarore nasca dal fuoco. Ma dal momento in cui quel piccolo fuoco ha avuto inizio, è sorto insieme al suo chiarore, che gli è contemporaneo. Il chiarore dunque è contemporaneo al fuoco da cui nasce, cosicché il chiarore sarebbe coeterno se fosse eterno il fuoco.

Per la natura umana Cristo è inferiore al Padre.

6. Non vi sembri, per questo volgare paragone, che abbiamo recato ingiuria al Signore nostro Gesù Cristo. Dobbiamo dunque chiarirvi i passi del Vangelo in cui il Figlio o dice di essere inferiore al Padre secondo una certa natura: fatto obbediente fino alla morte 4oppure si presenta uguale al Padre: Io e il Padre siamo una cosa sola 5Al contrario gli eretici ci dicono: Lo stesso Figlio ha detto: Il Padre è più grande di me; e non vogliono capire che egli ha pronunciato queste parole in quanto costituito nella natura umana, quando, come dice il salmo ispirato: è stato reso di poco inferiore non solo al Padre ma anche agli angeli 6Perché ascoltano volentieri soltanto questa frase? Perché non considerano che egli ha detto anche: Io e il Padre siamo una cosa sola 7Infine tengano presente il contesto della frase: Il Padre mio è più grande di me. Gesù stava per salire al Padre e i discepoli erano rattristati perché li abbandonava secondo la sua natura corporea; ed egli disse loro: Perché vi ho detto: Vado al Padre, la tristezza vi ha riempito il cuore 8. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me 9È la stessa cosa che dire: Sottraggo al vostro sguardo questa natura di servo, nella quale il Padre è più grande di meperché, allontanata dagli occhi del corpo la natura di servo possiate spiritualmente vedermi come Signore.

La testimonianza della Scrittura.

7. Perciò, per la vera natura di servo che aveva assunto, è vero quel che disse: Il Padre mio è più grande di me,perché senza dubbio Dio è più grande di un uomo; e per la vera natura di Dio nella quale rimaneva insieme al Padre, è vero quel che disse: Io e il Padre siamo una cosa sola. Ascese dunque al Padre in quanto uomo, ma rimase nel Padre in quanto Dio, perché si presentò a noi con un corpo senza allontanarsi dal Padre. Dico che è asceso al Padre quel Verbo che si è fatto carne al fine di abitare in mezzo a noi 10; e promise questa sua presenza con le parole:Ecco, io sarò con voi tutti i giorni sino alla fine dei secoli 11L'apostolo Giovanni dice di lui in quanto Dio: Egli è il vero Dio e la vita eterna 12L'apostolo Paolo dice di lui in quanto uomo: Egli, possedendo la natura divina, non ritenne una rapina la sua uguaglianza con Dio, ma annientò se stesso, prendendo la natura di schiavo 13In quanto Dio così dice Cristo di se stesso: Io e il Padre siamo una cosa sola 14in quanto servo dice: L'anima mia è triste fino alla morte 15Donde quella sicurezza? E donde questa paura? La prima per la caratteristica propria della sua natura, la seconda per la partecipazione all'infermità che ha assunto.

Conclusione.

8. Nel cercare prudentemente di capire queste cose dalle sacre Scritture, carissimi, sappiamo ben distinguerle quando leggiamo. Ma perché non ci capiti di sbagliare nel distinguerle, chiediamone l'intelligenza dal Signore stesso.

(tratto dal sito Augustinus.it)

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23/05/2017 17:24
 
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IL PADRE É MAGGIORE DI ME

In Giovanni 14:28, Gesù dice: "Il Padre è maggiore di me".

I Testimoni di Geova insegnano che questa scrittura dimostra che Gesù non è Dio, ma una creatura inferiore a Lui.
La parola originale greca che viene tradotta con "maggiore" è MEIZON, che denota una differenza di stato, non di QUALITÁ per indicare una differenza di qualità si userebbe invece la parola KREITON, che vuole dire "superiore, migliore".
Dio il Padre è "maggiore" (MEIZON) del Figlio per quanto concerne il suo stato umano, in cui Gesú si era venuto a trovare. Gesú infatti si era SPOGLIATO DELLA SUA DIVINITÁ E SI ERA FATTO UOMO.
In Filippesi 2:6-8 viene detto che Gesú benché TROVANDOSI IN FORMA DI DIO, SVUOTÓ SE STESSO DELLA SUA FORMA DIVINA, E SI VENNE A TROVARE ESTERIORMENTE COME UOMO.
Nella stessa traduzione del nuovo mondo leggiamo:
"Cristo Gesú benché ESISTESSE NELLA FORMA DI DIO, non prese questa cosa come una cosa da afferrare cioé quello di ESSERE UGUALE A DIO MA SVUOTÓ SE STESSO". (Fil 2:5-7)
É interessante che viene detto che Gesú si ritrovó ''ESTERIORMENTE COME UOMO'', questo vuole dire che SOLO ESTERIORMENTE ERA UOMO, MA INTERIORMENTE ERA DIO.
Dunque Gesù, IN FORMA DI UOMO, si era ritrovato ad essere COME STATO IN UNA FORMA INFERIORE AGLI ANGELI E INFERIORE AL PADRE. Solo dopo la sua resurezione É DIVENTATO SUPERIORE AGLI ANGELI, questo vuole dire che prima mentre Gesú era uomo non lo era superiore agli angeli, infatti in Ebrei leggiamo che LO É DIVENTATO DOPO SUPERIORE AGLI ANGELI, cioé dopo la sua resurezione.
''Cosí É DIVENTATO SUPERIORE AGLI ANGELI, di quando IL NOME CHE HA EREDITATO é piú eccellente del loro". (Ebrei 1:4)
''Tu lo hai fatto di poco INFERIORE AGLI ANGELI; lo hai coronato di gloria e d’onore;
9 però vediamo colui che è stato fatto di poco INFERIORE AGLI ANGELI, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto''. (Ebrei 2:7,9)
É molto chiaro dunque che sebbene Gesú esisteva nella forma di Dio uguale al Padre, quando la Parola si fece carne, si ritrovó ad essere ESTERIORMENTE UN UOMO MORTALE, e quindi MINORE come stato, sia del Padre, che anche come si legge in Ebrei persino inferiore agli angeli. Inoltre leggiamo anche che IL SUO NOME GESÚ LO HA EREDITATO DAL PADRE.
Questo significa che Gesú porta lo stesso nome del Padre.
Infatti in Ebrei 1:4 si legge "IL NOME CHE HA EREDITATO".Dunque il Padre ha passato come EREDITÁ IL SUO STESSO NOME AL FIGLIO SUO GENERATO IN CARNE. E come si legge nella Traduzione del Nuovo Mondo Gesú disse in Giovanni 17:11: "Padre, vigila su di loro a motivo DEL TUO NOME CHE TU MI HAI DATO".
Dunque il Padre ha dato il suo nome al figlio.Ecco perché il nome di Gesú Cristo é
"IL NOME CHE É AL DI SOPRA OGNI NOME". (Fil 2:9)
Il nome "al di sopra ogni altro nome CHE SI NOMINA non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro". (Efes 1:21)
Ma perché Gesú fece questo? Perché se lui esisteva nella forma di Dio si é fatto uomo?
Ebbene lo ha fatto per noi esseri umani. Affinché TUTTI COLORO CHE CREDONO NEL NOME DI GESÚ POTESSERO DIVENIRE "FIGLI DI DIO".
"A TUTTI QUELLI CHE LO HANNO RICEVUTO EGLI HA DATO IL DIRITTO DI DIVENTARE FIGLI DI DIO, a quelli, cioé che credono nel suo nome". (Giov 1:12)
''Perció egli (Gesú) doveva DIVENIRE SIMILE AI SUOI FRATELLI IN OGNI COSA''. (Ebr 2:17)
''Poiché dunque I FIGLI HANNO IN COMUNE SANGUE E CARNE, egli (Gesú) pure vi ha similmente partecipato''. (Ebr 2:14)
''EGLI STESSO HA SOFFERTO LA TENTAZIONE''. ( Ebr 2:18)
''PER CONDURRE MOLTI FIGLI ALLA GLORIA era giusto che...(Dio) RENDESSE PERFETTO, per via di sofferenze, l'autore della loro salvezza...egli (Gesú) non si vergogna di chiamarli fratelli''. (Ebr 2:10-11) Si Gesú non si vergogna di chiamare noi miseri esseri mortali di carne fratelli.
''E RESO PERFETTO divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono AUTORE DI SALVEZZA''. (Ebr 5:9) ''IL FIGLIO CHE É STATO RESO PERFETTO IN ETERNO''. (Ebr 7:28)
Queste scritture dimostrano che Gesú si ritrovó ad essere uomo spogliato della sua Divinitá, poteva ESSERE TENTATO come un uomo, ecco perché aveva bisogno di pregare il Padre, infatti MEDIANTE LE SOFFERENZE E LE TENTAZIONI CHE SOFRÍ FÚ COSÍ RESO PERFETTO IN ETERNO.
Dunque quando Gesú disse ''il Padre é maggiore di me'', non stava dicendo che lui era una creatura inferiore a Dio Padre, ma che nella sua forma umana in quello STATO umano in cui si era venuto a trovare, il Padre era maggiore, cosi come lui era anche inferiore agli angeli.
Ma adesso vediamo che Gesú é morto ed é risorto ''PER CONDURRE MOLTI FIGLI ALLA GLORIA". (Ebr 2:10) E leggiamo anche che:
"IN NESSUN ALTRO É LA SALVEZZA; perché NON VI É SOTTO IL CIELO NESSUN ALTRO NOME che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati". (Atti 4:12)
"Perché se con la bocca avrai confessato Gesú come Signore...sarai salvato".
"Infatti chiunque avrá INVOCATO IL NOME DEL SIGNORE (Gesú) SARÁ SALVATO".
(Rom 10:9,13)
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Mat 4,5-7 ... Allora il diavolo.... gli disse: ... sta scritto: ... Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:...
 
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