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Scritti di EVAGRIO PONTICO (345-399 d.C)

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2013 20:36
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29/08/2013 20:31
 
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Evagrio Pontico

La Preghiera

PROLOGO

Ero febbricitante per il fuoco delle passioni impure, quando tu, com'è tua abitudine, mi hai dato ristoro contattandomi con la tua pia lettera: hai arrecato conforto al mio intelletto sfinito tra le più turpi sollecitazioni, facendoti, così, felicemente emulo del nostro grande precettore e maestro. E non è stata una sorpresa! Meritare, invero, doti insigni è stata sempre la tua prerogativa, come anche del benedetto Giacobbe. Dopo avere, infatti, prestato buoni servigi per ottenere Rachele, ed avere ricevuto Lia, tu aspiri anche alla desiderata Rachele, per la quale hai compiuto altresì il settennato. Quanto a me, però, non potrei negare che, pur avendo faticato tutta la notte, non ho preso nulla. Cionondimeno, sulla tua parola, ho calato la rete e ho pescato una gran quantità di pesci, non grossi invero - a mio parere -, ma sono, tuttavia, centocinquanta, e te li mando - come da te richiestomi - in forma di capitoli di eguale numero nel cesto della carità. Io ti ammiro e ti invidio molto per l'eccellente tuo proposito, poiché sei vivamente desideroso dei capitoli sulla preghiera - desideroso non semplicemente di questi che sono a portata di mano e consistono in carta vergata d'inchiostro, ma di quelli che hanno dimora nell'intelletto mediante l'amore e l'oblio delle offese ricevute. Ma dato "che "tutte le cose sono a coppia, l'una di fronte all'altra", come dice il sapiente Gesù, accogli quanto ti mando secondo la lettera e secondo lo spirito, e considera che in ogni caso la lettera presuppone l'intelletto: non essendoci questo, non ci sarà neppure la lettera. Pertanto, anche la preghiera comporta due modi: l'attivo e il contemplativo; così pure è per il numero: esso esprime immediatamente la quantità, e nel suo significato profondo la qualità. Avendo quindi diviso il trattato sulla preghiera in centocinquantatrè capitoli, te lo invio come alimento evangelico, perché tu trovi diletto nel simbolismo del numero: una figura triangolare combinata con una esagonale, indicanti rispettivamente l'adorabile scienza della Trinità e la linea che connota l'attuale ordinamento del mondo. Peraltro, il numero cento è di per se stesso quadrangolare, mentre il cinquantatré è triangolare e circolare, poiché ventotto è triangolare e venticinque è circolare in quanto cinque volte cinque fa venticinque. Hai dunque nella figura quadrangolare il quaternario delle virtù; ed hai anche, nel numero venticinque, la vera conoscenza di questo secolo, a causa del corso ciclico dei tempi: la settimana, infatti, succede alla settimana e il mese succede al mese, il tempo volge da un anno all'altro col suo moto circolare, e una stagione succede a un'altra, come vediamo per il movimento del sole e della luna, per il subentrare dell'estate alla primavera, e così via. La figura triangolare, dunque, può significarti la scienza della Santa Trinità. Secondo un'altra interpretazione, se consideri il centocinquanta come triangolare in base alle tre cifre del numero, ecco che vi cogli la pratica, la contemplazione naturale e la teologia; o, ancora, la fede, la speranza e la carità, l'oro, l'argento e le pietre preziose. Ma ciò non riguarda che il numero. Quanto ai capitoli come tali, non disdegnarne l'umile aspetto: tu sai contentarti del molto così come del poco, e certo ti ricordi di Colui che non respinse i due spiccioli della vedova, ma anzi li accettò stimandoli più delle ricchezze di tanti altri. Riconoscendo, dunque, il frutto della benignità e della carità, serbalo per i tuoi veri fratelli, invitandoli a pregare per l'infermo, perché guarisca e, preso il suo lettuccio, possa infine camminare con la grazia del Cristo nostro vero Dio, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

1. TENSIONE ALL'ABITO DELLA VIRTU’ (1-59)

1. Il quaternario delle virtù Se si vuol preparare un profumo di soave fragranza, si metteranno insieme in pari quantità, secondo la Legge, il trasparente incenso, la cassia, l'onice e la mirra. Ecco il quaternario delle virtù. Se esse sono, infatti, nella misura piena e in uguali proporzioni, l'intelletto sarà al riparo da tradimenti. 2. Purificazione dell'anima L'anima purificata per la pienezza delle virtù rende stabile l'attitudine dell'intelletto, facendolo capace di assumere lo stato da esso cercato. 3. Stabilità dell'intelletto La preghiera è colloquio dell'intelletto con Dio. Di quale stato ha quindi bisogno l'intelletto perché esso possa tendersi, senza volgersi indietro, verso il suo Signore e conversare con Lui senza alcun intermediario? 4. Senza i calzari terreni Se Mosè, quando tentò di avvicinarsi al roveto ardente sulla terra, ne fu impedito finché non si fosse liberato dei calzari ai piedi, come mai tu, che vuoi vedere Colui che è al di sopra di ogni concetto e di ogni sentimento e diventare suo interlocutore, non ti liberi da ogni pensiero contaminato da passioni? 5. Il dono delle lacrime Innanzi tutto prega per ottenere il dono delle lacrime, perché tu possa, mediante la compunzione, ammorbidire la durezza che c'è nella tua anima e, confessando contro te stesso la tua iniquità al Signore, ricevere da Lui il perdono. 6. Lacrime per la richiesta dei veri beni Ricorri alle lacrime per la perfetta riuscita di tutto ciò che domandi, poiché il tuo Signore molto si compiace di accogliere una preghiera fra le lacrime. 7. Lacrime per la confessione dei peccati Quand'anche tu versassi fontane di lacrime durante la tua preghiera, non esaltarti affatto interiormente, quasi fossi superiore agli altri: la tua preghiera ha, infatti, ottenuto soccorso perché tu possa di buon animo confessare i tuoi peccati e con le lacrime placare il Signore. 8. Scopo delle lacrime Fa' dunque che non si muti in passione l'antidoto delle passioni, perché tu non abbia ad irritare di più Colui che ti ha concesso la grazia: molti che piangevano sui loro peccati, per aver dimenticato lo scopo delle lacrime, dissennati, tralignarono. 9. Tenacia e vigore Resisti tenacemente e prega vigorosamente; tieni lontane le occasioni di preoccupazioni e pensieri, poiché ti turbano e ti sconvolgono per fiaccare il tuo vigore. 10. Seduzioni dei demoni Quando i demoni ti vedono ben disposto alla vera preghiera, allora insinuano pensieri di certi oggetti apparentemente necessari; e poco dopo ne eccitano il ricordo muovendo l'intelletto alla loro ricerca; ed esso, non trovandoli, molto si rattrista e si scoraggia. Quando poi l'intelletto sta in preghiera, i demoni gli richiamano alla memoria gli oggetti delle sue ricerche e dei suoi ricordi perché esso, illanguidito a furia di esaminarli, perda quella preghiera fruttuosa. 11. Intenso raccoglimento. Sforzati di mantenere sordo e muto l'intelletto nel tempo della preghiera, e così potrai pregare. 12. Fomenti dell'animosità Quando ti capita una tentazione o una controversia, oppure quando sei irritato e spinto dalla collera a prenderti la rivincita o a replicare, ricordati della preghiera e del giudizio che in essa ti attende. Così, subito, in te s'acquieterà il moto disordinato. 13. Pietra d'inciampo Tutto quanto avrai fatto per vendicarti di un fratello che ti abbia arrecato offesa, diverrà per te pietra d'inciampo nel tempo della preghiera. 14. Mitezza La preghiera è un germoglio della mansuetudine e dell'assenza di collera. 15. Letizia La preghiera è un frutto della gioia e della riconoscenza. 16. Rimedio alle frustrazioni La preghiera è difesa contro la tristezza e lo scoraggiamento. 17. Distacco "Va', vendi quello che hai e dallo ai poveri", prendi la croce e rinnega te stesso, perché tu possa pregare senza distrazione. 18. Abnegazione Se vuoi pregare degnamente, rinnega ognora te stesso e, quando soffri ogni sorta di afflizioni, attendi all'esercizio della preghiera. 19. Frutti della pazienza Se con spirito di saggezza sopporterai ogni difficoltà, ne troverai il frutto nel tempo della preghiera. 20. Utilità della corsa Se desideri pregare come si deve, non rattristare anima alcuna, altrimenti corri invano. 21. Riconciliazione "Lascia il tuo dono", dice la Scrittura, "davanti all'altare, va' prima a riconciliarti col tuo fratello", e allora potrai pregare senza turbamento. Il ricordo delle offese, infatti, offusca in chi prega la sovrana facoltà dell'intelletto e ottenebra le sue preghiere. 22. Conseguenze del rancore Coloro che accumulano interiormente tristezze e ricordi di offese, benché esteriormente sembrino pregare, sono simili a quelli che attingono acqua e la versano in una botte forata. 23. Pazienza Se persisti nella pazienza, pregherai sempre con gioia. 24. Insidie della collera Mentre pregherai come si deve, ti si presenteranno casi tali che ti sembrerà del tutto giusto andare in collera. Ma non è assolutamente giusta la collera contro il prossimo, poiché, se cerchi, troverai che è possibile anche senza collera conchiudere bene la faccenda. Adopera, dunque, ogni mezzo per non scoppiare in collera. 25. Lusinghe della vanagloria Bada che, mentre hai l'aria di curare un altro, non sia tu incurabile, dando così un colpo reciso alla tua preghiera. 26. Misericordia umana e divina Se non indulgi alla collera, troverai indulgenza. Così ti mostrerai sapiente nel non cadere nella presunzione, e sarai fra coloro che pregano. 27. Nessun'esca alla collera Se sei armato contro la collera, non soccomberai mai ai desideri. Sono questi, infatti, che danno esca alla collera, la quale a sua volta turba l'occhio dell'intelletto, così guastando lo stato di preghiera. 28. Oltre ogni esteriorità Non pregare soltanto con atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa' che il tuo intelletto senta la preghiera spirituale. 29. Devastazioni dell'orgoglio Talora, non appena ti sarai messo in preghiera, pregherai bene; talaltro, nonostante i tuoi grandi sforzi, non conseguirai lo scopo, perché tu, sempre più cercandone la perfetta riuscita, una volta ottenutala, la serbi al sicuro da qualsiasi saccheggio. 30. Sostegno degli angeli Quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l'intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal consueto combattimento: l'intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com'è dai colpi delle varie passioni. Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto. 31. Sintonia con la volontà divina Non pregare perché si realizzino i tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio. Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: "Sia fatta in me la tua volontà". Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché Egli vuole ciò che è bene e utile all'anima, e che tu invece non sempre cerchi. 32. Presunzione della volontà umana Spesso ho chiesto nella preghiera di avere ciò che ritenevo fosse cosa buona per me, e persistevo nella richiesta, stoltamente facendo violenza alla volontà di Dio e non rimettendomi a Lui perché Egli, piuttosto, disponesse quel che ai suoi occhi è utile. Eppure, ottenuto che l'ebbi, ne portai in seguito un gran cruccio per aver chiesto fosse fatta piuttosto la mia volontà. La cosa non mi andò, infatti, tale e quale l'avevo pensata. 33. Confidenza con Dio Cos’altro è buono, se non Dio. Rimettiamo a Lui, dunque, tutto quanto ci riguarda, e sarà bene per noi. Colui che è Buono, infatti, è sempre anche Dispensatore di buoni doni. 34. Perseveranza Non affliggerti se non ricevi subito da Dio ciò che gli chiedi, giacché un bene maggiore vuol Egli elargirti: che tu perseveri nello stare insieme a Lui nella preghiera. Che cosa c'è, infatti, di più eminente del conversare con Dio e dell'essere tratto in intima unione con Lui? 34a. Nessuna distrazione La preghiera senza distrazione è la suprema intellezione dell'intelletto. 35. Elevazione La preghiera è elevazione dell'intelletto a Dio. 36. Rinunzia ed eredità Se desideri pregare, rinunzia a tutto per ereditare il tutto. 37. Tre momenti del progresso spirituale Prega innanzi tutto per essere purificato dalle passioni, poi per essere liberato dall'ignoranza e, in terzo luogo, da ogni tentazione e derelizione. 38. Giustizia e scienza Nella tua preghiera cerca soltanto la giustizia e il regno, cioè la virtù e la scienza, e tutto il resto ti verrà dato in aggiunta. 39. Purificazione e imitazione degli angeli è giusto che preghi non solo per la tua propria purificazione, ma anche per tutti i tuoi simili, al fine di imitare la condotta degli angeli. 40. Pretesti della vanagloria Considera se nella preghiera sei veramente alla presenza di Dio, o se sei vinto dalla lode degli uomini e spinto ad andarne a caccia sotto la copertura della preghiera prolungata. 41. Pericolosa abitudine Sia che tu preghi con i fratelli, sia da solo, impegnati fortemente a pregare non per meccanica abitudine, ma in maniera sentita. 42. Consapevolezza è propria della preghiera la concentrazione accompagnata da riverenza, compunzione e dolore dell'anima nel confessare le cadute tra muti gemiti. 43. Nessuna distrazione Se il tuo intelletto si distrae proprio nel tempo della preghiera, ciò vuol dire che esso non prega ancora da monaco, ma continua ad essere mondano, volto ad abbellire la tenda esteriore. 44. Custodia della memoria Durante la preghiera, fa' buona guardia alla tua memoria, perché questa non abbia a proporti i suoi ricordi, ma ti muova alla conoscenza di ciò cui attendi. L'intelletto infatti, per sua natura, si lascia troppo facilmente depredare dalla memoria nel tempo della preghiera. 45. Suggestioni della memoria mentre preghi, la memoria ti presenta o immagini di cose passate, oppure nuove preoccupazioni, ovvero il volto di chi ti ha contristato. 46. Ostacoli dell'invidia Il demonio è particolarmente invidioso dell'uomo che prega, e adopera ogni mezzo per frustrarne lo scopo. Di conseguenza, egli non smette di suscitare attraverso la memoria i pensieri degli oggetti e di scatenare mediante la carne tutte le passioni, per riuscire ad ostacolare la sublime sua corsa e la sua emigrazione verso Dio. 47. Tattica del Maligno Quando il demonio perverso e maligno, pur avendo tanto provato, non è riuscito ad ostacolare chi prega con fervore, per un po' allenta la presa, ma dopo si vendica di lui che ha pregato: o, accendendolo all'ira, distrugge l'ottimo stato in lui edificato dalla preghiera; o, eccitandolo a concedersi qualche piacere contro ragione, finisce col far violenza al suo intelletto. 48. "Operari et custodire" Quando hai pregato com'è conveniente, aspettati ciò che conveniente non è, e stai con fortezza all'erta per custodire il frutto che hai raccolto. Questo, infatti, ti fu prescritto sin da principio: lavorare e custodire. Dopo aver lavorato, dunque, non lasciare incustodito quel che ti è costato fatica; altrimenti non ti sarà servito a nulla pregare. 49. Oggetto della contesa Ogni combattimento ingaggiato tra noi e gli spiriti impuri non si fa per nient'altro che per la preghiera spirituale. In modo particolare questa è, infatti, ostile e molestissima ad essi; a noi è, invece, salutare e gradevolissima. 50. Obiettivi dei demoni Per quale scopo i demoni ci eccitano alla gola, alla fornicazione, all'avarizia, alla collera ed insieme al ricordo delle offese, nonché ad ogni altra passione? Perché l'intelletto, reso da essi ottuso, non abbia la capacità di pregare come si deve. Le passioni della parte irrazionale, infatti, venendo a prevalere, non gli permettono di muoversi razionalmente e di porsi alla ricerca del Verbo di Dio. 51. Praktikè, phusikè e theologikè Noi perseguiamo le virtù in vista delle ragioni degli esseri creati, e queste in vista del Signore che le ha costituite. Egli, però, è solito rivelarsi nello stato di preghiera. 52. Impassibilità e carità Lo stato di preghiera è un abito d'impassibilità che, per sommo amore, rapisce ai vertici della noesi l'intelletto innamorato della sapienza e spirituale. 53. Libertà dai pensieri cattivi Chi aspira a pregare veramente, deve non soltanto dominare la collera e la concupiscenza, ma anche essere libero d'ogni pensiero contaminato da passioni. 54. Colloquio d'amore Chi ama Dio conversa sempre con Lui come con un padre, scacciando ogni pensiero contaminato da passioni. 55. Oltre i pensieri puri Non perché ha conseguito l'impassibilità, uno già prega veramente. Può, infatti, trovarsi fra i semplici pensieri e distrarsi nel meditarli, così restando lontano da Dio. 56. Oltre la contemplazione delle cose L’intelletto, anche se non indugia tra i semplici pensieri degli oggetti, non per questo ha già raggiunto il luogo della preghiera. Può, infatti, starsene in contemplazione degli oggetti e sottilizzare sulle loro ragioni, le quali appunto - benché pure parole - in quanto sono, però, considerazioni di oggetti, si imprimono nell'intelletto e lo allontanano da Dio. 57. Oltre la scienza degli intelligibili Pur elevatosi al di sopra della contemplazione della natura corporea, l'intelletto non ha ancora visto perfettamente il luogo di Dio. Può, infatti, muoversi nell'ambito della scienza degli intelligibili e condividerne la molteplicità. 58. Necessità dell'aiuto divino Se vuoi pregare, hai bisogno di Dio, "che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque, dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio Unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità". 59. Dalla contemplazione indiretta alla contemplazione diretta di Dio Chi prega in spirito e verità non onora più il Creatore a partire dalle creature, ma lo canta partendo direttamente da Lui stesso.

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