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Domande e risposte sulla fede

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2024 17:33
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27/08/2013 21:51
 
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PERCHÈ PREGARE ?

 

315) Cos’è la preghiera?

La preghiera è soprattutto un atto di amore che esprime come può la sua ammirazione e lode a Dio, la gratitudine e i suoi bisogni. Tutte le definizioni date sulla preghiera sono buone ma generalmente ne sottolineano solo qualche aspetto più importante.

 

316) Perché pregare?

Il perché della preghiera scaturisce dall’amore, dal dovere e dal bisogno. Scaturisce dall’amore. Coloro che si amano hanno bisogno di appartarsi, di dirsi sempre tante cose,di guardassi negli occhi, di stringersi felici in un abbraccio che si vorrebbe perenne. La preghiera è tutto questo: un bisogno ed espressione la più varia di amore, dell’anima che ama Dio. I Santi, i più grandi innamorati di Dio, non facevano che pregare ed erano felici.

Il perché della preghiera scaturisce inoltre dal dovere. La lode va data per giustizia a chi è superiore agli altri, a chi possiede più valori. La gratitudine poi e il ringraziamento vanno doverosamente a chi ci ha fatto del bene e continua a farcelo senza interruzione. Essendo Dio la pienezza stessa e la fonte prima di tutti i valori, Egli è perciò l'unico veramente da lodare e da esaltare.Ed è anche Colui al quale l’uomo, come ogni altra creatura deve tutto: il suo essere, la sua conservazione, il suo arricchimento e crescita... Cos’hai, esclama S. Paolo, che non abbia ricevuto?... Ed ecco il dovere della preghiera di lode, di ringraziamento, di adorazione. E se esiste un precetto di pregare è perché l’uomo, purtroppo, è cieco. Pur muovendosi come in una reggia già per lui splendidamente preparata e arredata, raramente si domanda chi e per quale incomprensibile delicatezza e amore gliel'ha preparata. E pur venendo riempito di doni ad ogni istante, difficilmente sente il bisogno di ringraziare il suo benefattore, se addirittura non lo misconosce attribuendo ad altri quanto di buono e di bello lo rallegra nella vita.

Il perché della preghiera deriva non meno da necessità e bisogni di ogni sorta, che affliggono l’uomo. E, prima di tutto,se è vero che l'amore nasce dalla bellezza, .dalla bontà ecc., e cioè da valori che attirano ed esaltano, e che perciò solo Dio è degno di amore, essendo Lui solo pienezza e fonte di valori; è pur vero che la sua bellezza, la sua bontà ecc. non appaiono subito, come avviene tra le creature, e perciò vanno scoperte per esserne presi ed affascinati. Di qui, una volta di più, il precetto di amare Dio sopra ogni cosa. A forza di amare con la volontà si finisce per amare con tutto l'essere ed essere saziati e felici per sempre. Da questo traguardo vengono distolte non poche anime per le rinunzie e sofferenze, .che esso comporta per conseguirlo. Di qui la necessità della preghiera: pregando si arriva a scoprire in qualche modo il fascino di Dio; si ottengono grazie che rendono l'anima tetragona alle lusinghe di altri facili ma inconsistenti ed illusori amori che dannano.

E poi l'uomo ha bisogno continuo di nutrirsi e fortificarsi contro le sue perverse tendenze e i suoi potenti nemici spirituali Sol che si rifletta un pò alle suddette e a tante altre necessità della vita quotidiana, ci si renderà conto che il bisogno della preghiera è molto simile, e sotto tanti aspetti, più pressante di quello di alimentarsi in continuazione. Il corpo che non si alimenta a sufficienza è destinato a soccombere alle forze distruttive che premono da tutte le parti; l’anima che non si alimenta a sufficienza con la preghiera è destinata, presto o tardi, a crollare e a cedere completamente le armi nella grande lotta della vita.

 

317) Anche Gesù pregava.

Tutti gli esempi di Gesù sono di importanza capitale. Ma possiamo dire che quello della preghiera è, in qualche modo, ancora più importante. Gesù pregava per intere notti, ritirandosi solo, lontano dalla folla. Dovette essere anche questo singolare fascino, che emanava dal Suo volto per la quasi continua comunione con il Padre, a spingere gli Apostoli a dirgli: “Insegnaci a pregare”(Lc 11,1).

 

318) S. Alfonso Maria dei Liguori diceva che “chi prega si salva e chi non prega si danna.

Sì, è vero, anche se il Santo Dottore si riferiva soprattutto all'orazione mentale, sottolineandone l’importanza. Voleva dire che chi medita è quasi impossibile che si danni, giacché il riflettere sul peccato e i danni che esso comporta non può non allontanare da esso. Ma le parole di S. Alfonso si riferiscono pure alla preghiera in generale. Chi prega, infatti, ottiene quelle grazie che sono essenziali alla salvezza. Infatti chi non prega, come già si diceva, rischia sia di morir di fame, non nutrendosi spiritualmente e sia di essere abbandonato da Dio alla propria sufficienza e presunzione orgogliosa.

 

319) Ci sono diversi tipi di preghiera?

La preghiera può diversificarsi sia quanto ai contenuti che quanto al modo di mettersi in comunione con Dio. Così quanto ai contenuti si ha la preghiera di lode, di ringraziamento, di propiziazione, di impetrazione. Può essere liturgica, spontanea ecc. Quando al modo di pregare c'è la preghiera vocale, la preghiera mentale o meditazione, la preghiera di contemplazione.

 

320) E' importante la meditazione?

L'orazione mentale o meditazione è importante soprattutto per la crescita spirituale dell’anima. Tale crescita, infatti, è quasi impossibile senza un approfondimento e una familiarizzazione con le principali verità di Fede; per quindi rendere la Fede vita vissuta. Ciò che si ottiene soprattutto con la meditazione.

 

321) E' preferibile farla di mattina o dividerla tra la mattina e la sera?

La meditazione al mattino arreca soprattutto il vantaggio di ricaricare l'anima per affrontare meglio il cammino da fare. Ma può anche avvenire che, poi, distratti e fuorviati da tante cose nella giornata, si arrivi stanchi e vuoti alla sera. E allora forse è preferibile un pò di meditazione anche alla sera. Trattandosi però di anime, è difficile dire quale metodo sia più adatto ad ognuna in particolare. Se perciò non esistono disposizioni tassative in contrario, il meglio è lasciare libertà di regolarsi come si crede. L’importante è che la meditazione la si faccia e la si faccia meglio che sia possibile.

 

322) Quanto tempo bisogna dedicare alla meditazione?

E' difficile pronunziarsi su un problema la cui soluzione può essere condizionata da molti fattori. In generale, è chiaro che deve meditare di più un'anima religiosa che un secolare, di più un peccatore inveterato e in pericolo di dannarsi che un'anima fondamentalmente buona. Ma anche la determinazione del tempo da dedicare alla meditazione dipende molto dalla capacità e dalla disponibilità dell’anima. Resta però fondamentale che ogni anima abbia almeno, per la giornata che deve affrontare, qualche pensiero buono ed edificante che polarizzi in qualche modo tutto il suo vivere e il suo operare.

 

323) Tutte le preghiere sono buone, ma bisogna farle con il cuore più che con le labbra. E' giusto?

Sì, tutte le preghiere sono buone perché affermano, in pratica, il primato di Dio e il bisogno dell’anima, e ottengono aiuti indispensabili alla vita e alla crescita soprattuto del cuore. Ma esse vanno fatte non solo con le labbra. A Dio, in effetti, bisogna donar tutto l’essere, e tutto l'essere deve entrare in comunione con Lui. La preghiera è stata definita elevazione dell'anima a Dio anche e proprio per sottolineare che non basta mormorare formule e invocazioni a fior di labbra senza la cosciente partecipazione di tutto l’essere. “Questo popolo -si lamenterà il Signore stesso- Mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da Me”.

 

324) Gesù desidera che ognuno abbia uno spirito di preghiera.

Gesù ha esortato alla preghiera soprattutto nell'imminenza del pericolo e della tentazione. Ha detto anzi che bisogna pregare sempre e mai venir meno (cf.Lc 18,1). Voleva forse dire che bisogna stare materialmente sempre in ginocchio o in chiesa a pregare?... Se così fosse, si verrebbe meno a doveri fondamentali di ogni genere, voluti e imposti anch'essi da Dio.

Con le parole “bisogna pregare sempre e mai venir meno”, il Signore insegna che bisogna dare molto più spazio a Dio, nonostante gli impegni sociali e il lavoro e gli impegni di qualsiasi genere. Perché, anche se tantissimi non se ne rendono conto affatto, nulla è così importante, per il tempo e l’eternità, quanto la preghiera.

E vuole ancora inculcare, con quelle parole, che tutto va fatto in spirito di preghiera, che è spirito di amore e di unione con Lui, sicché facendo tutto con Lui e per Lui, la giornata e la vita stessa diventino come una preghiera ininterrotta.

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