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Domande e risposte sulla fede

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2024 17:33
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27/08/2013 21:46
 
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221) Oggi ci sono molte Chiese protestanti, e tra i protestanti c’è molta rivalità e lotte interne, in quanto ognuno si ritiene ispirato direttamente dallo Spirito Santo per dire e fare come meglio crede. Inoltre, ognuno pensa di poter spiegare le Scritture...

Il fenomeno della proliferazione delle sette o chiese si verificò già ai tempi di Lutero e nonostante i feroci suoi attacchi. Ma una volta ammesso il principio dell'interpretazione privata della Sacra Scrittura e venuto meno, allo stesso tempo, il principio unificatore costituito dal Magistero infallibile del Papa, le divisioni e il moltiplicarsi delle posizioni contrastanti erano inevitabili. Affermare, infatti, come diceva Lutero, che la semplice figlia di un mugnaio, o anche un fanciullo di nove anni sono, nel giudicare le sante Scritture, ispirati dallo Spirito Santo è avallare quel soggettivismo fantasioso e arbitrario capace di tutte le pazzie e assurdità. Gli orrori di Giovanni di Leyda, le intemperanze del protestantesimo liberale che arriva a negare addirittura la divinità di Cristo, e la demitizzazione di Bultman e compagni che hanno praticamente dissolto il Vangelo sono solo episodi significativi di una posizione o atteggiamento che, così com’è, sarà sempre soggetto a squilibri e intemperanze di ogni sorta.

 

222) La gente è confusa, perché ci sono movimenti religiosi che si autodefiniscono chiese. Per questo non distingue la Chiesa di Gesù dalla non chiesa di Gesù.

Il carisma dell'autorità infallibile qual è quello del Romano Pontefice nella Chiesa cattolica, lungi dall'essere una offesa alla ragione, è un dono grande della Provvidenza che, vedendo quanto facilmente l'uomo cada in errore e quanto difficilmente raggiunga anche le verità più essenziali, ha provveduto a che da tutti e in ogni tempo e nel modo più semplice si avesse la certezza della verità. Senza il Magistero infallibile della Chiesa, l’uomo è in balìa delle onde, e non sa cosa e a chi credere e come operare. Di qui la necessità assoluta, anche per i cattolici, di attenersi e di accoglierne docilmente gli indirizzi e le indicazioni.

 

223) Quando Gesù pronunziava queste parole: “Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18), a cosa si riferiva?

Secondo l'unanime interpretazione dei Padri e della Tradizione, con le suddette parole Cristo prometteva a Pietro di farlo il fondamento visibile della Chiesa che avrebbe fondato col Suo Sangue. Egli ne sarebbe stato come la roccia che mantiene salda e compatta la costruzione che poggia su di essa. In conclusione quindi, sarebbe stato il simbolo e il garante dell'unità.

Con le parole “Le porte dell'Inferno ecc.”, prometteva l'indefettibilità della Chiesa. E cioè nonostante le persecuzioni, le debolezze, le apostasie, gli scismi, gli scandali e gli attacchi furibondi dell'Inferno a cui sarebbe andata incontro (il tutto significato nelle parole “Porte dell'Inferno”) la Chiesa mai verrà meno al Suo compito, mai sarà indotta a insegnare ufficialmente e pubblicamente l'errore e il peccato, e mai potere al mondo potrà distruggerla. Ciò significa che i poteri infernali, diabolici potranno vincere delle battaglie, inferire delle ferite più o meno gravi, mai potranno vincere la guerra che decide di tutto. La guerra che, in definitiva, decide di tutto, sarà vinta dalla Chiesa per la potenza del Cristo che è Dio e padrone dei tempi.

 

224) Ma perché tutti perseguitano solo la Chiesa Cattolica? Sembra abbiano fatto un tacito patto le religioni del mondo, tutti i gruppi protestanti e le sette -soprattutto i testimoni di Geova-, per distruggere la Chiesa Romana!

Potrebbe essere proprio questa una delle prove più convincenti della Verità e Divinità della Chiesa Cattolica. Un esempio potrà forse illustrare meglio la cosa. Due più due fa solo quattro. Sono invece senza numero le risposte sbagliate che si possono dare. Poiché al di fuori della Chiesa di Cristo, la Cattolica Romana, nessuno possiede tutta intera la verità -Cristo non si spezzetta- è chiaro che tutti concordano nel non accettarla e nel perseguitarla. L’unico vincolo che unisce tutti gli errori non è la verità, ma è appunto quello di essere tutti contro e fuori della verità!

Né si pensi che se tutti perseguitano la Chiesa Cattolica è a causa dei suoi trascorsi e peccati. Pur senza negare le debolezze degli uomini di Chiesa -sono essi pur sempre uomini, come tutti gli altri, quale che sia la veste che indossano o il potere che esercitano- i trascorsi e i peccati degli altri sono senza paragone immensamente più gravi e più numerosi, documenti alla mano. Mentre nessuno al mondo può vantare gli eroismi e le benemerenze di cui ha riempito il mondo intero la Chiesa con i suoi figli e le sue opere in ogni tempo e in ogni campo.

 

225) E oggi il diavolo è, come mai prima, scatenato contro la Chiesa Cattolica. Perché si accanisce in questo modo, solo contro la Chiesa Romana, guidata dal Papa?

C'è da sospettare legittimamente che, quasi sempre dietro ai burattini spesso ignari e in buona Fede, si nasconde il grande burattinaio: il diavolo, che muove i fili non visto. Non si dimentichi poi, che l'Inferno odia di odio irriducibile ed implacabile soprattutto la Chiesa Cattolica, per la stessa ragione che è Lei e solo Lei ad opporsi in pieno alla realizzazione del regno del male sulla terra. L'eccezionale scatenamento del diavolo oggi può avere delle spiegazioni note solo a Dio. Forse perché si è alla fine dei tempi e quindi a lui, il diavolo, resta poco tempo per operare?...Forse perché, venuta meno la preghiera in tanti settori, sono crollati i baluardi di difesa sicché l'impeto del nemico è divenuto irresistibile?...Forse perché col dilagare del peccato ovunque si è data più forza al nemico, sempre all'erta per profittare di ogni passo falso dell’uomo, che vuole perdere ad ogni costo?...Di tali possibili ipotesi se ne potrebbero fare tante. Quello che conta è che, vedendo la Chiesa attaccata da tutte le parti, i bravi cristiani, suoi figli, non solo non dovrebbero perdere la Fede, ma dovrebbero schierarsi più che mai a sua difesa ovunque e con tutti i mezzi, in assoluta fedeltà anche fino al martirio.

 

226) La Chiesa di Gesù è paragonata da S. Paolo a un Corpo Mistico con molte membra. Lei è dottore di spirito, cosa ne pensa delle membra di questo Corpo?

Nella lettera agli Efesini 4,1-16, San Paolo afferma che è Lui, cioè Cristo a volere alcuni Apostoli, altri evangelisti, altri dottori ecc. Proprio perché voluti e derivanti da Lui Capo del Corpo tali realtà o carismi ci saranno sempre nella Chiesa, la quale quindi, nonostante errori e defezioni, resterà sempre integra e santa. Dato però che tali realtà e carismi si incarnano in uomini, si potranno sempre avere dottori, evangelisti ecc. affetti da incoerenze di ogni genere con tutte le possibili delusioni e scandali in chi attenderebbe da loro una condotta ben diversa. Purtroppo data la debolezza e il mistero del cuore umano le cose non possono andare diversamente fino alla fine del mondo. Nessuna meraviglia allora che, oggi come ieri e sempre, si trovino anche tra i Sacerdoti, i dottori, le anime consacrate ecc., soggetti indegni, impreparati, ribelli e corrotti. Uno stato di salute, piuttosto preoccupante da un punto di vista puramente umano. E, tuttavia, malgrado tutto e nonostante tutte le rovine che si accumulano, la Chiesa per la suddetta ragione si rifarà, risorgerà più bella e immacolata di prima, come sempre è avvenuto nella storia. Perché il Signore, avendo detto Lui stesso che le porte dell'Inferno non prevarranno, non può permettere che essa affondi del tutto e perciò, con certezza assoluta, Egli la riporterà a galla con la sua onnipotente misericordia.

 

227) Perché, secondo Lei, Sacerdoti e teologi cattolici fanno fatica ad obbedire alla Madre Chiesa?

L’uomo, ogni uomo -per il peccato originale, che è un pò il marchio nell'anima di satana ribelle- è portato a non obbedire. E la tentazione purtroppo non risparmia Sacerdoti e teologi della Chiesa, infetti anch'essi di peccato originale. Anzi, data la cultura e la preparazione e altro di cui essi son dotati, la tentazione in loro a non obbedire potrebbe essere ancora più forte e insidiosa. Certo si è però che questo atteggiamento di poca o nessuna docilità alla Chiesa è, oltre tutto, la prova più evidente che non ci si rende effettivamente conto di quanto, col divenire Sacerdoti e teologi, si è promesso e giurato ai piedi dell’altare. Temo soprattutto poi che la mancata obbedienza sia dovuta tutto particolarmente a mancanza di spirito soprannaturale, alla malattia dell'orgoglio e dell'amor proprio che, oggi specialmente, fanno da padroni in tante anime. Ma anche l'ignoranza e l'influsso di un mondo impazzito hanno la loro parte di responsabilità in questo atteggiamento di sfida e di disprezzo dell’autorità. Ed è un controsenso voler giustificare tali atteggiamenti in nome dell'amore alla verità e alla libertà. Infatti, a parte il fatto che eguale amore alla verità e alla libertà bisogna supporlo onestamente anche nell'autorità, mai un vero e legittimo amore può divenire ribellione alla Madre Chiesa!

 

228) Cos’è il Magistero ecclesiastico?

E’ l’insegnamento circa le cose da credere e circa la condotta morale da avere per salvarsi l’anima e rispondere ai santi voleri di Dio. Il Magistero è ordinario e straordinario. Quello ordinario è esercitato dal Papa e dai Vescovi a Lui uniti con sermoni, scritti, interventi di varie specie e natura; con la prassi universale nella Chiesa connessa con i dogmi di fede ( soprattutto la liturgia ufficiale); col consenso moralmente unanime dei Padri e dei teologi, ecc.; col senso comune dei fedeli in fatto di Fede e di costumi, moralmente unanime. Il Magistero straordinario è esercitato dal Papa con interventi solenni e definitivi; e dai concili ecumenici legittimamente convocati e accettati dal Papa.

 

229) Che potere ha?

I Vescovi -dice la Costituzione Dogmatica del Concilio Vaticano II “Lumen Gentium” 25- “che insegnano in comunione con il Romano Pontefice devono essere da tutti ascoltati con venerazione quali testimoni della divina e cattolica verità; e i fedeli devono accettare il giudizio dal loro Vescovo dato a nome dai Cristo in cose di Fede e morale, e dargli l’assenso religioso del loro spirito. Ma questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al Magistero autentico del Romano Pontefice, anche quando non parla «ex cathedra». Ciò implica che il suo supremo Magistero sia accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisce alle Sue affermazioni in conformità alla volontà di Lui manifestatisi che si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall’insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi”.

 

230) Cos’è la Fede?

E’ l’accettare qualcosa per vera sull’autorità di chi afferma. L’autorità, consiste nell’onestà e scienza necessaria, rende credibile chi parla e afferma. La Fede quindi non è nel vedere.

Da notare che la più parte dei comportamenti umani sono comportamenti di Fede, non avendo modo di controllare o esaminare direttamente quasi niente. Così, per esempio, si mangia o si compera per... Fede, perché nessuno fa l’analisi per vedere se è pane o altro che ha sapore e apparenza di pane; per Fede umana si accetta per vero quanto è narrato dalle storie, ecc.

Per la Fede religiosa sostanzialmente è la stessa cosa: si può e si deve accettare per vero quanto proposto da Cristo, dalla Chiesa cattolica sulla loro autorità, essendo essi sommamente credibili. Credibilità che può dimostrarsi rigorosamente alla luce della storia e della ragione. E’ questa dimostrazione che rende l’atto di Fede pienamente ragionevole. E’ questa dimostrazione che rende l’atto di Fede pienamente ragionevole. Anche se, per dare il proprio assenso a quanto affermato, non è sufficiente la dimostrazione della credibilità, ma ci vuole una vera e propria Grazia di Dio.

 

231) Qualcuno si lamenta di non avere Fede e per questo non va in Chiesa...

E’ domma di Fede che tutti i battezzati hanno ricevuto il dono della Fede. Deve dirsi piuttosto che l’aver ricevuto la Fede nel Battesimo non significa che si crederà in ogni caso, così come non è detto che chiunque ha un televisore lo userà certamente. Il dono della Fede è come una nuova facoltà soprannaturale, un pò come un televisore capace di sintonizzarsi con Dio. Ma se lo strumento non lo si fa funzionare, e come se non lo si possedesse. Coloro perciò che, pur battezzati, non praticano affermando di non aver la Fede, equivocano. La Fede l’hanno certamente ricevuta con il Battesimo. Quello che manca loro sono le opere di Fede. Manca loro la volontà di voler mettere in funzione il “televisore” ricevuto. Operazione tanto più difficile, quanto più grandi sono gli ostacoli frappostovi.

 

232) La Fede rimane anche se si commette un peccato mortale?

Sì, la Fede resta anche coi peccati, ma si rischia -col moltiplicarsi di essi- di perderla, così per dire, completamente. La Fede, nel peccatore, è detta uniforme, perché le manca la forma o principio vitale della carità soprannaturale. Una Fede quindi morta, inoperante al fine soprannaturale della vita eterna. La Fede informe resta l’unico legame con Dio. Ecco perché se si pecca direttamente anche contro la Fede con l’apostasia e l’infedeltà, ci si rende conto rei del più grande dei peccati.

 

233) Cos’è la Tradizione della Chiesa?

Nel linguaggio teologico tradizionale significa tutto l’insieme della Rivelazione divina (dottrina, Sacramenti, istituzioni) di cui la Sacra scrittura è testimonianza autentica sebbene non esaustiva, che la Chiesa ha il compito di trasmettere a tutte le generazioni. La tradizione si dice divina se risale espressamente a Gesù Cristo; divino-apostolica se risale invece agli Apostoli”. “Ciò che fu trasmesso dagli Apostoli -avverte la Dei Verbum 8- comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa del Popolo di Dio e all’incremento della Fede, e così la Chiesa, nella sua dottrina nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede. Questa tradizione di origine apostolica progredisce alla Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo”.

 

234) La Chiesa ci parla di queste Tradizioni?

Sì e non una sola volta. Ai fedeli di Tessalonica S. Paolo dice : “Fratelli state saldi e mantenete le Tradizioni che avete apprese così dalla nostra Parola come dalla nostra lettera” (2 Tess 2, 15). “O Timoteo custodisci il Deposito (della Fede)” ( 1 Tim 6, 20); “Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi” ( 2 Tim 1, 14), ecc. La Tradizione quindi contiene molto di più di quanto si trova nella S. Scrittura e perciò condanna l’affermazione che “solo la Bibbia” salva l’uomo. A prova di ciò ecco quanto afferma, per esempio, S. Giovanni a conclusione del suo Vangelo: “Vi sono molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che al mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che ci si dovrebbero scrivere” ( Gv 21, 25). Come è ancora lo stesso S. Giovanni a riportare le parole di Gesù: “Lo spirito Santo che il Padre manderà nel Mio Nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che Io vi ho detto” ( Gv 14, 26).

E ancora: “Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho potuto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venir da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena” (2 Gv 12).

 

235) Quali sono gli organi della Tradizione?

Sono soprattutto il Magistero ordinario e straordinario esercitato nella Chiesa nelle Sue varie forme e modalità.

 

236) Somiglianze e differenze tra la Chiesa dei primi secoli e quella attuale.

Tra la Chiesa dei primi secoli e quella odierna esistono quasi, per così dire, le stesse differenze che si riscontrano tra il bambino e l'uomo adulto. L’uomo adulto, se si è disfatto di molte incertezze e ambiguità, ha pure acquisito nuove realizzazioni. Si tratta, tuttavia, fondamentalmente sempre dello stesso soggetto. La Chiesa dei primi secoli e quella attuale sostanzialmente non differiscono: il “Credo” di oggi, che comprende gli articoli principali della Fede, è quello stesso dei primi secoli, anche se questi articoli si sono approfonditi enormemente, evidenziando molte e legittime conclusioni. E la morale a cui si ricorre per vivere nell'imitazione di Cristo e della sua croce, è quella di sempre, anche se, anche qui, l’approfondimento dottrinale con tutte le conclusioni logiche si va facendo sempre più esteso e complesso. In venti secoli di vita si accumulano certo anche detriti e stanchezze; ma si è anche di fronte ad un incomparabile arricchimento di dottrine e di esperienze!

 

237) La santa Chiesa è essenzialmente evangelizzatrice. Forse oggi occorre una nuova evangelizzazione?

La Chiesa è essenzialmente missionaria ed evangelizzatrice, essendo questa la missione affidatale da Gesù: “Andate dunque -disse agli Apostoli- e ammaestrate tutte le nazioni...insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 27,19-20). Ma è chiaro che, in ogni proposta di verità, bisogna tener conto delle particolari sensibilità e istanze dei tempi e degli uomini. Gli uomini di oggi ai quali la Chiesa deve portare l'annunzio del Vangelo, sono certamente gli stessi, quanto a natura, che quelli dei tempi di Gesù. E tuttavia quante situazioni e problemi diversi!

D’altra parte, pur comunicando le stesse verità, non si può parlare allo stesso modo ai piccoli e ai grandi, ai dotti e agli indotti. A seconda perciò delle circostanze cambiano necessariamente armi e strategie. Oggi che il mondo va sprofondando in una paurosa barbarie dello spirito, con una ignoranza quasi totale delle nozioni più fondamentali della Fede e della morale e con la perdita completa del senso del peccato, e con tutte le nuove situazioni create da una civiltà massmediatica e il miscuglio delle razze dei popoli ecc. urge necessariamente una nuova evangelizzazione. Nuova e cioè una ulteriore evangelizzazione che riporti alla vita quanto è stato soffocato da vizi e abusi e peccati di ogni genere: quasi un rinfrescare e un portare allo scoperto la memoria di verità sepolte nell’oblio. Una evangelizzazione nuova che cioè tenga conto della particolare sensibilità e problematica moderna.

In conclusione, quindi, non si tratta di cambiare il Vangelo come se fosse superato e non più adatto e rispondente alle nuove situazioni. Si tratta semplicemente di adattare la medicina che guarisce -sempre la stessa!- tenendo conto delle condizioni dell'ammalato oggi! 

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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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