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Domande e risposte sulla fede

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27/08/2013 21:41
 
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LA BIBBIA DEGLI APOSTOLI

 

150) Che significa Bibbia?

Bibbia è il plurale della parola greca Biblion italianizzata, e significa i libri. Infatti la Bibbia, detta pure Sacra Scrittura, Sacre Carte ecc., comprende molti libri e precisamente: 46 del Vecchio Testamento e 27 del Nuovo Testamento.

 

151) Chi è l'autore della Bibbia?

Dio stesso è l'autore della Bibbia, anche se Egli si è servito, per la stesura materiale, di uomini come Mosè, Geremia, Isaia ecc. Questi sono detti agiografi (scrittori sacri) o autori secondari e strumentali.

 

152) Lo scrittore o agiografo che ruolo ha?

Lo scrittore sacro o agiografo è strumento libero e consapevole nelle mani di Dio, e perciò vera causa anche lui dell'effetto prodotto. Non essendo un automa, e pur dipendendo in pieno da Dio, egli scrive servendosi appieno del suo stile, della sua mentalità, della sua cultura. Così “Parola di Dio” è quanto scritto nei Profeti e “Parola di Dio” quella dei Libri storici(Pentateuco, Giudici ecc.),ma quanta differenza di impostazione, di stile ecc.! E quanta varietà e differenza tra gli stessi singoli libri profetici o storici ecc.

 

153) Tutta la Bibbia è ispirata?

Tutta la Bibbia è ispirata. L’ispirazione comporta non la dettatura dello scritto, ma una particolarissima assistenza divina per cui l'agiografo scrive solo quello che Dio vuole si scriva e senza errori. L’ispirazione della Bibbia è chiarissimamente affermata soprattutto dal Vangelo e da S.Pietro. Gesù si appella spesso ai testi ispirati per confermare la sua parola e la sua azione. Così, per esempio : “Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza” (Gv 5,39): e San Pietro: “Nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio” (2 Pt 1,20-21).

Che poi tutta la Bibbia sia ispirata è affermato, tra gli altri, da Papa Leone XIII: “...tutti i libri, che la Chiesa riceve come sacri e canonici (la Bibbia in uso nella Chiesa), sia nella loro integrità che in tutte le loro parti, furono scritti sotto l’ispirazione dello Spirito Santo...” (Providentissimus, E. B. nn. 124 - 125).

 

154) Allora nella Bibbia non ci possono essere errori?

No, nella Bibbia non ci sono errori di nessun genere. Il testo di Leone XIII, appena citato, continua: “... ed è perciò impossibile che la divina ispirazione possa contenere alcun errore che essa, per sua natura, non solo esclude anche il minimo errore, ma lo esclude e lo rigetta così necessariamente, come necessariamente Dio, somma Verità, non può essere nel modo più assoluto autore di alcun errore. Tale è l'antica e costante Fede della Chiesa definita anche con solenne sentenza dai concili fiorentino e tridentino e confermata infine e dichiarata più espressamente nel Concilio Vaticano (I)...” (Provvidentissimus - E. B. nn. 124 - 125).

E cioè nella Bibbia non ci sono errori perché essendone Dio stesso l’autore, l’errore, se ci fosse, si rifonderebbe su di Lui.Tuttavia, per non incorrere in fraintesi, è necessario capire bene -di un testo- ciò che intendeva dire l’Autore. Di qui la necessità di una sana esegesi, sotto la guida del Magistero della Chiesa, alla quale solo spetta l'interpretazione autentica della rivelazione. E la ragione è semplice: volendo comunicare semplicemente un suo pensiero o progetto, Dio lo fa servendosi, ordinariamente, dei modi usati dalla generalità del popolo. Questi, quando parla, per esempio, dell’alba e del tramonto, intende dire quello che ad ognuno appare, prescindendo dalla scienza per la quale non esiste nè alba né tramonto. Per la verità è l’uomo, in genere, abituato a parlare secondo come vede e apprende con i propri sensi. Per conseguenza se, nella S. Scrittura, si dice che il sole sorge e tramonta essa non si sbaglia, intendendo dire quello che comunemente intende dire con tali espressioni l'uomo comune. Non si può, né si deve ritenere la Bibbia un manuale di storia o di astronomia e simili.

 

155) Se ci fossero contraddizioni, si penserebbe scritta solamente da uomini?

E’ evidente che solo l'uomo può peccare e cadere in errore. Eventuali errori e contraddizioni nella Bibbia, come già si accennava in precedenza, ricadrebbero su Dio: sarebbe stata questa la prova irrefragabile della sua origine umana.

Ma che dire allora delle contraddizioni che pure sembrano incontrarsi nei Libri Santi?...Padri e Scrittori della Chiesa, che hanno studiato amorosamente e profondamente la S. Scrittura ci dicono unanimi che non si tratta né di errori né di vere e proprie contraddizioni. Queste si chiariscono facendo ricorso a testi paralleli o a interpretazioni più profonde.

 

156) Perché Dio ha parlato a Patriarchi o ispirato Profeti?

Ognuno sceglie, per l'attuazione dei suoi progetti, gli uomini,i mezzi e le modalità che crede più adatti al fine da raggiungere. Intendendo attuare il disegno della redenzione del mondo, Dio volle preannunziarlo a grandi tappe affinché l'uomo,meglio preparato, accogliesse il grande evento della salvezza nelle migliori disposizioni. A tale scopo il Signore volle servirsi dei Patriarchi preparando un popolo tutto suo, che avrebbe dovuto conservare e trasmettere le grandi verità rivelate, e conservare intemerato il culto a Lui, vero Dio. In questo stesso popolo volle suscitare i profeti che, ripieni del Suo spirito, dovevano vegliare a che si conservasse intatto il deposito delle verità rivelate e richiamare e sospingere tutti alla fedeltà a Dio. Il Magistero dei profeti Dio lo volle soprattutto affinché il Popolo Ebreo, incline al male e all’errore, e costantemente sottoposto dai popoli vicini alla tentazione dell’idolatria, non prevaricasse del tutto.

Perché poi Dio, ad attuare i Suoi progetti, abbia scelto proprio Abramo e Mosé o quel popolo, rientra nei segreti della Sua condotta e dei Suoi giudizi imperscrutabili. Anche se poi, riflettendo e meditando, si possono trovare mille argomenti che dicono la convenienza e la sapienza delle scelte fatte.

 

157) Perché oggi abbiamo la Bibbia?

La Rivelazione è stata trasmessa attraverso la tradizione, che soprattutto gli Orientali sanno conservare e trasmettere a meraviglia. Anche la rivelazione biblica è stata trasmessa così, con l'assistenza divina che ha vegliato a che non si fosse inquinata o perduta lungo i secoli.

Dio volle pure che, a un bel momento e per determinate circostanze storiche detta tradizione, almeno nella sua parte più importante,fosse messa per iscritto e come definitivamente fissata.Disposizione provvidenziale! Lo scritto,infatti, può essere, tra l'altro,più facilmente a portata di mano di ogni uomo e permette pure che la rivelazione si possa studiarla nel suo insieme.

 

158) Qual è il filo conduttore della Bibbia?

Dopo il racconto della creazione e di alcuni principali avvenimenti riguardanti tutta l’umanità, la narrazione si va sempre più delimitandosi per arrivare alle origini e alle vicende del Popolo Ebreo.Se ne narra la nascita, la crescita,la schiavitù in Egitto,la liberazione e il passaggio del Mar Rosso, la lunga marcia nel deserto la promulgazione del decalogo e delle altre leggi, la conquista della terra promessa, le infedeltà del popolo alle promesse fatte e le meraviglie di Dio, la deportazione in Babilonia e il ritorno in patria.

E non si tratta solo di storia ma di progressivo marciare verso la pienezza della luce.Il Vecchio Testamento è, ineffetti, una continua profezia e rivelazione di Dio per arrivare alla pienezza della rivelazione in Cristo e con Cristo: “Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo” (Eb 1,1-2).

Si arriva così ai grandi eventi del N.Testamento: la grande figura di Giovanni Battista, la nascita del Salvatore e la sua predicazione, la sua morte in croce e la risurrezione. Quindi la nascita della Chiesa e le gesta dei dodici Apostoli, con le ultime grandi profezie e rivelazioni dell'Apocalisse.

 

159) Quindi, dalla creazione Dio non ha mai abbandonato i Suoi figli?

Dio mai ha abbandonato il mondo a se stesso. Ci sono molte prove in merito nella stessa S.Scrittura, come per esempio, l’episodio di Giona inviato a predicare nella città di Ninive. Ma anche se non esistessero questi indizi o prove, una volta ammessa per rivelazione la creazione, non si può pensare che Dio abbia lasciato gli uomini al loro destino: .sarebbe stato indegno di Lui che si rivela onnipotente, onnisciente, sapientissimo e Amore sommo! D’altronde è Dio stesso che ci autorizza a parlare così. Non ha detto Lui, per bocca di Isaia che una mamma non si dimentica mai della sua creatura, ed anche se ciò avvenisse come spesso avviene, Lui, Dio mai si dimenticherebbe dell'uomo Suo figlio? E, in fondo, è Dio che ha creato il cuore della mamma e perciò Egli è molto più grande di qualsiasi cuore creato, anche il più tenero e generoso.

 

160) Dio ama l'uomo perchè l’ha creato a Sua immagine e somiglianza e per questo è la creatura che più Egli ama?

La Provvidenza e l'Amore di Dio si estendono a tutte le creature. Ma è più che logico che il Signore abbia una provvidenza tutta particolareper l'uomo capace di conoscerlo e amarlo e soprattutto perché, essendo stato fatto a sua immagine e somiglianza, è la creatura della terra che più gli è vicino.

Guardate gli uccelli del Cielo: non seminano,né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?(...)E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca Fede?” (Mt 6,26.28-30).

 

161) Riguardo ai Libri della nostra Bibbia, qual è stato il criterio utilizzato per inserire questi e non altri?

Non si è trattato di una “scelta” fatta quasi a casaccio o fatta con criteri umani.Se determinati libri sono stati ritenuti ispirati da Dio e ammessi a far parte della Bibbia, è perché tali li ha ritenuti l'unanime tradizione,prima degli Ebrei e poi della Chiesa Cattolica.Da dire però che mentre alcuni Libri del Vecchio e Nuovo Testamento furono sempre e da tutti ritenuti ispirati, di altri si dubitò per qualche tempo, fino a quando non ci fu anche per essi il giudizio definitivo.

Dei libri del V. Testamento di cui si dubitò per qualche tempo della loro ispirazione sono: Ester, Baruc, parte del libro di Daniele, Tobia, Giuditta, la Sapienza, l’Ecclesiastico(Oggi detto Siracide),il I e II dei Maccabei.

Dei Libri del N.T. di cui si dubitò per qualche tempo sono: la lettera agli Ebrei, quella di S. Giacomo, la II di S. Pietro, la II e la III di S. Giovanni, quella di S. Giuda, l’Apocalisse e certi brani di S. Marco, di S. Luca e di S. Giovanni e della I lettera di Giovanni. Gradatamente anche questi furono riconosciuti come opera dello Spirito Santo.

 

162) Cos’è il Canone dei Libri sacri?

Dal greco canone (kanon significa regola): è il catalogo ufficiale e definitivo dei libri biblici che essendo ispirati da Dio, sono la regola della Fede e della morale del Popolo cristiano.

 

163) Il Canone dei Libri della Bibbia della Chiesa Cattolica come si è formato?

La rivelazione si trasmette oralmente sotto l'occhio vigile dei profeti e di tutte le autorità e i timorati di Dio. L’elenco dei libri ispirati dell'Antico Testamento era già fissato presso gli Ebrei, al tempo di Esdra e quando si trattò di inviare i 72 interpreti in Egitto per la traduzione della Bibbia in greco. Integrato dai libri del N. T. il canone, oggi, è quello fissato e riconosciuto dalla Chiesa. A ciò fare Essa fu spinta dalla necessità di precisare ai suoi fedeli -davanti ad eresie e correnti di pensiero poco- quali libri dovevano e devono essere la loro norma. La lista completa dei libri ispirati, fatta nel Concilio di Cartagine(397), fu confermata nel VI Concilio generale (III Costantinopoli 680-681), nel Concilio di Firenze (Basilea - Ferrara - Firenze 1431-1442) e in quello di Trento (1545-1563).

 

164) E' vero che Lutero ha tradotto la Bibbia in tedesco eliminando tutto quello che lui non accettava o che lo turbava?

Sì e non sono pochi gli scrittori e specialisti protestanti che trovarono a ridire sulle traduzioni bibliche di Lutero. Ci fu chi parlò di tremila passi bisognosi di correzione e di interpretazioni teologiche arbitrarie di particolari parole della Bibbia. Lutero apportò pure mutamenti nel testo sacro al solo scopo di difendere le sue posizioni. Comunque non si attenne al “Canone” e trovò a ridire sul contenuto del 2 libro dei Maccabei e del libro di Ester, bistrattò la lettera agli Ebrei e quella di Giuda, ecc. In conclusione, cercò di difendere le sue dottrine nelle introduzione alla varie traduzioni, nelle chiose e nelle traduzioni stesse.

 

165) Quindi la Bibbia dei Protestanti non è completa?

E' chiaro che non accettando tutto il “Canone”, la Bibbia dei Protestanti risulta incompleta. E perciò i Protestanti non posseggono tutta la Rivelazione.

 

166) Qualcuno afferma che diversi episodi dell'Antico Testamento -creazione, diluvio, passaggio del Mar Rosso- non sono veri.

La Chiesa ha affermato a più riprese e con vari documenti la storicità degli accadimenti dell'Antico Testamento. Eccone uno, famoso, della Pontificia Commissione Biblica del 30 giugno 1909: “Non si può insegnare che i primi tre capitoli della Genesi contengano narrazioni di fatti non avvenuti in realtà, ossia che non corrispondano ad oggettiva realtà e verità storica, ma che contengono cose favolose, riprese dalle mitologie e dalle cosmogonie dei popoli antichi e che l'autore sacro avrebbe adattato al monoteismo... A tali teorie si oppongono il carattere e la forma storica della Genesi le numerose testimonianze bibliche sia del Vecchio che del Nuovo Testamento” (Dz - Schm. 2122).

Di alcuni poi dei suddetti eventi, come il diluvio, esistono testimonianze indirette(mitologie, letteratura, ecc.)di grandissimo valore.

 

167) Si dice pure che i Libri dei Profeti sono stati scritti da altri e alcuni molti secoli dopo.

Dal momento che la Bibbia è tutta ispirata, la questione chi sia l'agiografo di per sè non avrebbe molto valore; la stessa cosa deve dirsi quanto al tempo della composizione, almeno che lo spostamento di date e di autori non implichi eliminazione di eventuali profezie in esse contenute. Purtroppo tutto questo sforzo di autenticazione tradisce chiaramente sia l'intenzione di voler scalzare il fenomeno del profetismo e sia l'atteggiamento razionalistico di rifiuto del soprannaturale. Fino a che punto allora valgono gli argomenti addotti contro la costante tradizione riguardo sia all'autore e sia al tempo di composizione dello scritto profetico?...Quello che si può dire è che “i discorsi dei Profeti venivano subito dopo fissati per iscritto, sia da essi stessi, sia dai loro discepoli; talvolta (Ger. 36; Is 30,8) per ordine formale di Iahveh. Alcune profezie non comunicate a voce ai contemporanei, furono soltanto scritte, destinate a generazioni posteriori per determinate situazioni future; così Is 40-46 e Dn 2,7 - 12, secondo l'esplicito accenno di Dn 8,26;12,9”.

 

168) Che pensa del deutero-Isaia (secondo) e del trito-Isaia (terzo)?

Che ci siano difficoltà quanto allo stile, ai contenuti ecc. ad accettare l'unicità dell'autore del libro che porta il nome di Isaia, non lo si può negare. Ma le difficoltà addotte non sembrano decisive. Tra l’altro, fra i rotoli del Mar Morto, scoperti nel 1947, si trova un testo completo di Isaia rispondente quasi del tutto al testo fino ad oggi conosciuto. Da aggiungere che deutero o trito Isaia o unico autore, resta che tutto il libro è ispirato e autentica parola di Dio, come tale da accettarsi da tutti, secondo le disposizioni della Chiesa.

 

169) Quando è stato scritto il primo Vangelo?

Secondo l'unanime tradizione dei Padri e Scrittori della Chiesa e altre fonti il primo Vangelo è stato scritto in aramaico dall'Apostolo Matteo forse prima ancora del 50 ,se non addirittura, come proverebbe il papiro di Qumran, nel primo decennio dopo la morte del Cristo.

 

170) E gli altri Vangeli?

Anche il Vangelo secondo Marco, interprete e portavoce autorizzato del Vangelo predicato da Pietro, fu scritto in greco certamente prima del 62 d. C. , e cioè tra il 50 e il 60.

Quello di Luca, che dipende da Marco ed è continuazione in qualche modo di Act 1, 1, dovette essere scritto prima della fine della prigionia di Paolo(63 d.C.)con la quale terminano gli Atti: quindi circa l'anno 60. Il Vangelo di Giovanni, per il quale non si hanno notizie precise né dalla tradizione né dai contenuti fu scritto negli anni che intercorsero tra il 90 e 100.

 

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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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