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Domande e risposte sulla fede

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2024 17:33
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27/08/2013 21:33
 
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21) Quindi anche la sofferenza accettata con amore aiuta a purificarsi?

Sì, la sofferenza è addirittura tra i mezzi privilegiati di espiazione e di riparazione, e perciò, in merito, quanto di più prezioso e meritorio: Dio è vicino soprattutto a chi soffre. Oltre tutto, nell’accettazione e santificazione della sofferenza -che, volere o no, presto o tardi si incontra sul proprio cammino- si esercitano molte virtù gradite a Dio come l’umiltà, la Fede, la pazienza, la generosità ecc. Senza parlare poi, più specialmente, della sofferenza del giusto che, essendo purissimo dono di amore come quella del Cristo, è quanto di meglio si possa avere per salvare e redimere il mondo intero.

 

22) E cosa succede a colui che deve espiare il peccato nel Purgatorio?

Poiché i peccati commessi vanno comunque riparati ed espiati prima di entrare in Paradiso, se si fosse sorpresi dalla morte prima di aver soddisfatto ad ogni debito o arrivato alla purificazione delle colpe commesse, bisognerà riparare e purificarsi in Purgatorio. Il Purgatorio è uno stato e, forse anche un luogo, nel quale si soffre spaventosamente, assieme a molte altre pene, soprattutto per la privazione della visione di Dio. Nel Purgatorio dove si provano in qualche modo i rigori della divina giustizia, si soffre immensamente di più che sulla terra, quali che siano le prove e le sofferenze che qui si possano avere.

 

23) Cosa sono le imperfezioni volontarie?

Per alcuni teologi le imperfezioni positive e cioè volontarie sono veri e propri peccati veniali; altri invece negano che le imperfezioni vere e proprie possano essere peccati veniali. Imperfezioni del genere sarebbero principalmente, per esempio, -secondo un maestro di spiritualità- l'omissione di un atto buono di semplice consiglio, la mancanza di fervore e l'indecisione nell'adempiere un precetto (ROYO MARIN, Teologia della perfezione cristiana, Ed. Paoline, 1965, p. 268). In pratica, comunque, nessuno “è autorizzato a commettere delle imperfezioni; occore evitarle ad ogni costo. Non tanto perché l'imperfezione sia un male, ma perché quasi sempre vi si accompagnano i peccati veniali” (Ivi, p. 270).

 

24) Padre Antonio, oggi non si fa più minimamente attenzione al peccato veniale.

E' vero. In un clima di completa perdita del senso del peccato, se non si avvertono peccati gravissimi come tali, meno che mai si farà attenzione a peccati di minore gravità. Ma la ragione per cui non si avverte più l'importanza del peccato veniale è dovuta soprattutto a mancanza di amore: il peccato è esso stesso sempre mancanza di amore. Infatti, per chi ama per davvero è intollerabile e inammissibile anche la più piccola offesa all’amato. I Santi, creature di amore per eccellenza, tremavano al solo pensiero di poter far dispiacere al Signore del loro cuore.

 

25) Vuol parlare del peccato veniale?

Eccetto pochi casi, il peccato veniale lo si ha in tutti i settori della morale. Si ha a che fare cioè con disposizioni e comandamenti che ammettono parvità di materia: così in fatto di obbedienza, di povertà, di rispetto ai genitori, di sincerità ecc.

E' peccato veniale sempre che, a giudizio della Chiesa, non c'è materia grave(il precetto della Chiesa, per esempio, della partecipazione alla S. Messa festiva e domenicale è obbligo grave, e perciò la sua omissione -se non è motivata da gravi ragioni come malattia e simili- costituisce peccato mortale). La bugia, per esempio, che non porta danno non è mai peccato mortale. Tuttavia anche là dove non esiste parvità di materia -l'impurità per esempio è sempre di per sé peccato mortale- il peccato può essere non mortale per l'imperfezione dell’atto, nel senso che questo potrebbe essere stato commesso, per esempio, in stato di semiinconscienza o di dormiveglia e simili.

 

26) Quali i mezzi per combattere i peccati veniali.

Bisogna soprattutto imparare ad amare sul serio: l’amore, come già si diceva, evita scrupolosamente quanto può far dispiacere anche minimamente all'Amato. Imparare a riconoscerli e confessarli umilmente. Dio, insegna S. Agostino, “è pronto a perdonare, ma a quelli che riconoscono i loro peccati; ed è pronto a punire coloro che difendono le loro colpe, che pretendono di essere giusti, che credono d'essere qualche cosa, e non sono niente. Chi cammina nel Suo Amore e nella Sua misericordia, una volta liberato da quei letali e gravi peccati che sono il delitto, l’omicidio, la rapina, l’adulterio ,opera la verità della Confessione, anche per quei peccati che vengono ritenuti piccoli, come i peccati di lingua o di pensiero o di smoderatezza nell'uso delle cose lecite, e s'accosta alla luce nelle opere buone. Perché molti peccati piccoli, se vengono trascurati, uccidono. Non sono piccole gocce che riempiono i fiumi? E sono piccoli i granelli di sabbia, ma se sono molti, pesano e schiacciano. Una piccolissima falla trascurata, che nella stiva della nave lascia entrare l'acqua a poco a poco, produce lo stesso effetto di un'ondata irrompente: continuando a entrare poco alla volta, e mai svuotata, affonda la nave” (Commento al Vangelo di San Giovanni 12,14).

Bisogna poi persuadersi che il peccato anche in piccolissime dosi è veleno che arreca danni gravissimi all'anima e alla vita spirituale; e convincersi che anche per i peccati veniali bisognerà pagare e soddisfare in questa vita o nel Purgatorio.

Sforzandosi di fare tutto nella massima diligenza e perfezione si gusterà anche la gioia dell'amore che si dona fino in fondo, e dell'armonia e della pace che derivano da un ordine per quanto possibile perfetto.

 

27) Che consigli dà a coloro che vivono in peccato mortale?

Vorrei invitarli a non essere crudeli con se stessi, a prendere perciò in seria considerazione lo stato e le sorti della propria anima che, stando in peccato mortale, corre rischi tremendi .Vorrei invitarli in breve a:

- riflettere bene su realtà come morte, diavolo, Inferno e simili, delle quali si ha paura, ma con le quali -lo si sappia o no, lo si ammetta o no- si convive in massima incoscienza. Vorrei perciò esortarli a:

-recitare almeno qualche preghiera, come per esempio tre Ave Maria alla Madonna, tutti i giorni, per implorare lume e Grazia di conversione.

 

28) Quelli che chiedono aiuto a Dio o un miracolo, ma vivono in peccato mortale, hanno speranze per ottenerlo o devono prima cambiare vita?

In linea di massima vivere in peccato e chiedere un miracolo è un tentare Dio e cioè come un provocarlo. E Dio non si presta a simili giochi di prestigio! Il ricco epulone all'Inferno chiedeva ad Abramo di inviare dai suoi fratelli che vivevano male, qualcuno dell'aldilà per indurli a cambiare vita. Abramo risponde: Hanno la legge e i profeti. Se non accettano questi, non ascolteranno neanche se a parlar loro fosse un morto risuscitato!

E, tuttavia, di quando in quando il Signore, nei Suoi imperscrutabili disegni, viene incontro a qualche peccatore operando anche dei miracoli. Ma sono eccezioni sulle quali nessuno può fondarsi: Dio opera come vuole e quando vuole e mai può essere condizionato da chicchessia. Al peccatore perciò si impone dapprima -è questa la via sicura!- l'umile riconoscimento dei propri peccati, la conversione della vita e poi sperare pure dalla bontà del Signore quanto sta a cuore!

 

29) Che significa questa frase di Gesù: “Chi avrà bestemmiato lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno”?

La si spiega generalmente così: chi rifiuta il perdono e i mezzi di Grazia -è questa la bestemmia o il peccato contro lo Spirito Santo- finisce dannato, così come è inesorabilmente condannato a morire chi nella malattia rifiutasse ostinatamente medici e medicine, il cibo e qualsiasi tipo di alimentazione. In realtà Dio perdona tutto all'anima che sinceramente si pente e intende cambiare vita, perché il Suo Amore e la Sua Bontà superano e vincono ogni più oscura e perversa realtà.

 

30) Secondo Lei per quale peccato ci sono più anime all'Inferno?

Le anime si dannano soprattutto per i peccati impuri o sessuali. E' vero, il peccato impuro non è il più grave, essendocene altri di per sé molto più gravi (l’ingiustizia, l’omicidio, la bestemmia ecc.).Ma è il peccato dal quale difficilmente si trova chi ne è del tutto immune, e quello che comporta più conseguenze disastrose per la Fede. Questa, per lo più, la si perde soprattutto da chi, divenuto carne, non riesce più a sollevarsi nel cielo dello spirito. Giacinta, una dei tre piccoli veggenti di Fatima che videro la Madonna, prima di morire, affermò su ispirazione della Vergine: “Sono i peccati impuri che trascinano più anime all'Inferno”.

 

31) Oggi non c'è più senso del peccato.

Purtroppo è vero. Di qui quel ripetere a proposito e a sproposito: “E che peccato faccio io?” Aver perduto il senso del peccato significa che, come il cieco e il sordo non percepiscono più colori o suoni, che invece sono percepiti normalmente dalla stragrande maggioranza degli uomini; così l’anima, pur essendo ingolfata fino al collo nei peccati, non avverte più nulla e vive nella quasi totale indifferenza e insensibilità morale. Il non avvertire più il peccato, a causa ordinariamente dell' ignoranza colpevole e soprattutto della continua resistenza alla legge e alla Grazia di Dio, costituisce forse la massima disgrazia e il più grande castigo che possa capitare ad un’anima. Senza quasi più stimoli o spinte di salvezza questa si avvia con i propri piedi e nella più completa incoscienza alla dannazione eterna.

 

32) Che ne pensa di coloro che esaltano pubblicamente il peccato?

Sono dei miserabili sciagurati degni solo di immensa pietà. Perché oltre ad essere personalmente in una spaventosa povertà e miseria spirituale, fanno di tutto per diffondere e imporre una cultura di morte, tale essendo il peccato; trascinando nel baratro povere anime ignare e sprovvedute. Sono essi i maggiori responsabili delle disgrazie del mondo, essendo il peccato la vera causa principale di tutti i guai dell’uomo, e perciò anche i suoi peggiori nemici nonostante tutte le apparenze in contrario.

 

33) L'uomo di oggi forse pensa che il peccato non sia più peccato?

Sì, il peccato sotto tutte le forme dilaga talmente da divenire “costume”, “routine”, ingenerando quindi la falsa persuasione di camminare e vivere una vita del tutto normale. Molti poi ritengono effettivamente che una trasgressione, una volta generalizzatasi, non sia più tale o per lo meno non sia più così grave come alcuni vorrebbero dire. Persuasione stoltissima! Sarebbe un pò come dire: dal momento che il cancro è ormai la malattia di tanti, non può essere più quella terribile malattia che dicono i medici!

E anche illusione fatale giacché la realtà oggettiva non cambia per il fatto che la si immagina diversa, fossero anche tutti gli uomini a pensarla così. Chi desse di testa ad un muro immaginato da tutti soffice come la lana, ugualmente si... romperebbe la testa!

 

34) Chi pensa così, è convinto che tutto gli è permesso?

Per la verità è difficile far tacere del tutto la voce della coscienza, dalla quale soprattutto ci viene la distinzione di bene e di male. Tuttavia l'uomo finisce per ritenere tutto lecito moralmente proprio perché, dati i tempi e le condizioni di vita di oggi, si illude che nulla più è peccato e che non esiste o non si dà affatto un giudizio severo di Dio.

 

35) La moda femminile di oggi è diventata indecente.

La moda femminile ha purtroppo raggiunto livelli di sfrontatezza assolutamente impensabili qualche decennio fa, divenendo sempre più provocante e scandalosa. Disgraziatamente le donne, nel seguire la moda, per lo più neanche si pongono il problema morale. Forse il loro più grave peccato è proprio quello di ritenere il modo di vestire al di fuori o al di sopra della morale di Dio, assieme all'altro di non voler credere alle conseguenze e allo scandalo prodotto dalle loro nudità. E' per questo anche che il degrado morale dei costumi si fa sempre più impressionante. Infatti siccome coloro che godono peccaminosamente di tale “spettacolo”, fanno presto ad abituarsi, sono spinti senza posa a ricercare, come per la droga, dosi di “spettacolo” sempre più audace.

Stando così le cose, il mantenersi casti per tutti coloro che vogliono e debbono (e lo dovrebbero almeno tutti i cristiani fuori del Matrimonio!) pur andando ad occhi bassi diventa una impresa estremamente difficile e, senza una grande Grazia del cielo, quasi impossibile. L’ondata di sensualità e di sollecitazioni infatti avvolge davvero tutto l’uomo, ovunque viva e operi.

 

36) La Madonna a Fatima aveva detto: “Verranno mode che offenderanno molto il Signore”.

Oggi la moda tende soprattutto a scoprire la donna, sapendo bene che il maschio si eccita nel vedere soprattutto certe parti del corpo. A Fatima la Madonna fece dire da Giacinta: “Verranno mode che offenderanno molto il Signore”. Con la moda di oggi si può arrivare facilmente a peccato mortale ma, segno dei tempi, la donna, come dicevo, per lo più non vuole ammetterlo trincerandosi dietro argomentazioni o spiegazioni che, a dire poco, sono cretine. Come non c'è quasi donna che si accusi di questo peccato!

 

37) Il mestiere del diavolo è quello di tentare. La gente oggi non si accorge più delle tentazioni.

Sì, la provocazione o scandalo o tentazione e incentivo al male non è più avvertito sia da chi lo commette appunto con la bestemmia o con il pubblico disprezzo della legge di Dio o con una vita quasi pagana ecc., e sia da chi ne è come spettatore indifferente. Ciò, ancora una volta, per la perdita completa del senso del peccato e per l'insensibilità morale nella quale è caduto in gran parte il popolo cristiano.

La stessa provocazione sessuale, che viene da tutte le parti, non è più avvertita da molti che, pure dovrebbero normalmente eccitarsi data la natura corrotta presente in tutti i figli di Adamo. Ciò non perché si sono superati i tabù, come si dice da tanti, approdando ad una maggiore maturità psichica e morale; ma perché l'adattarsi o l'abituarsi avviene semplicemente o soprattutto là dove si è già ceduto alla sollecitazione almeno col peccato di desiderio. Per aversi allora la reazione, -lo si rilevava già- ci vorranno dosi sempre più elevate, come accade a chi ha preso anche una volta sola la droga.

La provocazione o tentazione resta invece sempre tale e forte per chi non intende per nessun motivo scendere a patti col peccato. Il frutto proibito continua ad attirare, e sempre più fortemente fino a quando, colto e gustato, non si rivela in tutta la sua miserabile pochezza.

In conclusione dunque la tentazione è sempre o quasi sempre avvertita soprattutto da chi non cede ad essa. Né si gridi alla anormalità: è più che normale che ci si ecciti davanti a certe realtà, del tutto anormale invece il contrario! Si spiega perché ai terribili scandali della società di oggi reagiscono quasi solo i Santi e coloro che si sforzano di conservare una profonda dirittura morale!

 

38) Quali le precauzioni per essere forti e preparati nelle tentazioni.

Sono quelle stesse suggerite da Gesù: vegliare e pregare per non entrare e lasciarsi travolgere dalla tentazione.

Vegliare e cioè prima di tutto saper avvertire i pericoli e...fuggire le occasioni. In campo morale, data la debolezza innata per il peccato originale, vince chi fugge, non fidandosi delle proprie forze assolutamente impari a vincere il nemico, immensamente più forte.

Vegliare è ancora usare in tutte le cose quella prudenza di cui Gesù ha detto: “Siate prudenti come i serpenti”. Come i serpenti, perché quando sono attaccati, si preoccupano di salvare soprattutto la testa dalla quale dipende essenzialmente la loro vita; così il cristiano deve vegliare soprattutto a mettere in salvo la Fede, che è come la testa o la base di tutta la sua vita soprannaturale, a costo anche del sacrificio delle cose più care e della vita stessa. In pratica quindi: salvaguardarla dai pericoli, fuggire le occasioni pericolose volontarie, essere intransigenti nei principi, coltivare il senso soprannaturale in tutto e mai scendere a compromessi in fatto di Fede.

Vegliare e... pregare, implorando cioè con costante, umile e confidente preghiera -soprattutto quando la tentazione è più gagliarda e più insidiosa- l'aiuto della Grazia onnipotente e rifugiandosi tra le braccia del Padre. Pregare la Madonna è importante, come la recita della preghiera a San Michele Arcangelo. Chi confida in Dio vincerà sempre, anche se contro di Lui si scatena l'Inferno intero.

 

39) Si vive in una società che non ha più coscienza di purità.

Il mondo non ha mai capito e mai capirà la bellezza e la sublimità di certi valori, come quello della purezza o castità dell'anima e del corpo, perché è tutto fondato sul maligno. Per questo tutto vede e vuole in funzione soprattutto del soddisfacimento della carne e del sesso. Ma oggi tutto particolarmente, come nei tempi di massimo degrado spirituale di tutti i popoli più potenti e famosi della storia umana, quello che più è ricercato, esaltato e difeso è l'impurità o peccato sessuale. A riguardo è significativo quanto scrive l'Apostolo Paolo nella Lettera ai Romani: gli uomini “pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.(...) Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi (...). Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento” (Rom 1,21.24.26-27).

 

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