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DIZIONARIO TEOLOGICO

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2013 17:56
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21/08/2013 17:40
 
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Religioni. (inizio)

Sono sistemi di credenze nel divino e di risposte ad esso. Comprendono libri sacri, riti cultici e pratiche etiche dei loro aderenti. I cristiani in genere e i cattolici in particolare sono chiamati a vivere la tensione tra l'evangelizzazione e il dialogo come sono espressi, rispettivamente, nel Decreto sull'attività missionaria (Ad gentes) e nella Dichiarazione sul rapporto della Chiesa con le religioni non cristiani (Nostra aetate) del Concilio Vaticano II. Cf Animismo; Buddismo; Cristianesimo; Cristiani anonimi; Dialogo; Evangelizzazione; Giudaismo; Induismo; Islamismo; Teologia della missione.

 

Religioni comparate. (inizio)

Quella scienza sviluppatasi alla fine del XIX secolo che studia i punti convergenti e divergenti tra le credenze e pratiche delle varie religioni. Lo studio delle religioni comparate in quanto tale non si pronuncia sui rispettivi meriti e sulla verità definitiva delle religioni. Cf Religione; Religioni del mondo.

 

Religioni del mondo. (inizio)

Quelle religioni che si impongono all'attenzione mondiale per la loro antichità, i loro molti aderenti e il loro insegnamento elaborato. Si può discutere su qualsiasi elenco completo, ma almeno il cristianesimo, l'ebraismo, l'islamismo, il buddismo, l'induismo e il taoismo appartengono a simili religioni. Cf Buddismo; Cristianesimo; Cristiani anonimi; Dialogo; Giudaismo; Induismo; Islamismo; Taoismo.

 

Religioni misteriche. (inizio)

Religioni di origine greca (come l'Orfismo) o orientale (come la religione di Mitra), in cui i riti erano spesso segreti e riservati agli iniziati. Diversamente dall'ebraismo e dal cristianesimo che sono basati sull'intervento di Dio nella storia, queste religioni si basavano su un'interpretazione mitica dei fenomeni naturali, come le stagioni, la vegetazione e specialmente la fertilità. Ruoli chiave erano assegnati a divinità femminili e maschili le cui gesta eroiche erano celebrate in atti di culto, come bagni di purificazione o pasti sacrificali, atti che solo superficialmente assomigliano ai sacramenti cristiani. Le religioni misteriche furono molto in voga dal I secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo. Cf Mistero; Mito; Religione; Scuola della storia delle religioni.

 

Religiosi. (inizio)

Cf Vita religiosa.

 

Reliquie (Lat. « resti »). (inizio)

I resti dei corpi dei santi o di altri oggetti strettamente collegati con loro (come vestiti e lettere). Fin dai primi secoli, furono venerate le tombe e le reliquie dei martiri e di altri santi. Le Crociate incrementarono il trasporto di reliquie in Europa, di cui parecchie spurie. Col Concilio di Trento (DS 1821‑1823; FCC 7.343‑7.345), il Magistero ufficiale della Chiesa ha cercato di correggere gli abusi connessi con le reliquie (cf CIC 1190) e, in genere, di riferire la venerazione dei santi, delle loro immagini e reliquie al culto fondamentale di Dio (SC 111, LG 51). In Occidente, le reliquie di martiri e di altri santi sono fissate di solito sotto altari immobili (CIC 1237; cf Ap 6,9). Cf Concilio di Nicea II; Concilio di Trento; Crociate; Icona; Iconoclasmo; Santo; Venerazione dei santi.

 

Remissione dei peccati. (inizio)

Verità fondamentale per gli Ebrei e i cristiani riguardante il comportamento misericordioso di Dio verso di noi (Ez 18,21‑28; Mc 1,4; Lc 15). Gesù ha rimesso i peccati (Mc 2,1‑12; Lc 7,36‑50) e ha dato alla sua Chiesa lo stesso potere (Lc 24,47; Gv 20,22‑23). La remissione dei peccati mediante il battesimo (At 2,38) e in altri modi richiede il pentimento da parte nostra e la volontà di perdonare a nostra volta a coloro che ci hanno offeso (Mt 5,23‑24; 6,12. 14‑15; 18,21‑35). Cf Battesimo; Sacramento della penitenza.

 

Res et sacramentum (Lat. « la cosa significata e il suo segno »). (inizio)

Si distingue:

  a) da sacramentum tantum (Lat. « solo un segno »), come il pane e il vino destinati per l'Eucaristia, e

  b) da res sacramenti (tantum) (Lat. « la cosa significata, presa in sé »), ossia la grazia significata e prodotta da un sacramento.

  Res et sacramentum va oltre la grazia immediata effettuata da un sacramento, e si riferisce alle realtà che permangono come la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia (e non semplicemente la grazia della santa comunione), e il carattere indelebile impresso col battesimo, la confermazione e l'Ordine. Cf Carattere; Comunione; Grazia; Sacramento; Simbolo; Sphraghìs.

 

Revivalismo. (inizio)

Tentativi sistematici di suscitare una vita nuova tra credenti tiepidi o solo di nome con una predicazione entusiasta e una preghiera spontanea intese a destare una risposta religiosa di massa. A partire dal secolo XVIII, ci sono stati movimenti revivalisti che si sono succeduti negli Stati Uniti, nelle Isole britanniche e altrove. Uno stile revivalista di culto caratterizza l'Esercito della Salvezza fondato da William Booth (1829‑1912) nel 1865. Cf Battisti; Carismatico; Metodismo; Pentecostali; Pietismo.

 

RICA (Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti). (inizio)

Un itinerario introdotto abbastanza recentemente (1972) per preparare gli adulti che intendono farsi battezzare e entrare nella Chiesa. Una volta arruolati come catecumeni, i candidati vengono istruiti nella fede e negli obblighi dei cristiani. Questo avviene di solito durante la Quaresima. Nella Veglia Pasquale ricevono i sacramenti del battesimo, della cresima e della Comunione. Si segue così per gli adulti la prassi che gli Orientali seguono per l'iniziazione cristiana dei bambini i quali, in un'unica cerimonia, sono battezzati, cresimati e comunicati. Cf Catecumenato; Settimana Santa; Triduo pasquale.

 

Ricapitolazione. (inizio)

Cf Anakephalàiosis.

 

Riconciliazione. (inizio)

Ristabilire l'amicizia dopo la creazione di una situazione di conflitto e di alienazione.

  a) Il termine « riconciliazione », di significato « secolare » (cf 1 Cor 7,11), è applicato da san Paolo all'iniziativa amorosa di Dio che ci redime e alla necessità che abbiamo di accettare questa nuova situazione di essere riconciliati mediante Cristo (Rm 5,8‑11; 2 Cor 5,18‑20). In un senso più ampio, il termine « riconciliazione » è applicato all'effetto di redenzione sul mondo intero (Col 1,19‑20).

  b) In quanto ci porta la riconciliazione con Dio e con la Chiesa, il sacramento della Penitenza è oggi chiamato spesso « sacramento della riconciliazione » (cf LG 11; PO 5).   Cf Redenzione; Sacramento della penitenza; Salvezza.

 

Riduzione allo stato laicale. (inizio)

È il processo legale con cui un chierico è sciolto dai suoi obblighi e ritorna allo stato laicale. Questo cambiamento di stato è relativo, in quanto gli Ordini Sacri, una volta che siano stati amministrati validamente, non possono più essere cancellati. Il processo di riduzione allo stato laicale è riservato alla Santa Sede la cui sentenza è senza appello. La riduzione allo stato laicale può essere concessa ai diaconi per motivi gravi e ai presbiteri solo quando ci siano ragioni molto serie. (CIC 290‑293). Eccetto quando si riesca a provare che l'ordinazione di un chierico è stata invalida, la semplice riduzione allo stato laicale, di per sé, non dispensa dal celibato. Un chierico ritornato allo stato laicale non può esercitare il suo ministero se non quando ci sia un pericolo di morte (cf CIC 976). CfAnnullamento; Chierico; Clero; Laico; Validità.

 

Riduzionismo. (inizio)

Qualsiasi tentativo di spiegare o rendere ragione dei dati complessi di una realtà prendendo in considerazione soltanto un aspetto. Così, un filosofo può identificare la realtà in genere coi dati percepibili che sono immediatamente a sua portata. Il rifiuto della fede in Dio è di solito una forma di riduzionismo. Nella sua Essenza del cristianesimo (originale tedesco, 1841), Ludwig Feuerbach (1804‑1872) sostenne che la fede in Dio non è « altro che » la proiezione delle aspirazioni e dei desideri umani. L'interesse a parlare della cultura del loro tempo ha portato spesso deisti, protestanti liberali e razionalisti a semplificare e a diluire la piena rivelazione cristiana. Cf Deismo; Protestantesimo liberale; Razionalismo.

 

Riforma (La). (inizio)

Almeno a partire dal Concilio di Vienne (1311‑1312), si era sentito nella Chiesa il grido: « Riforma nel capo e nei membri ». A tutti i livelli, infatti, la vita della Chiesa era intaccata da abusi molto gravi. Questi peggiorarono con la « Cattività babilonese » del papato ad Avignone (1305‑1374), col Grande Scisma d'Occidente quando ci furono contemporaneamente due e anche tre papi (1378‑1417), col Movimento conciliarista e con gli scandali collegati coi papi del Rinascimento. Vari tentativi di riforma all'interno della Chiesa Cattolica presero forza e finirono per penetrare al tempo del Concilio di Trento (1545‑1563). La riforma protestante, chiamata spesso impropriamente « La Riforma », va vista nella stessa prospettiva. Al centro del suo movimento sta Martin Lutero (1483‑1546) e, per la seconda generazione, Giovanni Calvino (1509‑1564). Altri personaggi eminenti furono: Ulrich Zwinglio (1484‑1531), riformatore di Zurigo, e Filippo Melantone (1497‑1560), collaboratore di Lutero a Wittenberg. La riforma inglese cominciò coi problemi matrimoniali di Enrico VIII (1491‑1547) e il fallimento del cardinale Thomas Wolsey (circa 1474‑1530) di ottenergli il divorzio. Fu respinta l'autorità del papa e i monasteri furono soppressi. Tra i capi della Riforma in Inghilterra, c'è da ricordare: l'arcivescovo Thomas Cranmer (1489‑1556), il vescovo Hugh Latimer (circa 1485‑1555) e il vescovo Nicola Ridley (circa 1500‑1555). Indubbiamente il nazionalismo e gli interessi economici aiutarono la causa della Riforma, ma fu anche un movimento dettato da un profondo senso religioso bramoso di purificare la fede e di basare la vita cristiana sulle Scritture (UR 21). Il Concilio Vaticano II riconobbe che « la Chiesa peregrinante è chiamata da Cristo a questa continua riforma » (UR 6). CfAnabattisti; Battisti; Calvinismo; Comunione anglicana; Conciliarismo; Concilio di Trento; Concilio di Vienne; Confessione di Augusta; Contro‑Riforma; Hussiti; Lingua volgare; Luteranesimo; Nominalismo; Presbiterianesimo; Protestante; Puritani; Valdesi; Zwinglianismo.

 

Rigenerazione (Lat. « nuova nascita »). (inizio)

La rinascita spirituale operata dal battesimo (Gv 3,5; Tt 3,5; 1 Pt 1,3). San Paolo parla in maniera equivalente del battesimo come morte all'uomo vecchio del peccato e vita nuova nel Cristo risorto (Rm 6,1‑11). Cf Battesimo.

  Rigorismo. Un sistema morale che nei casi dubbi insiste sulla priorità della legge rispetto alla libertà, anche quando il caso a favore della libertà avesse un alto grado di probabilità. Un simile modo di pensare soffoca la libertà per amore di certezza. Fu condannato nel 1690 (cf DS 2303). Cf Lassismo; Probabilismo; Teologia morale.

 

Rinnovamento carismatico. (inizio)

Cf Pentecostali.

 

Riparazione(inizio)

Fare ammenda per le offese commesse o per i danni recati ad altri. La riparazione può riferirsi alla compensazione che va fatta quando, per esempio, i beni o il buon nome di uno sono stati ingiustamente danneggiati. Nel campo della devozione al Sacro Cuore, per riparazione si intendono le preghiere e le buone opere che sono compiute come emendazione dei peccati commessi contro l'amore di Gesù manifestato nel dono del Santissimo Sacramento e nelle sofferenze che ha sopportato per salvarci. Cf Espiazione; Riscatto; Sacro Cuore; Sacramento della penitenza; Soddisfazione; Santissimo Sacramento.

 

Riscatto. (inizio)

È un termine usato spesso come sinonimo di redenzione. Il riscatto si riferisce all'effetto finale del processo di redenzione: la comunione con Dio (da cui eravamo prima alienati) e quindi la partecipazione alla vita divina. Nel concetto di riscatto, si intendono anche i mezzi per rimuovere la colpa e riconciliare i peccatori con Dio: in particolare, le varie cerimonie dell'AT (per es., quelle prescritte per lo Yòm Kippùr, o giorno annuo del riscatto) e, per il NT, la morte e risurrezione di Cristo. Cf Deificazione; Giustificazione; Redenzione; Salvezza; Yòm Kippùr.

 

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