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LA VITA SPIRITUALE (p.Severino Consolaro)

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2013 13:51
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10/08/2013 20:46
 
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La preghiera è un bene sommo,
è una comunione intima con Dio,
deve venire dal cuore,
deve fiorire continuamente, giorno e notte.

E’ luce dell’anima,
vera conoscenza di Dio,
mediatrice tra Dio e l’uomo;
è un desiderare Dio
è un amore ineffabile
prodotto dalla grazia divina
San Giovanni Crisostomo




Le leggi della preghiera sono le stesse che guidano e accompagnano la vita spirituale nel suo sviluppo.
Nel cammino verso l’incontro con Dio, l’anima avverte che il cuore le si allarga sempre più e contemporaneamente si eleva e si dilata la sua preghiera. Proprio come chi scala una montagna: sale e salendo contempla orizzonti sempre più vasti.

la vita spirituale è la salita al monte santo di dio
Segnaliamo i principi che costituiscono la verifica sicura del traguardo raggiunto dall’anima nel suo cammino di santità. La preghiera è il termometro che infallibilmente lo rivela.
a) DALL’ESTERNO ALL’INTERNO: L’INTERIORIZZAZIONE DELLA PREGHIERA ACCOMPAGNA L’INTERIORIZZAZIONE DELLA VITA.
Da una preghiera prevalentemente “parlata” ad una preghiera prevalentemente “ascoltata”. Nel suo primo stadio la preghiera predominante è la PREGHIERA VOCALE(=fatta con le labbra) più o meno meccanica. Man mano che l’anima progredisce nel suo cammino spirituale passa ad una preghiera che coinvolge sempre più le sue facoltà interiori: MENTE, VOLONTÀ, CUORE. Mentre le parole diminuiscono, ma si fanno più vere, crescono gli spazi di silenzio
“Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venir ascoltati a forza di parole” (Mt. 6,7)
b) Da una preghiera “formale” ossia fatta di formule ad una preghiera sempre più “sostanziale”, nella quale l’anima gradualmente avverte la presenza di Dio ed entra in un rapporto personale sempre più profondo con Lui. Anche il suo linguaggio muta: da una forma di MONOLOGO diventa sempre più VERO DIALOGO. E’ meno “freddo” e sempre più “riscaldato” dall’amore dello spirito santo che la guida.
c) Da una preghiera in cui predomina la Domanda, legata alla richiesta di grazie, ad una preghiera che cede il posto sempre più alla LODE, all’ADORAZIONE, al RENDIMENTO DI GRAZIE, man mano che l’anima scopre quanto è amata. Questo genera il lei un gioioso stupore che la spinge progressivamente ad aprirsi all’Azione Gratuita di Dio. Riconosce umilmente le Meraviglie che Egli va compiendo in lei e si rende più disponibile a ricambiare il dono ricevuto: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt. 10,8).
In questo cammino giunge all’apice che costituisce anche il traguardo a cui tende la Preghiera: la contemplazione di dio nel Quale tutto è amore che si effonde in grazia
d) Da una Preghiera CHIUSA SULLA PROPRIA PERSONA (e sui propri cari...), che risente ancora di troppi calcoli umani interessati, ad una PREGHIERA D’INTERCESSIONE APERTA A TUTTA L'UMANITÀ. Intercedere significa farsi carico dei fratelli, nelle loro necessità, presentarli a Dio e implorarlo per loro. La preghiera d’INTERCESSIONE è un grande atto di UMILTÀ -Virtù cardine nella costruzione dell’edificio spirituale- perché ci fa riconoscere i nostri limiti, la nostra povertà radicale.L'UMILTÀ ci rende coscienti che quanto siamo e abbiamo è DONO DI DIO; ci apre perciò a Lui per chiederGli ogni cosa con la semplicità di un bambino che sa di avere bisogno di tutto.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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