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LA MISTICA NEL PENSIERO E NELLA VITA DI EDITH STEIN

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 18:35
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09/08/2013 18:33
 
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Si può anche dire infatti che la Scientia Crucis - almeno per quanto concerne il suo cammino di fede - sia stata come il punto di arrivo della sua vita terrena e il punto di partenza di quella celeste.

Per motivi di brevità, non mi soffermo a parlare delle prove vissute da Edith nella sua prima giovinezza, quali il difficile rapporto con la madre e con l'ambiente scolastico.1
Ma eventi importanti sono la sua conversione al cattolicesimo e la decisione di entrare al Carmelo; queste scelte hanno trovato forti opposizioni in famiglia e sono state causa di molte sofferenze.
Molto più dura è stata la prova causata dall'avanzare dell'antisemitismo, che ha poi raggiunto quelle tragiche conseguenze che tutti conosciamo. Ma lei che aveva parlato della Croce come via di salvezza e redenzione, accetta tutto e prende su di sé le sofferenze del popolo ebreo, in spirito di fede e d'amore, e "decide con forte virilità d'animo di affrontare come sua la 'dura prova' riservata agli ebrei. Certamente Edith era in ciò aiutata dall'impulso dinamico del temperamento che impegnava tutte le sue energie a incamminarsi verso un 'ideale' di mistica immolazione. Su quale via l'avrebbe condotta il Signore? nel 1933 non poteva sapere quale sacrificio le verrà chiesto. Ma gli avvenimenti esterni, l'impossibilità di continuare l'insegnamento e il lavoro scientifico nella linea fenomenologica husserliana - Husserl era ebreo - cristallizza progressivamente in lei un orientamento interiore in maniera chiara, cosciente, forte, una chiamata a intercedere davanti a Dio per il suo popolo e ad offrirsi per esso. E per attuarla sceglie le vie più ardue e i modelli che più rispondono al suo anelito, anzitutto Gesù Cristo che vinse il male prendendolo su di sé nella forma della croce. Questo atteggiamento di Edith è fondamentale per capire in lei una vera mistica della croce.
(...) Ciò fece che dinanzi alle prime dolorose esperienze 'nessuno udì da lei in lamento. Ma era impressionante vedere il suo volto chiuso, addolorato e disfatto', scrive una studentessa del Marianum. 'Già allora si scorgeva nei suoi tratti un barlume del mistero che più tardi espresse nel suo nome di religione 'della Croce' ."2
Edith dunque, non solo accetta la Croce, ma sceglie la Croce - ed ecco che i suoi commenti a S. Giovanni "diventano carne" - si offre a Dio quale vittima per il suo popolo. Ancora una volta il sigillo della croce (pensiamo alla notte attiva e passiva che abbiamo trattato) s'imprime su Edith per dare autenticità alle sue parole. Illuminanti sono alcuni testi-preghiere che ci rivelano l'ampiezza e lo spessore della sua scelta della Croce.
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