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LA MISTICA NEL PENSIERO E NELLA VITA DI EDITH STEIN

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 18:35
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09/08/2013 18:28
 
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La S. Madre Teresa e il S. Dottore parlano dell'inabitazione per via di grazia come di "fidanzamento mistico", mentre del possesso per via d'unione come di "matrimonio mistico"; ci sono alcune difficoltà di interpretazione e di terminologia rileva la Stein, ma:

" - per quanto concerne il problema centrale di tutte le nostre presenti considerazioni - è decisivo il fatto che Giovanni affermi categoricamente l'esistenza d'una distinzione netta, essenziale, riscontrabile in ogni caso, tra il supremo stadio che può esser raggiunto mediante la grazia in coppia con la volontà, e il matrimonio mistico."1

Edith, nel suo parallelismo fra S. Teresa e S. Giovanni, afferma che :

" - malgrado le divergenze di carattere, di stile, di tipo di santità, di valorizzazione delle grazie mistiche eccezionali - nella concezione essenziale della vita interiore erano dello stesso pensiero."2

Ed un'altra affermazione importante ci fa vedere che riassumendo le dottrine dei due Santi:

"arriviamo a veder confermata l'idea che le tre modalità d'inabitazione divina sin qui studiate, non hanno unicamente differenze graduali bensì differenze specifiche."3

E' vero che è sempre lo stesso Unico Dio trinitario che è presente nelle tre modalità d'inabitazione, ma è presente in modo diverso e la stessa inabitazione è di natura diversa, infatti, "quando in uno stesso essere creato si muta il modo d'inabitazione si ha realmente un cambiamento, non una giustapposizione di un modo all'altro. Allorchè un'anima riceve la grazia santificante, non è che Dio inabiti in essa in due diversi modi: l'inabitazione per essenza e quella per grazia sono fuse in uno."4
La prima modalità d'inabitazione - anche se non si può parlare d'inabitazione in senso stretto - riguarda:

"unicamente la relazione di dipendenza nell'essere, dipendenza per di più unilaterale, che non comporta affatto una vera e propria inserzione dell'uno nell'altro, e quindi nessuna inabitazione in senso stretto."5

Questa specie di "inabitazione" è quindi comune ad ogni creatura.
Nell'inabitazione mediante la grazia - che abbiamo visto essere possibile solo negli esseri personali e spirituali - la persona si dona volontariamente e quindi liberamente a Dio e lo accoglie in sé e il suo essere è compenetrato dall'Essere divino.
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