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LA MISTICA NEL PENSIERO E NELLA VITA DI EDITH STEIN

Ultimo Aggiornamento: 09/08/2013 18:35
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09/08/2013 18:25
 
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1- SCIENTIA CRUCIS



Parlare di mistica in Edith Stein significa parlare della Scientia Crucis, il libro (rimasto incompleto a causa della morte) che lei ha scritto come commento ed interpretazione agli scritti e alla vita di S. Giovanni della Croce.
Ma, per evitare fraintendimenti, lasciamoci subito chiarire dalla stessa Stein il significato che in quest'opera assume il termine "scienza":

"Quando noi si parla d'una scienza della croce, la parola scienza non va intesa nel senso abituale solito: non si tratta d'una teoria, vale a dire d'un semplice complesso di proposizioni vere - reali o ipotetiche - né d'una costruzione ideale congegnata da un progresso logico del pensiero. Si tratta, invece, d'una verità già ammessa - una Teologia della croce - ma che è una verità viva, reale e attiva: seminata nell'anima come un granello di frumento, vi getta radici e cresce, dando all'anima un'impronta speciale e determinante nella sua condotta, al punto da risultare chiaramente discernibile all'esterno."1

Nel suo studio non mancano però riflessioni e spunti personali:
"Studiando S. Giovanni della Croce, essa tende a dare un'interpretazione personale e modernizzata delle leggi che regolano l'essere e la vita spirituale. Difatti, riassume queste leggi persino nel titolo Scienza della Croce, sviluppandole armonicamente e lasciando fluire dalla vita e dalle opere del Santo - come da una limpida e perenne fonte - i principi fondamentali della sua propria dottrina. Per altro, affinchè la sua presentazione resti in tutto e per tutto fedele alla verità, essa non omette mai di distinguere premurosamente gli asserti suoi personali dal pensiero autentico del Santo. (...) Stimolata dalla forza creativa del suo spirito e dalla gioia che ne trae, questa figlia di S. Giovanni della Croce allarga in un più ampio respiro il suo metodo di lavoro. Ecco perchè invece di limitarsi a commentare i testi del Santo, essa sviluppa ulteriormente la di lui dottrina della Croce fino ad enuclearne la filosofia della persona."2
Non conosciamo con certezza se e quali esperienze mistiche abbia avuto la Stein, ma dalla forza e profondità dei suoi commenti e soprattutto dal suo martirio, possiamo addurre con sicurezza e gioia che Edith ha vissuto fino in fondo ciò che ha scritto e meditato, ha sperimentato quella "via della Croce", centro e culmine della dottrina e vita di S. Giovanni.
"La vicenda di Edith Stein, specialmente nel suo ultimo decennio, è stata vissuta tutta sotto il segno della Croce; per cui ci offre un fulgido esempio di quell'unità tra dottrina e vita, che costituisce l'idea fondamentale dell'interpretazione steiniana. (...) Edith Stein, da vera figlia di S. Giovanni della Croce, ha lavorato in entrambi i settori, armonizzandoli in se stessa, e riuscendo a raggiungere questa doppia finalità: penetrazione della dottrina e traduzione in pratica delle realtà studiate. A questo proposito si può benissimo applicare a lei stessa quello che sin dalle prime pagine ella afferma di S. Giovanni della Croce: il teologo che elabora la Scienza della Croce è agevolato dal Santo che vive i principi scientifici enunciati...La vita personale intima della creatura che ha raggiunto l'unione mistica è un geloso segreto tra l'anima e Dio... Le opere del S. Dottore sono state manifestamente composte da un'anima già arrivata al traguardo."3
I temi centrali della Scientia Crucis sono dunque la salita dell'anima verso Dio attraverso la crocifissione (notte attiva e passiva) e l'unione sponsale tra anima e Dio.
"La Scienza della Croce ha una struttura chiara e lineare. Secondo il disegno dell'autrice, l'opera è suddivisa in tre parti, che recano il titolo: Il messaggio della Croce, La dottrina della Croce, Sulla via della Croce. Edith sviluppò le prime due parti. Della terza parte possediamo un ampio Frammento che, solo parzialmente, può considerarsi come svolgimento della conclusione del lavoro. Di fatto, proprio la parte che ella voleva intitolare Sulla via della Croce, fu scritta con l'inchiostro e con il sangue, con il pensiero e con il sacrificio della sua vita.
Chi legge la Scienza della Croce ha l'obbligo di completare mentalmente la lettura, ripensando agli ultimi giorni di chi la scrisse: essi costituiscono - come sempre le pagine conclusive di un volume - la sintesi di tutto il suo pensiero e della sua fede, in una parola, della sua straordinaria coerenza tra pensiero ed azione, tra fede ed opere. E questa sintesi, appunto, è la sintesi della Croce."4
Mi soffermerò soprattutto sul capitolo primo, "La Croce e la Notte" (pag. 61-77) e sulla parte che tratta delle differenti modalità dell'unione con Dio (capitolo secondo, "Spirito e fede - Morte e Risurrezione", pag. 188-203).
Seguirò lo schema del libro, così da rendere più facile e ordinata la trattazione.
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