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ESCLAMAZIONI DELL'ANIMA A DIO (s.Teresa D'Avila)

Ultimo Aggiornamento: 08/08/2013 17:42
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08/08/2013 17:39
 
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XI

1. Oh, mio Dio, mio Dio! Che grande tormento è per me considerare il dolore di cui farà esperienza un’anima che qui è stata sempre riverita, amata, servita, stimata e vezzeggiata, quando, subito dopo la morte, si vedrà ormai perduta per sempre e capirà chiaramente che il suo stato non avrà fine! Allora non le servirà a nulla cercare di allontanare dalla mente le verità della fede, come ha fatto quaggiù; sarà priva di quei beni di cui le sembrerà che ancora non aveva cominciato a godere (e a ragione, perché tutto quello che ha fine con la vita non è altro che un soffio); si vedrà circondata da una compagnia mostruosa e spietata con la quale dovrà patire eternamente, immersa in quel fetido lago, pieno di serpenti che faranno a gara nel darle i più crudi morsi, in quella penosa oscurità, dove non vedrà se non ciò che le darà tormento e angoscia, senz’altra luce che quella di una fiamma tenebrosa. Oh, com’è poco quel che si dice in confronto alla realtà!

2. Oh, Signore! Chi ha coperto gli occhi di quest’anima di tanto fango da impedirle di considerare queste cose fino al momento di vedersi sprofondata lì? Oh, Signore! Chi le ha chiuso le orecchie perché non udisse i tanti avvertimenti che le venivano dati su quella realtà e sull’eternità di tali supplizi? Oh, vita che durerà sempre così! Oh, tormenti senza fine! Oh, tormenti senza fine! Come non vi rabbrividisce chi, per non affaticare il proprio corpo, teme di dormire su un letto un po’ duro?

3. Oh, Signore, Dio mio! Piango il tempo in cui non me ne sono resa conto e poiché sapete, mio Dio, quanto mi affligga vedere il grande numero di coloro i quali non vogliono capirlo, io ora vi prego, Signore, che almeno uno, uno solo riceva luce da voi, perché possa servire a illuminare molti altri! Non per me, Signore, che non ne sono degna, ma per i meriti di vostro Figlio. Guardate le sue piaghe, Signore, e poiché egli perdonò a chi gliele aveva provocate, anche voi perdonateci.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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